Sono palliativi.
Ho recentemente assistito al superamento di un esame di guida: bene, già ai miei tempi si mugugnava di una eccessiva "brevità e comprensione".
Mi sembra che siamo andati anche peggio.
La guida su strada esula dai quiz e dalle domandine, sistemi nei quali l'italico popolo sempre paranoico e dotato di leggi, leggine, codicilli, è maestro.
Si deve inculcare nella testa dei neopatentati che la vettura va conosciuta. Ci vuole senso di responsabilità e rispetto per il mezzo, per se e per gli altri.
Ci vuole capacità di guida. Ci vogliono esperienze di guida, non brevi sedute di "guida" che si cerca di fare "al minimo indispensabile" perchè costose.
Per farsi e fare del male bastano 30 cavalli, non ne servono 80. La mentalità della riduzione della velocità è tipicamente, e schifosamente, nostra. In Germania filano come dei treni, non mi risulta che ci siano ecatombi. Perchè son evidentemente ABITUATI e la guida (la serietà nel guidare, l'attenzione, la conoscenza dei propri limiti) sono "tarati" in funzione di quel sistema.
Da che mondo è mondo la tecnica di guida è affinata nei piloti: che tutto fanno tranne che andare piano.
Mi ricorda la storiella che doveva venir fuori anni fa, quando la patente stavo per prenderla io: si sarebbero dovute guidare auto che non facevano oltre i 150 orari. Il legislatore mica è realista, cioè mica pensa che non tutti potevano avere due auto. Io all'epoca avevo una Giulia, da 89cv e dichiarata per i 165 orari. Ma pure chi aveva una Lancia Delta o un'Alfa 33 1.3 era fuori dalla normativa.
E' forse meglio che un neopatentato NON GUIDI per un anno la vettura di famiglia, perchè non può, e poi si metta al volante di qualunque cosa dopo un anno di inesperienza? Le cose van raddrizzate alla fonte, con leggi e normative non assurde nè capestro, e con una seria e fattiva educazione stradale. Che vada oltre l'autovelox dietro le siepi ed i quiz trabocchetto. Scusate l'OT.