La sospensione dell'autoveicolo - approfondimenti

visto che me la tiri fuori, anche se non volevo, ti rispondo

quando si parla di veicoli, si parla di coefficiente di aderenza. invece nei testi di meccanica, si parla di coefficiente di attrito. sostanzialmente, i due concetti sono identici. però, il coefficiente di aderenza è il valor MEDIO del coefficiete di attrito statico fra ruota e strada.
poi, però, si parla di aderenza limite (in gergo automobilistico) quando si ha strisciamento macroscopico tra ruota e strada. per esempio, nel caso longitudinale, al di sopra di valori di scorrimento percentuale di 30-40%...poi vedremo cos'è lo scorrimento percentuale...tu diabolik sta' zitto...
 
vabbè. adesso non ho più tempo per iniziare il discorso...
riprendiamo lunedì....
comincieremo col vedere che il pneumatico NON può non strisciare....a meno che non sia di marmo :lol:
e anche in quel caso.....
 
alfistavero":rmty1l2q ha detto:
bigno72":rmty1l2q ha detto:
Gli scricchiolii (almeno quelli veramente fastidiosi) vengono dagli uniball, non dai silent-block.

non è vero.
OK, avrei dovuto specificare "quelli che sono capitati a me" :asd) (su due 147, tre Uno e una Smart, mai un problema su tre Punto e una Ibiza e (qui mi tocco) la GT).

I gnek dei silent block tra l'altro li ho sempre risolti con lo spray al silicone.
I GNEEEK degli uniball li ho risolti con iniezioni di molicotte (antico termine genovese per il grasso al molibdeno :lol: ), ma non sempre ha funzionato.
 
alfistavero":2z4ai6qc ha detto:
seconda considerazione.
la ruota trasmette (scambia) le forze tra terreno e veicolo. bene. TUTTE le forze, diciamo così, "dissipative" (frenata, aderenza trasversale, resistenzaall'avanzamento, le forze dovute agli ostacoli incontrati sulla strada, etc) sono applicate nella zona di contatto col terreno (A TERRA); TUTTE le forze motrici (conseguenza delle coppie motrici) sono applicate A CENTRO RUOTA.
per cui, quando dovremo ragionare sugli effetti di una forza frenante, dovremo fare riferimento ai bracci a terra; quando parleremo di forze di trazione, dovremo considerare i bracci a centro ruota.

E BASTA!!!
Azz, questa per ora mi risulta ostica.
Non riesco a togliermi dalla mente il concetto (evidentemente errato) che se freno ho una forza a terra, ma ho anche la massa del veicolo che spinge a centro del mozzo, e ci dovrebbe essere pure lo sforzo torsionale fatto dal freno (se e' montato sul montante).
Se accelero ho le coppie a centro ruota e la forza longitudinale sempre a centro ruota. Ma la forza longitudinale deriva dal fatto che la ruota in conseguenza della coppia scambia una forza col terreno.

Ora, dando per scontato che sono fuori strada, chi mi aiuta a cavarmi queste idee dalla mia testa di legno in modo che possa seguire al meglio il discorso?
 
bigno72":3h8c92sg ha detto:
alfistavero":3h8c92sg ha detto:
seconda considerazione.
la ruota trasmette (scambia) le forze tra terreno e veicolo. bene. TUTTE le forze, diciamo così, "dissipative" (frenata, aderenza trasversale, resistenzaall'avanzamento, le forze dovute agli ostacoli incontrati sulla strada, etc) sono applicate nella zona di contatto col terreno (A TERRA); TUTTE le forze motrici (conseguenza delle coppie motrici) sono applicate A CENTRO RUOTA.
per cui, quando dovremo ragionare sugli effetti di una forza frenante, dovremo fare riferimento ai bracci a terra; quando parleremo di forze di trazione, dovremo considerare i bracci a centro ruota.

E BASTA!!!
Azz, questa per ora mi risulta ostica.
Non riesco a togliermi dalla mente il concetto (evidentemente errato) che se freno ho una forza a terra, ma ho anche la massa del veicolo che spinge a centro del mozzo, e ci dovrebbe essere pure lo sforzo torsionale fatto dal freno (se e' montato sul montante).
Se accelero ho le coppie a centro ruota e la forza longitudinale sempre a centro ruota. Ma la forza longitudinale deriva dal fatto che la ruota in conseguenza della coppia scambia una forza col terreno.

Ora, dando per scontato che sono fuori strada, chi mi aiuta a cavarmi queste idee dalla mia testa di legno in modo che possa seguire al meglio il discorso?

'giorno

ok. tanto per rispondere a te e a tutti gli altri, beccatevi 'sto disegno.
vedete che ho messo:
-la forza N, che è NORMALE (cioè perpendicolare) al piano stradale. essa rappresenta la reazione vincolare della strada alla forza normale che agisce sulla ruota (nel nostro caso, visto che siamo in piano, questa è rappresentata dal peso che grava sulla ruota, oltre al peso della ruota stessa)
-la forza T, applicata al centro della ruota: è la forza di trazione conseguente alla coppia motrice data dal motore e applicata ai semiassi a centro ruota (la quale coppia, se la divido per il raggio della ruota mi dà la forza di trazione)
-la forza F frenante: è conseguenza del momento frenante generato dalle pinze freno. anche in questo caso, se divido il momento per il raggio della ruota ho la forza frenante.

per chiarirvi le idee, ho aggiunto anche i momenti (Mt è la coppia motrice; Mf è il momento frenante...). come vedete, i momenti ci sono, eccome. però i punti di applicazione delle forze di trazione e di frenatura sono differenti: la forza di trazione è applicata a centro ruota; la forza frenante al centro dell'orma di contatto.

chiaro?
 

Allegati

  • ruota.JPG
    ruota.JPG
    10.5 KB · Visualizzazioni: 2,980
alfistavero":eu9o0c6n ha detto:
Adesso e' chiarissimo.
La parte della forza frenante mi arriva sulla testa come un pianoforte a coda dal 6^ piano, ma e' chiarissimo.
Grazie.
 
vabbè
tutti hanno capito?
no, perchè è importante per proseguire.
anche perchè adesso avremo un po' di teoria scassacazzi che però serve per chiarire bene alcuni aspetti...e dovrete capirla bene....

quando siete pronti, cominciamo (compatibilmente con le mie attività...)
 
Vabbè
Cominciamo

Prendiamo una ruota e incominciamo a dare due definizioni importantissime.

Prendete la figura che allego e guardatela bene.

Il punto O si chiama “centro della ruota” o anche “asse della ruota” (se pensiamo che quella disegnata è solo la vista laterale…).
La ruota è supposta in movimento, con una certa velocità parallela alla strada (la V rossa) applicata al suo asse di rotazione. La ruota dunque TRASLA con velocità V costante. Quindi si dice che l’asse della ruota ha un moto traslatorio uniforme.
Però, la ruota, oltre a traslare, ha anche un moto rotatorio attorno al proprio asse O e dunque ruota con velocità angolare ω, che dipende dalla velocità V e dal raggio della ruota stessa (ma anche da altri parametri che per adesso non introduciamo per evitare di incasinarci ulteriormente).
Insomma, a me interessa che sappiate cosa sia l’asse ruota e il centro ruota (che sono poi lo stesso punto, in un disegno); ma anche che cosa sia CENTRO (O ASSE) DI ISTANTANEA ROTAZIONE della ruota.

Andiamo avanti.

Se conosco V, in ogni istante, in realtà, la ruota “rotola” appunto attorno ad un punto (che è quello indicato con C) che è il punto di contatto della ruota con la strada. Insomma, in termini fisici si dice che in ogni istante si può definire un punto (o un asse) centro dell’atto di moto della ruota. In parole più semplici, è solo il punto (o l’asse) attorno a cui la ruota rotola istante per istante…quindi il centro ruota O RUOTA anche lui attorno a questo punto, che rimane immobile: infatti, come vedete dal disegno, il punto O (centro ruota) ha una velocità (che è la velocità del centro ruota, la velocità di traslazione, quella indicata con la V rossa). Il punto C NON ha alcuna velocità: è fermo!


Quindi, riassumendo, abbiamo definito il centro ruota e il centro di istantanea rotazione (dell’atto di moto) della ruota: nel disegno, rispettivamente O e C.
Tutto chiaro?

Oh, volutamente NON ho utilizzato una terminologia tecnica perché a me interessa solo che capiate il concetto, mica altro….sperèm che nessuno specialista di dinamica del veicolo venga qui a leggere quello che scrivo……soprattutto COME lo scrivo….
 

Allegati

  • ruota1.JPG
    ruota1.JPG
    12.5 KB · Visualizzazioni: 2,968
Se lo specialista di dinamica ha un minimo di sale in zucca oltre alle formule, dovrebbe agevolmente comprendere il taglio divulgativo dei tuoi post, adatto a consentire una comprensione al pubblico. Se poi interviene a scassare la minchia, ci pensiamo noi... :asd) :asd)
Tu continua pure, che l'argomento è interessante. :nod)
 
Diabolik":2nouokvi ha detto:
mi sembra tutto chiaro e ben comprensibile

spero, perchè pur di non utilizzare terminologie troppo scientifiche, mi sto arrampicando sui vetri....e richio di fare delle figure di merda con eventuali lettori che conoscessero bene la dinamica del veicolo (no, coi teNNici che girano qui, non ho da temere...)
 
ok
grazie per le attestazioni di stima

tirèmm innanzi...


Prendiamo la nostra ruota. Abbiamo visto il punto C, centro di istantanea rotazione della ruota. Bene: C è anche il punto di contatto tra la ruota e la strada. Guardate la figura qui sotto.
Guardate il caso ideale (a).
Nel punto di contatto tra la ruota e la strada viene applicata la forza N che è la reazione vincolare della strada alla forza NORMALE (cioè perpendicolare) applicata alla ruota. Nel nostro caso, visto che siamo in piano, questa forza normale altro non è se non la forza peso della ruota (il carico applicato alla ruota). Questa forza peso altro non sarà se non il peso della ruota + la parte del peso dell’auto che compete alla ruota. Se ho solo la ruota e basta, sarà solo il peso della ruota.

Bene: nel caso ideale, il contatto tra ruota e strada è puntiforme (il punto C).
Peccato, però, che nella REALTA’ le cose vadano diversamente
In realtà, infatti, si tiene conto della deformabilità della ruota (cioè cerchio+pneumatico) e si ammette che il contatto del pneumatico con la strada non avvenga solo in un punto (il punto C), ma su una superficie limitata chiamata “orma di contatto” (o “superficie di contatto”). Questa superficie ha una sua propria grandezza, definita come “area dell’orma di contatto” (o “area della superficie di contatto”; o anche “area dell’impronta”).
A questo punto, ci aggiungiamo anche che il pneumatico NON è perfettamente elastico: quando io deformo il pneumatico per farlo rotolare, gli do una certa energia che, dopo la deformazione, quando il pneumatico tende a riprendere la propria forma, non viene interamente restituita. Parte di questa energia, viene persa a causa delle dissipazioni (delle perdite) all’interno del materiale. Queste perdite sono dovute all’ISTERESI del materiale con cui sono fatti i pneumatici. Di conseguenza, si è visto sperimentalmente che per rotolare il pneumatico richiede di spendere una certa energia. Questo equivale ad una distribuzione delle pressioni la cui risultante è leggermente spostata in avanti nel senso del moto: guardate il disegno del caso reale (b) e confrontatelo con il caso ideale (a).
Come vedete, la forza N, che rappresenta la reazione vincolare della forza normale al terreno (nonché la risultante della distribuzione delle pressioni) è spostata in avanti rispetto al centro di istantanea rotazione. E guardate anche la distribuzione delle pressioni: nel caso ideale, tale distribuzione è simmetrica; nel caso reale, è asimmetrica con il picco verso l’avanti.
Questo rappresenta la spiegazione tecnica dell’isteresi del pneumatico. In pratica, anche senza applicare forze resistenti, la ruota, per rotolare, dissipa energia!!!
Naturalmente, l’energia persa è funzione della deformazione del pneumatico; quindi, delle caratteristiche costruttive del pneumatico stesso (tipo di materiale, tipo di pneumatico cioè se radiale o a tele incrociate; dimensioni del pneumatico, larghezza del battistrada, etc) e di caratteristiche esterne (pressione di gonfiaggio, carico verticale sul pneumatico, etc). Per esempio, i pneumatici “verdi” sono pneumatici realizzati con materiali “a bassa isteresi”, che si deformano poco; ma, per questo, “tengono” anche meno…
Charamente, tanto maggiore sarà l’isteresi del pneumatico, tanto maggiore sarà l’energia persa per il rotolamento, tanto maggiore l’energia necessaria per far rotolare il pneumatico…ciò equivale a “spostare” sempre più in avanti il punto di applicazione della forza N…
La coppia resistente (il momento resistente), rispetto al centro di rotazione O, sarà il prodotto della forza N moltiplicata per il braccio (la distanza del punto di applicazione di N) dal punto di contatto C: nel disegno, Mf = N u

Leggete, rileggete e mettetevelo bene in testa…
Poi andiamo avanti
 

Allegati

  • r1.JPG
    r1.JPG
    27.3 KB · Visualizzazioni: 2,950
bigno72":3ksonxir ha detto:
Ci sono!
Ma niente droghe: questa l'avevo gia' studiata. :asd)

fa' poco il brillante, chè oggi ti sparo lì la definizione del raggio di rotolamento e ti uccido.... :lol:

poi vediamo quanto tempo ci metti a capirla...
 
alfistavero":oyplt0rz ha detto:
bigno72":oyplt0rz ha detto:
Ci sono!
Ma niente droghe: questa l'avevo gia' studiata. :asd)

fa' poco il brillante, chè oggi ti sparo lì la definizione del raggio di rotolamento e ti uccido.... :lol:

poi vediamo quanto tempo ci metti a capirla...
:asd) :asd) :asd)
 
adesso, prima di fare il salto di qualità, definiamo la condizione di puro rotolamento....
a livello intuitivo, possiamo capirla benissimo, 'sta condizione...la ruota rotola e basta.
a livello scientifico, diciamo che la condizione di PURO ROTOLAMENTO è quella in cui non sono applicate coppie all'asse della ruota (quello che abbiamo indicato nella figura precedente con O).
in questa condizione, il mozzo (cioè il centro O) si muove con velocità V diretta parallelamente alla strada.

e, da questo momento, si entra nel difficile. che però serve per chiarire alcuni concetti...
preparatevi
 
avete notato che TUTTI i pneumatici montati su auto o moto (o camion o trattori o aerei) fanno la "pancia" nel punto di contatto col terreno (e non serve gonfiare di più -anche tanto di più- la gomma: la pancia si ridurrà, ma rimane comunque).

bene, andiamo a vedere cosa è, cosa significa, questa pancia....
 
Top