Alex75mi":2d07g00s ha detto:
E invece la campagna pregiudiziale anti auto italiana cresciuta sempre di più negli ultimi anni non centra nulla?
Voi investireste soldi per un prodotto di un marchio sapendo che tale prodotto sarà stroncato ancora prima di uscire sul mercato per pregiudizi e posizioni preconcette, indipendentemente dalle qualità del prodotto stesso?
Volgio dire, la 155 era un Fiat Tipo al 100%, eppure vendeva, mentre la 159, con tutti i suoi limiti, è un'auto in proporzione infinitamente migliore, eppure non ne vendono neppure a regalarle.
Giulietta è lo stato dell'arte delle vetture del segmento C in questo momento, con sospensioni in alluminio, ipersicura ma non pesante, motori moderni e piacevoli, sterzo diretto. Eppure ancora prima di nascere era già stata seppellita di fango dai finti appassionati del marchio.
Eh no, però permettimi non si può sempre dire che ci sono le campagne pregiudiziali nei confronti dei modelli italiani perchè non è assolutamente così.
Alfa 155 meccanicamente era una Tipo al 100%, qualitativamente era una vettura che era un passo indietro rispetto a quello che poteva essere la 75. E questo lo si notò quasi da subito, appena uscì più o meno nello stesso periodo al Serie 3, che qualitativamente era un enorme passo avanti rispetto alla sua progenitrice. Cosa che non fu per la 155 con la 75. La 155 non fu qualitativamente (e bastava vedere le platiche e gli assemblaggi degli interni) una vettura che si potesse definire un passo avanti rispetto alla qualità delle 75. E se la concorrenza migliora mentre gli altri rimangono sempre agli stessi livelli, la differenza con il tempo a si nota, eccome se la si nota.
La 155 vendette, e nemmeno poi tanto perchè comunque non mi pare che negli annali dell'Alfa Romeo venga considerata come una vettura dal così grnade successo, solo e unicamente per un merito a mio avviso: l'Alfa Corse.
Grazie all'Alfa Corse, che sfornò un modello da corsa vincente (anche se comunque molto rimaneggiato c'è innegabilmente da dire che la base della vettura quella era) si ottennero risultati in pista e la vettura riscì a fare numeri di vendita. Questo secondo me. Si vendette perchè riuscì in pista a guadagnare qualche punto sotto l'aspetto sportivo, che innegabilmente non aveva sotto l'aspetto qualitativo. Purtroppo questo è.
La 155 era una Dedra e una Tempra con una carrozzeria diversa e con motori dedicati (almeno quelli). Nulla più. E se vogliamo con un muso bellissimo (nulla da dire su muso), ma con resto della linea in parte anonimo e lontano da quelle linee sportive e slanciate che ci si aspettava da un'Alfa. E infatti l'appassionato alfista non se ne innamorò mai completamente; fortunatamente si investì molto nell'utilizzarla per le corse, altrimenti a mio avviso le vendite sarebbero state inferiori.
E la dimostrazione di questo lo si vide con l'arrivo di 156: linea che scavava nel passato della storia del Marchio, meccanica raffinata e dedicata, motori dedicati, finiture non forse eccezionali ma comunque con uno standard più elevato rispetto alla 155. Da ferma era bellissima, elegantissima e sportiva. L'Alfa Corse la utilizzò in pista e bastonò tutti. Ed ecco che convinse gli appassionati e venne assolutamente considerata un'ALfa Romeo al 100%.
Un motivo ci sarà se la 155 non è stata obbiettivamente considerata una grande vettura del Marchio Alfa, mentre la 156 sì, forse perchè una aveva delle caratteristiche intrinseche che l'altra non aveva...
Il discorso 159 è molto più complesso.
A parte il discorso peso che alla fine dei conti c'entra sicuramente ma fino a un certo punto nel successo della vettura, a mio avviso hanno inciso alcuni fattori sul mancato successo della vettura.
Auto dalla linea bellissima che entusiasmò la critica e inizialmente anche gli acquirenti, tanto che nei primi periodi era la più venduta del segmento (e in ogni caso fu già sbagliato il fatto di far diventare di fatto questa vettura l'erede sia della 156 che della 166, perchè era troppo grossa per il segmento in cui si trovava la prima, e troppo poco prestigiosa per ricoprire il ruolo ricoperto nel segmento della 166).
Poi A4 e Serie 3 vennero affinate con i lifting e con i restyling nello stile e nei contenuti, mentre 159 rimase in listino così com'era (venne fatto il lifting di alleggerimento, ma a parte gli appassionati del Marchio chi è che lo sa che è stato fatto? Non si è mai fatta un acampagna pubblcitaria tale da sottolineare al grande pubblico questi miglioramenti). In più è stata la prima Alfa che da una marea di tempo fino a quel momento non correva in pista (a differenza di BMW e Audi, anche se la seconda non A4 ma con altre vetture); in più negli ultimi anni non è stata fatta una campagna di marketing tale da continuare a sostenerla nei confronti della concorrenza, oltre al fatto che non è stato mai fatto un vero e proprio lifting per ringiovanirla e tenerla al passo della concorrenza.
Vuoi che forse alla fine, facendo così, le vetture subiscano l'attacco della concorrenza? Mica l'ho deciso io, semplice appassionato, di non investire sulla 159 per farla correre, per non fare un lifting alla vettura, che non appoggiarla più con un'adeguata campagna pubblicitaria e di marketing (da quanto tempo che non c'è più uno spot che sia uno sulla 159? Nemmeno adesso che oramai la vendono solo in versione stock). Alla fine tutte queste cose incidono sulle vendite. E, permettimi, non c'entrano nulla le campagne pregiudiziali.
Quindi non si tratta di fare o meno campagne pregiudiziali, si tratta di analizzare quello che fa una Casa automobilistica in rapporto a quello che viene fatto dalla concorrenza. E ci sarà un motivo, se alla fine, alcune vetture hanno successo e altre no.
Alla fine quando le vetture erano coerenti con il Marchio che rappresentavano, si son vendute, e la 156 (oltre che la 147) ne sono un esempio.