RossoAlfa76":p3pim9p0 ha detto:
Fusi, visto che sembri addentro a certe politiche di gestione, puoi riportare quali sono i principali parametri di valutazione dello stabilimento?
Se ben ricordo, il parametro cardine è Vetture prodotte/Addetti (questo almeno fino a un paio di anni fa).
Se mi confermi che è così, credo ci sia la risposta automatica alla domanda sul perchè una vettura con ditate sull'imperiale non viene ripresa a fine linea.
A questo punto giro la domanda a tutti per sapere se negli altri stabilimenti ci sono anche parametri che premiano la qualità (onestamente nn lo so :shrug03) )
Ciao
PS: per la tua domanda sulla provenienza dei capi, sicuramente i CapiUTE sono "locali", poichè in genere sono ex-operai promossi. Però tali promozioni in genere sono state decise dai loro capi, non necessariamente "locali"......
Mi piace molto parlare con te.
A quanto ne so io, anche da informazioni prese dai "mugugnatori" di Pomigliano,
, la questione della qualità è andata per puttane quando si è andato toccando il rapporto tempo/numero di esemplari prodotti. E mi spiego.
Al momento dell'ordine della mia prima 147 (quella che frenava male e che era stata riverniciata nella zona posteriore e nel portellone), seppi che lo stabilimento era in CIG lavorando praticamente due settimane su quattro, con l'obiettivo di una produzione di pezzi pari al lavoro su quattro settimane. Ho citato l'esempio della mia auto "ripresa" perchè essa arrivò così, quindi "ripresa" a stabilimento, cosa che apparve a tutti STRANA e PARTICOLARE. Segnalo che a stabilimento, con vettura in catena ancora un mese dopo l'ordine, si sapeva che la vettura era "di un cliente segnalato dalla Direzione".
Ne consegue che se io, ipotesi, produco su 28000 auto, pari a 7000 a settimana (ovvero 1000 al giorno), se ne devo fare 28000 in 2 settimane diventano 14000 a settimana, ovvero 2000 al giorno.
Questo son costretto a farlo perchè il costo del lavoro mi incida di meno su ogni singola vettura prodotta fermo restando il totale da produrre o se voglio comunque rallentare la produzione (se devo produrne la metà farò sempre 1000 auto al dì ma ne sforno 14000 in un mese). In quel periodo la 147 era in fase di stanca dopo il restyling che, parliamoci chiaro, non era piaciuto. La 156 era oramai "in fondo" e la GT faceva quello che doveva fare. I tempi, documentati, della produzione della mia 147, mi fanno presupporre che questa decisione venne presa per centrare entrambi i risultati, ovviamente non prendere il mio esempio scritto così per comodità come oro colato.
E' chiaro che 2000 auto invece di 1000, sui turni predisposti, riducono il tempo "pro auto" che un addetto può dedicare. Questa cosa fu oggetto di normalissima discussione, fra la rete assistenziale, quando arrivavano delle 147 che avevano, TUTTE, il coprimontante centrale cintura staccato "gliele fanno fare di corsa, cosa vuoi che abbiano il tempo di metterle su".
Successivamente le cose son andate anche peggio. I mugugni a livello di operatori e maestranze c'erano, eccome, per un ridotto tempo di lavorazione sull'auto fatta salva la qualità che si richiedeva. Ovviamente dovremmo andare a vedere quanto "migliorabile" (se possibile) era il risparmio di tempo con la stessa qualità.
Ma è anche vero che l'azienda, dovendo ritoccare il prezzo di vetture che erano considerate troppo care, indugiò su sto sistema, parallelamente andando a risparmiare anche le cinque lire sugli allestimenti e dotazioni (leggi radio con meno funzioni, risparmio di 15cm di alfatex su zone non visibili di sedili etc. etc.) anche perchè, parlando chiaro, l'azienda su una 147 progression, a venderla, ci perdeva e ci perde dei soldi. Mentre su una distinctive, ai tempi dell'acquisto della mia, alla fine l'azienda guadagnava 300 euro....
Cosa è quindi che fa venire il punto interrogativo su Pomigliano? Detta così parrebbe che tutto il male è stato dell'azienda che ha chiesto un raddoppio della produzione (o una medesima produzione su metà tempo, che è lo stesso) e ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! ci poteva fare l'operaio? Il dubbio nasce dal fatto che la crisi fiat ha portato sto sistemino in tutti i suoi stabilimenti, ma il calo qualitativo (peraltro già oggetto di contestazioni prima, con cose dette nell'ambiente che mi riservo di rivelare) è stato considerevolmente elevato in quello stabilimento.
Fra l'altro questo è stato un costo elevato per l'azienda, che deve pagare alla sua rete gli interventi di risanamento non fatti a stabilimento.
Se una vettura viene deliberatamente DELIBERATA ancorchè destinata in linea di risanamento (cosa testimoniata dalla presenza nelle auto di documentazione attestante DEVE ENTRARE IN RISANAMENTO mentre i difetti evidenziati erano presenti ancora in salone) uno va a vedere:
1. se l'azienda ha deliberatamente fatto saltare il risanamento (e, a monte, non ha adottato procedure atte a diminuire la percentuale delle auto che devono essere risanate, che in tempi recenti era del 98%, mica spiccioli)
2. se l'azienda, ignara, ha richiesto un prodotto conforme e l'ignavia dei suoi operatori ha causato un prodotto non conforme.
La Fiat non si è mai distinta per operazioni "illuminate" in materia di qualità lungo la sua centenaria storia, ma una cosa la conosce e gestisce in modo molto amorevole: I SOLDI.
Considerando che ogni difetto è un costo aggiuntivo per l'azienda, che è notoriamente attaccata ai costi, è lecito pensare che alla Fiat gli sia andata giù molto male dover pagare sì tanti interventi in garanzia derivanti NON da componenti, sui quali si rivale sui fornitori - le scatole guida fasulle della Punto, di TRW, se le è pagate sì fiat, ma ha chiesto i soldi a TRW - ma da un processo di cui è squisitamente unica responsabile: l'assemblaggio.
Allora quanto se ne è fottuta o quanto gli è stato, sul campo, risposto picche?
E perchè dei problemi così lunghi ed estesi si son avuti particolarmente su quello stabilimento? Le verniciatura tirate via le abbiamo viste anche sulle 166 prodotte sulla linea Thesis a Mirafiori. Ma erano centrate e montate correttamente. La radio montata storta l'avevo anche sulla Punto prodotta durante la CIG a Melfi in piena crisi Fiat. Ma non aveva poi altri macroscopici difetti imputabili allo stabilimento.
Ecco perchè il dito è stato puntato su Pomigliano. E anche se non prendo per oro colato la frase "il capo stabilimento manco va a pisciare se non lo decidono le maestranze" mi viene il lecito dubbio che qualcosa sia un po' "blando" se poi devo leggere di gente che si lamenta perchè ha la vigilanza in reparto, facendo la figura di chi è infastidito da una presenza che non dovrebbe fargli nè caldo nè freddo.