Sotto le linee di una Enzo accorciata sono infatti concentrate tecnologie che troveremo sui futuri modelli di produzione. La MilleChili, come è stata chiamata, anche se non ufficialmente, non sarà prodotta e resterà un prototipo sperimentale, con il compito di aprire a Ferrari le porte verso l’era delle supersportive ibride. La vettura è più corta di 1 metro rispetto alla Enzo e sopratutto ben 300kg più leggera, una enormità se si considera quanto fosse già avanzata la costruzione della 12 cilindri originale.
Ferrari ha sempre dichiarato di lavorare sulle esperienze della Formula 1. In vista dei nuovi regolamenti sul recupero di energia sono state sviluppate idee che, intorno al 2012, arriveranno sulle vetture di produzione. Nè un esempio il motore elettrico che potrà fornire una spinta addizionale alla vettura durante le cambiate, quando il motore non fornisce potenza, nella misura di circa 60Kw. Allo stesso tempo il cambio verrà velocizzato al punto da passare dagli attuali 150ms della F430 a 30ms ! Ferrari ha allo studio anche un cambio tipo DSG con doppia frizione, ma loro stessi affermano di non credere molto in questa soluzione per questa categoria di vetture. Il motore elettrico sfrutterebbe il recupero di energia in frenata, fornendo poi la spinta quando necessario. Non è previsto, al momento, un utilizzo totalmente elettrico, ma è chiaro che ciò potrebbe diventare realtà se un domani fosse impossibile circolare in certe aree urbane con normali motori endotermici.
Nel settore aerodinamico sono allo studio diverse soluzioni per il fondo carenato, ancora in fase embrionale. Gli esperimenti svolti in collaborazione con l’Imperial College di Londra stanno fornendo interessanti indicazioni: l’idea è quella di piccole aperture di circa 20mm regolabili in funzione delle condizioni, per migliorare la frenata, bilanciare l’auto ed aumentarne il carico aerodinamico, riducendo al contempo la dimensione dell’impianto frenante stesso. Dai 400mm dei dischi anteriori della attuale 599 si passerà ad un nuovo impianto ceramico della Brembo con diametro di 350mm, capace comunque delle medesime prestazioni e con un maggior feeling al pedale, nonostante il sistema di recupero energetico abbinato.
L’abitacolo propone una soluzione non inedita ma sicuramente interessante. I sedili diventano fissi, a spostarsi saranno pedaliera e volante. Quest’ultimo assumerà anche la funzione di cruscotto, con tutti i comandi ed i display necessari. L’eliminazione di sedili elettrici e cruscotto tradizionale permettono di risparmiare peso, mentre la posizione di guida fissa consentirà di abbassare l’abitacolo di circa 8 centimetri e di progettare in maniera più accurata i sistemi di sicurezza passiva.
Per quanto riguarda il motore, punto focale dell’esperienza Ferrari, l’iniezione diretta di benzina sarà sicuramente adottata in massa, garantendo una ottimizzazione della combustione ed una risposta più precisa all’acceleratore. Verrà introdotto il bioetanolo come carburante utilizzabile e verranno alleggeriti tutti i materiali, migliorandone anche l’efficenza meccanica. E’ stato calcolato che sarà possibile migliorare del 6% l’efficienza lavorando sugli attriti interni.
Il frontale del prototipo presenta un muso molto più corto della Enzo di serie e ciò è dovuto alla struttura ad assorbimento d’urto in carbonio, progettata seguendo l’esperienza delle attuali Formula 1. Pur mantenendo ai massimi livelli la sicurezza si è avuto un grosso risparmio in peso e dimensioni. Il carbonio sarà anche presente nella struttura delle sospensioni ed il gruppo ruota beneficierà di cerchi in lega ancora più leggeri e pneumatici evoluti con spalla molto bassa e miglior resistenza all’avanzamento.
Ferrari ha, di fatto, presentato un manichino con finte ruote in lega e poco altro, ma ciò che conta sono i progetti in sviluppo e la continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Un messaggio importante sia per il mercato mondiale che per gli altri costruttori. Ora che un nome come Ferrari ha iniziato a guardare verso soluzioni rivolte all’ecologia ed al risparmio di peso tutti gli altri dovranno probabilmente adeguarsi, come farà, guarda caso, la futura Formula 1 degli anni a venire.