Adnkronos - Mar 8 Gen - 21.02
Berlino, 8 gen. - (Adnkronos/Aki) - Raccontano che fu una chiamata disperata del 2001, parliamo di oltre sei anni fa, dalla giunta regionale della Campania al governo del Land della Bassa Sassonia. Anche allora era 'emergenza' rifiuti, anche allora Napoli e dintorni traboccava di immondizia. Da allora, al ritmo di due, tre, quattro, a volte perfino cinque alla settimana, da Napoli continuano a partire treni stracolmi di rifiuti campani alla volta del nord della Germania, in particolare al termovalorizzatore di Bremerhaven, una città portuale non lontana da Brema.
A gestire l'operazione e' il colosso tedesco del riciclaggio e della bruciature dei rifiuti Remondis, uno dei piu' grandi in Europa, attivo in 25 paesi, con 17 mila dipendenti e un fatturato annuo che nel 2006 ha toccato i 2,3 miliardi di euro. Sicuramente un buon affare, come fa intuire il portavoce Robert Schneider ad AKI-Adnkronos International. "Non possiamo rivelare dettagli del contratto - spiega - ma posso confermare che ci occupiamo di incenerire rifiuti urbani solidi della regione Campania ormai dal 2001". Una breve ricerca comunque rivela che in Germania in media l'incenerimento di una tonnellata di immondizia costa tra i 170 e i 200 euro. Non e' difficile immaginare i costi di centinaia di migliaia di tonnellate inviate nel corso di sei anni.
Schneider spiega comunque che i rifiuti campani arrivano con lunghi treni merci, non vuole dire quanti esattamente, salvo poi affermare che sono "piu' di uno e massimo cinque alla settimana". Il partner italiano non e' direttamente la regione Campania, ma la Ecolog, una controllata delle Ferrovie di Stato. Tutto funziona a perfezione ancora oggi, "non vi sono stati problemi di alcun tipo, i treni arrivano regolarmente - sottolinea il funzionario - Anzi, se necessario possiamo anche aumentare la nostra disponibilita' all'incinerimento dell'immondizia campana". Come dire, la Remondis non ha alcuna parte di responsabilita' nell'emergenza. Richieste da Napoli di aumentare le quantita' inviate? "Non posso dire nulla in proposito, per rispetto del committente", e' la risposta. La Remondis non possiede l'impianto di Bremerhaven, come in un'altra dozzina di casi in tutta la Germania (che di inceneritori ne conta in tutto 71) ma vi partecipa, con il calore ottenuto dall'immondizia napoletana viene poi prodotta soprattutto energia. "E' utile anche la cenere che rimane alla fine del processo - precisa Schneider - che e' poi impiegata per il manto stradale".
Insomma, spiega ancora il portavoce della Remondis, "dell'immondizia campana viene bruciato tutto, in blocco". La ragione e' semplice: "in Campania non si fa raccolta differenziata di rifiuti, per cui non possiamo fare riciclaggio. Costerebbe troppo". E dire che, prosegue Schneider, il riciclaggio potrebbe essere conveniente per alcuni materiali. "Si figuri - dice ad AKI - che dal riciclaggio di bottiglie di plastica si possono produrre felpe acriliche". Ma anche l'utilizzo in termovalorizzatori rende bene, "perche' crede - commenta ancora - che partecipiamo a tanti inceneritori?". Soprattutto, Schneider manda un messaggio rassicurante ai campani: "I termovalorizzatori sono sicuri, non creano alcun problema di natura ambientale e sanitaria quando si brucia normale immondizia, ed eliminano i rifiuti in un modo utile e fruttuoso". Insomma, "non vi e' alcuna ragione per opporsi alla loro realizzazione". Certo che in Germania prevale lo sconcerto di quanto accade in Campania.
Tanto piu' che nel Repubblica federale dal 2005 sono vietate le discariche, tutti i rifiuti devono essere o riciclati o integralmente bruciati. Uno sconcerto che si puo' ben vedere in Heinz Dieter Eisermann, sindaco della cittadina di Helmstedt. In questa citta' vi e' un impianto in grado di smaltire 550 mila tonnellate di rifiuti l'anno, fino al 2005 anche quelli campani, poi la capacita' si esauri'. "Sono contento che in qualche modo abbiamo potuto dare una mano - dice ad AKI il sindaco - anche se il mio comune non era coinvolto direttamente. Certo, le immagini che vede anche nella tv tedesca sono sconcertanti, soprattutto per un paese come l'Italia".