Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

Diabolik":1lz8l3bd ha detto:
quanti anni hai?
perchè è diverso se certe cose le vivi in prima persona o se ne senti parlare da google

Abbastanza. Di sicuro non ne ho quindici e nemmeno venti. Certo è che i libri di storia (economica) raccontano fatti incontrovertibili (naturalmente fino a prova contraria). In ogni caso sono consapevole che di storia Alfa ne so ancora molto poca rispetto ad altri, il mio intento è però sottolineare il fatto che la storia Alfa Romeo non esiste se non viene legata a doppio filo con la storia del paese in cui è nata e si è sviluppata. Perchè altrimenti si racconta solo una parte di essa (gli effetti) tralasciandone altri (le cause). Saluti.
 
I L . . . C O N T O . . . A L L A . . . R O V E S C I A . . . C O N T I N U A
4 settimane a venerdì 1 giugno



:A) :A) :A) precisamente... meno 28 giorni :A) :A) :A)




niente news ma curiosità dal mondo FCA (dove fan i Ducato) :matto)
http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
 

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"Anche oggi l’Azienda, che sul fronte dei parcheggi adotta soluzioni analoghe ad altri Competitors"
Perché FCA dovrebbe vergognarsi?
 
ADAN":1b1qg5h8 ha detto:
:doc) Riflessioni di ADAN... :fiu)

B-SUV vs C-SUV



E' da un po che ho un sospetto: :scratch) :scratch) :scratch)
Come mai salta fuori stò B-SUV ? :sgrat)
e una "malsana" :matto) :asd) idea ha iniziato a frullarmi nella testa :eek13)

Vi ricordate quando dissero:
"la Giulietta non sappiam ancora se farla TA o TP"
- Farla TP era il primo progetto derivato dal pianale Giorgio rimpicciolito
ma ha costi complessi e alti di sviluppo causa la mancanza del terzo volume, ecc...
- Mentre farla TA sarebbe relativamente facile e meno costosa,
sopratutto se si usa la piattaforma 500X.

E qui "casca l'asino"
Marchionne fu categorico: "Le 6+2 nuove Alfa Romeo avranno tutte pianali motori dedicati" niente in comune con Fiat.
Così ha effettivamente fatto per Giulia e Stelvio, e probabilmente farà per Alfetta e Stelvione.

La cosa che mi turba è che "forse" stan rivalutando l'idea di far Giulietta su Giorgio
ma se lo fanno vengono coperti di...
:swear) :swear) :swear) :swear) :swear) :swear) :swear)
Pertanto...
la soluzione potrebbe essere di far il piccolo SUV su piattaforma FIAT
senza chiamarla C-SUV ma B-SUV come se fosse un'Alfa in più non prevista,
e promettere di fare il C-SUV più avanti, ma anche no :lol: :lol: :lol:
:muaha)
dite che ho troppa fantasia :bonk)
:angel)
continuano a circolar voci su una futura Mi-To-Na :eek13) :eek13) :eek13)
https://www.clubalfa.it/37006-alfa-rome ... -sostituta

E' quasi certo che nello stabilimento dove fan la MiTo faran altro,
a Mirafiori si parla di produrre il piccolo SUV Maserati. :nod)

Pertanto se fan una nuova MiTo è probabile che sia nello stabilimento di 500X e Renegade, dove resteran orfani della grande Punto.
Ricordo che la Punto occupa parecchia manovalanza, tutti posti di lavoro a rischio.
 
prendete con le molle quello che hanno scritto questi di "Business Insider Italia"
:eek13) :eek13) :eek13)

https://it.businessinsider.com/una-part ... e-aziende/

Chiaramente FCA e Marchionne non hanno mai fatto il nome di Tesla :worship)
Cmq, quel che emerge è Tesla nei guai entro un'anno e FCA che cerca alleanze "elettriche"


Una partnership Fiat Chrysler-Tesla farebbe bene ad ambedue le aziende

- Tesla potrebbe esaurire i propri fondi prima della fine del 2018
- FCA invece ha tutta la liquidità che le serve, e nell’ultimo anno il suo titolo si è apprezzato in borsa
- Il Ceo di FCA Sergio Marchionne è in cerca di partner da qualche tempo e deve rimediare al ritardo accumulato dall’azienda sul fronte dei veicoli elettrici

Tesla è nei guai. La casa automobilistica, che ha compiuto quindici anni di vita, non ha ancora avuto neppure una sola annata in attivo ed è oggi alle prese con quello che il Ceo Elon Musk ha definito “inferno produttivo” in relazione al Modello 3, una vettura che sarà venduta a un prezzo base di 35.000 dollari e della quale l’azienda in teoria dovrebbe arrivare a produrre milioni di esemplari, mentre adesso ne sta sfornando solo qualche migliaio.

Tesla ha appena riportato, come previsto, di aver perso un’enorme quantità di soldi nel primo trimestre dell’anno – e di aver speso una somma gigantesca.

Nel frattempo Fiat Chrysler Automobiles ha pubblicato settimana scorsa i dati relativi al primo trimestre. Ha realizzato un fatturato di oltre 30 miliardi di dollari in tutto il mondo, 1,5 miliardi nel solo Nordamerica. Per la società questo è stato l’ultimo di una lunga serie di trimestri in attivo.

Il contrasto è emerso in modo vivido. Ma nessuno se ne accorgerebbe se considerasse il valore di Tesla e di FCA sui mercati finanziari. Tesla ha una capitalizzazione di borsa di 50 miliardi di dollari circa, mentre quella di FCA ammonta a 35 miliardi di dollari. Il titolo di FCA è salito del 20% dall’inizio dell’anno, mentre quello di Tesla è sceso del 7% (e la flessione era ancora più marcata prima dei forti rialzi messi a segno recentemente).

Non ha alcun senso, vero?

Ma da questa situazione illogica potrebbe scaturire qualcosa di interessante.

Un’alleanza fra Tesla e FCA
Il Ceo di FCA Sergio Marchionne sta cercando da qualche tempo, senza riuscirci, di fondere la società con un’altra casa automobilistica prima di andare in pensione nel 2019. Ha già realizzato uno spin-off di Ferrari mediante una Ipo di grande successo. Le voci relative a possibili accordi di M&A si sono attenuate da quando Fca ha registrato un forte incremento delle vendite dei suoi veicoli, ma la società è ancora debole rispetto alle altre case automobilistiche: se da un lato trae beneficio dalla sua cash-cow, il marchio Jeep, ha un indebitamento che pur essendo in calo rimane gravoso.

Tesla invece, dati alla mano, è a pochi trimestri di distanza dalla bancarotta – forse un anno, volendo essere generosi. Qualche anno fa sarebbe stato difficile giustificare l’idea di una partnership tra Fca e Tesla, ma gli investitori in Fca hanno visto il titolo apprezzarsi quasi del 300% dalla Ipo del 2014, un rialzo che si è materializzato in gran parte dopo il 2017.

Inoltre Fca ha chiuso il 2017 con una riserva di liquidità di quasi 13 miliardi di dollari. Non avrebbe necessità di fondersi con Tesla; semmai potrebbe costruire un’alleanza che le permetterebbe di fornire a Tesla quella copertura pluriennale di cui ha bisogno per concentrarsi sull’incremento del fatturato e della produzione senza temere di rimanere al verde ogni dodici mesi. Per di più Fca potrebbe apportare a Tesla l’impronta manifatturiera e l’esperienza produttiva di cui l’azienda californiana ha fortemente bisogno.

Dal canto suo Tesla potrebbe catapultare Fca tra le più importanti case automobilistiche impegnate nello sviluppo di veicoli elettrici – una categoria nella quale si è mossa lentamente finora, soprattutto a causa del giustificato scetticismo di Marchionne – e forse addirittura salvare in extremis la propria tecnologia Autopilot, che non sta progredendo con la stessa rapidità ottenuta da Waymo, attuale partner di Fca.

Le probabilità che questo succeda davvero sono poche. Ma per quanto sembri un’idea folle, si può giustificare da un punto di vista di business.
 
Nuove promozioni in FCA

FCA: Roberto Fedeli assume il ruolo di responsabile del settore Global Innovation

Fiat Chrysler Automobiles ha comunicato nelle scorse ore un importante cambiamento che riguarda il dipartimento Product Development a livello mondiale. In particolare, l’ingegnere Roberto Fedeli d’ora in poi sarà responsabile del settore Global Innovation lasciando il ruolo di Chief Technical Officier (CTO) di Alfa Romeo e Maserati.

Vi ricordiamo che Fedeli fu assunto nel 2016 da FCA dopo una breve esperienza in BMW dove aveva sviluppato delle tecnologie di elettrificazione. Il ruolo di capo dello sviluppo dei futuri modelli della casa automobilistica milanese e di quella modenese ora sarà ricoperto da Joe Grace, ex capo delle architetture globali di FCA.

A sua volta, quest’ultimo ruolo sarà ricoperto da Tomas Cowing che fino ad ora è stato direttore del reparto Chassis Engineering e Vehicle Dynamics in Chrysler. Roberto Fedeli, nel corso della sua carriera in Fiat Chrysler Automobiles, ha contribuito allo sviluppo di diverse auto fra cui le ultime Alfa Romeo Giulia e Stelvio.

Tuttavia, l’ingegnere ha svolto un ruolo importante anche in Ferrari contribuendo alla realizzazione di varie vetture del brand di Maranello: 456, 355, 550 Maranello, 360 Modena, California T, LaFerrari e 458 Speciale.


:eek13) https://www.clubalfa.it/37168-fca-rober ... innovation :eek13)
https://www.quattroruote.it/news/indust ... obale.html
 
Interessante l'articolo su FCA-Tesla ... In effetti avrebbe più di un senso, sia a livello industriale che finanziario

Inviato dal mio ASUS_X00ID utilizzando Tapatalk
 
bt":1ob8eg9l ha detto:
Roberto Fedeli lascia l'Alfa Romeo:

https://www.quattroruote.it/news/indust ... obale.html

Ovviamente NON è una buona notizia. Senza Fedeli è difficile pensare a sviluppi verso l'alto di gamma. In un certo senso potrebbe essere il messaggio chiaro che i piani sono definitivamente cambiati, dopo Giulia e la derivata Stelvio.

Mmm, concordo. Certo è che Marchionne rimpasta tutto ogni 2-3mesi... è tutto un andirivieni di manager, ingegneri... come si fa a sviluppare un prodotto in questo modo?!? Per forza che poi non si hanno progetti sicuri in mano... vedremo il 1° giugno cosa avrà da dire Maglionne...
 
bt":285ff43w ha detto:
Roberto Fedeli lascia l'Alfa Romeo:

https://www.quattroruote.it/news/indust ... obale.html

Ovviamente NON è una buona notizia. Senza Fedeli è difficile pensare a sviluppi verso l'alto di gamma. In un certo senso potrebbe essere il messaggio chiaro che i piani sono definitivamente cambiati, dopo Giulia e la derivata Stelvio.

Fedeli è stato promosso ad un livello superiore ma... è una vera promozione? :eek13) :eek13) :eek13)
Al suo posto han messo Joe Grace ma... :ka)

L'Alfa Romeo stà andando bene però c'è la Maserati con il Levante che ha deluso Marchionne :eek13)
che sia li il motivo :scratch)
Se lo fosse non è una buona notizia questa "promozione" :mecry)
Indagherò :nod)
:ciao)
 
Dopo la sostituzione del canadese Reid Bigland con l'americano Tim Kuniskis al volante di Alfa Romeo e Maserati, è ora la volta del settore tecnico e ingegneristico. Roberto Fedeli, con trascorsi in Ferrari e una parentesi in Bmw, lascia la responsabilità tecnica di Biscione e Tridente per assumere quella del settore Global Innovation al quale risponderanno sia il Centro ricerche sia i dipartimenti regionali preposti all'innovazione.

Per Fedeli, dunque, si tratta di trasferirsi da Modena, punto di riferimento del polo premium Alfa Romeo-Maserati, a Torino.

La mossa di cambiare incarico all'ingegnere che ha condotto a termine, tra gli altri, il progetto Stelvio Quadrifoglio, punta a rafforzare il team di Fca nel momento in cui il gruppo si appresta ad affrontare nuove sfide nelle motorizzazioni e nella guida autonoma.

Il passaggio di Fedeli al comando dell'Innovazione globale, determina una serie di cambiamenti anche a valle. E, in proposito, cresce la colonia americana in casa Alfa Romeo-Maserati. Il ruolo lasciato libero dall'ex capo dello sviluppo dei prodotti dei due marchi premium viene infatti preso da Joe Grace.

L'incarico di quest'ultimo va invece a Tom Cowing, che in precedenza è stato responsabile del settore Chassis Engineering e Vehiche Dynamics di Chrysler.

A meno di un mese dall'appuntamento di Balocco sta dunque cambiando la squadra tecnica del Lingotto, con gli spostamenti di alcune pedine. Una mini rivoluzione interna in attesa che il presidente John Elkann sveli il nome del successore di Marchionne alla guida della «nuova Fca», in pratica il manager che avrà il compito di proiettare il gruppo in una dimensione ancora tutta da scoprire.


:muaha)
 
Qualche dettaglio in più sul nuovo ruolo di Fedeli:

Cambio di ruolo per l’ingegner Roberto Fedeli:
da responsabile tecnico di Alfa Romeo e Maserati a numero uno per l’innovazione per l’intero gruppo FCA.
Il suo compito sarà quello di traghettare tutti i marchi
(inclusi quelli “americani”, quali Jeep, RAM e Chrysler) verso le più moderne tecnologie,
quali l’elettrificazione e la guida autonoma, sulla quale FCA sta lavorando insieme a BMW.

Fedeli aveva anticipato come le nuove Giulia e Stelvio fossero state pensate fin dall’origine per l’adozione di motori ibridi.


https://www.alvolante.it/news/fca-rober ... fca-357154


bon, :nod) adesso è da capire chi è Joe Grace :eek13) :eek13) :eek13)
:ciao)
 
ultima "provocazione" made in Germany...sito “Motor Talk“ :eek13) :eek13) :eek13)

Alfa Romeo Giulia: in arrivo il motore 1.3 T4 da 180 CV?

Appartiene alla nuova famiglia di motori GSE, nota anche come Firefly.


Il gruppo automobilistico FCA ha presentato, per il mercato europeo, le nuove motorizzazioni a benzina GSE, acronimo di Global Small Engine e note anche come unità Firefly. Stando a quanto riportato dal sito tedesco “Motor Talk“, anche la berlina Alfa Romeo Giulia sarà proposta con il motore a benzina Firefly per la versione base.

Nello specifico, la Alfa Romeo Giulia dovrebbe adottare il propulsore a benzina 1.3 T4 sovralimentato a quattro cilindri da 180 CV di potenza e 270 Nm di coppia massima. Inoltre, la famiglia delle motorizzazioni Global Small Engine comprenderà anche l’unità di pari alimentazione 1.0 T3 sovralimentata a tre cilindri da 120 CV di potenza e 190 Nm di coppia massima.

Oltre alla Alfa Romeo Giulia, le nuove motorizzazioni GSE ‘Firefly’ a benzina di FCA saranno adottate anche dalle Fiat 500 e Tipo, nonché dalla Jeep Cherokee. Gradualmente, sostituiranno tutte le attuali motorizzazioni Fire e MultiAir a benzina. Inoltre, saranno utilizzate anche per le declinazioni Natural Power a metano e le versioni ibride Mild Hybrid o Plug-In Hybrid.

La famiglia delle motorizzazioni a benzina Global Small Engine è stata introdotta da FCA nel 2016, con le unità aspirate 1.0 N3 a tre cilindri e 1.3 N4 a quattro cilindri per la ‘brasiliana’ Fiat Uno. I propulsori a benzina GSE ‘Firefly’ sono caratterizzati dal peso contenuto che ammonta a 91 kg per il motore 1.0 T3 e 110 kg per il propulsore 1.3 T4, quindi contribuiranno alla massima efficienza in termini di consumi e, soprattutto, nell’abbattimento delle emissioni di CO2.

Se l’indiscrezione dovesse essere confermata, tornerebbe una cilindrata storica per la Casa del Biscione che ha caratterizzato tutta la carriera dell’omonima antenata della Alfa Romeo Giulia. Il motore a benzina 1.3 T4 da 180 CV affiancherà il propulsore di pari alimentazione 2.0 TB che è proposto nelle versioni da 200 CV e 280 CV, oltre all’unità diesel 2.2 TD disponibile nelle declinazioni da 136 CV, 150 CV, 180 CV e 210 CV.


https://www.clubalfa.it/37427-alfa-rome ... -da-180-cv


ps:
a me non dispiacerebbe...
certo che per Giulia un 1.300cc
Io direi che è molto più probabile che questo 1.300cc venga usato sulla futuro Giulietta. :ka)
:muaha)
 
Su 15 quintali ed oltre di macchina la vedrei dura per questo 1300cc... che poi con quella cavalleria lì lo bruci in pochi anni (credo)...
 
Flav":2tslcei6 ha detto:
Su 15 quintali ed oltre di macchina la vedrei dura per questo 1300cc... che poi con quella cavalleria lì lo bruci in pochi anni (credo)...

di nuovo col downsizing???? :crepap) :crepap) :crepap) :crepap) :crepap)
 
non ho capito ben :scratch)
mi par strano che su Giulia possano mettere un motore così,
se non che sia un Hibrid (i famosi 48 Volt di FCA)
:eek13) :eek13) :eek13) :eek13) :eek13) :eek13) :eek13) :eek13) :eek13)

anche se... :asd)
ricordo che quei geni di VW montan su Tiguan un 3 cilindri neanche mille :?:
:muaha)

Dicon "motore storico per la Giulia"
https://www.investireoggi.it/motori/alf ... orizzonte/
Qui è meglio ripassare la storia :matto)
il 1.300 è Storico per Alfa Romeo su Giulietta :nod)
la Giulia è rappresentata in primis dal mitico bialbero 1.600cc :cuore)
Che poi il 1300 venne montato anche su Giulia non ci piove. ;)
:alfa) :alfa) :alfa) :alfa) :alfa) :alfa)


cmq... nel frattempo :D :D :D

I L . . . C O N T O . . . A L L A . . . R O V E S C I A . . . C O N T I N U A
3 settimane a venerdì 1 giugno



:A) :A) :A) precisamente... meno 22 giorni :A) :A) :A)
 
Una notizia che cambierà le auto ibride ed elettriche (tutte)
e che riguarderà certamente anche FCA e le nostre amate Alfa Romeo...
:eek13)


Auto elettriche e ibride,
motivi per cui obbligo rumore dal 2019.
E incentivi al via e modelli attuali e in arrivo


Facile intuire le ragioni di questa decisione:
i veicoli silenziosi rappresentano un potenziale pericolo per pedoni, ciclisti e altri automobilisti.

Una panoramia sulle auto elettriche ed ibride del momento attuali e future e di alcune nuove regole,a d esempio, perchè saranno obbligate a fare rumore dal 2019

Può succedere che le cose vadano esattamente al contrario di quanto immaginato? Sì nel caso delle auto elettriche e di quelle ibride perché, stando a quanto deciso dalla Motorizzazione degli Stati Uniti, devono essere rumorose. Almeno un po'. Il mito così tanto ricercato del silenzio a bordo dell'auto non è evidentemente ben visto dalla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), secondo cui tutte le vetture alternativamente alimentate devono emettere un qualche tipo di suono tra uno e trenta chilometri orari. Non possono insomma viaggiare nel totale silenzio, anche se questa è una ragione per cui gli acquirenti decidono di fare propria un'auto elettrica.

Perché questa decisione?
Facile intuire le ragioni di questa decisione. I veicoli silenziosi rappresentano un potenziale pericolo per pedoni, ciclisti e altri automobilisti. Oltre alla vista, anche l'udito gioca un ruolo fondamentale nelle decisioni da assumere in merito su strada. Ecco dunque che secondo la Motorizzazione a stelle e strisce, un provvedimento d questo tipo può concretamente aiutare a diminuire gli incidenti. Tanto per inquadrare il problema, quelli con pedoni o ciclisti ammonta a circa 2.800 casi l'anno. Una cifra decisamente elevata che coinvolge anche i non vedenti, forse le principali potenziali vittime. E infatti sono almeno cinque anni che il Ministero aveva preso in considerazione questa ipotesi.

Si parla allora di rumore bianco e second Kevin Clinton, componente dell'associazione britannica Royal Society for the Prevention of Accidents, i più grandi rischi associati ai veicoli elettrici ci sono quando viaggiano a basse velocità, come nelle aree urbane con limiti più bassi, dato che il rumore delle gomme e la superficie della strada, nonché quelli aerodinamici, sono minimi a quelle velocità. Inevitabile allora una soluzione di questo tipo.

Cosa stabilisce il nuovo regolamento della Motorizzazione?
La presa di posizione è allora molto chiara e soprattutto è utile per comprendere le ragioni per cui è richiesto un rumore ben udibile solo fino a 30 chilometri orari. Con il nuovo regolamento della National Highway Traffic Safety Administration tutti i veicoli ibridi o elettrici con quattro ruote e un peso lordo di 4,5 tonnellate o meno dovranno necessariamente emettere un rumore udibile quando si viaggia a una velocità fino a 30 chilometri all'ora. A velocità più elevate il suono di avviso non è necessario perché altri fattori, come il rumore dovuto al rotolamento degli pneumatici e all’attrito dell'aria sulla carrozzeria, forniscono un adeguato avviso acustico per i pedoni?

I modelli ibridi più gettonati
Il fascino dei motori diesel riesce a sedurre sempre meno gli acquirenti di auto. Che si orientano in misura ormai decisa sui modelli ibridi. Quelli con la doppia alimentazione per intenderci. Questa inversione di tendenza viene confermata dalle cifre di mercato che parlano di un calo di quasi quattro punti percentuali nei primi 4 mesi dell’anno per le auto motorizzate diesel e un contestuale aumento vertiginoso delle vendite dei modelli ibridi: +53% ad aprile e +37,8 % in totale. Il boom delle ibride nelle intenzioni dei potenziali acquirenti si può spiegare anche grazie a un’offerta che oggi è certamente più ricca rispetto al recente passato ed è in costante aumento. A monopolizzare le vendite di ibride è, però, sempre Toyota, il primo costruttore ad avere industrializzato la doppia alimentazione, ma che oggi ha anche tolto dai listini italiani tutte le versioni diesel.

Nella speciale classifica dei modelli ibridi più gettonati ci sono importanti conferme e qualche sorprese. I più gettonati restano i modelli delle case automobilistiche che hanno investito sui modelli ibridi da più tempo. Toyota, in particolare il brand di lusso Lexus, recita di certo la parte del leone nel comparto ibrido e ibrido plug-in. I modelli già disponibili sul mercato, infatti, sono ben quindici di cui sette con il marchio Toyota. Tutta la gamma Lexus è, invece, ibrida. LaYaris che ha conquistato i giovani degli ultimi venti anni continua a riscuotere grandi apprezzamenti probabilmente perché consente di circolare liberamente anche centri chiusi al traffico. Per quanto riguarda, invece, Lexus, il suv compatto NX è il più gettonato. Per il comparto delle auto elettriche non si può non parlare del successo, restando nel campo delle prestazioni, che sta riscuotendo il nuovo modello della Nissan, ovvero la Leaf che però deve ancora esplodere per quel che riguarda le vendite. I trecento esemplari venduti nel mese di aprile, i poco più di mille invece dall’inizio dell’anno, infatti, non possono soddisfare la casa giapponese che punta in alto.

Altre case automobilistiche alla sfida dell’ibrido
Tra le altre case automobilistiche alle prese con la sfida dell’ibrido Porsche ha rinunciato a consistenti quote di vendita soprattutto dei modelli Macan e Cayenne. La scelta anche per Porsche è di puntare sull’ibrido ed è così che dopo la Panamera ora anche Cayenne ha una nuova versione E- Hybrid cioè la ibrida plug-in. A provare a tener testa allo “squadrone” Toyota sono soprattutto i due marchi coreani di Hyundai e Kia coi loro modelli ibridi: rispettivamente la Ioniq e la Niro. Nella top ten delle vendite in Italia di ibride sono ben quattro i modelli Toyota e fra l’altro ai primi quattro posti, Yaris, C-HR, Rav4 e Auris, mentre la Lexus NX è l’unica auto premium in classifica, ma ci sono anche due Suzuki, la Ignis e la Swift che offrono l’elettrificazione “mild hybrid”, quella da 48 Volt che altri costruttori stanno adottando compresi molti case d’auto di target premium come Audi.

Si parla con sempre più insistenze del maggiore spazio che le auto elettriche stanno trovando nel mercato europeo e in quello italiano. Ma quali sono i modelli più venduti, prescindendo dalle differenze di vendite rispetto ai veicoli alimentati tradizionalmente? I dati di febbraio 2018 sono piuttosto interessanti perché mettono in discussioni alcune certezze e nella classifiche delle più apprezzate dai consumatori trovano spazio anche modelli di nicchia, come la Tesla Model S, molto apprezzata al di là dell'oceano. In ogni caso, dando uno sguardo alla graduatoria, viene fuori come i consumatori europei stiano dando sempre più fiducia alle auto elettriche, anche se i numeri non sono ancora da capogiro.

Le auto elettriche più vendute
In ogni caso vale la pena notare come siano le ibride plug-in ad attrarre maggiormente i consumatori sul fronte delle elettrificate e soprattutto che il trend sia costantemente in crescita. Davanti a tutti si piazza adesso la Renault Zoe, l'auto elettrica più venduta nei 28 giorni di febbraio. Si tratta di un avvicendamento al vertice, considerando che un mese fa la graduatoria era dominata da Volkswagen e-Golf, adesso al terzo posto, preceduta anche da BMW i3. Entrando più nel dettaglio delle unità vendute, viene fuori che in 2.439 hanno dato fiducia alla Renault Zoe con le seguenti quote di mercato nel Vecchio Continente 1.155 in Francia, 475 in Germania e 250 tra Spagna e Portogallo.

...


https://www.businessonline.it/auto/novi ... 58903.html
 
han fatto campagne contro l'inquinamento acustico e ora si pensa già a "rumoreggiare" le vetture più silenziose.

A parte il fatto che le biciclette son sempre state silenziose ma nessuno si è mai sognato di introdurre l'obbligo di un dispositivo rumoroso, sarebbe il caso di iniziare ad entrare nell'ottica (scusate la battuta) di usare la vista quando si scende da un marciapiede per attraversare, oppure di girarsi (o dotarsi di uno specchietto retrovisore) prima di svoltare con una bici.
 
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