Mentre procedo con la lettura dell'ottimo Hamilton (che soffre di qualche svista dei traduttori, secondo me
), ho dedicato un pomeriggio a questo:
Il simbolo perduto, di Dan Brown.
Ok, secondo me: tempo perso.
Lette 150 (su 600) pagine, ci si chiede cosa ci sia scritto nelle restanti 450, tanto è forte il senso di chiusura della storia.
Segato il cattivo verso pagina 550, ci si chiede di cosa parlerà nelle successive 50 (di niente, nel caso ve lo stiate chiedendo).
La noetica - che DB ficca dentro a forza - vorrebbe dare uno spessore pseudoscientifico al tutto; solo che DB non ne parla mai. Esiste, è lì sullo sfondo, sembra l'anello di congiunzione del tutto, e poi? Nulla. Non serve a nulla.
Il cattivo è patetico.
DB canna clamorosamente un flashback.
L'unica consolazione è che l'ho letto a scrocco :asd)