secci":2gt885b5 ha detto:sul frangente tagli, riduzioni "stipendi" ecc credo che il presidente veda lontano - per una volta ancora - e arrivi prima di altri..
credo si bebba passare da questa (s)volta
riporto la notizia integrale di Gazzetta.
MILANO, 4 marzo 2009 - Un tetto agli ingaggi del Milan, con una sforbiciata di oltre il 30 per cento. E’ l’input arrivato nelle scorse settimane in via Turati dalla proprietà. E’ uno dei primi effetti della crisi economica e dei cambiamenti di linea all’orizzonte in casa rossonera. Sì, perché Silvio Berlusconi ha parlato chiaro ad Adriano Galliani: "Contenere i costi, si spende troppo". E lo stop rischia di riguardare anche la voce acquisti. Tanto è vero che dopo l’ingaggio di Thiago Silva a gennaio, sono stati congelati anche le trattative con Dan Agger del Liverpool: costo del parametro 8 milioni. Per il sostituto in rosa di Paolo Maldini il Milan dovrà pescare al meno pregiato mercato dei difensori vicino allo svincolo: quindi a parametro zero. O quasi.
PROSSIME MOSSE - Nessuno lo ammetterà in casa-Milan, In questi delicati frangenti l’a.d. Galliani sta provando a tenere compatto l’ambiente per la volata-Champions. Ma il passaparola sui tagli per la prossima stagione è giunto sino a Milanello. I giocatori e i loro procuratori sono stati informati e ciò crea un certo allarmismo. Per la prima volta nel Milan berlusconiano viene posta la questione economica e ciò determinerà fatali selezioni.
IL GRANDE DIVARIO - Ora il Milan guida la classifica del monte-ingaggi insieme all’Inter di Massimo Moratti. Un costo da 120 milioni di euro lordi che, ad eccezione della Juventus (terza con 115 milioni), vede al quarto posto, distanziatissima, la Roma con un budget da 65 milioni. Nel nuovo scenario, però, i rossoneri scenderebbero ad una quota tra gli 80 e gli 85 milioni. Una retrocessione di fatto ad un ruolo comprimario. Un passo indietro che rischia pesanti ripercussioni su tutto l’ambiente. Ma quali saranno i criteri dei tagli?
I SACRIFICATI - Adesso il giocatore più pagato è Ricardo Kakà con 9 milioni a stagione. E non è un mistero il Real Madrid potrebbe presto farsi avanti per acquistarlo a peso d’oro. A gennaio il campione brasiliano ha stretto un patto importante con il club: niente più aumenti di stipendio. A confermare l’idea che in via Turati terrebbero volentieri Kakà. A meno che non arrivino proposte indecenti per lui. Piuttosto la società milanista in questa fase comincia a preoccuparsi di altre situazioni a rischio. In rosa ci sono adesso 29 giocatori. E l’intenzione è che ci sia un dimagrimento di almeno 3 unità. O il rimpiazzo con giovani meno costosi.
OCCHIO AI TAGLI - Di sicuro qualcuno dei big dovrà fare delle rinunce per non essere messo in discussione. L’esempio più clamoroso? Quello di Nelson Dida. Il portiere ha un ingaggio da 4 milioni di euro netti sino al 2010: al lordo sono 8. Un po’ troppo per un rincalzo ed è logico che il Milan cerchi di venderlo. Come per Emerson: anche lui panchinaro dall’ingaggio pesante. Ma il discorso vale anche per i rinnovi di Ambrosini e Favalli. E poi tutti gli altri. La rifondazione passa anche da queste mosse.
ovvio io ci vedrei anche una mossa politica (visto il ruolo del Silvio) visto che a tagliare un pò i lauti guadagni consola un pochino anche i meno abbienti che storicamente al vedere gli stipendi milionari di altri gridano allo scandalo.
Il sistema calcio è ormai sovradimensionato da anni, e quindi anche qui serve una regolata. è palese che anche in questo frangente se tutti si mettono a spender meno e non giocare sui bilanci si ritrova un certo equilibrio.
Il fatto poi che si risparmino soldi dagli stipendi per, successivamente, puntare a un paio di acquisti migliori (sulla falsariga del "risparmio oggi e compro con più soldi domani") appena le condizioni generali lo permetteranno allora bene (tutto il contrario di ciò che ipotizza zazzu). E chissà che non sia anche la svolta per riprendere in mano i vivai (a costo zero per quanto riguarda l'inserimento diretto di giovani nella prima squadra, seppur con le spese per seguirli e farli crescere da bambini ecc). Tornare coi piedi per terra insomma.