Allora
Andiamo avanti ancora e concludiamo il discorso.
C’è un altro grafico molto importante da andare a considerare nello studio degli ammo. E’ quello che mette in relazione la forza di smorzamento dell’ammo in funzione dell’estensione dello stelo.
Guardate il disegno che allego qui sotto
Come vedete, le curve sono più di una. Qui sono 2.
Differiscono perché differente è la velocità con cui viene mosso lo stelo. Ossia, si monta l’ammo su una macchina (un banco di prova) e si fa funzionare lo stelo avanti e indietro ad una determinata velocità, fissa. Nell’esempio, abbiamo che una delle due curve è quella che si riferisce ad una velocità di 100/min (ossia, in questo caso, dovrebbe essere 100 cicli al minuto); l’altra viaggia ad un quarto della velocità della prima (solo 25 al minuto).
Prendetene una, quella che volete.
Il punto iniziale corrisponde a quando l’ammo è tutto chiuso. L’altro estremo, quando l’ammo è tutto aperto (massima corsa, nel nostro caso siamo a 100 millimetri: non dico massima estensione per non confodervi con l’estensione perché sto “tirando” le due estremità dell’ammo).
Tanto per capirci, il punto di tutto chiuso può essere punto di partenza o di arrivo di un movimento. Se è punto di partenza, allora dal tutto chiuso l’ammo si “apre” e quindi si estende, cioè è in estensione.
Attenzione: nel caso del grafico qui sotto, l’estensione sta sopra e, se guardate il verso delle frecce, significa che il punto di “tutto chiuso” è quello più vicinalle scritte “Pressure stage” e “Pull stage”. Insomma, il punto iniziale di ammortizzatore completamente chiuso in compressione, il punto 0, è vicino alle ordinate. Quindi, per si percorrono le curve che stanno al di sopra delle ascisse (l’asse delle x, della corsa) per estendere l’ammo; si arriva al punto di massima estensione (che è quello in cui le curve coincidono tutte con l’asse delle ascisse, dalla parte opposta del punto 0) e poi si riparte passando sotto l’asse delle ascisse, dalla parte della freccia diretta verso destra. Capito?
Se invece è punto di arrivo è perché ci sono arrivato ”chiudendo” l’ammo, cioè con una corsa di compressione. E allora ho percorso una delle curve che stanno sotto all’asse delle x: sono in fase di compressione dell’ammo, quindi della sospensione.
La curva più interna si riferisce ai moti lenti (intesi come velocità di compressione o di estensione della sospensione), quella che come abbiamo già detto è quella dei moti di cassa.
Quella più esterna si riferisce ai moti più veloci.
Questo grafico è solo un esempio: in realtà, di curve ce ne possono essere più di 2; magari 4 o 5, a seconda delle velocità in cui sono andato a indagare.