diciamo che ripartisce il moto tra i due assi al quale è collegato in uscita. In condizioni di marcia rettilinea delle ruote ad esso collegate e con pari aderenza (e altre condizioni), il differenziale non "lavora" specificamente, ma ruota trasmettendo su ciascun asse la metà di quanto riceve in ingresso.
Quando invece le ruote affrontano una curva, dovendo quella esterna girare più dell'interna, allora il differenziale ripartisce una parte di coppia in più verso la ruota esterna per consentirle di recuperare la maggior distanza da percorrere rispetto alla ruota interna alla curva. Oppure allo stesso modo, se una ruota si trova in condizioni di minor aderenza rispetto all'altra, tenderà a girare di più, quindi il differenziale "toglie" coppia alla suddetta trasmettendola all'altra.
Queste condizioni si verificano grazie alla sua struttura interna. Come sottolineato da alfistavero, abbiamo un portatreno esterno sul quale è montata la corona dentata (che riceve il moto dall'albero di trasmissione). Al suo interno troviamo gli ingranaggi collegati ai semiassi, definiti Planetari, accoppiati tra loro per mezzo di una coppia di ingranaggi con asse ortogonale ai due semiassi, che si definiscono Satelliti, perchè ruotano intorno ai planetari. L'asse dei satelliti è vincolato al portatreno.
Il differenziale schematicamente si definisce rotismo epicicloidale.
(spero sia di aiuto ai più pigri questa sintesi e di non aver fatto errori, altrimenti mi metto a mangiare le trofie col bigno).