Daprix":2i8kjp8m ha detto:
Ovvio che noi non vediamo di buon occhio questa modifica al marchio... i prodotti sono molto distanti dalla filosofia storica dell'alfa e se ci viene prospettato un cambio di marchio non c'è la fiducia che questo venga fatto seguendo la storia del marchio stesso (che fino agli anni 80 è stato modificato eccome).
Io non voglio vedere snaturato il marchio, ma trovo che fermarsi ad un ideale di alfa fermo a 30 anni fa sia penalizzante... purtroppo la cattiva gestione degli ultimi decenni costringe a rifondare la storia traslandola al futuro... il che costa molta più fatica, perchè la base solida a cui accennava felix noi non ce l'abbiamo
Cerchiamo di capire......... il marchio NON HA AVUTO modifiche sostanziali di colori e grafica. Non ha perso colori, non si è messa una cosa al posto di un'altra, si è aggiunto o tolto per motivi politici/sociali e di "coerenza".
Il prodotto cmq poteva, tranne forse il caso Alfasud nuova ma con Alfanord attiva, "controbilanciare": nessuno si sognava di pensare che un'Alfa senza scritto Milano non fosse un'Alfa Romeo.
I tempi cambiano, e i marchi sono appetiti. Non assistiamo a modifiche di marchio da parte di costruttori premium da anni e non credo sia per nostalgia o immobilismo ma per mandare un messaggio: siamo sempre noi.
Lo eravamo, e lo siamo, così come vogliamo esserlo.
Il problema su Alfa è complesso: 30 anni fa si era ad un livello, si è scesi moltissimo. Forse in sede di "svilimento" era il marchio ad essere "eccessivo" rispetto alla rumenta o non rumenta che veniva prodotta.
Nel tempo il marchio solido è stato apprezzato come garanzia di stabilità o cmq come "facciata" di garanzia di stabilità.
Dietro non avevamo sicuramente il rispetto ad una filosofia. Se questa filosofia la si vuol riprendere, non vedo l'esigenza di cambiare il marchio, ANZI.....
Se la filosofia deve invece andare in direzioni + terra terra, bene, il marchio lo cambiassero pure, MA danno il segnale di NON voler rispettare una marca di cent'anni, di voler CAMBIARE la filosofia che c'è dietro.
Non mi pare il momento.
I vari mugugni che non son solo di 4 sgarruppati (a giro c'è una serie di opinioni critiche e negative che erano impensabili, in questo volume, anche solo 4 anni fa) suggerirebbero di proporre una filosofia ADERENTE al marchio e l'ultima cosa da cambiare è proprio il marchio. La cosa da fare è rendere il prodotto e la filosofia d'azienda coerente con quel marchio.
Questo è quanto mi pare si sia sempre detto essere necessario per essere "premium per davvero".
Se invece, mi ripeto, si vuole andare a far il marchio commerciale, tanto al chilo, invece di cambiare il marchio lo si può anche far scomparire, attaccando dell'altro o facendo vetture sportive di Fiat con un loghino iso le Ford di lusso che erano Ghia.
Anche se alla forma ho sempre preferito la sostanza, credo che alcuni valori in quanto tali debbano essere considerati SACRI ed immutabili e, con il rispetto derivante dalla sacralità, si lavori per "rendere onore" a certe cose.
Se uno cambia il marchio significa che NON HA nè sacralità nè ha intenzione, o possibilità, di rendere onore a quello stemma.