Mi interessa, infine, chiarirvi un attimo il discorso delle valvole. Le valvole di controllo, poste sul pistone e alla base della camera di “lavoro” (nel caso dell’ammo bitubo) sono un sistema composto da rondelle di spinta, molle a spirale e veri e propri corpi valvola accuratamente tarati. gurdatevi bene una delle foto postate stamattina...
Ecco, abbiamo chiarito come sono fatti gli ammo idraulici che, lo ripeto, sono ben diversi dagli ammo a frizione (come le balestre, come abbiamo visto ieri). È importante che capiate che sono differenti, perché adesso vedremo IN COSA lo sono (nel senso che uno potrebbe anche dire: e allora, perché non metto un ammo a frizione e la finiamo lì?).
p.s. ricordatemi, quando ne parleremo, di chiedermi la caratteristica degli ammo a frizione, se non mi ricordo io di chiarire questa differenza…
Prima di vedere come, però, mi interessa che capiate bene un paio di concetti.
Il primo ve l’ho già espresso la settimana scorsa: attenti a non confondere le molle con gli ammo. Le prime lavorano “in dinamica e in statica”. Gli altri lavorano solo “in dinamica”. Deve essere chiaro. Insomma, se toglo le molle e tengo solo gli ammo, la macchina si siede, si abbassa FINO AI TAMPONI. E se questi non ci sono, arrivo alla fine della compressione della sospensione e lì rimango. Punto. La machcina senza molle non funziona. Al limite, invece, potrei andare con solo le molle (salvo rimbalzare fuoristrada alla prima curva): la macchina mantiene il suo assetto statico e, ammettendo di rollare, beccheggiare, frenare, accelerare, girare il volante, etc in un tempo INFINITO (quindi, attraverso infiniti istanti di “transitorio esaurito”), riuscirei ad andare….peccato che la realtà NON sia questa. Quindi, molle e ammo si completano a vicenda.
La forza esercitata dalla molla è funzione della posizione x (estensione e/o compressione) a meno di un coefficiente di proporzionalità
La forza espressa dall’ammo è SOLO funzione della velocità (v, o x’) con cui si muove il pistone (lo stelo) rispetto al cilindro (tubo che contiene l’olio).
Secondo concetto (o considerazione). E qui, dovete capirlo bene.
Nel modello che abbiamo fatto prima di Natale, cioè nel sistema schematico molla-massa-ammo, non è ben chiaro COSA sia la massa, cioè QUANTO vale.
Allora, perché m’importava che capiste bene i concetti e nulla più, avevamo detto che la massa M era la massa (la porzione di massa) sospesa. Invece, a differenza della molla e dell’ammo, che sono facilmente riconducibili agli elementi che costituiscono la sospensione, la massa M può essere intesa, alternativamente, come la massa sospesa o la massa NON sospesa.
Mi spiego meglio: supponiamo di stare percorrendo una strada ondulata. La scocca si muove rispetto alle ruote, che seguono il profilo stradale. In questo caso, è la scocca che si muove, quindi ricadiamo nel primo caso: massa SOSPESA che si muove. E quindi la mia M è la massa sospesa (o quella porzione di massa sospesa che compete alla sospensione che sto considerando).
Invece, se affronto un gradino, o una buca , e la ruota si stacca dal terreno, quindi si muove rispetto alla scocca, che massa considero? La massa NON sospesa, perché è la ruota.
Bene: mi sembra chiaro che le masse sono MOLTO differenti. Ruota e scocca hanno masse MOLTO differenti, inerzie MOLTO differenti; ma anche velocità MOLTO differenti….per cui l’ammo dovrà fornire differenti forze di smorzamento. Ossia, differente dovrà essere la forza di smorzamento che l’ammo fornisce durante i due movimenti (che possono accadere; anzi, è normalissimo che accadano quando si viaggia).
Allora, come possiamo fare?
A voi un tentativo di risposta: grattatevi la pera e tirate fuori possibili soluzioni….
A domani (sennò mettiamo troppa carne al fuoco) per la risposta (e le mazzate)