il sottosterzo si verifica quando l'auto, pur cercando di seguire la traiettoria della curva col volante, tende a seguire la traiettoria tangente alla curva in quel punto, ossia tende a percorrere una traiettoria "più esterna" di quella che si cerca di farle seguire, col rischio di andare letteralmente dritto nei casi più estremi
Errato, oltre a non essere una definizione.
Tra l'altro la definizione corretta di sottosterzo e' stata scritta alcuni post piu' sopra.
alzare la soglia limite come dici tu, e scaricare la coppia motrice in modo differente influiscono sulla percorrenza in curva
Errato.
Distribuire la coppia motrice in modo differente - che e' l'effetto dato dalla presenza della trazione integrale - fa si che entro certi limiti (cioe' sino a quando il vettore risultante restera' entro il cerchio di Mohr) una eventuale accelerazione NON porti uno o piu' pneumatici a superare la propria capacita' di deriva, dato che ogni ruota ricevera' solo una frazione della coppia totale.
In questo senso e' da intendersi "alzare la soglia limite": la trazione integrale NON aumenta la capacita' di deriva degli pneumatici, ma RIDUCE la quantita' di coppia inviata alle singole ruote (effettivamente raddoppiando le ruote disponibili su cui tale coppia viene distribuita).
La capacita' di deriva degli pneumatici tra due e quattro ruote motrici resta invariata in quanto essa dipende solo ed esclusivamente dalla capacita' che essi hanno di scambiare forze con la strada, e quindi dagli pneumatici stessi (mescola, struttura, rigidezza, attrito, eccetera); questo e' dimostrato matematicamente in numerosi modelli che descrivono la dinamica reale del veicolo. Il che equivale a dire che l'ampiezza del cerchio di Mohr di ogni singolo pneumatico non varia tra due e quattro ruote motrici, ma bensi' il modulo del vettore che descrive il momento longitudinale supplementare (coppia motrice) sara' suddiviso tra quattro ruote anziche' due, risultando localmente minore.
Naturalmente condizione necessaria perche' questo abbia una efficacia pratica e' che ESISTA margine di deriva accettabile nella condizione in esame, ossia il pneumatico piu' prossimo al limite deve essere in grado di accettare ulteriore coppia longitudinale per poterla scambiare con la strada! Ma
- se ci si trova - come abbiamo sempre detto per ipotesi di base sin dall'inizio - in prossimita' del limite di tenuta, nessun pneumatico e' in grado di accettare ulteriore deriva senza superare il proprio limite e iniziare a strisciare; quindi il contributo della trazione integrale e' nullo;
- se non ci si trovasse - per assurdo - in prossimita' del limite di tenuta verrebbe meno l'ipotesi primaria, ossia che si stia percorrendo la curva alla massima velocita' possibile per il veicolo in esame individuata dalla sua massima tenuta laterale, e quindi ci si deve ricondurre al caso di partenza.
In entrambi i casi il contributo della trazione integrale e' nullo e cio' dimostra (per via logica, casomai non si volesse accettare quanto spiegato nei libri) che essa non incrementa la tenuta laterale.
se vogliamo fare i pignoli la definizione che hai dato tu è corretta e univoca solo se si parla di motori
Errato. La definizione che ho dato di potenza specifica, essendo espressa in forma dimensionale, include tutte le grandezze a denominatore e si individua in loro funzione:
La differenza e' che se vogliamo fare i pignoli magari qualcuno ha studiato ingegneria (un bel po') prima di te.DriftSK":2gs33h96 ha detto:La potenza specifica per definizione dimensionale e' un rapporto tra una potenza e un'altra grandezza
Pitzales":2gs33h96 ha detto:l'inerzia delle ruote trascinate è diversa da quella delle ruote motrici
Errato, per molte ragioni.
Nel modello matematico utilizzato per l'analisi della dinamica del veicolo in curva (che e' assolutamente realistico in quanto descrive esattamente le forze in gioco ed e' alla base degli studi sulla stabilita') l'inerzia delle ruote non viene neppure considerata a prescindere dal fatto che siano motrici o meno; le ruote infatti sono solidali al veicolo tramite i mozzi e quindi se anche la loro inerzia fosse diversa tra motrici e non motrici, cosa che non e', essa si tradurrebbe in un semplice momento longitudinale di entita' trascurabile rispetto all'inerzia complessiva del veicolo.
Prima che tu prosegua con questa tua idea assolutamente errata, sappi che nel sistema di equazioni differenziali lineari del primo ordine non omogeneo che descrivono il modello delle forze e dei momenti di un autoveicolo in curva le forze di trazione e le resistenze al rotolamento sono inglobate nella componente longitudinale applicata a ciascun pneumatico pur essendo ampiamente superiori a qualsiasi "inerzia del pneumatico" tu abbia immaginato. Ne consegue che il tuo assunto e' sbagliato dato che si basa sull'azione di forze che in realta' non hanno alcuna influenza.