Tratto dalla Gazzetta dello sport...
ROMA, 14 luglio 2006 - Juventus in serie B con fortissima penalizzazione, retrocessione anche per Lazio e Fiorentina, ma con un handicap inferiore (6-7 punti), Milan in A, privato però dell’Europa. Prima della campana dell’ultimo giro della lunga camera di consiglio della Commissione d’Appello federale, i giudici diretti dall’ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Ruperto hanno maturato quest’orientamento sanzionatorio, convinti della colpevolezza di tutti e quattro i club coinvolti nella prima puntata del processo di Moggiopoli, seppure con livelli di gravità differenti. Stasera alle 20, in diretta tv, dovremmo sapere se le ultime ore hanno portato a significative correzioni di rotta o no. Ma è bene prendere l’ora con le dovute precauzioni visto il tira e molla di rinvii che ha percorso le 24 ore di ieri.
DUBBIO MILAN - I giudici di Ruperto - con il presidente emerito della Corte Costituzionale ci sono anche l’ex procuratore federale Carlo Porceddu, il professor Mario Zoppellari, gli ex giudici di Cassazione Michele Lo Piano e Giuseppe Marziale - si sono confrontati nelle ultime ore soprattutto con il dubbio Milan. Convinti che la società rossonera sia all’ultimo posto nella classifica della colpevolezza, si è ragionato intorno alla pena più consona ballando su un confine estremamente precario.
EUROPA VIETATA - Con una Juve in B, seppure con una penalizzazione da incubo (15 punti?), il Milan è in qualche modo "rimbalzato" in serie A per garantire la sintonia fra evidenze processuali, cioè differenti gradi di violazione disciplinare, e traduzione sanzionatoria. Il problema, su cui il lavoro era ancora in corso fino alla notte, è come distribuire la punizione per la società di Berlusconi. Si è ventilato anche l’ipotesi di una sanzione divisa per due: una parte che incida sulla stagione passata e impedisca a Gattuso e compagni di giocare la prossima Champions League; l’altra su quella futura, che costringerebbe i rossoneri a partire in ritardo. Ma è un’eventualità molto remota, per cui è da ritenere più probabile un’altra strada: il Milan viene punito con una penalizzazione che viene tutta scontata nella classifica dell’ultimo campionato per poi ripartire da zero nel prossimo. In pratica: la pena serve per sottrarre sia l’Europa più importante (Champions) sia quella meno (Uefa), alla squadra di Carlo Ancelotti.
SCUDETTI - La soluzione scelta dovrebbe essere quella della non assegnazione degli ultimi due scudetti. Ma il problema di una eventuale riassegnazione dei titoli non compete alla sentenza e al lavoro della Caf, perché rientra nelle prerogative del commissario Guido Rossi, che ovviamente si terrà un tempo congruo per prendere queste decisioni. Diverso è il discorso che riguarda i tesserati perché i giudici Caf sarebbero intenzionati a non sposare in toto le richieste del procuratore Palazzi: in particolare, per Carraro gli anni di inibizione sarebbero due o tre e non cinque come chiesto nella requisitoria del pm sportivo. A sorpresa, ci sarebbe anche l’assoluzione di alcuni degli arbitri sotto inchiesta (Rocchi e Tagliavento?).
NUOVA PARTITA - Superato lo scoglio delle sentenze di primo grado più o meno nei tempi previsti, i fascicoli del processo dovrebbero viaggiare verso la Corte Federale. Tempo di percorrenza: cinque giorni, comprese le controdeduzioni delle difese. Ciò vuol dire che il processo di secondo grado potrebbe cominciare giovedì 20 e chiudersi il 24, praticamente l’ultimo giorno utile per spedire alla Uefa la lista delle abili e arruolate per l’Europa della Champions League e della coppa Uefa. Nel caso si andasse oltre, con Nyon c’è già l’accordo di ritenere esecutive le sentenze di primo grado. Anche se è probabile che nella Federcalcio sempre più rinnovata, non ci si faccia troppe illusioni: quelle spinte verso la B trasferiranno la partita verso Tar e Consiglio di Stato.