Nelle ultime due pagine ho letto post davvero interessanti con vari spunti di riflessione sul perché la Giulietta e Alfa in genere vende poco, me ne compiaccio.
Di 147 con difetti se ne parla nel forum e fuori, ma difetti ne hanno tutti i modelli delle varie case costruttrici.
La Toyota, che rappresentava nell’immaginario collettivo la marca più affidabile, ha dimostrato che non esistono macchine senza difetti.
Per esperienza diretta e per sentito dire di 147 senza difetti ve ne sono state ed in più aveva il merito di distinguersi dalla concorrenza ed esser il punto di riferimento della categoria (un po’ come la Nissan Micra prima serie per le utilitarie, cioè un mondo a parte cui tutte le concorrenti si sono dovute uniformare).
Giulietta non si distingue.
Per i difetti il tempo ci dirà se ne avrà più o meno della 147 e della concorrenza.
Diverso, invece, è come si valutano i difetti e cosa ci si attende dalla macchina che si compra.
Se compro ‘Bmw’ lo faccio perché mi aspetto eccellenti motori, ottime prestazioni e la trazione posteriore (se è vero che l’80% degli acquirenti non sa di avere la ‘TP’ ma crede di guidare ‘TA’, prima mi chiedo se sanno in che cosa consiste la differenza dal punto di vista tecnico e dal punto di vista della dinamica di guida e poi mi chiedo se definirli ‘appassionati’ o solo ‘guidatori della domenica’).
Se poi presenta passibili difetti sotto l'aspetto delle finiture e delle dotazioni chi cavolo se ne frega.
Se compro Alfa lo faccio perché mi aspetto eccellenti motori, ottime prestazioni (magari sognando per qualche modello di alto segmento un ritorno alla ‘TP’) ed una qualità di guida impareggiabile. Per i passibili difetti come sopra.
Se compro Audi lo faccio in primo luogo per le finiture e le dotazioni (e siamo su un altro genere di automobilista rispetto all’Alfista o al Bmwista).
In questo caso me ne frego se dal punto di vista dinamico l'auto non eccelle (perchè non l'ho scelta per quel motivo) ma non sono disposto a perdonare difetti nell'assemblaggio e nelle finiture.
Quando compro un determinato oggetto che è famoso ed unico perchè si è sempre differenziato da altri per determinate caratteristiche, lo faccio perchè cerco quelle e non perchè mi aspetto di trovarne altre.
Lo stesso vale per un auto.
Se compro Alfa lo faccio perchè cerco quelle caratteristiche che l'hanno resa unica.
Oggi Alfa produce 159, a fine carriera, che solo in parte va considerata Alfa e Mito e Giulietta che sono Fiat ricarrozzate (che non si offenda nessuno).
Il fatto che nessun modello del segmento ‘C’ abbia il quadrilatero ed il servosterzo idraulico non è certo una giustificazione o un valido motivo per cui da 147 a Giulietta ci si sia uniformati alla concorrenza (se poi mi debbo uniformare lo debbo fare in toto e non solo dal punto di vista tecnico, perchè è facile peggiorare le dotazioni tecniche e non migliorare sotto tutti gli altri aspetti).
E’ chiaro che il mercato si evolve (sotto certi aspetti regredisce) ma questo non vuol dire che uniformarsi e livellare l’offerta sia un segno di evoluzione.
Perché, siamo onesti, la Giulietta in più di 147 ha:
- un telaio più rigido che le consente un ottimo punteggio nei crash;
- un manettino, che serve a mascherare (per un’Alfa) la ‘normalità’ del comparto telaio-sospensioni e per minimizzare il sottosterzo;
- un bagagliaio leggermente più grande.
Per tutto il resto è meno dotata di 147 ed è meno Alfa.
Quando, ai tempi in cui ero strafelice possessore di una 75, guidai un'Alfa GTV con il 2.0 V6 Turbo pensai di essere alla guida di una Fiat con il turbo.
Salendo su 156 V6 o su 147 2.0 Ts quelle pessime sensazioni non le ho avute e guidare quelle auto era un vero godimento.
Stesso ragionamento passando da 145 (Fiat con l’assetto) a 147 (auto dall’eccezionale guidabilità che, in questo, ricordava le Alfa del passato).
Se Alfa avesse prodotto e venduto Giulietta dopo 145/146 avremmo tutti (appassionati ed Alfisti compresi) detto che l’Alfa pian piano stava ripercorrendo la strada corretta.
Invece Giulietta viene dopo 147.
Se 145/146 come Alfa valeva poco (diciamo 30) e 147 valeva molto di più (70), Giulietta vale più della prima e meno della seconda (50).
Ma quel 50, per chi viene da 70, vale 30 ed anche meno se consideriamo gli aspetti ‘psicologici’ di questa regressione.
Un’Alfa di segmento ‘C’ non venderà mai come Golf, indipendentemente da come venga concepita e progettata.
La Giulietta avrebbe sicuramente venduto di più se avesse mantenuto e migliorato caratteristiche e dotazioni tecniche di 147.
Vende meno perché non ha mantenuto le caratteristiche e le dotazioni tecniche di 147, che la distinguevano da tutte le altre del suo segmento e ne facevano una ‘premium’ sotto quegli aspetti.
Ritornando al discorso dell’uniformarsi alla concorrenza e di seguire l’evoluzione del mercato è chiaro che oggi un’Alfa dalle minime dotazioni e senza gadget, dalla finitura approssimativa, dai consumi proibitivi, dalla scarsa sicurezza (ricordiamoci sempre la distinzione tra sicurezza attiva e passiva) e dotata solo di ottimi motori ed eccelsi telai sarebbe anacronistica.
E' lapalissiano, quindi, che anche l’Alfa deve offrire valide dotazioni e lista accessori all’altezza, buone finiture, consumi accettabili ma deve sempre e prima di tutto offrire di base (non a richiesta) ottimi motori e dotazione e configurazione del reparto telaio-sospensioni che fanno la differenza, che la rendono unica dal momento in cui si mette in moto il motore al momento in cui si affronta la prima curva.
Quel che ha fatto Bmw è sotto l’occhio di tutti.
Alfa deve ripercorrere quella strada.
Se dovesse passare sotto l'egida Vag dovrà avere in ogni caso una certa autonomia per, con la finalità di competere con Bmw, ritrovare la propria natura differenziandosi dal resto della produzione tedesca come se fosse un prodotto proveniente da una ‘marca biologica’.
Di 147 con difetti se ne parla nel forum e fuori, ma difetti ne hanno tutti i modelli delle varie case costruttrici.
La Toyota, che rappresentava nell’immaginario collettivo la marca più affidabile, ha dimostrato che non esistono macchine senza difetti.
Per esperienza diretta e per sentito dire di 147 senza difetti ve ne sono state ed in più aveva il merito di distinguersi dalla concorrenza ed esser il punto di riferimento della categoria (un po’ come la Nissan Micra prima serie per le utilitarie, cioè un mondo a parte cui tutte le concorrenti si sono dovute uniformare).
Giulietta non si distingue.
Per i difetti il tempo ci dirà se ne avrà più o meno della 147 e della concorrenza.
Diverso, invece, è come si valutano i difetti e cosa ci si attende dalla macchina che si compra.
Se compro ‘Bmw’ lo faccio perché mi aspetto eccellenti motori, ottime prestazioni e la trazione posteriore (se è vero che l’80% degli acquirenti non sa di avere la ‘TP’ ma crede di guidare ‘TA’, prima mi chiedo se sanno in che cosa consiste la differenza dal punto di vista tecnico e dal punto di vista della dinamica di guida e poi mi chiedo se definirli ‘appassionati’ o solo ‘guidatori della domenica’).
Se poi presenta passibili difetti sotto l'aspetto delle finiture e delle dotazioni chi cavolo se ne frega.
Se compro Alfa lo faccio perché mi aspetto eccellenti motori, ottime prestazioni (magari sognando per qualche modello di alto segmento un ritorno alla ‘TP’) ed una qualità di guida impareggiabile. Per i passibili difetti come sopra.
Se compro Audi lo faccio in primo luogo per le finiture e le dotazioni (e siamo su un altro genere di automobilista rispetto all’Alfista o al Bmwista).
In questo caso me ne frego se dal punto di vista dinamico l'auto non eccelle (perchè non l'ho scelta per quel motivo) ma non sono disposto a perdonare difetti nell'assemblaggio e nelle finiture.
Quando compro un determinato oggetto che è famoso ed unico perchè si è sempre differenziato da altri per determinate caratteristiche, lo faccio perchè cerco quelle e non perchè mi aspetto di trovarne altre.
Lo stesso vale per un auto.
Se compro Alfa lo faccio perchè cerco quelle caratteristiche che l'hanno resa unica.
Oggi Alfa produce 159, a fine carriera, che solo in parte va considerata Alfa e Mito e Giulietta che sono Fiat ricarrozzate (che non si offenda nessuno).
Il fatto che nessun modello del segmento ‘C’ abbia il quadrilatero ed il servosterzo idraulico non è certo una giustificazione o un valido motivo per cui da 147 a Giulietta ci si sia uniformati alla concorrenza (se poi mi debbo uniformare lo debbo fare in toto e non solo dal punto di vista tecnico, perchè è facile peggiorare le dotazioni tecniche e non migliorare sotto tutti gli altri aspetti).
E’ chiaro che il mercato si evolve (sotto certi aspetti regredisce) ma questo non vuol dire che uniformarsi e livellare l’offerta sia un segno di evoluzione.
Perché, siamo onesti, la Giulietta in più di 147 ha:
- un telaio più rigido che le consente un ottimo punteggio nei crash;
- un manettino, che serve a mascherare (per un’Alfa) la ‘normalità’ del comparto telaio-sospensioni e per minimizzare il sottosterzo;
- un bagagliaio leggermente più grande.
Per tutto il resto è meno dotata di 147 ed è meno Alfa.
Quando, ai tempi in cui ero strafelice possessore di una 75, guidai un'Alfa GTV con il 2.0 V6 Turbo pensai di essere alla guida di una Fiat con il turbo.
Salendo su 156 V6 o su 147 2.0 Ts quelle pessime sensazioni non le ho avute e guidare quelle auto era un vero godimento.
Stesso ragionamento passando da 145 (Fiat con l’assetto) a 147 (auto dall’eccezionale guidabilità che, in questo, ricordava le Alfa del passato).
Se Alfa avesse prodotto e venduto Giulietta dopo 145/146 avremmo tutti (appassionati ed Alfisti compresi) detto che l’Alfa pian piano stava ripercorrendo la strada corretta.
Invece Giulietta viene dopo 147.
Se 145/146 come Alfa valeva poco (diciamo 30) e 147 valeva molto di più (70), Giulietta vale più della prima e meno della seconda (50).
Ma quel 50, per chi viene da 70, vale 30 ed anche meno se consideriamo gli aspetti ‘psicologici’ di questa regressione.
Un’Alfa di segmento ‘C’ non venderà mai come Golf, indipendentemente da come venga concepita e progettata.
La Giulietta avrebbe sicuramente venduto di più se avesse mantenuto e migliorato caratteristiche e dotazioni tecniche di 147.
Vende meno perché non ha mantenuto le caratteristiche e le dotazioni tecniche di 147, che la distinguevano da tutte le altre del suo segmento e ne facevano una ‘premium’ sotto quegli aspetti.
Ritornando al discorso dell’uniformarsi alla concorrenza e di seguire l’evoluzione del mercato è chiaro che oggi un’Alfa dalle minime dotazioni e senza gadget, dalla finitura approssimativa, dai consumi proibitivi, dalla scarsa sicurezza (ricordiamoci sempre la distinzione tra sicurezza attiva e passiva) e dotata solo di ottimi motori ed eccelsi telai sarebbe anacronistica.
E' lapalissiano, quindi, che anche l’Alfa deve offrire valide dotazioni e lista accessori all’altezza, buone finiture, consumi accettabili ma deve sempre e prima di tutto offrire di base (non a richiesta) ottimi motori e dotazione e configurazione del reparto telaio-sospensioni che fanno la differenza, che la rendono unica dal momento in cui si mette in moto il motore al momento in cui si affronta la prima curva.
Quel che ha fatto Bmw è sotto l’occhio di tutti.
Alfa deve ripercorrere quella strada.
Se dovesse passare sotto l'egida Vag dovrà avere in ogni caso una certa autonomia per, con la finalità di competere con Bmw, ritrovare la propria natura differenziandosi dal resto della produzione tedesca come se fosse un prodotto proveniente da una ‘marca biologica’.