Nelle ore che precedono il GP degli Stati Uniti sono moltissime le voci che si rincorrono per quanto riguarda la situazione degli pneumatici. Dopo aver raccolto un buon numero di notizie, proviamo a darvi la versione definitiva di cosa succederà oggi pomeriggio a Indy.
Vi abbiamo già anticipato in tarda mattinata della richiesta, da parte della Michelin e dei team forniti da essa, di inserire una chicane prima della curva 13, quella sopraelevata, per diminuire la velocità di percorrenza.
Le motivazioni della richiesta nella lettera firmata da Pierre Dupasquier, direttore della Michelin Motorsport e Nick Shorrock, direttore delle attività di Michelin F1, sono da ricercarsi nelle garanzie di sicurezza che, al momento, la casa francese non sente di poter fornire ai propri team.
Secondo Dupasquier e Shorrock, infatti, non sono state finora individuate le cause scatenanti delle due pericolose forature in cui Zonta prima, e Ralf Schumacher poi, sono incappati nella giornata di venerdì mattina.
Osservando da vicino la gomma del pilota tedesco, finito a muro proprio davanti ai box ad una velocità di oltre 250 km/h, si nota uno squarcio tra il battistrada e la spalla di almeno venti centimetri. Gli esperti di tecnica, in un primo momento, hanno ipotizzato che una pressione di gonfiaggio troppo bassa portasse lo pneumatico a lavorare con carichi eccessivi sulla spalla e che, dopo una decina di giri, si arrivasse al punto di rottura.
La Michelin, però, non sembra affatto convinta che questa possa essere una spiegazione valida: nonostante questo, tra gli pneumatici utilizzati tra venerdì e sabato, i tecnici hanno rilevato come un piccolo numero delle unità utilizzate presentassero il problema in una fase ancora iniziale.
La vicenda prosegue nella giornata di oggi con la risposta della Federazione ai direttori di Michelin Sport e, contemporaneamente, a tutti i team gommati dalla casa francese: lo stesso Charlie Whiting, direttore di gara della F1, si è detto notevolmente sorpreso che la Michelin non sia riuscita a portare a Indy neanche un tipo di pneumatico sicuro.
"Solitamente", prosegue Whiting, "tra le due specifiche consentite si dovrebbe comprendere una mescola meno performante ma garantita al 100% per la durata della gara."
Ma così, evidentemente, non è. "Siamo comunque sicuri", si legge nella lettera della FIA, "che sappiate dare ai team le indicazioni corrette su che velocità usare nella curva 13, e che seguendole arrivino in sicurezza al traguardo. Dal canto nostro, ricorderemo a tutte le squadre di ascoltare i vostri consigli per motivi di sicurezza, e di non essere d'intralcio per gli altri piloti."
Whiting, poi, risponde anche alla possibilità, pavantata da alcuni team manager, di usare gomme che non avevano sostenuto il giro di qualifica. Secondo il direttore di gara e molti altri addetti ai lavori, la proposta è chiaramente fuori dal regolamento e, quindi, non può essere accettata.
"Nessuno vieta loro di farlo", leggiamo nella lettera, "ma sappiano che gli stewart considereranno questa come un'infrazione, che porterà delle penalità. Non squalificheremo nessuno se lo faranno, ma la punzione sarà abbastanza severa da far passare la voglia a qualcuno di rifarlo in futuro."
Rifiuto categorico anche per quanto riguarda l'ultima proposta arrivata in ordine di tempo, quella di sistemare una chicane prima del tratto sopraelevato: oltre ad essere chiaramente fuori dal regolamento, sarebbe anche sportivamente poco corretto.
"Non posso in nessun modo accettare modifiche della pista tese ad aiutare team in difetto di competitività a causa di gomme non performanti. Non sarebbe giusto nei confronti di chi è venuto a Indy con gomme regolamentari".
L'unica possibilità rimane, quindi, quella di sostituire lo pneumatico posteriore destro (quello più a rischio) durante la gara. I cambi gomma sono consentiti dal regolamento, ma solo se si verifica un evidente danneggiamento che impedisce al pilota di continuare in sicurezza: quest'ultimo punto non sfugge al direttore di gara, che ricorda come "Tutto ciò che è consentito dal regolamento è ovviamente fattibile. Ma il regolamento obbliga anche i team a mostrare le gomme fallate ai commissari, e se questi non troveranno giustificata la sostituzione, le penalità saranno inevitabili."
Ma Indianapolis è un circuito estremamente particolare, e le preoccupazioni non si fermano alle sole beghe regolamentari: Ron Dennis, in un intervista rilasciata qualche ora fa, ha ricordato che, se dovesse entrare in pista la safety car, tutti soffrirebbero variazioni di pressione che potrebbero portare a situazioni di pericolosità.
"E' un problema nostro come dei gommati Bridgestone. Ho una proposta per risolvere la situazione che potrebbe crearsi dopo un regime di safety car: quando andiamo a velocità ridotta, le pressioni calano e c'è rischio di foratura. Penso che la soluzione sia affrontare tre giri in regime di bandiera gialla dopo che la safety car sia rientrata, per permettere ai piloti di riportare in temperatura le gomme ed evitare di dover spingere da subito con pneumatici magari troppo sgonfi. Sarebbe un approccio più che prudente a quella che, secondo me, è più di una semplice ipotesi. E' un rischio concreto: abbiamo visto le forze che sono in ballo nella percorrenza della curva 13, e riportare le gomme alla giusta temperatura dopo un regime di safety car potrebbe essere un'opzione che garantirebbe più sicurezza."
E le parole di Dennis potrebbero essere accolte: sebbene i problemi si siano verificati solo su gomme Michelin, va ricordato che la Ferrari ha subito lo stesso tipo di inconveniente durante il GP di Spagna per ben due volte, proprio dopo un regime di safety car.
Chiudiamo con le ultime dichiarazioni dei protagonisti: in Renault, dopo Flavio Briatore, anche Fernando Alonso ricorda che, se non sarà garantita la sicurezza, non scenderà in pista, presumendo che altri suoi colleghi seguiranno la sua politica.
Ross Brawn,invece, per quanto riguarda la Ferrari, si dice preoccupato per l'eventuale creazione di un precedente che potrebbe risultare pericoloso. "Se gli è consentito di cambiare le gomme", spiega, "dal prossimo GP useremo tutti mescole morbidissime per le qualifiche e le cambieremo sabato notte." Ma non ci sono solo voci contrarie: Sam Micheal, direttore tecnico di Williams F1, ricorda che sulle loro vetture non si è verificato nessun problema di gomme e saranno regolarmente al via del GP. "Non credo", ha aggiunto, "che sia necessario per tutti i team Michelin seguire le specifiche di sicurezza che ci hanno fornito. Per noi va bene così: abbiamo provato con pressioni alte, basse, con poco e con tanto carburante, e non abbiamo avuto nessun danneggiamento. Evidentemente, il problema è causato da alcune vetture e saranno loro a doversi preoccupare. Dal canto nostro, continueremo fino a pochi minutoi prima dello start con le nostre analisi, e se tutto sarà ok non avremo problemi. Altrimenti, parleremo con Michelin per capire cosa fare."
Come si concluderà la faccenda? Le decisoni sono ancora in corso e le notizie si rincorrono sempre più frenetiche. La verità la sapremo alle 20:00 ora italiana, quando conteremo le vetture sulla griglia.
Sperando di non dover usare una mano sola.