La sospensione dell'autoveicolo - approfondimenti

alfistavero":2mdk33z0 ha detto:
DriftSK":2mdk33z0 ha detto:
pastiglie da tamarro che fischiano a freddo come un treno che arriva in stazione... :derid) :marameo)
ehhh, allora si sta parlando di racing....sbaglio?

erano proprio quelle :nod)

a quanto pare adesso sono state rimpiazzate da materiale più adatto alla circolazione stradale, ma restano i dischi dei freni "effetto optical" (forse sono fatti per ipnotizzare chi guarda dal bordo strada) :asd)
 
Diabolik":fkp1xe02 ha detto:
roll back delle pinze freno
riprendo un secondo questo argomento
leggo a proposito della ferrari nuova: "Le pinze freno hanno un sistema di precarico dei pistoni per una risposta ancora più pronta all'attivazione del comando."
a me sembra la stessa cosa che avevi spiegato (in altre parole: mi sembra un po' una scoperta del mago)

no. quella funzione si chiama "pre fill" ed è una funzione (gestita dall'ABS) che hanno (quasi) tutte le macchine sportive. In pratica, al rilascio del pedale acceleratore (viene calibrato il rilascio del pedale, ossia il gradiente al di sopra del quale il sistema si deve attivare), il sistema frenante provvede a "precaricare" l'impianto idraulico dei freni con una pressione (calibrabile anche quella) che mi tiene le pastiglie accostate al disco. così, se tocco il freno ho già superato la fase di accostamento delle pasiglie e ho una frenata più pronta. in genere, si usa soprattutto sugli impianti carboceramici. ma non solo

il roll back è un'altra cosa (l'ho già spiegato).

il prefill ce l'hanno tutti: Mercedes, POrsche, BMW, etc....
 
DriftSK":3nn0q116 ha detto:
erano proprio quelle :nod)

a quanto pare adesso sono state rimpiazzate da materiale più adatto alla circolazione stradale, ma restano i dischi dei freni "effetto optical" (forse sono fatti per ipnotizzare chi guarda dal bordo strada) :asd)


sì, ho capito: le solite tamarrate. come giustamente avevi detto tu :asd)

Santo!!! :sadomaso)
 
alfistavero":3k8f1bup ha detto:
capito una beata fava: il "...quello è proprio quasi da fermo proprio al primo mezzo giro..." è riferito al clack noise?
e poi, la descrizione del rumore è proprio una roba che....per fortuna che ho tanta fantasia... :lol:
:crepap) :crepap) :crepap)
e ma io lo so' che sei bravo a immaginare :D :D

si il primo (io l'ho sempre chiamato "pastiglie incollate" :lol: :p ) era riferito al clack noise

il secondo.. ma vabbè ma tanto tu lo SAI come fa.. quindi è facile immaginare :crepap) :crepap) :crepap)


la finite di parlare male dei miei freni :D .. le pastigliazze "racing" lasciate dal menapirla, sono durate meno di 2 settimane, tempo di prendere e montare le attuali
(che tanto non piacciono per nulla lo stesso ad Alfistavero... mi ci ha già mandato(a quel paese) a giugno per questo :asd) :asd) :asd) )
:asd) :asd) :asd)
 
Ma possibile che non lo senta?

Cavolo mi son sempre ritenuto uno sensibile alle vibraizoni.
Il rumore delle pinze posteriori prima che il mecanismo di ritorno prenda uno scatto mi faceva vibrare fin l'intestino (sulla GT molto meno, non so come mai) e invece questo qui non l'ho mai sentito.
 
Ciùmbia, sto via due giorni e varda che papiri mi ritrovo :asd) adesso corro a riportarmi in pari ;)
 
Uè, andiamo avanti con le cose serie invece di perdere altro tempo.

Torniamo a razzo sul problema dell’aderenza (longitudinale, almeno per il momento…)

Come abbiamo detto, e ormai dovremmo aver ben chiaro, l’aderenza (longitudinale) del pneumatico dipende dal peso (guardate che è un erore dire peso, se non siamo in piano; sarebbe meglio dire dalla forza normale al piano del pneus…) e dal coefficiente di aderenza che ha l’andamento che abbiamo visto nel disegno che ho inserito.
Il coefficiente di aderenza longitudinale dipende a sua volta da differenti parametri, quali il tipo di pneumatico, le condizioni della strada, la velocità, LA FORZA LATERALE (cioè, se c’è un “impegno” del pneumatico in senso trasversale, come quando faccio una curva; cioè ancora se c’è un ANGOLO DI DERIVA: tra poco, pochissimo, vedremo cos’è ‘sto angolo…). Insomma, c’è una forte differenza tra le curve ottenute in differenti casi da differenti sperimentatori (proprio perché sono curve sperimentali: c’è poco di “teorico”, ma questo coefficiente viene rilevato sperimentalmente).
Per esempio, c’è una bella differenza tra pneumatici radiali e pneumatici convenzionali (a tele incrociate), con i radiali che offrono sempre un’aderenza migliore dei convenzionali; e, tra gli stessi radiali, tra i pneumatici tradizionali (detti in gergo “neri”) e quelli, moderni, a basso rotolamento, che fanno consumare poco (detti, in gergo, “verdi”). I neri sono migliori quanto ad aderenza, naturalmente!
E poi, c’è la dipendenza dalla velocità, a sua volta influenzata dalle condizioni ambientali: se vado sull’asciutto, al crescere della velocità vedrò una diminuzione modesta dell’aderenza; se sono sul bagnato, l’aderenza calerà di più (ricordatevelo quando guidate quando piove…significa che, sul bagnato, già tengo meno; sul baganto, in velocità, tengo PARECCHIO meno!!). poi, c’è l’usura del battistrada che, soprattutto ad alta velocità, ha parecchia influenza. Ma non nel senso che pensate voi: al crescere della velocità, il coefficiente di rotolamento AUMENTA su strada asciutta. Il perché mi sembra chiaro: ridurre l’altezza del battistrada (scolpito, nelle gomme stradali) significa aumentare la superficie dell’area di impronta a terra….Attenzione: ho scritto “su strada asciutta”.
Perché, invece, su strada bagnata, diminuisce. Soprattutto se lo spessore del velo d’acqua è notevole. In questo caso, infatti, può verificarsi un fenomeno si sostentamento idrodinamico chiamato acquaplaning.
In parole semplici, quando la pressione davanti alla ruota raggiunge il valore di sostentamento idrodinamico (in base alla semplice formuletta della pressione dinamica ½ ρ V2) , allora il pneumatico “galleggia” sulla strada. Ora, la pressione di sostentamento idrodinamico dipende, a sua volta, direttamente dalla pressione di gonfiaggio del pneus (oltrechè, naturalmente dalla velocità di marcia) e quindi, se voglio ridurre la possibilità di aquaplaning devo gonfiare di più le ruote: sposterò più in alto il punto in cui si manifesta il fenomento. La cosa è abbastanza intuibile anche in modo più semplice: gonfio di più la ruota e quindi riduco l’area di impronta del pneumatico, quindi avrò carichi per unità di superficie (pressioni) maggiori….
Quindi, quando piove, gonfiare di più le gomme (e non sgonfiarle, come spesso sento dire da molti teNNici…)
Vabbè, tirèmm innanz..
Tanto ped darvi un’idea, il coefficiente di aderenza , che sul strada asciutta è di circa 1,1-1,15, in caso di aquaplaning può arrivare ad essere anche 0,05…significa che appena penso di toccare il freno, sono già con le ruote bloccate…
Per impedire il verificarsi della sostentazione idrodinamica, o almeno per ritardarla, bisogna evacuare l’acqua. Si può fare in due modi: o rendo la strada molto permeabile (asfalti drenanti) o scolpisco di più il pneumatico…
Attenzione: gli asfalti drenanti “tengono” molto meno sull’asciutto!!!
Perché? Perché siccome la “grana” della ghiaia di cui sono composti è maggiore, ci sono più spazi e la superficie di contatto tra battistrada e asfalto appunto si riduce. E, se riduco la supericie….

Bene, nel caso in cui la ruota sia motrice (cioè con coppia motrice) anziché frenata (cioè con momento frenate, come abbiamo discusso fin qui), valgono le stesse, identiche, considerazioni. Semplicemente, tenete presente che il coefficiente di aderenza μ, adesso, è positivo.

Per oggi, direi che siete a posto…
 
alfistavero":290mrro4 ha detto:
se vado sull’asciutto, al crescere della velocità vedrò una diminuzione modesta dell’aderenza
<cut>
poi, c’è l’usura del battistrada che, soprattutto ad alta velocità, ha parecchia influenza. Ma non nel senso che pensate voi: al crescere della velocità, il coefficiente di rotolamento AUMENTA su strada asciutta. Il perché mi sembra chiaro: ridurre l’altezza del battistrada (scolpito, nelle gomme stradali) significa aumentare la superficie dell’area di impronta a terra….
Sono confuso.

Consumando il battistrada (ammesso e non concesso che alcune scopliture vadano a sparire: si solito e' cosi' ma non e' detto) aumento la superficie, quindi l'aderenza. Su questo non c'e' dubbio (stavo per scrivere "non ci piove" ma mi e' parso fuori luogo :lol: ).

Ma se hai scritto che su asciutto all'aumentare della velocita' diminuisce l'aderenza, perche' col battistrada consumato dovrebbe essere il contrario?

Mia interpretazione in cerca di conferme (o smentite, e' lo stesso):
il battistrada con maggiore superfice di contatto fa aumentare l'aderenza; ma lo fa piu' alle alte velocita' di quanto non lo faccia alle basse velocita'.

Quindi, quando piove, gonfiare di più le gomme (e non sgonfiarle, come spesso sento dire da molti teNNici…)
E' vero, l'ho sempre sentito dire anch'io: tenere le gomme un po' piu' sgonfie per avere maggiore impronta a terra. :lol: :lol:


Comunque a parte il dubbio di cui prima, tutto ok, siamo su terreni abbastanza tranquilli oggi...
 
bigno72":36gasndt ha detto:
alfistavero":36gasndt ha detto:
se vado sull’asciutto, al crescere della velocità vedrò una diminuzione modesta dell’aderenza
<cut>
poi, c’è l’usura del battistrada che, soprattutto ad alta velocità, ha parecchia influenza. Ma non nel senso che pensate voi: al crescere della velocità, il coefficiente di rotolamento AUMENTA su strada asciutta. Il perché mi sembra chiaro: ridurre l’altezza del battistrada (scolpito, nelle gomme stradali) significa aumentare la superficie dell’area di impronta a terra….
Sono confuso.

e dove sta il problema?
in un caso si parla di pneumatico con battistrada ok
nell'altro, di pneus con battistrada usurato
 
bigno72":3mb8kloi ha detto:
alfistavero":3mb8kloi ha detto:
se vado sull’asciutto, al crescere della velocità vedrò una diminuzione modesta dell’aderenza
<cut>
poi, c’è l’usura del battistrada che, soprattutto ad alta velocità, ha parecchia influenza. Ma non nel senso che pensate voi: al crescere della velocità, il coefficiente di rotolamento AUMENTA su strada asciutta. Il perché mi sembra chiaro: ridurre l’altezza del battistrada (scolpito, nelle gomme stradali) significa aumentare la superficie dell’area di impronta a terra….
Sono confuso.

Consumando il battistrada (ammesso e non concesso che alcune scopliture vadano a sparire: si solito e' cosi' ma non e' detto) aumento la superficie, quindi l'aderenza. Su questo non c'e' dubbio (stavo per scrivere "non ci piove" ma mi e' parso fuori luogo :lol: ).

Ma se hai scritto che su asciutto all'aumentare della velocita' diminuisce l'aderenza, perche' col battistrada consumato dovrebbe essere il contrario?

Mia interpretazione in cerca di conferme (o smentite, e' lo stesso):
il battistrada con maggiore superfice di contatto fa aumentare l'aderenza; ma lo fa piu' alle alte velocita' di quanto non lo faccia alle basse velocita'.

Quindi, quando piove, gonfiare di più le gomme (e non sgonfiarle, come spesso sento dire da molti teNNici…)
E' vero, l'ho sempre sentito dire anch'io: tenere le gomme un po' piu' sgonfie per avere maggiore impronta a terra. :lol: :lol:


Comunque a parte il dubbio di cui prima, tutto ok, siamo su terreni abbastanza tranquilli oggi...

comunque, hai ragione. ma perchè NON hai letto bene:

nel caso dell'asciutto, il rpimo caso che hai citato, si parla della curva del coefficiente di aderenza, che scende meno che sul bagnato...
nel secondo caso, parlo del coefficiente di aderenza massimo (quello dove c'è il ginocchio), perchè sennò dovrei tirare in ballo la curva del coefficiente di aderenza, quindi lo scorrimento.
t'è capì?
 
Ne butto li una.
Se ho piu' superfice che fa contatto sol suolo ho anche piu' superfice che striscia, e siccome l'aderenza aumenta con lo strisciamento, con piu' superfice avro' una curva che sale in maniera piu' rapida.

Corretto?
 
Sciacchetra' col pesto????
Ma lo Sciacchetra' e' un passito!

Oh, poi magari in giro per l'italia si trova di tutto con questo nome.
Ne produrranno un migliaio di bottiglie all'anno (forse anche meno) ma lo trovi comunque in tutti i supermercati con l'etichetta DOC a prezzi stracciati.
Un po' come il basilico di Pra che da quando ha avuto la DOP (i produttori veri si sono opopsti per anni, ma nessuno ne ha mai dato notizia) puo' fregiarsi di questo nome basta che sia prodotto in liguria...
 
bigno72":2n4msfxv ha detto:
Ne butto li una.
Se ho piu' superfice che fa contatto sol suolo ho anche piu' superfice che striscia, e siccome l'aderenza aumenta con lo strisciamento, con piu' superfice avro' una curva che sale in maniera piu' rapida.

Corretto?

in che senso?
e poi, che curva, la curva del coeff. di rotolamento?

e lo strisciamento cos'è? lo scorrimento?
 
bigno72":33pcqvc6 ha detto:
Ne butto li una.
Se ho piu' superfice che fa contatto sol suolo ho anche piu' superfice che striscia, e siccome l'aderenza aumenta con lo strisciamento, con piu' superfice avro' una curva che sale in maniera piu' rapida.

Corretto?


ahhh, forse (ripeto: forse) l'ho capita adesso.
risposta: no

lo strisciamento, che sarà meglio che chiami scorrimento (perchè sennò continuiamo a non capirci) è una variabile che calcoli e dipende solo dai raggi di rotolamento e dalle velocità angolari. che minkia c'entra la superficie?
 
bigno72":3sapmfhp ha detto:
Sciacchetra' col pesto????
Ma lo Sciacchetra' e' un passito!
..

oh, che cavolo ne so: non m'intendo di vini. che vini producete in liguria che vadano bene con le trofie al pesto?
e poi, se lo sciachetrà lo bevo DOPO le trofie, per esempio a fine pasto, non va bene lo stesso?
e allora?
 
Mamma che confusione.
Allora, mi sono andato a rileggere un po' di pagine indietro per essere sicuro di usare i tuoi termini.

E' stato detto:

Il coefficente di aderenza dipende dallo scorrimento, e segue una curva che presenta un "ginocchio".

Lo stesso coefficente dipende anche dalla velocita', ma in maniera inversa: al crescere della velocita' ho meno aderenza.
Poi pero' hai specificato che questo e' vero solo per la parte discendente della curva, dopo il ginocchio.

Sempre qeul coefficente dipende dalla "superfice dell'area di impronta a terra" per cui sull'asciutto con un penumatico usurato avro' maggiore aderenza soprattutto alle alte velocita'.
Poi pero' hai specificato che questo e' vero solo in corrispondenza del ginocchio.

L'ultima supposizione, l'ho riscirtta in maniera molto piu' lunga, ma poi ho cancellato tutto e l'ho riscritta. poi di nuovo, poi ancora... adesso mi pare inutile... :asd)
 
alfistavero":2ad5excy ha detto:
che vini producete in liguria che vadano bene con le trofie al pesto?
Secondo la mia modesta opinione (non sono un esperto di vini: semplice amatore) direi NESSUNO.

Forse l'Ormeasco (e' un rosso), ma non son nemmeno sicuro che sia ligure.

Abbiamo dei buoni bianchi (ad esempio il "5 Terre", o il "Bianco di Coronata" o la "Bianchetta") ma a mio avviso i bianchi non vanno bene col pesto.
 
bigno72":2ucs5kao ha detto:
Mamma che confusione.
Allora, mi sono andato a rileggere un po' di pagine indietro per essere sicuro di usare i tuoi termini.

E' stato detto:

Il coefficente di aderenza dipende dallo scorrimento, e segue una curva che presenta un "ginocchio".

Lo stesso coefficente dipende anche dalla velocita', ma in maniera inversa: al crescere della velocita' ho meno aderenza.
Poi pero' hai specificato che questo e' vero solo per la parte discendente della curva, dopo il ginocchio.

Sempre qeul coefficente dipende dalla "superfice dell'area di impronta a terra" per cui sull'asciutto con un penumatico usurato avro' maggiore aderenza soprattutto alle alte velocita'.
Poi pero' hai specificato che questo e' vero solo in corrispondenza del ginocchio.

L'ultima supposizione, l'ho riscirtta in maniera molto piu' lunga, ma poi ho cancellato tutto e l'ho riscritta. poi di nuovo, poi ancora... adesso mi pare inutile... :asd)

ti rispondo con un grafico, tanto per farti capire.
ho preso un grafico in cui si descrive la variazione del coefficiente di aderenza in funzione dello scorrimento al variare del carico verticale. tu, però, lascia stare: guarda solo il fascio di curve e supponi (SUPPONI) che sia il grafico che mostra l'andamento del coefficiente di aderenza in funzione della velocità V con cui si sta muovendo la ruota. Sull'asse delle ordinate, ci mettiamo il valore del coefficiente di aderenza. sull'asse delle ascisse ho il solito scorrimento. ogni curva (indicata da un diverso colore) indica l'andamento del coefficiente di aderenza in funzione della velocità. la curva rossa è la misura del coefficiente a bassa velocità; l'ultima quella di colore nero, è la misura (sperimentale) del coefficiente di aderenza misurato a più alta velocità...
lo vedi come varia l'andamento del coefficiente di aderenza?
lo vedi che, fino al ginocchio, le curve sono tutte pressapoco uguali e che la differenza si nota solo dopo il ginocchio?
ecco, questo volevo dire e volevo che capissi/capiste.
ci siamo?

p.s. una serie di curve di questo genere, riportate su un grafico e variabili (= dipendenti da) in funzione di un'altra variabile, prende il nome di "carpet".

ecco il disegno. spero si capisca.
 

Allegati

  • carpet.JPG
    carpet.JPG
    61.5 KB · Visualizzazioni: 2,522
Top