Vi riporto un articolo interessante tratto dal sito [link rimosso da MAD147]
...ma attenzione, il problema non è di destra o di sinistra...è un problema della collettività che deve reagire UNITA verso la delinquenza.
"Premetto che parlo a titolo personale, come ho sempre fatto. E sempre a titolo personale dico che si fa presto a decantare Nicolas Sarkozy, il ventitreesimo Presidente della Repubblica francese. Si fa presto ad ammirare in lui determinazione e pragmatismo, atteggiamenti che cozzano come una nota dissonante con il nostro modo di far politica, così incline invece al chiacchereccio e all'irrisolutezza dei problemi. Ma la politica necessita di "fatti e non pugnette" come direbbe Paolo Cavoli, comico di Zelig. Fatti, perché la gente -lo dicono in molti- non ha perso soltanto i propri risparmi a causa delle mortificanti tasse prodiane ricompensate da servizi da Paese del dopoguerra, ma ha perso anche la pazienza. Ecco quindi, che se parliamo di riduzione fiscale, questa dev'essere fatta subito. Ma idem dicasi per le riforme, per il sostegno ai lavoratori, alle famiglie, alle donne.
Sarkozy, il Presidente che in molti ammiriamo per la sua risolutezza, in tema di violenza sessuale ha sancito che chi è stato giudicato e condannato per aver commesso una violenza sessuale (sia verso adulti, che nel caso della più barbara pedofilia), potrà essere riabilitato, ma in taluni casi soltanto previa castrazione chimica. Nello specifico, non solo il Presidente francese si è esposto in prima persona su una questione su cui in Italia in molti hanno lanciato il sasso prima e nascosto la mano subito dopo, ma con immediata lucidità ha detto che il primo ospedale predisposto a questo "servizio" sarà aperto a Lione nel 2009. Altro che dar fiato alle trombe.
Nel caso specifico, il presidentissimo francese, ha agito subito dopo aver ascoltato la storia di un ex detenuto, Francis Evrard, che ha violentato un bambino di cinque anni poco dopo il suo rilascio di prigione. Ma il particolare più assurdo, perché al male di noi piace pure prendersi beffa, è che l'uomo era riuscito a farsi prescrivere del Viagra da un medico che lo visitava in cella. Tradotto: é stato come aver ridato il porto d'armi ad un killer uscito di prigione. Che ha fatto, quindi "Sarkò", come molti lo chiamano? Dapprima riceve all'Eliseo il padre e il nonno del bambino molestato, quindi ha dichiarato: "Non possiamo lasciare in libertà predatori, persone malate, che possono uccidere e distruggere la vita di bambini" e poi "un pedofilo recidivo non può lasciare il carcere solo perché ha scontato la pena: i carcerati di questo tipo, al termine della detenzione, saranno esaminati da un'equipe di medici che valuterà se sono pericolosi". Sagge parole le sue. In Italia invece, che accade? Quando i violenti individuano e massacrano le proprie prede, come si comportano le Istituzioni? Quando i mostri, che sono veri, ci sono e ci camminano accanto, commettono quel delitto infame che prende il nome di violenza sessuale, cosa succede? Succede una cosa, che prende il nome di impunità. Perché in Italia, peggio la combini meglio è, così meno rischi, perché quando si parla di violenza sessuale, si parla anche d'impotenza: sì quella della Giustizia.
Domanda: ma sono il solo a leggere sui giornali di questo o quello stupro commesso sulle donne? Ma mi è concesso dire che sono indignato e schifato? Lo posso dire? Mi daranno del fascista, se in cuor mio, penso che a chi commette violenza su degli innocenti merita il taglio delle palle? Sono il solo a chiedere, pretendere, reclamare, invocare una giustizia che sia esemplare? Oggi, a Roma, e non nella provincia sperduta dell'Italia, l'ultimo caso che cito dalle Agenzie:
Morta la donna violentata a Roma
(ANSA) - ROMA, 31 OTT - E' in fin di vita la donna di 47 anni ritrovata ieri in un fosso nella zona di Tor di Quinto a Roma. La donna, sposata e moglie di un ufficiale della Marina, e' stata aggredita, violentata e seviziata prima di essere gettata nel fosso da un cittadino romeno arrestato dalla Polizia. La donna stava tornando a casa quando e' stata avvicinata e trascinata in una baracca. La procura di Roma ha chiesto la convalida del fermo del romeno arrestato.
Quanti casi leggiamo come questo? Quanti dico io? E quanti altri ne dovremo leggere o sentire? Non è una questione razziale quella che intendo sollevare, ma un dato statistico, che dimostra come alcune etnie siano più portate a questo tipo di violenza rispetto ad altre. Personalmente credo (e temo), che la giustizia pura e semplice non serve. Non mi basta, come cittadino e uomo, accettare una condanna garantista e buonista, valga questa per nordafricani, romeni, italiani o chi pare a voi. Ci sono gesti che meritano un prezzo da pagare, non una vendetta, ma semplicemente un prezzo che va pagato sino in fondo. Serve quindi che il legislatore agisca, e che lo faccia per il bene delle vittime e non più dei carnefici, affinché ci si possa occupare veramente di quella fetta di criminali che spezza le ossa alle famiglie e se la prende sempre e solo con chi non ha la forza fisica di difendersi."