E’ la sospensione anteriore della 147, vista dall’alto. Il pallino bianco è l’impronta del punto di contatto (a terra) dell’asse di sterzo col terreno. F è la forza longitudinale che, come detto, è applicata al punto di contatto tra ruota e terreno (lungo l’asse della ruota).
Quello indicato con a è il braccio della forza rispetto al punto a terra (è il braccio a terra trasversale, quello che nel disegno della settimana scorsa come BT. Allora, alla ruota viene applicato un momento M= F a.
Ora, se le forze applicate sulla ruota destra e sulla sinistra agissero contemporaneamente (e fossero uguali), il conducente non avvertirebbe nessuno sforzo al volante (ma in questo caso, sarebbe baciato dal culo!!). In realtà, generalmente, avviene che le forze sono diverse: sia perché, magari, la forza F compare solo su una delle due ruote (per esempio, quando affronto un ostacolo); sia perché la forza F dipende da un sacco di fattori, come il peso, l’aderenza locale, l’equilibrio dei freni, etc..quindi, quasi sempre, la realtà ci dice che sulla ruota destra e su quella sinistra agiscono forze di intensità differente. In questo caso, quello reale, avviene che il momento M si ripercuote sulla tiranteria dello sterzo, distante b dal centro di rotazione (che è il nostro punto di contatto col terreno che determina il braccio a terra) della ruota, generando una forza S = M / b cioè F a/b.
Questa forza S tenderà a far ruotare il volante in una determinata direzione. Nel nostro caso, verso sinistra; se invece il braccio a terra fosse negativo, cioè il punto cadesse all’esterno dell’asse ruota, la forza S avrebbe segno contrario e il volante tenderebbe a ruotare a destra. Insomma, col braccio a terra positivo la ruota tende ad aprire in frenata; col braccio a terra negativo la ruota tende a chiudere in frenata e quindi si tende a mantenere la traiettoria, diciamo così…questo è uno dei motivi, per esempio, per cui le macchine dotate di ABS hanno generalmente braccia a terra negativi….
Torniamo alla forza S. Il conducente sarà allora costretto a controbilanciare questa sterzata (che, ricordiamolo, è IMPROVVISA!) con un momento applicato al volante e, nel caso di forze dovute al contatto con ostacoli improvvisi o grandi valori di braccio a terra è estremamente difficle da controllare, perché appunto improvvisa ed elevata.
Un modo per ovviare a qtale inconveniente è quello di ridurre la forza S: quindi, si può agire aumentando b (difficile da fare perché ciò significa agire sul cinematismo dello sterzo e questo comporta tutta una serie di altre conseguenze pesanti); oppure, visto che non si può ridurre F, allora si riduce il braccio a terra (a). Ma col McPh è difficile, perché per motivi di spazio (dve metto la molla che è grossa?) il McPh ha sempre una certa inclinazione del montante (king pin). Per ridurlo davvero, devo cambiare sospensione: passo allora al quadrilatero alto: in pratica, sposto il braccio superiore, come ho già detto la settimana scorsa, da dentro la ruota a SOPRA la ruota e sfrutto gli stessi attacchi alla scocca del McPh….