Luca, complimenti per la pazienza.
Di sicuro le motivazioni che hai espresso saranno incontrate dall'Audi nuova che riceverai.
Personalmente non avrei il coraggio di passare qualche anno alla guida di una macchina senz'anima, o spendere di più per un margine di qualità superiore (ma non più di tanto) e un'auto che mi ricordi un ufficio.
Avrei semplicemente mandato il concessionario sonoramente a quel paese e sarei andato altrove.
Tutte le persone che in un modo o l'altro hanno dovuto rinunciare a un'alfa hanno sembre aggiunto un "mi dispiace" o l'hanno fatto controvoglia. Dunque in Alfa ci tornerai prima o poi.
Resistance is Futile...
Intanto rimani fra noi e tienici al corrente di tutti i problemi che avrai. Sono sicuro che una spalla di consolazione la troverai qui senza dubbio
:asd) però non incavolarti se ci aggiungeremo un "te l'avevo detto"... :sarcastic)
<pulpito mode on>
:motz)
E per chi tiene discorsi "nazionalisti" ricordo che la legge del mercato è prossima alla legge della giungla (o "del menga").
La dittatura del pubblico in materia di esigenze non lascia spazio a considerazioni sociali o sindacali che ignorano la brutale realtà dell'egoismo dell'acquirente. O lavori perfettamente bene, o sparisci.
E della nazionalità o provenienza dell'oggetto, ormai, non gliene frega niente a nessuno, a parte qualche appassionato.
Purtroppo, se volete che si torni al Made in Italy ci sarebbe rabboccarsi le maniche per poter parlare, in futuro, di "quality Made in Italy" nel settore automobile senza causare l'ilarità generale.
Tutti, dico bene Tutti, anche tedeschi, giapponesi e scandinavi vorrebbero un'auto Italiana con la qualità di una giapponese. Il successo della 156 nel dimostra che ci siamo quasi. Loro ci sono riusciti con sacrifici, lacrime e olio di gomito. Non vedo nessuna ragione per la quale noi non potremmo fare meglio.
<pulpito mode off> :smokin)