Outrun":mtgm8vco ha detto:
Dovevano fare una vasca in carbonio per un'auto piccola e leggera, la tecnologia non era disponibile all'interno, a chi si dovevano rivolgere?
Proprio questo è il punto.
La 33 Stradale, una vera Alfa Romeo, è stata sviluppata e messa a punto tutta in casa. Piccola serie, assemblata letteralmente a mano con tecnologia derivata dalla vettura da corsa che, a sua volta, era ingegnerizzata e messa a punto e messa su strada da Alfa Romeo senza andare a comprare il progetto da nessuno. Perché le vere Alfa Romeo erano fatte così.
(e le Case serie, quelle di successo, fanno così ancora oggi. Non è affatto impossibile se il management ha la mentalità e le capacità per farlo. ma a t'orino...)
Ora che Fiat ha mandato al macero le tecnologie, gli ingegneri e praticamente tutto quello che Alfa Romeo rappresentava certo non si può più fare: ma è il risultato di una gestione sciagurata che si può solo imputare alle scelte fatte a t'orino. Ed ecco che per fare una macchina fuori dagli schemi bisogna andare a comprare progetti chiavi in mano e soluzioni varie a destra e a manca.
E il risultato per quanto decente (perché la macchina non è perfetta ma certo nemmeno un cesso su ruote) difatti è viziato all'origine da una gestione del progetto abborracciata e approssimativa, fatti che hanno portato in dote un risultato imperfetto e tanti, ma tanti problemi di sviluppo.
A Balocco ci sono ancora alcune persone della vecchia scuola, di quelli che sapevano fare le magie. Di quelli che se gli davi il telaio Tipo 2 ti facevano la migliore berlina a trazione anteriore, tanto buona che blasonate case tedesche ne tengono in perfetto ordine di marcia una mezza dozzina al solo scopo di avere "il paragone giusto" per la messa a punto della dinamica delle LORO costose berline... a trazione posteriore. Che pur costando il doppio non hanno ancora oggi la precisione e l'handling di una 156 o di una GT.
Queste persone hanno ripreso per i capelli una roba che non stava in strada e ne hanno fatto una buona macchina.
E qui sta il secondo problema:una
buona macchina, ma né la prima della classe né unica al mondo per risultati. Il che - considerate le tecnologie impiegate e i capitolati di progetto iniziali - è di per se una evidenza dei problemi impliciti che la 4C si porta dentro.
E poi non è che con una vasca ed un motore semiriciclato hai fatto l'auto e anche se fosse conta il risultato.
In questi termini allora la futura Duetto realizzata in Giappone su progetto Mazda con motori Fiat sarebbe una vera Alfa Romeo perché "conta il risultato".
Per fortuna, o purtroppo, invece sarà solo una Mazda rimarchiata.