33Boxer":2pscjfxe ha detto:
quando provai 147 mi accorsi subito che "non andava come le altre".
Questo è il punto: 156, 147 e GT continuano ancora oggi a "non andare come le altre" (soprattutto 156). La stessa Giulietta ha seguito un percorso completamente diverso - seppure in certo modo redditizio - e non poteva essere altrimenti, dato che è figlia di una piattaforma e di una mentalità diversa.
Il lavoro svolto a Balocco è sicuramente encomiabile perché realizza la visione che Krief aveva anticipato a suo tempo, di una gestione dinamica del comportamento ottenuta con l'elettronica, una sorta di compromesso inevitabile data l'origine iso-Bravo della piattaforma e i "pezzi" messi a disposizione da Fiat eppure contemporaneo dato che il mercato tende fortemente verso una natura sempre più invasiva dei controlli sul setup meccanico.
Insomma tutto come previsto e largamente anticipato su questo forum: una vettura decente, onesta, con grande stabilità e un poco di elettronica per spingersi "oltre".
Gli ultimi 20 anni di storia Alfa sono stati caratterizzati da scelte discutibili imposte dall'alto che hanno portato a sonori compromessi; la grande abilità dei signori di Balocco è stata quella di "aggiungere la magia" introducendo ogni volta, ogni santa volta, qualcosa di speciale che è riuscito a trasformare progetti talvolta banali in vetture dotate di personalità. A partire dalle sospensioni posteriori delle 916 (da paccottiglia a raffinatezza) proseguendo con l'intero comparto telaio/sospensioni di 932 e tutte le derivate che hanno fatto la storia delle Alfa Romeo moderne, infine la sofferenza di 939 e derivate (pesanti ma eccezionalmente guidabili).
E adesso Giulietta, che qualcosa di particolare ce l'ha, sebbene stavolta l'approccio sia completamente cambiato. E credo che la separazione tra chi lo apprezza e chi no stia proprio nella natura vagamente artificiale di una soluzione vincolata all'elettronica.