allora, andiamo avanti
Ora, nei sistemi frenanti automobilistici (e non meccanici del tipo a filo o a bacchetta, come nelle vecchie macchine o nelle bici; o in quelli pneumatici, tipici dei veicoli industriali), il fluido dei freni serve a trasmettere le forze 8attraverso la pressione) tra la pompa (che in gergo tecnico prende il nome di master cylinder) e i cilindretti delle pinze, dove è soggetto alle elevate temperature (non pensate solo al motorsport, ma anche a quando scendete da una montagna dopo essere andati a fare un picnic), allo sporco (particelle metalliche e residui delle pastiglie), etc. per questa ragione, per esempio, deve possedere un buon (=abbastanza elevato) punto di ebollizione. Inoltre, NON deve intaccare i materiali con cui sono fatti gli impianti frenanti (quindi i vari metalli con cui sono fatti le pinze e i tamburi e i cilindretti; e la gomma degli O-ring di tenuta e dei parapolvere). Per rispettare tutti questi requisiti, sono stati generati degli standards internazionali che definiscono le caratteristiche che devono rispettare i liquidi dei freni. :asd)
Ora, in linea di principio, generalizzando al massimo, si possono distinguere 3 tipi di liquido freni
1- Liquidi freni a base glicolica e glicoletilenici (e loro derivati a base di esteri borati)
2- Liquidi freni siliconici (esteri siliconici)
3- Liquidi freni a base minerale
Quelli della prima categoria coprono il 95% del mercato. :elio) Per realizzarli, si parte dall’ossido di etilene. Lo si combina con alcol (metanolo, etanolo e butanolo) e si hanno i glicoli etilenici. Hanno un punto di ebollizione molto buono, ottima compatibilità con i materiali con cui sono fatti gli impianti e, naturalmente, contengono componenti che inibiscono l’ossidazione e la corrosione (generalmente, questi componenti rappresentano il 5% della miscela). In ottemperanza agli standards, questi componenti devono essere perfettamente miscibili tra loro. Ossia, i componenti di un particolare liquido freni (di un produttore) devono essere miscibili con quelli di un altro produttore, in modo che i 2 fluidi possano tranquillamente mescolarsi nella vaschetta della macchina. Inoltre, devono resistere all’ossidazione (visto che, anche alle alte temperature, possono essere esposti all’aria): l’ossidazione provoca la formazione di resine (che non farebbero scorrere i cilindretti dei freni, per esempio, e delle altre parti mobili, tipo il cilindro maestro della pompa freni)
I liquidi freni siliconici sono usati principalmente proprio per i vantaggi in termini di viscosità che offrono alle basse temperature, oltreché per il loro ottimo punto di ebollizione. Comunque, questi fluidi non sono riusciti a scalzare dalle loro posizioni i fluidi a base di glicoetilene. Vengono usati principalmente in applicazioni sportive e militari. NON sono miscibili ai fluidi a base glicolica e richiedono l’utilizzo di particolari gomme: se usati in applicazioni dove viene richiesto il fluido a base di glicole, distruggono o-ring e parapolvere… :nod)
I fluidi freni a base minerale sono invece usati pochissimo e su applicazioni limitatissime. :baby)
Per quanto riguarda la classificazione dei fluidi e il loro punto di ebollizione relativo, potete cercare in internet (devo cercarlo anch’io perché non me lo ricordo). Se vi serve, vado a vederlo e ve lo dico.
Direi che basta così, che delle proprietà fisiche dei fluidi freni non ve ne potrebbe fregare di meno…