Interessante articolo su cosa ne pensano le principali testate giornalistiche sulla nuova 500:
In Italia da qualche giorno non si parla quasi d'altro. Ma fuori dal nostro Paese, che impatto ha avuto la nuova Fiat? Come l'hanno giudicata gli altri? Abbiamo fatto un giro sui siti internet delle principali riviste di automobilismo europeo (includendo anche qualche grande giornale generalista) per scoprire che, nonostante qualche ironia sugli italiani, la 500 ha lasciato il segno.
PRIME REAZIONI Già a qualche ora dalla presentazione ufficiale, mentre in Italia tutte le redazioni erano scatenate a commentare il benché minimo accessorio e a Torino i giornalisti di tutta Europa mettevano le mani sul volante per le prime prove ufficiali, dall’estero arrivavano le prime sorprese. In Francia il sito di Libération, che pure è un giornale intellettuale di sinistra, decisamente impegnato su ben altri fronti, non ha resistito a pubblicare qualche foto della cerimonia di presentazione. Dall’altra parte del Reno, invece, la Frankfurter Allgemeine Zeitung proponeva nella sezione motori addirittura un articolo con tanto di video … sulla Smart ForTwo!
BARRIKADEN Smart, d’altronde, è uno dei nomi che tornano spesso nei commenti della stampa europea, secondo solo a un’altra automobile "tedesca": stiamo parlando della Mini. Entrambe le miniauto vengono viste come rivali della 500, e la tentazione di fare paragoni è irresistibile. Soprattutto per i tedeschi, da cui iniziamo il nostro tour. La 500 da loro arriverà in ottobre e toccherà due prodotti di casa, poteva mancare una levata di scudi? Apre le danze il quotidiano Die Zeit, buttando subito benzina sul fuoco: cita il Financial Times Deutschland e sostiene che la 500 potrebbe spazzare via la Smart dal mercato italiano, il secondo mercato per volume di vendite dopo la Germania.
COME UN CAFFE’ Più equilibrata Auto, Motor und Sport, rivistona teutonica affidabile e precisina, che promuove la 500 evitando qualunque paragone: è comoda e piacevole, dice, con qualche piccolo riferimento ai soliti cliché sugli italiani ma paragonata solo a caffè e schiuma del cappuccino (la versione Sport è "stimolante come un espresso doppio", gli interni "eleganti come una schiuma di latte"), entrambi esempi di piacevolezza Made in Italy; niente pizza e mandolino in questo giro. Stiamo facendo progressi.
QUESTIONE DI CUORE Operazione nostalgia per il quotidiano Die Welt, che tra molti ricordi promuove la nuova 500 e rimanda il paragone con la Mini all’uscita della versione Abarth nel 2008. La rivista Auto Bild vede nella 500 il nuovo leader del segmento A, ma nella prova video non resiste e le affianca una Mini (con targa tedesca!): la conclusione è che sono macchine sostanzialmente diverse: l’italiana economica e da città, la tedesca cara e sportiva. Un pareggio sul comfort: la scelta tra le due è solo una questione di amore, dicono i tedeschi. E il camionista italiano che li fa fermare per salire sulla nuova 500 la dice lunga sulla questione (e fa tanto colore).
MAGGIOLINO DOCET Lo spietatissimo settimanale Stern, mai particolarmente tenero con l’Italia, liquida rapidamente la 500 con l’esempio del New Beetle: l’effetto rétro non basta, soprattutto in Germania dove la vecchia 500 non è esattamente un mito ma una macchina con motore inaffidabile per chi aveva pochi soldi in tasca. La pensa all’incirca così, ma con meno acredine, Le Nouvel Observateur in Francia: la 500 è una “diva médiatique”, un prodotto di assoluta immagine, fatto di stile e accessori. "Se vi interessa il motore, rivolgetevi alla Panda e spenderete molto meno".
CUORE DI MAMMA La Svizzera Revue Automobile la definisce “la bella di mamma” e condisce il suo articolo con splendidi commenti sulla “mamma” italiana: veniamo ad esempio a scoprire che Luca Di Meo, amministratore delegato di Fiat Automobiles, avrebbe ricevuto il suggerimento di fare una nuova 500 nientemeno che da sua madre. Il punto di vista degli svizzeri è antropologicamente interessante, ma della macchina parlano poco.
GOD SAVE THE 500 I più soddisfatti sono gli inglesi, a cui la FIAT in fondo è sempre piaciuta: la 500 in Gran Bretagna arriverà nel gennaio del 2008 al prezzo di 9.000 sterline, e a leggere certi commenti per molti sarà dura attendere tanto. Car Magazine, voce autorevole dell’automobilismo britannico e mondiale, si lancia in una recensione a dir poco entusiasta e in un paragone con la Mini da cui la piccola anglo-tedesca non ne esce affatto bene. Anche il sito internet di Channel 4, canale televisivo ultrapopolare, punta al confronto con la Mini: la 500 costa di meno e si vede dagli interni in plastica, ma nelle rifiniture pareggia la piccola di Casa BMW, o forse la supera anche. Unico neo il motore, un po’ pigro alle basse velocità.
POLLICE SU Autocar Magazine, altra testata storica di Sua Maestà Elisabetta, la promuove con un “brilliant”: non raggiunge la Mini solo per quanto riguarda le dinamiche di guida, ma a quello dovrebbe provvedere la versione Abarth. "Non compratene una, compratene due!", suggerisce. Auto Express, altro settimanale britannico, arriva a definirla “la migliore macchina mini di tutti i tempi”, ma poi ci aggiunge un “forse”. Per What Car?, mensile tra i più seguiti nel Regno Unito, è “chic e allegra”, riservando alla Mini la definizione di “un buono pasto per un chiropratico”. Anche per loro, comunque, la 500 vince dal punto di vista della praticità e dello stile, ma non del motore.
IL FRONTE DEGLI SCETTICI Gli olandesi di Auto Week, infine, fanno qualche ironia sulla megalista degli optional e non sembrano, come gli altri d’altronde, molto convinti del motore, ma apprezzano in generale la macchina. Fuori dall’Europa, il Wall Street Journal dubita che la 500 possa avere successo al di fuori dell'Italia e di pochi altri Paesi dell’Europa meridionale. La ragione? Il prezzo: per essere una Fiat, la 500 costa troppo, è una marca che non ha la stessa immagine di sicurezza di, un nome a caso, una Mini con la BMW alle spalle.
SFIDA APERTA Insomma, a qualunque latitudine e in qualunque lingua, il discorso è sempre lo stesso: la 500 piace, è un auto valida e bella e la sua concorrente diretta è la Mini. Non è più questione di segmento A o B, non è il motore che conta, è il segmento “fighetto stiloso” che ospita la sfida, con la Fiat che sconta uno svantaggio di immagine in sicurezza ed esclusività, oltre al fatto di essere italiana. La Smart, a leggere la stampa europea, sembra effettivamente già fuori dai giochi.