al140":27awoinf ha detto:
Ne capisco poco di audio però effettivamente quell'articolo non è proprio il massimo fa anche confusione fra impedenza e resistenza ad un certo punto. Non c'è quallcos'altro di più tecnico che spieghi come mai una maggior impedenza implichi una maggior qualità dell'audio ? (ripoeto mia curiosità personale quindi mi piacerebbe capirne i motivi :OK) )
È uno dei primi che ho trovato, confesso che non l'ho letto nel dettaglio.
Altra fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Auricolari
"Il quarto parametro è l’Impedenza, ovvero la resistenza di una bobina ad essere attraversata da un campo elettromagnetico in corrente alternata, l'unità di misura di entrambe è l'ohm. Maggiore è il valore dell’impedenza, più “fatica” fa la corrente a passare attraverso le cuffie (per un dato valore di tensione): a parità di volume di uscita selezionato sulla sorgente audio, una cuffia con impedenza maggiore riprodurrà un suono più attenuato, ma di qualità superiore perché filtrato e “depurato” maggiormente dal circuito della cuffia. In sostanza, a parità di volume selezionato sull’impianto audio, una cuffia con impedenza 32 Ω, riprodurrà un suono meno forte ma più puro (cioè di maggiore qualità e meno distorto) rispetto ad una cuffia con impedenza 16 Ω. Infatti, dato che W=V*V/R, dove (R) è l'impedenza in ohm della cuffia, a parità di volt (V) in uscita emessi da un amplificatore "ideale", o comunque con impedenza di uscita molto più bassa del carico applicato, allora una cuffia da 16 Ω rispetto a quella da 32 Ω, emetterà due volte più “energia sonora” (W) rispetto alla 32 Ω. Questo ipotizzando che la resa delle membrane sia assolutamente uguale come uguale sia il peso della bobina, e che tutta la potenza elettrica assorbita si trasformi identicamente in potenza acustica (ciò non si verifica mai nella realtà). Quindi una stessa cuffia con ohm più bassi, a parità di tutto il resto, attaccata alla stessa sorgente audio suona proporzionalmente più forte, a parità di volume della manopola (quindi è comoda soprattutto nei casi in cui la tensione disponibile è bassa: walkman, MP3 portatili, telefonini etc), ma distorce due volte di più il suono con l’aumentare del volume. Ma non si usano solo cuffie a bassa impedenza perché 16 Ω, come anche a volte i 32 Ω, sono un carico "piccolo" per molte sorgenti audio professionali che hanno un’alta impedenza d’uscita e quindi possono “stressare” il finale di una cuffia con bassa impedenza (che può quindi suonare male o anche danneggiarsi). In pratica è come se, ad una sorgente audio progettata per un carico da 16 Ω si collegassero in più cuffie da 16 Ω in parallelo (ottenendo quindi un’impedenza inferiore): teoricamente dovrebbe suonare più forte ma il diverso fattore di carico ohmico farebbe bruciare l’impianto. Ci sono anche altre implicazioni legate ai differenti valori di impedenza qualora si colleghino le cuffie ad un amplificatore di potenza tramite delle resistenze di attenuazione, ma il discorso diventerebbe lungo, per cui può bastare l’uguaglianza: impedenza più bassa (a parità di potenza erogata) = volume più alto = suono meno definito" (con la riserva che però non tutti gli apparecchi gradiscono nella stessa misura questo sovraccarico dovuto alle basse impedenze, tipo 16 Ω). Pertanto la scelta di questo parametro è relativa (varia a seconda delle esigenze) e, anche se generalmente le cuffie di qualità presentano sempre valori d’impedenza molto alti (superiori ai 45 Ω), il 32 Ω è universalmente riconosciuto come un valido compromesso tra energia richiesta e qualità audio fornita."