Quattroruote:
"Striscia la notizia" è una trasmissione molto seguita e si occupa spesso di tematiche automobilistiche, con inchieste sul campo che scoprono magagne e piccoli e grandi inganni. Da ultimo, parecchi lettori ci hanno chiesto chiarimenti su un servizio andato in onda mercoledì 15 febbraio nel telegiornale satirico di Canale 5, in cui si esprimono dubbi circa l'impiego dei gasoli senza zolfo, come il "Bludiesel".
Nel filmato un concessionario e alcuni meccanici sconsigliano l'uso dei gasoli speciali senza zolfo, paventando il pericolo di danni all'impianto d'iniezione. Ovviamente ci riserviamo di approfondire, ma per ora ci limitiamo a dire che dal punto di vista della protezione di pompa e iniettori tutti i gasoli devono essere almeno equivalenti: per legge, devono avere lo stesso potere lubrificante, detto anche "lubricity". Per determinarlo, dal 1997 si utilizza un test di laboratorio (definito HFRR, High Frequency Reciprocating Rig) che misura l'usura di una sferetta di acciaio che sfrega su una base bagnata dal gasolio in prova.
La norma europea EN 590, che tutti i gasoli devono rispettare, prevede che l'usura rilevata con questa prova non sia superiore a 460 millesimi di millimetro, indipendentemente dal tenore di zolfo del gasolio in prova. Contenuto di zolfo che, per ridurre l'inquinamento, è stato progressivamente ridotto, di comune accordo con aziende petrolifere, case automobilistiche e costruttori d'impianti d'iniezione: trent'anni fa era pari allo 0,8% (8000 ppm, parti per milione) e oggi è di solo 0,005% (50 ppm), ma da tempo sono disponibili combustibili detti "senza zolfo" (come l'Agip "Bludiesel" e l'Esso "energy E-Diesel"), che ne contengono al massimo 10 ppm e che saranno obbligatori dal 2009.
È vero che la diminuzione del tenore di zolfo ha comportato pure la rimozione di sostanze che danno al gasolio un certo potere lubrificante; per questo, il combustibile viene additivato con composti (tra cui il biodiesel) che lo riportano al valore richiesto dalla norma. Poi, lo standard di "lubricity" è stato concordato con i costruttori d'impianti d'iniezione, che non a caso hanno ribadito in un documento del 2004 che i loro prodotti (common rail, iniettori pompa eccetera) sono sviluppati per funzionare correttamente solo con i gasoli a norma EN 590 e che in caso d'impiego di altri combustibili, o di gasolio contaminato da acqua o impurità, la garanzia sugli impianti decade. In definitiva, a prescindere dal contenuto di zolfo, da anni il gasolio deve avere per legge lo stesso potere lubrificante. I guai a pompa e iniettori citati su Canale 5, quindi, dovrebbero avere altra origine, magari proprio la contaminazione con acqua o altri inquinanti.