Secondo indiscrezioni molto affidabili, sembra proprio che l’Alfa Milano sia in dirittura di arrivo ed in questi giorni è stata presentata ad alcuni potenziali clienti per una prima presa di contatto sull’estetica sia esterna che interna, ovviamente senza veli ne mascherature. Le prime informazioni raccolte parlano di un auto chiaramente riconducibile alle forme complessive della Fiat Bravo, di cui evidentemente la nuova Alfa riprende non solo il pianale ma anche la scocca, ma vestite con gli stilemi Alfa del nuovo corso stilistico nato con la 8C Competzione e proseguito con la MiTo. Quindi nulla di particolarmente innovativo, ma una certa sensazione di deja vu come se si trattasse di una grossa Mito a 5 porte.
Ovviamente questo non significa che chi l’ha vista ne parli come di un auto brutta, o semplicemente banale, ma più semplicemente di un’estetica meno innovativa e fuori dal tempo e dalle mode rispetto a quella che ebbe in dono dalla felice matita di De Silva la sua antenata Alfa 147, gemella “diversa” della Fiat Bravo dell’epoca, al momento del lancio nel 2000. Va anche detto che, sempre secondo le indiscrezioni di chi ha seguito lo sviluppo stilistico del “Progetto 940″ (il nome interno della 149/Milano) negli ultimi 3 anni, l’odierna Alfa Milano basata sulla piattaforma Bravo, probabilmente più compatta e tondeggiante, ha a anche perso lo slancio e tensione stilistica rispetto ai primi modelli stile di Alfa 149 basati sul pianale più lungo e slanciato dell’Alfa 159.
Scendendo nel dettaglio chi l’ha vista dice che il frontale, con il suo scudetto Alfa surdimensionato, quasi a perdere la sua valenza puramente estetica, ma a diventare vera e propria mascherina di raffreddamento, è il particolare che cattura di più lo sguardo. Apparentemente sospeso in questa grande “bocca” il triangolo cromato dello Scudetto Alfa, fatto di linee rette, rende l’insieme particolarmente aggressivo. Contrastano un pò con questo particolare così visibile i fari anteriori. Classicamente poliellissoidali trasparenti particolarmente complessi e ben disegnati all’interno e dotati degli ormai irrinunciabili led, secondo le ultime mode importate dalla Germania. Led che in numero di 4 per lato interno verticale del faro, renderanno l’auto riconoscibile e faranno la felicità di un certo tipo di clientela. Ma questi fari, per quanto belli, sono però troppo piccoli e sviluppati in verticale per armonizzarsi perfettamente con una vettura larga come la Milano e dotata di una mascherina così grande che li fa sembrare ancora più sproporzionati. Viene da pensare che questo scompenso stilistico non sia un errore, ma una scelta voluta per ben figurare nella prova obbligatoria di investimento pedone.
La fiancata viene descritta come la parte più simile alla Bravo come distribuzioni dei volumi e andamento a salire della finestratura. Ovviamente l’Alfa Milano ha una linea di cintura con delle pieghe all’altezza dei passaruota particolarmente visibili e la freccia laterale disegna una lunga striscia (sempre a led) che la Fiat non ha. La porta posteriore senza maniglia, che è annegata nel montante è una piacevole citazione della 147 che rende la fiancata più snella e quasi da coupé a 2 porte. Anche posteriormente l’abbandono della piattaforma 159 ha reso la macchina più semplice e lineare. L’accenno di terzo volume che si ipotizzava per la 149 è scomparso ed è stato sostituito nella Milano da una piega del portellone che simula uno spoiler. I fari tondi, molto sportivi e classici, sono stati sostituiti da dei gruppi ottici a virgola sicuramente più moderni, ma forse un pò banali e già visti.
Anche gli interni sono una chiara modifica stilistica della base formale della Fiat Bravo e Lancia Delta. A un cruscotto completo e sportivo chiaramente Alfa, si contrappone una plancia importante, ma un po’ alta e piatta e non rivolta al guidatore. Nella parte centrale la parte multimediale, più sotto le tre manopole tonde del clima e ancora più giù il manettino dell’AlfaDNA identico a quella della Mito. Abitabilità e bagagliaio sono ovviamente nella norma e confrontabili con la concorrenza, anche se ovviamente l’auto è più simile a una BMW Serie 1 che a una A3 SportBack. Per concludere queste indiscrezioni, che non hanno riguardato la base tecnica e ciclistica, ma solo estetica e interni bisogna parlare dei prezzi. Pare che l’Alfa Milano costerà circa 1.800 Euro più della corrispondente Fiat Bravo. A questo punto, per vederla “sotto la gonna” e scoprire cosa è rimasto delle peculiarità tecniche che aveva l’Alfa 147 non ci resta che attenderla nei concessionari a partire dall’anno prossimo.