stenmark":2s0r4am6 ha detto:
InterNik":2s0r4am6 ha detto:
11) Ho orrore di entrambi gli schieramenti diciamo così "estemisti", e soprattutto di chi si arroga (o pensa di)
il diritto di decidere quando la vita di un altro sia degna o meno di essere vissuta.
Quando sarebbe accaduto questo nel caso di Eluana?
Se qualcuno decide se la tua vita vale la pena di essere vissuta, contro o nonostante la volontà di un debole, si può solo definire un nazista.
Esiste invece un altro principio, che con queste mistificazioni si tende a soffocare: il principio all'
autodeterminazione sui temi della propria vita, della propria salute e della propria morte.
Che significa: nessun altro, tranne me, può decidere quel che deve essere di me, in un senso o nell'altro.
Il minimo sindacale di empatia per quello che ha sofferto il padre di questa donna, prima per la sua perdita e poi per rispettarne la volontà, dovrebbe indurre le persone (quanto meno quelle che si professano meno stupide della massa urlante) a evitare termini come quello di assassinio.
Grazie
Il minimo sindacale sarebbe quello di avere una dichiarazione "certa" del singolo.
In questo caso la volontà del tutore (il padre) di por fine alla vita della figlia è esattamente la decisione di un forte su un debole, che ha stabilito che la vita sua (della figlia, non sua propria) non era degna di essere vissuta.
Tu lo chiami "nazista"? sì, sono d'accordo.
E se mi tiri fuori le varie testimonianze di amici blablabla scusa ma rimango tra lo sbalordito e lo sbalordito.
Che la defunta abbia riflettuto esattamente su queste circostanze dicendo perentoriamente che avrebbe voluto morire mi sembra quantomeno fantasioso.
Non credo che, ad oggi, UNO in Italia abbia fatto una cosa del genere (anche perchè non essendo previsto è del tutto inutile).
Ricordo che qui c'è una "ricostruzione indiziaria della volontà", non una "presa d'atto d'espressione".
Per quanto mi riguarda c'è in mezzo l'oceano, non il mare
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In tutti i casi ribadisco che non idratare qualcuno a morte, per me, è assassinio a tutti gli effetti.
Ossia uccisione volontaria di un altro essere umano.
Non credo esistano definizioni diverse.
L'unica è "eutanasia", ma non si può neppure accennare perchè innesca automaticamente reazioni violentissime, ancor più di questo dolorosissimo caso.