InterNik":2ou3v5u3 ha detto:
Questa è una delle cose che mi son sempre chiesto.
Il Sempre Incensato Grande Mago (Marchionne) ha fallito ad individuare dei "veri" manager auto per le varie linee.
Lo stesso De Meo (a mio parere) è solo un ragazzino tipo Lapo-Lapo, va benissimo per vendere portachiavi o felpe, mooolto meno per produrre auto.
Immagino che tutto il management sia invischiato dalle problematiche sindacali, debba combattere con maestranze diciamo così non sempre entusiastiche, con stabilimenti talvolta vecchi, per non parlare dei pochi $$$ (che culo, mi son beccato la crisi
del 2005 proprio io... e quando son migliorate le cose ero già "fuggito" eheheheh) etc.
...MA... il reiterarsi a distanza di decenni dei medesimi problemi non può essere un caso.
Non posso credere che i manager FIAT siano così deficienti da non capire che stanno segando il ramo su cui posano le natiche.
- se lo fossero - così scemi - allora tutto è perduto ed è inutile discuterne.
Pensando un po' al "cui prodest" torno sempre lì: Marchionne se ne fotte di Alfa, Lancia ed in misura minore FIAT.
A lui interessa che il "gruppo" FIAT (ed in piccolo FIAT auto) vada ragionevolmente bene.
Se questo significa scontentare un pugno di alfisti-duri-e-incazzati (i lancisti ormai sono più rari dei tifosi del torino...) pazienza.
Quindi... mettetevi pure l'animo in pace: finquando Alfa sarà "niente" (un mero marchio di FIAT) nulla cambierà.
E' un ragionamento, che ti sei posto, del tutto lecito e che ci siamo posti in tanti.
Premettiamo subito una cosa: se la maestranza OFFRE la possibilità al responsabile di un settore di rispettare l'obiettivo, allora va bene la maestranza. Il resto non conta: il COME ci si arriva, il fatto che quel come porti problemi in futuro, non interessa. E questo è DA SEMPRE il più grave difetto di Fiat che vive "alla giornata" senza fare piani e visioni che vadano un po' in là.
Perintanto chiariamo che in Fiat UNO solo comanda ed è Marchionne. Lo stesso De Meo ha la discrezionalità che forse può avere un funzionario di sportello vs. il megadirettore generale. Indi per cui tutto va a essere riferito, e tutto viene deciso, al vertice. Sotto, lavorano persone degne della massima stima (anche) così come tanti che fregherebbero il loro collega di scrivania per non vedersi portare via la sedia di sotto il culo. Forse l'idea di competitività in Fiat è intesa così.....
Il reiterarsi NON E' un caso, ma un rispondere ad una filosofia aziendale vista in quel modo. Probabilmente la storia ci insegnerà che quando qualcosa di "buono" è stato fatto, esso dipendeva da una giornata positiva dell'AD o di una congiuntura astrale particolarmente favorevole. Quando si è ragionato, passando dal dire al fare, evidentemente i pianeti erano per la maggior parte disallineati e quindi......
Il problema, che forse in Fiat ancora non han capito (perchè solo così, mettendoci fra le cause anche la protervia, la mancanza di soldi e quello che ti pare, si può spiegare la questione) è che non sono gli alfisti duri e incazzati a essere "sulla via di andarsene". Questi se ne sono già andati, e nulla di quanto successo fu visto come una gran perdita nè tantomeno si fece qualcosa per tenere quel VALORE. Adesso, spariti quelli che avevano delle sacrosante elevate aspettative dall'Alfa Romeo, si incazzano pure gli alfisti per modo di dire o dell'ultima ora. Sotto a quel livello, già inferiore al precedente oramai perduto, ci stanno giusto quelli che comprano tanto per comprare il modello novità, chiamati bimbominchia e per i quali l'Alfa Romeo odierna sta spendendo le sue poche risorse facendo la Mito e tutta la reclame in ogni angolo relativa a sto coso......
Ancora più in basso non so che altro vedere, se non i paesi del terzo mondo.......
Giustamente tu dici che Marchionne guarda all'interesse di Fiat gruppo: è stato messo lì apposta da azionisti incapaci di esprimere al loro interno una figura valida e di spessore che avesse la necessaria poliedricità (l'unico cavallo di razza espresso si è ben messo nella torre di Maranello, e lì sta pur sicuro che l'attenzione necessaria ce l'han tutta, anche più del dovuto). Azionisti i quali, lungi dal capire che se perdevano soldi era giustamente per loro scelte sbagliate, hanno una sola finalità costi quel che costi: tagliare pingui cedole.
E Marchionne fa il lavoro che serve a fargli tagliare pingui cedole.
Se poi nel 2010 non esisterà più il settore auto amen. Se mancando quello le cedole saranno meno pingui allora piangeranno, cercheranno di..... ma sempre e solo QUANDO si dovesse verificare la questione.
Il ramo su cui posano il culo... l'esempio va un tantinello ampliato: il proprietario dell'albero ha detto che di veder rischiare l'albero che cadeva non ne aveva intenzione, e che piuttosto lo tagliava di netto.
Per "guadagnare" tempo allora si è visto ben di alleggerire tutti i rami, non di consolidare le radici in modo decente, e di cogliere i frutti tutti per benino...... si doveva alleggerire, allora via rami, foglie e frutti.
La concorrenza ha ringraziato e ringrazia. Adesso i rami rimasti son quelli che sono, ma tagliano pure quelli sui quali sono.
Al massimo, la proprietà poi venderà il tronco a prezzo di realizzo per far legna da ardere.
Quando venne nominato Marchionne, un amico del forum raccolse il commento di un ex dirigente Fiat il quale disse: "ah bhè la Fiat la risanerà anche, bisogna vedere a che prezzo".
Una persona onnipresente, al vertice della reductio ad unum dell'organizzazione verticistica Fiat, e molto decisionista anche in senso negativo 8ci mette poco a mandar fuori gente a pedate dalla sera alla mattina) come Marchionne è impensabile che tolleri tutto sto malcontento espresso soprattutto nei posti dove queste auto si conoscono meglio e semmai ci si aspetta vengano pontificate, se ciò non fosse considerato "sopportabile" o comunque non gli sta bene così.
Perchè usando un minimo di logica, se gli interessasse e vedesse la customer satisfaction etc. etc., certe robe gli verrebbero ben all'orecchio (a meno che sotto di lui non esistano filtri molto forti di cui lui è inconsapevole) a avrebbe le leve nonchè il carattere per agire in direzione foriera di risultato invece che di nuove incazzature e malumori.
A sti punti bisogna pensare che non gli interessi, non ritenga questo aspetto un qualcosa di interessante e/o strategico, e tira avanti per la sua strada dovendo rispondere ad altri (i proprietari) cui ritiene di poter rispondere positivamente (come essi si aspettano) anche senza questo elemento.
Il suo processo logico, quindi, è del tutto corretto e lo persegue partendo da presupposti diversi dai nostri, e il risultato sarà ovviamente diverso pur rimanendo logico il processo.