ciao a tutti! ho letto tutti i vostri messaggi, posso dedurre che la maggior parte di voi non ha vissuto personalmente un trasferimento con una famiglia da un paese ad un'altro. bè, vorrei esser d'aiuto, nel mio pikkolo, raccontando la mia storia. prima ke nescessi mio padre aveva un buon lavoro, ma faceva il pendolare da milano/bologna fino a bari, da mia madre. dopo qualke anno di matrimonio son nato io, e mio padre ha continuato a fare il pendolare, ma col passare degli anni capirono ke non poteva andare avanti per molto, sia perche non lo vedevo mai, sia xke il pendolare richiede grossi sacrifici fisici e mentali. quindi, all'età di 5/6 anni i mie mi portarono al nord. mia madre abbandonò tutto, la sua famiglia, amici, parenti, la propria città, per il proprio marito e per il lavoro. dai 6 ai 12 anni io ho fatto molta fatica ad integrarmi in questa nuova città, soprattutto xke all'epoca i polentoni facevano dei terroni un unico fascio, li consideravano quasi cm gli zingari, quando invece spesso gli stessi polentoni facevano più schifo dei terroni..comunque, a parte cio, fino ai 12 anni desideravo tornare nel meridione, come anke lo desiderava mia madre, ma il lavoro di mio padre non lo permetteva, nake perche prendeva dei bei soldini. ho sofferto molto nella mia infanzia quel cambiamento, ma grazie all'unione della mia famiglia, alla forza di volontà, siamo riusciti ad andare avanti, e durante l'adolescenza le cose sono cambiate, migliorate letteralmente, capivo che qui avrei avuto una possibilità in più rispetto al sud, avrei avuto un'altra istruzione, una cultura migliore, un futuro migliore! ma ttt ciò ha richiesto molti sacrifici, anni...spero ke il mio messaggio sia chiaro...se non c'è unione, non c'è forza, volontà...