Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

denny1977":4oc8bq0j ha detto:
L'ultima frase invece a me fa ben sperare (voglio augurarmelo).
Marchionne non mi pare stia parlando di smantellare Alfa, ma di cominiciare a pensare cosa realmente è Alfa e cosa fare per renderla tale.

E' già buono che non paragoni Alfa a Dodge e dica che Alfa e Alfa, e che bisogna smettere di brancolare nel buio facendo ogni quattro anni cose diverse dalle precedenti.

Mi voglio augurare che ciò voglia dire cominciare a valorizzare seriamente il Marchio. Aspettiamo gennaio e vediamo che dicono. :ka)

anch'io ho percepito la stessa cosa. Poi proprio lui che a livello economico e marketing è attento non può non notare e capire che base storica ha l'Alfa ancora oggi, chiuderla è uno spreco, tenerla così a capocchia anche, fonderla con altro (vedi chi ipotizzava le Chrysler rimarchiate con logo Alfa e viceversa) sarebbe come chiuderla.

Personalmente meglio partire da basi solide su cui costruire tutto il resto, quindi 2 modelli che creino delle fondamenta e sui quali si vada a sviluppare soluzioni via via progredite man mano che vengono rinnovati e ampliati nei vari segmenti. Si deve fare uno zoccolo duro insomma, che dia un'inversione di tendenza al gradimento della clientela e ai conti del brand. Logico che per fare sto piano industriale del brand serio e circostanziato con risultati validi ci vanno almeno 5 anni, se non 10 per una gamma completa, anche alla luce delle incertezze del mercato automobilistico con tutto il corollario che conosciamo.
 
Ricordiamoci che il bottegaio di provincia risiede a Ginevra, e poi mi si viene a parlare di nazionalismo, per piacere. La verità è che per Marpionne e Montezuma l'Alfa è un marchio scomodissimo che sarebbe meglio non avere. :KO)
 
Su questo sono d'accordo.
Sarebbe bellissimo avere una gamma completa dalla piccola all'ammiraglia in pochissimo, in un paio di anni. Ma senza crearne le basi e, appunto, lo zoccolo duro da cui partire è impossibile.
Oggi possono permetterselo solo BMW, Mercedes, VAG, e basta. Gli altri non hanno un'immagine così forte da sfornare modelli a manetta (ed essere sicuri che siano vincenti subito) e soprattutto in un settore premium o vicinissimo al premium.
Gli altri Gruppi che stanno sfornando una miriade di modelli sono quelli che propongono infatti utilitarie o vetture medio piccole (dove Alfa è coperta da MiTo e non ha certo bisogno di una gama di utilitarie declinata in vari modelli come Fiat o PSA).

Ergo, per realizzare modelli nuovi e vincenti bisogna realizzare vetture valide e di qualità. Per venderle però non basta solo questo ma serve l'immagine, un'immagine che Alfa, volente o nolente, bisogna cominciare a ricostruire e in fretta, e da questa partire.

Il discorso di Marchionne è sibillino come molte sue dichiarazioni quando appunto vuole dire e non dire e non sbottonarsi, ma in alcuni punti mi sembra ben chiaro: Alfa è un marchio dal grande patrimonio, ma prima bisogna assolutamente renderlo con un'immagine forte.
Voglio essere ottimista perchè Marchionne stesso dice "Dobbiamo lavorare ancora di più su Alfa per prendere una decisione intelligente che mantenga realmente il valore più alto possibile per Fiat"...''Dobbiamo smetterla. Non ti puoi fare cristiano ogni quattro anni. È la stessa religione. Alla fine devi avere una religione e portarla a termine''...''Allora sapremo molto di più su quello che le architetture in Usa potranno fare per Alfa''...''Il patrimonio dei brand Alfa e Dodge è completamente diverso, il loro Dna è del tutto differente. Alfa Romeo perderebbe molto del suo fascino se cercassimo di americanizzarla attraverso una fusione con Dodge''. Sarò un illuso, ma tutte queste frasi, più che un arrendersi all'evidenza e chidere i battenti di Alfa, è un dire 'signori, abbiamo un marchio forte gestito negli anni alla c**o, dove vogliamo andare, cosa c***o vogliamo fare per renderlo forte e andare a fare concorrenza ai tedeschi?'; ecco che forse ha più senso il discorso fatto un mese fa quando Marchionne disse che Alfa deve convincere Chrysler con validi argomenti per tornare in USA, adesso comincia ad avere molto più senso.

Ad oggi si è passati dalla 75, alla 155, per poi arrivare alla 156 e dopo alla 159: filo conduttore tra le 4 vetture praticamente zero (nè estetico nè per ciò che è il partrimonio intrinseco delle vetture); da quel che ho capito Marchionne vuole evitare il ripetersi di questi episodi. Quindi vuole creare le solide basi da cui partire.

Non ci resta che aspettare gennaio, ma voglio sperare, e non essere in alcun modo pessimista. :ka)
 
Ma nessuno di livello serio che dica al buon canadese che ha rotto un po le palle?
DOMANDE CHE UN QUALSIASI GIORNALISTA SERIO DOVREBBE FARGLI (salvo poi venire gambizzato :asd) ) :

1. dove ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! eri negli ultimi anni?
2. Alfa negli ultimi anni era parte del gruppo che comandi oppure era autogestita?
2a. se la risposta è che faceva parte del tuo gruppo, ricarico con : quindi la cacca in cui si trova l'hai prodotta di fatto te con decisioni sbagliate!alla faccia, peggio di una mucca tirolese sei per quantità di sterco prodotta!
2b. se invece la risposta è "era autogestita", ti chiedo : che cavolo di super manager sei se una azienda del tuo gruppo ti fa sotto il naso quello che vuole e non riesci a porci rimedio?mica prendi 2000 euro al mese, per il tuo stipendio mi aspetto che non ti perdi di vista giusto un attimo uno dei marchi migliori che hai!
3. quale mente eccelsa fa uscire questa macchina a marzo???? non potevi buttarla sul mercato almeno a settembre, per sfruttare un trimestre di ecoincentivi???a no, se no poi rubava clienti alla Delta???tanto glieli rubano le tedesche, con gli ecoincentivi del governo italiano!!! Furbo! (non mi dite che non era pronta, se per affinare un nuovo modello ci impieghi 10 anni, a casa a calci tutto il reparto sviluppo e soprattutto l'AD)
4. forse sai già che ti rinnovano gli ecoincentivi? La vedo dura, se chiudi Termini Imerese, pesci in faccia pigli.
5. l'azienda che da decine d'anni vive con la logica delle "perdite condivise con il pubblico" e degli utili trattenuti dalla proprietà (figata, io una società presumibilmente la apro a gennaio, non avere rischi di impresa mi farebbe proprio comodo!!!) non crede che sia corretto negoziare un minimo prima di chiudere 2 stabilimenti e lasciare a casa qualche migliaio di persone (a no, le mette in cassa integrazione, perdite condivise con la collettività!!!).
6. ora che hai comprato Crysler o come cacchio si scrive, che ne dici di levarti dalle palle e trasferirti di nuovo in America???Se vuoi ti ci mandiamo con una 159 impermeabile con turbo elica ... a no, rischi di non stare a galla causa peso ...
7. sotto sotto, fa bene a dire le cose come stanno, a non guardare in faccia a nessuno, a lasciare a casa dipendenti nel prossimo futuro, a chiudere stabilimenti non redditizzi, a mettere sotto accusa un marchio che non fa quello per cui nasce una impresa (l'utile) ecc... questo con logica da imprenditore lo posso capire perfettamente. Il problema è che in genere questo si fa quando si prende in mano un gruppo da gestire, recuoperandolo da una getione precedente fallimentare.
Qui, l'assurdo è che la gestione precedente sempre a lui è riconducibile, ergo...almeno un pelino di umiltà per riuscire a dire : con alfa e con Termini e con Arese ecc ecc abbiamo ed ho fatto una caterca di minchiate :ignore)
 
ragazzi è "andata"....la mito su base punto, la posticipazione della 149-MilAno-Giulietta da 3 anni a questa parte, i flop di brera e spider....penso proprio che per Alfa ci sarà presto un brutto destino... :cry:
 
Ho letto adesso le dichiarazioni di marchionni ... spero che intenda pochi modelli ma buoni spero ... mi sa che o vendono o chiudono il marchio :sic)
 
marchino79":36qmf190 ha detto:
Successivamente però un'intervista di Marchionne uscita sulla rivista Automotive News faceva addensare nuove ombre anche sul futuro del marchio Alfa Romeo. Fiat infatti potrebbe congelare i nuovi investimenti in Alfa Romeo nell'ambito di una revisione strategica del brand dopo anni di perdite e vendite in calo di Alfa Romeo. nell'intervista Marchionne, che sembra stia perdendo la pazienza per l'andamento del brand, ha detto: «Dobbiamo lavorare ancora di più su Alfa per prendere una decisione intelligente che mantenga realmente il valore più alto possibile per Fiat». Il marchio della casa del Biscione è stato reinventato troppe volte: «Dobbiamo smetterla. Non ti puoi fare cristiano ogni quattro anni. È la stessa religione. Alla fine devi avere una religione e portarla a termine», ha detto Marchionne, per il quale esistono due opzioni per Alfa: sostituire la 159 con una berlina del segmento D e la 166 con una berlina sempre del segmento E costruita in Nordamerica su piattaforme Chrysler, ma solo per Alfa e venduta da Alfa a livello globale, o congelare gli investimenti nel marchio dopo che la 147 sarà sostituita dalla Giulietta. Questo significa che la 166 non avrà eredi e che Alfa Romeo avrà solo la Giulietta e l'Alfa MiTo come modelli nuovi. Continuerebbe invece a essere venduto il resto della gamma: i modelli 159, la Brera coupè, la Spider e il GT coupè. Alfa Romeo, secondo fonti citate da «Automotive News Europe», avrebbe perso tra 200 e 400 milioni di euro all'anno negli ultimi 10 anni. Marchionne ha aggiunto che «certamente esiste la disponibilità delle piattaforme dei segmenti D ed E negli Usa che possono essere "alfa romeizzate". Dobbiamo valutare quanto ci convenga», ha aggiunto Marchionne, che dovrebbe annunciare il destino del brand a inizio 2010, quando presenterà il piano industriale 2010-2014 del gruppo. «Allora sapremo molto di più su quello che le architetture in Usa potranno fare per Alfa», ha continuato Marchionne, che ha anche escluso un'integrazione tra Alfa Romeo e il brand Dodge di Chrysler. «Il patrimonio dei brand Alfa e Dodge è completamente diverso, il loro Dna è del tutto differente. Alfa Romeo perderebbe molto del suo fascino se cercassimo di americanizzarla attraverso una fusione con Dodge». Marchionne ha infine espresso apprezzamento per la MiTo e per la Giulietta, che dovrebbe uscire nel marzo 2010. Questi due nuovi prodotti «contribuiranno molto a far progredire il Dna e la qualità del brand Alfa», ha concluso.

che tristezza...ci ritroveremo con listino Alfa Romeo fatto di 2 auto, Mito e Giulietta-Milano...
non sono in grado di criticare le decisioni di Marchionne, però tutto questo mi lascia l'amaro in bocca

Quindi secondo questo dilettante, dovremmo restare senza nuova 159 e nuova 169? Bene allora:

1- mi curi mito come hanno sempre fatto fin'ora, cioè non trascurando niente
2- la stessa cura del prodotto che hai adottato per Mito, la usi per Giulietta
3- curi un po di piu 159/brera e spider, montanto doppia frizione, TBI 235 cv che esiste visto che la giulietta lo avrà e step del TBI sotto i 200cv, e via i JTS
4- prendi la GT e la aggiorni con fari a led dietro, avanti luci diurne e qualche cazzatina interna. Aggiungi i motori nuovi che abbiamo perchè sta cazz di auto è ancora validissima porca miseria; la GT aggiornata in questo modo stravenderebbe ancora

In questo modo spendi di meno, hai una gamma abbastanza completa (certo, dovrebbero fare almeno la Giulietta 3 porte e cabrio.... :splat) ) e comincia a guadagnare per poi investire per delle segmento D ed E a trazione posteriore :mad2) :mad2) :mad2) :mad2)


Domanda:

Secondo voi, se le vendite di Giulietta saranno buone come quelle di Mito, c'è la possibilità di riprendersi e cambiare aria? :scratch)
 
Il mitico e bravissimo Manager-Hamburgher, guarda solo all'aziende positive, quelle che perdono, le chiude o le vende.
Quindi o la Giulietta fra sfracelli, come la 147 primi anni, oppure, se non vende tanto, il destino è segnato.
 
Cervantes":1fmoguog ha detto:
Il mitico e bravissimo Manager-Hamburgher, guarda solo all'aziende positive, quelle che perdono, le chiude o le vende.
Quindi o la Giulietta fra sfracelli, come la 147 primi anni, oppure, se non vende tanto, il destino è segnato.
e qui ci ricolleghiamo a un altro topic, con l'appeal da sorcio morto che ha ora Alfa Romeo per una Giulietta con contenuti tecnici inferiori a qualsivoglia cruccomobile, non possono sparare alto coi prezzi senò col piffero che fanno i grandi numeri. Se lo mettano in testa subito senza fare lacrime da coccodrillo dopo 2 anni. Imho un giusto compromesso potrebbe essere impostare i listini circa 1000€ sopra la new Delta. Ma già quella che è un fotocopione della bravo al 99.9 % mi pare troppo cara. Vedremo, in ogni caso quella di cui si parla in queste pagine era una situazione grandemente annunciata e prevista.
 
Non so se è stato postato.




Fiat: Pariani (Cub), su Alfa continua politica scellerata



MILANO (MF-DJ)--La Fiat prosegue nella sua "politica scellerata" nella gestione del marchio Alfa Romeo.

Lo ha affermato a MF-Dow Jones, Carlo Pariani Carlo Pariani dell'FLMUniti-Cub, commentando le dichiarazioni ad Automotive News dell'a.d. di Fiat sul possibile congelamento degli investimenti per l'Alfa Romeo.

"Marchionne - ha esordito Pariani - sono anni che continua a imbrogliare tutti sull'Alfa. Noi abbiamo sempre denunciato che non facendo investimenti si depaupera l'Alfa e le ultime dichiarazioni confermano questo concetto. Il problema vero e' che Fiat deve decidersi di investire sull'Alfa, altrimenti la venda".

Pariani ha ricordato il consiglio dei sindacati alla Fiat di creare un polo dell'auto di lusso con Alfa, Maserati e Ferrari, ma la casa torinese "non ha voluto e ha continuato a disinvestire e i risultati sono i continui cali delle vendite. E' anche colpa di Marchionne, che ha continuato nel disarmo. La chiusura di Arese, per esempio, e' legata al disimpegno verso l'Alfa Romeo: lo sapevamo, non si scopre certo l'acqua calda".

Il sindacalista, pur sottolineando le capacita' della Fiat nel settore delle auto di piccole dimensioni, ha tuttavia evidenziato che il Lingotto "ha lasciato il mercato dell'ato di gamma ad Audi e Bmw. Se non sanno gestire l'Alfa, cedano il marchio. La strategia di adattare auto Fiat al marchio Alfa ha portato a risultati disastrosi. Questa strategia non puo' reggere".

Infine Pariano ha ribadito in particolare le sue critiche sulle scelte motoristiche: "Il simbolo dell'Alfa era il motore e la Fiat l'ha abbandonato e questo ha pesato sul marchio. E' stata una politica scellerata".



(END) Dow Jones Newswires

December 02, 2009 05:58 ET (10:58 GMT)

Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl.
 
ma mandarlo a casa sto AD, no??

sta distruggendo tutto e si continua a tenere..

quoto tanti di voi.. il destino di Alfa è già segnato dal lontano 2004..
è un marchio troppo scomodo per fiat e succursali di Modena..
 
Dani_22":19h3zd6l ha detto:
Cervantes":19h3zd6l ha detto:
Il mitico e bravissimo Manager-Hamburgher, guarda solo all'aziende positive, quelle che perdono, le chiude o le vende.
Quindi o la Giulietta fra sfracelli, come la 147 primi anni, oppure, se non vende tanto, il destino è segnato.
e qui ci ricolleghiamo a un altro topic, con l'appeal da sorcio morto che ha ora Alfa Romeo per una Giulietta con contenuti tecnici inferiori a qualsivoglia cruccomobile, non possono sparare alto coi prezzi senò col piffero che fanno i grandi numeri. Se lo mettano in testa subito senza fare lacrime da coccodrillo dopo 2 anni. Imho un giusto compromesso potrebbe essere impostare i listini circa 1000€ sopra la new Delta. Ma già quella che è un fotocopione della bravo al 99.9 % mi pare troppo cara. Vedremo, in ogni caso quella di cui si parla in queste pagine era una situazione grandemente annunciata e prevista.

Ti ricordo che Mito è bella cara e vende bene, Delta idem e sta vendendo tutto sommato bene...........io non sarei cosi cattivo nelle previsioni della Giulietta.

power147 ct":19h3zd6l ha detto:
Fiat: Pariani (Cub), su Alfa continua politica scellerata


MILANO (MF-DJ)--La Fiat prosegue nella sua "politica scellerata" nella gestione del marchio Alfa Romeo.

Lo ha affermato a MF-Dow Jones, Carlo Pariani Carlo Pariani dell'FLMUniti-Cub, commentando le dichiarazioni ad Automotive News dell'a.d. di Fiat sul possibile congelamento degli investimenti per l'Alfa Romeo.
"Marchionne - ha esordito Pariani - sono anni che continua a imbrogliare tutti sull'Alfa. Noi abbiamo sempre denunciato che non facendo investimenti si depaupera l'Alfa e le ultime dichiarazioni confermano questo concetto. Il problema vero e' che Fiat deve decidersi di investire sull'Alfa, altrimenti la venda".
Pariani ha ricordato il consiglio dei sindacati alla Fiat di creare un polo dell'auto di lusso con Alfa, Maserati e Ferrari, ma la casa torinese "non ha voluto e ha continuato a disinvestire e i risultati sono i continui cali delle vendite. E' anche colpa di Marchionne, che ha continuato nel disarmo. La chiusura di Arese, per esempio, e' legata al disimpegno verso l'Alfa Romeo: lo sapevamo, non si scopre certo l'acqua calda".
Il sindacalista, pur sottolineando le capacita' della Fiat nel settore delle auto di piccole dimensioni, ha tuttavia evidenziato che il Lingotto "ha lasciato il mercato dell'ato di gamma ad Audi e Bmw. Se non sanno gestire l'Alfa, cedano il marchio. La strategia di adattare auto Fiat al marchio Alfa ha portato a risultati disastrosi. Questa strategia non puo' reggere".
Infine Pariano ha ribadito in particolare le sue critiche sulle scelte motoristiche: "Il simbolo dell'Alfa era il motore e la Fiat l'ha abbandonato e questo ha pesato sul marchio. E' stata una politica scellerata".


Finalmente qualcuno che parla :handclap) :handclap) :handclap) :handclap)

falconero79":19h3zd6l ha detto:
ma mandarlo a casa sto AD, no??

sta distruggendo tutto e si continua a tenere..
Quello che ho detto io :OK) :OK) :OK) Ma come club riconosciuto non si puo far nulla? Non so, mettere una lettera ufficiale del forum in prima pagina, dove si spiegano e si chiedono investimenti subito per Alfa, o che vada a casa questo incapace; magari estendere l'idea agli altri forum riconosciuti.
 
Beati loro che se ne liberano............ :sadomaso)

http://www.autoblog.it/post/23697/gener ... e-delegato

CGIL: Epifani invita Fiat a rilanciare il settore auto anche in Italia e chiede chiarezza al Governo sul tema "rottamazione"


Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, invita Fiat, che ha appena presentato il piano Chrysler, a lanciare una strategia di rilancio industriale anche in Italia, con la massima tutela per i posti di lavoro.
Quello di Fiat-Chrysler, ha spiegato Epifani, “è un piano ambizioso e non facile, perchè il mercato Usa è un mercato difficile. Il piano ha anche costi sociali. Ma ora bisogna tornare in Italia e credo che anche in Italia bisognerà fare un piano industriale ripartendo dalle risposte che aspettiamo, cioè modelli, volumi, produzione e salvaguardia di tutti gli stabilimenti che per noi è fondamentale”.
Il segretario generale della Cgil ha inoltre invitato il Governo a chiarire la sua posizione circa la rottamazione: “Dovrà dire se prorogarla come in Spagna al 2010; ci aspettiamo in ogni caso che il governo dica a Fiat che va rispettata l’occupazione e i posti di lavoro in Italia”.
Epifani è poi tornato a parlare degli stabilimenti automobilistici italiani in difficoltà: “C’è Termini Imerese su cui Fiat aveva aperto qualche problema, ci sono tutti gli stabilimenti del Sud ma più in generale ci aspettiamo anche qui in Italia un piano di rilancio. L’Italia continua a produrre poche auto rispetto al mercato interno e non possiamo ridurre ancora l’occupazione in questo settore. Serve infine più attenzione all’indotto perchè in molte aree vuol dire tanta occupazione”.

Repubblica


Questi vogliono che si producano piu auto in Italia..........ma se smantellano tutto ogni volta, congelano investimenti per nuovi modelli e non portano niente ogni volta di nuovo, che cosa pretendono? Che cacciassero Marchionne per prima cosa :KO) :KO)
 
Signori, mi pare che da mesi si dica (io per primo) che il problema è di vertice: Fiat ha una persona che è molto capace nei "risanamenti" (non è materia mia, non entro nei dettagli, non parlo di eticità o meno di risanare in certi modi, non me ne frega) ma sicuramente non è uomo di prodotto, e non è che tale affermazione sia stata smentita dai fatti.
Basti dire che ciò che è stato "approvato" mesi fa adesso viene ritenuto da rifare perchè una volta tanto è arrivato un feedback da chi evidentemente ascoltano...... che poi è quanto detto da altri forse prima, altri che evidentemente non ascoltano (ma di norma pagano e comprano).
Premesso questo, mi pare oltremodo chiaro che Alfa sia un marchio di difficile gestione e che richiede conoscenza, passione (o professionalità) e un modus operandi che non può essere tanto al chilo.
Pretendere di gestire Alfa alla stregua di qualcosa "per cui basta marketing" equivale a dire che si è miopi e meschini, non si ha percezione del reale e si pretende di gestire cose ingestibili a quel modo.
Se per Fiat è + semplice, e Lancia è morta ma non lo sa (salvo venir pontificata quando, grazie a utilitarie gasificate, fa numeri), su Alfa questo giochino non è mai riuscito.
Non è riuscito ai tempi di Romiti, non riuscirà ai tempi di Marchionne, che non vorrei venisse ricordato per chi porta l'Alfa veramente alla chiusura. Sicuramente il manager non ama Alfa, ma non so quanto gli convenga venir ricordato come chi non ha fatto altro che banalizzare, senza risultati apprezzabili, Alfa Romeo.
O capisce che Alfa non collima col suo modo di pensare ad un'azienda (aziende tanto al chilo) e si sforza di pensare differente (o di demandare ad altri certe scelte) O l'Alfa la chiude, la venda, insomma quella direzione lì.
Mi pare evidente che nelle varie fasi di gestione Alfa da parte di Fiat quella attuale, stando ai rumors, sia la peggiore. Siamo tornati al 1992, quando guarda caso chi faceva auto non veniva calcolato (anzi, era stato pure defenestrato) e tutto era in mano a uno di finanza (leggasi Romiti). La situazione è grave, e manco da poco. Le chiusure di Arese e i disimpegni di Pomigliano NON APPARTENGONO MINIMAMENTE ad una strategia nè di rilancio, ma manco di comprensione degli aspetti "accessori" necessari per un marchio di prestigio.
Oggi peraltro è più rischioso sbagliare che nel 1992, quando Alfa aveva delle quote ed il mercato era un po' diverso. All'epoca, la 155 fece flop in un certo modo, rosicchiandosi immagine e quote ma comunque su un mercato interno che aveva certe percentuali per vetture italiane.
Oggi, con una concorrenza agguerrita, con un mercato che è quello che è, con gente che può pagare buone vetture già migrate verso altri lidi dove vengono ben gestiti e coccolati COL PRODOTTO e COL SERVIZIO, si rischia veramente il culo.....
 
Si fanno sempre più insistenti gli indizi che portano a una trasmigrazione verso gli Stati Uniti della produzione dei modelli Alfa Romeo nell'alto di gamma, ovvero le macchine che dovranno sostituire 159 e 166, quest'ultima già uscita da tempo dai listini: la persistenza di un cambio molto favorevole euro-dollaro gioca pesantemente a favore delle fabbriche d'oltre Oceano, non solo per il gruppo Fiat, ma anche per gli altri marchi europei che hanno siti produttivi negli Usa, come riportiamo in un'altra news (vedi link correlati) su un'aloga iniziativa da parte della Mercedes.

Sergio Marchionne, capo del gruppo italiano, ha detto molto chiaramente che l'unica speranza che ha l'Alfa di avere un rinnovo della gamma dopo l'uscita della Giulietta è di fare versioni "Alfaromeizzate" dei modelli Chrysler di segmento D ed E, ovvero quelli delle berline e delle ammiraglie. Marchionne per la prima volta ha espresso in pubblico profonda insoddisfazione per i risultati conseguiti dalla marca del Biscione, l'unica che continui ad avere i conti profondamente in rosso tra tutte le emanazioni di Fiat Group Automobiles.

È una situazione che potrebbe diventare insostenibile se la crisi dovesse perdurare e che potrebbe portare il manager italiano ad applicare all'Alfa la terapia già adottata per Lancia: a bassi volumi corrisponderebbero bassi investimenti, ovvero semplici versioni di modelli già sviluppati da altre marche (esattamente quel che accade a Lancia con la auto Fiat).

Ovviamente, queste riflessioni ad alta voce mettono fortemente in discussione il futuro dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, cuore produttivo della 159: se la berlina del Biscione dovesse emigrare, si porrebbero per l'impianto napoletano gli stessi drammatici problemi che affliggono in queste ore Termini Imerese, di cui la Fiat ha annunciato la fine della produzione automobilistica per il 31 dicembre 2011.
 
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