Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

La storia dice che abbiano rimandato il lancio della 166 per accelerare al massimo quello della 156. Entrambe non potevano perchè macavano i soldi. La 155 non vendeva più nulla e nel segmento D una presenza forte era indispensabile.

E comunque la 166 era un'ottima auto, come motori e come telaio. Un po' azzardata a livello estetico (frontale nobile ma poco 'di richiamo') e vecchia nella componentistica, questo si.
 
Quoto sulla vecchia componentistica. ;)
Purtroppo l'errore, dato il ritardo nella presentazione, a mio parere fu non presentarla a questo punto subito con il muso restyling... ma questa è un'altra storia. :)
 
Dani_22":3fo0vuiu ha detto:
l'annuncio dell'abbandono della piattaforma premium sulle berline in luogo di una derivata dalla Bravo

Il D-Evo e il Compact della Bravo non hanno in comune quasi nulla.
 
squalettoge":1zubm7hk ha detto:
come dice il fusi bastava fare con alfa quello che si sta facendo con abarth ed invece :sgrat)


è esattamente questo quello che vorrei da Alfa, un marchio sportivo, non da femminucce con musi alti a faccia da topo....
 
palple":3pg3itad ha detto:
Dani_22":3pg3itad ha detto:
l'annuncio dell'abbandono della piattaforma premium sulle berline in luogo di una derivata dalla Bravo

Il D-Evo e il Compact della Bravo non hanno in comune quasi nulla.
E' assodato che il C-Evo (non D) è al 90% differente da bravo....quello che mi piacerebbe sapere è "il come" è differente.
 
nikolas0071":32ovxxj5 ha detto:
squalettoge":32ovxxj5 ha detto:
come dice il fusi bastava fare con alfa quello che si sta facendo con abarth ed invece :sgrat)


è esattamente questo quello che vorrei da Alfa, un marchio sportivo, non da femminucce con musi alti a faccia da topo....

Penso fosse inteso a livello di (semi) indipendenza del marchio rispetto al fiat group, come appunto Abarth
 
Ragazzi posto qui questa notizia:

Fiat: quasi pronto il piano di rilancio per gli stabilimenti italiani; la produzione dovrebbe salire del 40%

Dopo che Marchionne ha delineato la strategia americana di Fiat Group, adesso è il momento di pensare a quella da adottare per gli stabilimenti italiani: il Lingotto potrebbe presentare nel giro di 15 giorni un piano di ristrutturazione industriale volto ad aumentare i numeri di produzione italiani. I recenti inviti dei sindacati a fare chiarezza sul futuro degli stabilimenti del gruppo torinese saranno quindi presto soddisfatti; ma rimane un po’ di preoccupazione per le fabbriche del sud.
L’obbiettivo è quello di riequilibrare una situazione, a detta dei vertici Fiat, “non più accettabile” che può essere compresa solo analizzando il rapporto fra dipendenti/auto prodotte in Italia e nei siti stranieri del colosso italiano: alla fine di quest’anno in Polonia, 5800 addetti produrranno 600.000 vetture e in Brasile 8700 ne produrranno 700.000. In Italia nei cinque stabilimenti italiani dell’auto (Mirafiori, Cassino, Pomigliano, Melfi, Termini Imerese) 21.900 dipendenti produrranno 645.000 vetture (15/20.000 in più del 2008). Numeri che si commentano da soli e a cui Fiat è intenzionata a dare una svolta alzando la produzione ad almeno 850/900.000 unità annue. Un incremento del 40% circa.
Il sito produttivo di Termini Imerese dovrebbe cessare la produzione nel 2011, come già annunciato da Marchionne: la nuova Lancia Ypsilon verrà infatti assemblata in Polonia. Il futuro rimane quindi un grosso punto interrogativo per i 1500 dipendenti dello stabilimento siciliano. Fiat da parte sua auspica un intervento del governo per risolvere al meglio la questione. Ciò sembra cozzare con le parole del ministro Scajola che, qualche giorno fa, assicurava: “La Fiat non chiuderà stabilimenti in Italia”. Specie dopo quello che è successo ad Arese.
Pomigliano darà invece l’avvio alla produzione della Panda (270.000 vetture l’anno). Nello stabilimento campano verrà progressivamente abbandonata la produzione delle Alfa Romeo: è un quasi una certezza infatti che l’erede della 147, la Milano, verrà fabbricata a Cassino, che si affiancherà alle catene produttive di Croma,Bravo e Delta. Più serena la situazione a Melfi dove non ci dovrebbero essere grossi stravolgimenti: continuerà ad essere il principale stabilimento italiano per le utilitarie come la Punto e le sue eredi.
Per quanto riguarda Mirafiori l’unico capo saldo si chiama MiTo. Per l’avvenire ci si aspetta che lo stabilimento torinese , esaurite le produzioni di Multipla, Idea, Musa e Thesis, inizi la produzione del monovolume, codice L1, che succederà le prime 3 auto suddette. La nuova berlina Lancia sarà invece costruita a Gurgliasco nello stabilimento Bertone, neo-acquisito da Fiat, dove arriverebbero anche le produzioni della Chrysler. La partnership col costruttore americano darà vita anche al maxi-monovolume su base Voyager che in Italia andrà a sostituire Ulysse e Phedra ( e che inevitabilmente porterà ad un cambio di accordi con gruppo PSA con cui attualmente sono condivisi pianali e motori di questi due modelli)
Tuttavia i sindacati sono preoccupati per gli stabilimenti meridionali del Lingotto che di fatto, se il piano di rilancio italiano di Fiat fosse questo, sarebbero tagliati fuori a vantaggio degli stabilimenti centro-settentrionali e polacchi. Inoltre alcune misure prese sull’auto elettrica, fanno pensare che Fiat sia più che intenzionata a spostare il suo peso in direzione Stati Uniti: “La scelta dell’America per l’auto elettrica”- si chiede Giorgio Airaudo (Fiom)- “si deve leggere come primo passo verso il trasferimento oltre oceano del baricentro del gruppo?”

Repubblica


Al momento non viene citata la fabbrica dove nascerà la nuova 159, comunque quella che mi preoccupa di piu è la questione Panda:

- perchè dalla polonia la fanno a pomigliano ora?
- che dite, la qualità sarà la stessa? Che io sappia in polonia le assemblano davvero bene, mentre a pomigliano sappiamo bene come lavorano........ :jaw)
 
cuoresportivo86":3c8gpxdz ha detto:
Ragazzi posto qui questa notizia:

Fiat: quasi pronto il piano di rilancio per gli stabilimenti italiani; la produzione dovrebbe salire del 40%

Dopo che Marchionne ha delineato la strategia americana di Fiat Group, adesso è il momento di pensare a quella da adottare per gli stabilimenti italiani: il Lingotto potrebbe presentare nel giro di 15 giorni un piano di ristrutturazione industriale volto ad aumentare i numeri di produzione italiani. I recenti inviti dei sindacati a fare chiarezza sul futuro degli stabilimenti del gruppo torinese saranno quindi presto soddisfatti; ma rimane un po’ di preoccupazione per le fabbriche del sud.
...............
Tuttavia i sindacati sono preoccupati per gli stabilimenti meridionali del Lingotto che di fatto, se il piano di rilancio italiano di Fiat fosse questo, sarebbero tagliati fuori a vantaggio degli stabilimenti centro-settentrionali e polacchi. Inoltre alcune misure prese sull’auto elettrica, fanno pensare che Fiat sia più che intenzionata a spostare il suo peso in direzione Stati Uniti: “La scelta dell’America per l’auto elettrica”- si chiede Giorgio Airaudo (Fiom)- “si deve leggere come primo passo verso il trasferimento oltre oceano del baricentro del gruppo?”

Repubblica


Al momento non viene citata la fabbrica dove nascerà la nuova 159, comunque quella che mi preoccupa di piu è la questione Panda:

- perchè dalla polonia la fanno a pomigliano ora?
- che dite, la qualità sarà la stessa? Che io sappia in polonia le assemblano davvero bene, mentre a pomigliano sappiamo bene come lavorano........ :jaw)

è vero: non dice nulla della 159. Ma a voler vedere nel comunicato precedente, anche se fra le righe, dicevano che la produzione 'sarebbe' stata destinata agli USA , 'almeno finchè tale scelta fosse conveniente'.....

Poi si sa, questi comunicati sono sempre molto scarni e le decisioni in una azienda sono sempre sotto esame e passibili di modifiche....
 
cuoresportivo86":uwxks678 ha detto:
Ragazzi posto qui questa notizia:

Fiat: quasi pronto il piano di rilancio per gli stabilimenti italiani; la produzione dovrebbe salire del 40%

Dopo che Marchionne ha delineato la strategia americana di Fiat Group, adesso è il momento di pensare a quella da adottare per gli stabilimenti italiani: il Lingotto potrebbe presentare nel giro di 15 giorni un piano di ristrutturazione industriale volto ad aumentare i numeri di produzione italiani. I recenti inviti dei sindacati a fare chiarezza sul futuro degli stabilimenti del gruppo torinese saranno quindi presto soddisfatti; ma rimane un po’ di preoccupazione per le fabbriche del sud.
L’obbiettivo è quello di riequilibrare una situazione, a detta dei vertici Fiat, “non più accettabile” che può essere compresa solo analizzando il rapporto fra dipendenti/auto prodotte in Italia e nei siti stranieri del colosso italiano: alla fine di quest’anno in Polonia, 5800 addetti produrranno 600.000 vetture e in Brasile 8700 ne produrranno 700.000. In Italia nei cinque stabilimenti italiani dell’auto (Mirafiori, Cassino, Pomigliano, Melfi, Termini Imerese) 21.900 dipendenti produrranno 645.000 vetture (15/20.000 in più del 2008). Numeri che si commentano da soli e a cui Fiat è intenzionata a dare una svolta alzando la produzione ad almeno 850/900.000 unità annue. Un incremento del 40% circa.
Il sito produttivo di Termini Imerese dovrebbe cessare la produzione nel 2011, come già annunciato da Marchionne: la nuova Lancia Ypsilon verrà infatti assemblata in Polonia. Il futuro rimane quindi un grosso punto interrogativo per i 1500 dipendenti dello stabilimento siciliano. Fiat da parte sua auspica un intervento del governo per risolvere al meglio la questione. Ciò sembra cozzare con le parole del ministro Scajola che, qualche giorno fa, assicurava: “La Fiat non chiuderà stabilimenti in Italia”. Specie dopo quello che è successo ad Arese.
Pomigliano darà invece l’avvio alla produzione della Panda (270.000 vetture l’anno). Nello stabilimento campano verrà progressivamente abbandonata la produzione delle Alfa Romeo: è un quasi una certezza infatti che l’erede della 147, la Milano, verrà fabbricata a Cassino, che si affiancherà alle catene produttive di Croma,Bravo e Delta. Più serena la situazione a Melfi dove non ci dovrebbero essere grossi stravolgimenti: continuerà ad essere il principale stabilimento italiano per le utilitarie come la Punto e le sue eredi.
Per quanto riguarda Mirafiori l’unico capo saldo si chiama MiTo. Per l’avvenire ci si aspetta che lo stabilimento torinese , esaurite le produzioni di Multipla, Idea, Musa e Thesis, inizi la produzione del monovolume, codice L1, che succederà le prime 3 auto suddette. La nuova berlina Lancia sarà invece costruita a Gurgliasco nello stabilimento Bertone, neo-acquisito da Fiat, dove arriverebbero anche le produzioni della Chrysler. La partnership col costruttore americano darà vita anche al maxi-monovolume su base Voyager che in Italia andrà a sostituire Ulysse e Phedra ( e che inevitabilmente porterà ad un cambio di accordi con gruppo PSA con cui attualmente sono condivisi pianali e motori di questi due modelli)
Tuttavia i sindacati sono preoccupati per gli stabilimenti meridionali del Lingotto che di fatto, se il piano di rilancio italiano di Fiat fosse questo, sarebbero tagliati fuori a vantaggio degli stabilimenti centro-settentrionali e polacchi. Inoltre alcune misure prese sull’auto elettrica, fanno pensare che Fiat sia più che intenzionata a spostare il suo peso in direzione Stati Uniti: “La scelta dell’America per l’auto elettrica”- si chiede Giorgio Airaudo (Fiom)- “si deve leggere come primo passo verso il trasferimento oltre oceano del baricentro del gruppo?”

Repubblica


Al momento non viene citata la fabbrica dove nascerà la nuova 159, comunque quella che mi preoccupa di piu è la questione Panda:

- perchè dalla polonia la fanno a pomigliano ora?
- che dite, la qualità sarà la stessa? Che io sappia in polonia le assemblano davvero bene, mentre a pomigliano sappiamo bene come lavorano........ :jaw)

Le panda sono fatte molto bene, la mia nasona di 9000 km scricchiola tutta, la new panda di mia mamma 48.000 e non fa un rumore neanche sullo sconnesso più perverso. Lo scandalo non è fare la panda a pomigliano, semmai è nell'ordine..

1) è giusto che esista uno stabilimento come Pomigliano D'Arco nel 2009 e alla luce di come producono i competitors?
2) in uno stabilimento che è risaputo lavorare male, è più corretto produrre auto di livello o utilitarie?
 
Per me se si mettono ad assemblare la panda a pomigliano, e con la stessa qualità, fanno un bel passo indietro, con le dovute conseguenze poi.........
 
cuoresportivo86":2ieyxu7j ha detto:
Per me se si mettono ad assemblare la panda a pomigliano, e con la stessa qualità, fanno un bel passo indietro, con le dovute conseguenze poi.........


vero, ma anche continuare a farci la futura 159 sarebbe una scelta difficile....
 
bt":25a9r83v ha detto:
cuoresportivo86":25a9r83v ha detto:
Per me se si mettono ad assemblare la panda a pomigliano, e con la stessa qualità, fanno un bel passo indietro, con le dovute conseguenze poi.........


vero, ma anche continuare a farci la futura 159 sarebbe una scelta difficile....

Certo certo. Però il fatto è che la Panda ormai è stata percepita con una certa qualità, e "rovinarla" sarebbe un peccato oltre che un rischio.
 
Fiat, Marchionne: sogno di costruire un fuoristrada in Russia

L’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, ha espresso la volontà di realizzare un fuoristrada in Russia. «Abbiamo un sogno che non abbiamo mai avuto la possibilità di realizzare: costruire Jeep in Russia», ha ammesso il manager italo-canadese. Che ha trovato pieno appoggio nel premier Vladimir Putin, giunto a battezzare la partnership fra New Holland e l’azienda Russa Kamaz: « L’eventuale Jeep potrebbe riscuotere notevole successo perché dobbiamo costruire molte strade», ha spiegato Putin.
Marchionne ha poi dedicato un’ultima battuta alla joint-venture già in essere con il brand russo Sollers, lasciando intendere che l’accordo verrà ampliato: « Come Fiat faremo tutto il possibile per aiutare lo sviluppo di tutti i settori».

Il Sole 24 Ore


Noi a sognare le Alfa Romeo fatte come si deve, e questo che sogna di fare il SUV in russia......... :splat)
 

Allegati

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Segnalo questo significativo dubbio del direttore di Auto sempre sull'argomento 'futuro di Alfa Romeo' in relazione all'acquisto di Chrysler:

http://blog.auto.it/blog/2009/11/13/fia ... he-dubbio/

Testo trascritto pari pari:

"Il fatto che la Fiat abbia acquisito il controllo dell’americana Chrysler, da italiani non può che riempirci d’orgoglio. Il piano descritto a Detroit da Sergio Marchionne, vero artefice dell’operazione, è certamente ambizioso: ventuno nuovi modelli nei prossimi quattro anni. Che saranno soprattutto un effetto delle sinergie industriali. Vediamo quali. Innanzi tutto è previsto il trasferimento dei motori MultiAir su automobili Crysler. Poi c’è la questione principale, quella dei pianali. Dalla piattaforma della Panda, che è la stessa della 500, entrambe costruite in Polonia, saranno sviluppate due piccole vetture commercializzate come Chrysler, mentre da quella della attuale Chrysler 300C saranno realizzate le berline Alfa Romeo e pure le Lancia. In sostanza, da due meccaniche, una Fiat – costruita però in Polonia – e l’altra Chrysler, nasceranno otto modelli. Un altro pianale “made in Usa”, quello della Jeep Grand Cherokee, sarà invece utilizzato per i Suv. I totale, tre piattaforme: una Fiat e due Chrysler. Che significherà un considerevole risparmio nei costi di produzione e dunque una maggiore competitività di mercato. Significherà, tuttavia, anche una riduzione di manufatti realizzati dalla Fiat in Italia; il timore, quindi, che vadano persi molti di posti di lavoro. Non vorremmo che il gruppo torinese diventasse grande all’estero e piccolo in Italia. Già oggi la Fiat fabbrica fuori dai confini nazionali più di due terzi dei suoi veicoli.
Ma c’è anche un’altra considerazione, diciamo affettiva. L’idea di una Alfa Romeo, che condivide parti con modelli Chrysler non ci entusiasma. Pensiamo che quello del Biscione sia uno dei marchi che dovrebbero mantenere una propria specificità, o individualità. Ricordiamoci ciò che diceva Henry Ford: “Quando passa un’Alfa Romeo mi tolgo il cappello”. Ci rendiamo perfettamente conto, comunque, quanto le esigenze industriali di oggi impongano certe scelte anche per “brand” storici.
Voi che cosa ne pensate dello scenario Fiat-Chrysler?"
 
Come è scritto nell'articolo "Ci rendiamo perfettamente conto, comunque, quanto le esigenze industriali di oggi impongano certe scelte anche per “brand” storici.", bisogna però dire che in effetti un occhio di riguardo, e un sacrificio in piu in termini economici, Alfa Romeo lo merita.

Ma tanto Marchionne se ne frega di queste seghe di storia, dna e filosofia del marchio, lui guarda solo questi: -> €
 
Fiat, Marchionne: lo stato ci deve 400 milioni di Euro in crediti d'imposta

Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha lanciato nel pomeriggio pesanti accuse contro il Governo, colpevole di non aver versato al Lingotto 400 milioni di Euro in crediti d’imposta. «Ogni nostra vettura in Italia è venduta sotto costo – ha rincarato il manager italo-canadese –. Il grande aiuto ce lo stiamo dando noi».
Da Zurigo, dov’è impegnato ad un incontro della Camera di Commercio italo-svizzera, Marchionne ha precisato che, «alla fine di settembre, il Governo italiano ci doveva oltre 400 milioni di Euro» anticipati dal Lingotto per rendere effettivi gli incentivi. «Siamo l’unica eccezione al sistema europeo – conclude l’amministratore delegato Fiat –. Nel 2004, pur essendo disastrati, non abbiamo chiesto una lira al Ministro Tremonti».

Rai News 24
 
cuoresportivo86":3teanzw9 ha detto:
Fiat, Marchionne: lo stato ci deve 400 milioni di Euro in crediti d'imposta

Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha lanciato nel pomeriggio pesanti accuse contro il Governo, colpevole di non aver versato al Lingotto 400 milioni di Euro in crediti d’imposta. «Ogni nostra vettura in Italia è venduta sotto costo – ha rincarato il manager italo-canadese –. Il grande aiuto ce lo stiamo dando noi».
Da Zurigo, dov’è impegnato ad un incontro della Camera di Commercio italo-svizzera, Marchionne ha precisato che, «alla fine di settembre, il Governo italiano ci doveva oltre 400 milioni di Euro» anticipati dal Lingotto per rendere effettivi gli incentivi. «Siamo l’unica eccezione al sistema europeo – conclude l’amministratore delegato Fiat –. Nel 2004, pur essendo disastrati, non abbiamo chiesto una lira al Ministro Tremonti».

Rai News 24

E' lecito sbottare dopo un'affermazione simile?

Dopo tutti i soldi che nei decenni sono stati elargiti a fondo perduto da noi cittadini all'azienda Fiat... meglio che mi stia zitto và. :mad2) :mad2)
 
cuoresportivo86":2tvr98n7 ha detto:
Fiat, Marchionne: lo stato ci deve 400 milioni di Euro in crediti d'imposta

Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha lanciato nel pomeriggio pesanti accuse contro il Governo, colpevole di non aver versato al Lingotto 400 milioni di Euro in crediti d’imposta. «Ogni nostra vettura in Italia è venduta sotto costo – ha rincarato il manager italo-canadese –. Il grande aiuto ce lo stiamo dando noi».
Da Zurigo, dov’è impegnato ad un incontro della Camera di Commercio italo-svizzera, Marchionne ha precisato che, «alla fine di settembre, il Governo italiano ci doveva oltre 400 milioni di Euro» anticipati dal Lingotto per rendere effettivi gli incentivi. «Siamo l’unica eccezione al sistema europeo – conclude l’amministratore delegato Fiat –. Nel 2004, pur essendo disastrati, non abbiamo chiesto una lira al Ministro Tremonti».

Rai News 24

mmmhh un concessionario, mio amico, ha detto invece che gli incentivi vengono anticipati dai concessionari... e vengono saldati ogni tot mesi.. 3 o 6.

quindi o mi ha detto una balla, ma dubito, o il sergione vuol spillare ancora soldi (non dovuti) agli italiani!!!
 
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