bigno72":39haftpu ha detto:
Perche' a me "no" e a lui "ni"? :mecry2) :sarcastic)
Diciamo le stesse cose...
no, affatto.
Cmq visto che sto attendendo il download di una jre qualche precisazione banale
SECONDO ME :rotolo)
1) Facciamo finta di sapere cosa sia un vettore velocità.
2) Definiamo l'accelerazione come la variazione della velocità rispetto al tempo (in realtà non è così, ma facciamo finta di nulla).
Attenzione che l'accelerazione è un vettore, ossia ha verso e direzione, oltre che lunghezza (modulo).
3) Usiamo infine la "legge magica", ossia
f=m
a
Da 3 capiamo subito che l'accelerazione e la forza (in realtà la risultante delle forze, ma facciamo finta di niente...)
sono sostanzialmente la stessa cosa, cambiano solo per un fattore costante (m, in realtà ci sono parecchi esempi di situazione dove m non è costante, tipo missili, proiettili, pattinatrici sul ghiaccio che lanciano gli scarponi etc, ma rimaniamo nel caso banale...)
Quindi se l'accelerazione è diretta in una certa direzione, lo sarà anche la forza, e viceversa (--- ribadisco in realtà non è così, ma supponiamolo ---).
Se l'accelerazione "va a destra", la forza "andrà a destra", e viceversa.
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Come si può osservare ho legato (... ho i
principia in copia originale, mai letti?) accelerazione e forza, NON accelerazione e velocità, o forza e velocità.
Questo significa che se la velocità fa i cazzi suoi, nulla posso dire per la forza, e per l'accelerazione.
Per sapere "dove va la forza" devo capire
dove punta il vettore accelerazione.
Riprendiamo il caso banale di moto circolare uniforme: se disegnassi i vettorini velocità (ma abbiamo detto che non si possono fare diagrammi...) avrei una serie di "frecce" che, man man, "girano", ossia
cambiano direzione.
Dovrei definire anche cosa sia la velocità (ad es. attraverso la f di posizione, ma lasciamo stare).
Nel nostro caso banale la cosa che ci interessa è che se prendo due vettori velocità, in due momenti diversi, e ne vado a calcolare la
differenza vettoriale, otterrò un "vettorino"
che punta verso il centro della curva.
Questo vettorino, essendo (al limite) la derivata della velocità rispetto al tempo, altro non è che l'accelerazione.
Ma noi sappiamo che la forza è "sorella" dell'accelerazione (e viceversa), di conseguenza ci sarà una forza diretta verso il centro della curva, perchè "segue" l'accelerazione-
Tale forza è chiamata per gli amici "centripeta"
perchè punta verso il centro.
Chiaro? SECONDO ME ( :asd) ) nel moto circolare uniforme il vettore accelerazione è perpendicolare a quello velocità, e punta verso IL CENTRO.
Tale accelerazione CENTRIPETA determina una FORZA CENTRIPETA.
Nel caso meno banale, ossia quello in cui il vettore velocità NON è costante, salta fuori anche l'accelerazione TANGENZIALE che, come ho già scritto, per la domanda del topic è particolarmente importante.
Ma facciamo finta di niente.
In termini ancora più "brutali" possiamo dire che il corpo "gira verso destra" (ad esempio) perchè
C'E' UNA FORZA CHE LO FA "GIRARE" VERSO DESTRA e viceversa.
Come già scritto quasi mai forza e velocità sono parallele: se lancio un sasso verso l'alto, la velocità è verso l'alto, ma l'accelerazione (e quindi la forza) sono dirette in basso.
Se lascio cadere un sasso da una mano tutte e 3 (velocità forza ed accelerazione) saranno verso il basso.
Se lancio inclinato... accelerazione e forza sempre verso il basso, ma vettore velocità... dipende... (qui ci starebbe bene il principio di azione minima di Feynman, che è un modo elegante per capire tante cosa buffe, ma facciamo finta di niente).
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Riguardo poi alla "confusione" tra forza, quantità di moto ed energia ci sarebbe un bel po' da dire, anche ad esempio che nessuno sappia cosa sia veramente il principio della conservazione della quantità di moto (
qui intendo SAPERE COME DICO IO, ma fermiamoci subito).
Concludo con una banale considerazione:
SECONDO ME, detto da me, equivale ad ASSIOMA.
Non per niente i miei studenti mi chiamavano "il papa" (per il dono dell'infallibilità :crepap) )