Bene.
andiamo avanti.
riferiamoci sempre al disegno che ho postato ieri (o l'altro ieri? boh...)
Insomma, avete capito che se la ruota interna e quella esterna ruota dello stesso valore (), il sistema vettura ha DUE centri di istantanea rotazione anziché UNO solo, come dev’essere. Questo significa che la presenza dei due centri C e C’ di istantanea rotazione provocano degli strisciamenti al suolo dei pneumatici. Invece, con 1 solo centro di istantanea rotazione C, e quindi con angoli differenti assunti dalla ruota destra e da quella sinistra, ho le condizioni di perfetta sterzatura cinematica e quindi le ruote sono nella condizione di puro rotolamento, senza strisciamenti. Questo significa, in pratica, che bisogna realizzare un meccanismo cinematico che consenta una sterzatura asimmetrica delle due ruote, in modo tale che le due ruote tendano ad assumere una posizione tra di loro divergente durante la sterzata. Per esempio, se la ruota esterna ruota di un certo valore , la ruota interna dovrà assumere un angolo maggiore, cioè ruotare di più; per esempio ruotare di un angolo . E la divergenza, per la corretta sterzatura cinematica, sarà tanto maggiore quanto minore sarà il raggio della sterzata, cioè quanto più girerò il volante per sterzare.
Fin qui è chiaro, no?
E’ esattamente quello che abbiamo detto ieri.
Ora, l’errore che si commette nel NON realizzare questa situazione di corretta sterzatura È l’angolo di Ackermann.
Va però detto che Ackermann era un tedesco e, come tutti i tedeschi, era un tipo molto preciso.
Mi sembra chiaro che per ottenere una corretta sterzatura cinematica, occorre un sistema di collegamento tra le due ruote in grado non solo di farle ruota con angoli differenti durante la sterzata, ma anche di farle ruotare secondo una ben precisa legge di sterzata, che è quella che abbiamo visto prima, cioè con una divergenza tanto maggiore quanto minore è il raggio della sterzata, cioè quanto più giro il volante per sterzare.
E il sig. Ackermann riuscì ad ottenere questa condizione attraverso la realizzazione di un meccanismo alquanto complesso, ma precisissimo (da buon tedesco….), che richiedeva l’uso di coppie prismatiche e una difficile realizzazione. Purtroppo, oltre che incasinato era anche, ovviamente, molto costoso. Per cui, praticamente, non applicabile. Oltretutto, come abbiamo detto, in realtà le condizioni di perfetta sterzatura cinematica sono importanti, ma fino ad un certo punto.
Quindi, ci si è accontentati di una soluzione ben più semplice e pratica che venne proposta da un tale di nome Jeantaud; il quale, da buon francese, era un bell’approssimativo…..
Il disegno qui sotto riproduce lo schema del quadrilatero di Jeantaud. Come vedete, ci sono due bracci di accoppiamento, inclinati rispetto all’asse vettura di un certo angolo e rigidamente accoppiati ai fuselli delle ruote, e una barra di accoppiamento che, nel caso delle nostre vetture, è spesso sostituita dalla scatola dello sterzo (la cremagliera). Nei fuoristrada, invece, questa è proprio una barra e lo sterzo agisce, attraverso un braccio su uno solo dei fuselli (di una ruota) e, da questo, attraverso la barra, avviene la rotazione anche della seconda ruota (proprio come nel disegno qui sotto). Ma il discorso è esattamente analogo. Noi, per semplicità, ci riferiamo al caso che ci interessa, che è quello della soluzione adottata sulle nostre macchine, quindi con la scatola guida al posto della barra.