Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

cuoresportivo86":7aashymx ha detto:
bt":7aashymx ha detto:
Costruire delle auto (e delle Alfa) in America non è troppo costoso, anzi. E' talmente più economico che conviene moltissimo anche se poi sono da trasposrtare qui.
Perchè la vita in America costa più o meno come da noi ma in dollari, non in euro. E con l'euro a 1,40-1,50 sul dollaro il gioco è fatto. Peraltro il piano prevede la produzione 'finchè sarà conveniente', quindi tenendo d'occhio il dollaro. Ma è chiaro che a molti analisti la situazione euro-dollaro pare ormai sostanzialmente stabilizzata.
Però più che questo a me colpisce il fatto che le alfa dalla 159 in su verrano anche 'progettate' negli USA, e anche senza voler giudicare prematuramente la cosa si tratta di una grossa rivoluzione, si tratta di una scelta che potrebbe cambiare profondamente il futuro del marchio.

Nel bene o nel male?


Ba che sia nel bene o nel male non lo so........però mi da fastidio che venga progettato li il tutto, perchè si perderebbe la nazionalità del prodotto; fin quando è solo l'assemblaggio, ci puo pure stare perchè poco importa, l'importante è che viene fatta bene, ma il progetto è tutto.
Ragazzi scusate, ma quale nazionalità del prodotto?
Fiat produce in Italia, Polonia, Brasile, Turchia, Ex Jugoslavia, forse se non vado errato anche in Marocco, a breve anche negli USA... Ovviamente non è solo lei, lo fanno tutti i Gruppi automobilistici; e stiamo a credere ancora alla nazionalità del prodotto? :)

Permettimi, ma anche il discorso della progettazione a mio parere lascia il tempo che trova, perchè a questo punto non bisognerebbe allora più ingaggiare designer e/o progettisti che non siano altro che italiani: a questo punto saremmo certi che viene tutto realizzato partendo da un'idea italiana.
Questo non sarebbe possibile e perchè la società non è come quella degli anni '60, ma si è molto evoluta, e con lei si sono evolute le esigenze, le richieste, le idee e la mentalità, ecc., oltre al fatto di tagliarsi la possibilità di avere più idee da confrontarsi.

Io non voglio che un progetto sia totalmente italiano (attenzione: non sto parlando di un discorso produzione ma solo di progetto e design, perchè è molto delicato toccare il tasto dei lavoratori e degli operai e non si può discuterne in pochissime righe, ci vorrebbero paginate di forum e forse, purtroppo non si riuscirebbe a trovare una reale soluzione nello spostamento della produzione da una parte ad un'altra di una determinata zona geografica; non mi permetto di toccare e banalizzare questo argomento) per la progettazione di un'auto, io desidero che venga scelto il miglior progetto tra quelli possibili da prendere in esame. E se un progettista di Hong Kong, piuttosto che di Detroit, o di Tokio o Sidney (ho sparato città a caso, si capisce :) ), realizza un'idea che può risultare migliore sotto tanti punti di vista del progettista di Torino, non vedo perchè non dovrei prenderla in esame o dovrebbe darmi fastidio? Per l'Italianità del brand? Ma l'obiettivo è vendere unicamente in Italia o anche in Europa e eventualmente nel resto del mondo?
Il mercato oramai è globale, non esiste il mercato italiano, quello francese, quello americano, ecc.: è globale.
Che poi tra le idee da prendere in esame e considerazione la migliore possa essere anche quella italiana ben venga, ottimo; ma non deve diventare una condizione sine qua non.
L'importante è però, anche in questo caso che sia la migliore tra le migliori, non la prima che passa il convento solo perchè costa meno e basta. :)

Se continuiamo a ricercare l'italianità in queste cose, invece che cercarle magari nell'impronta lavorativa, o in altri aspetti, secondo me si rischia di non andare avanti. Gli altri (vedi i tedeschi, che verranno sempre casualmente presi loro ad esempio, ma sono quelli a cui puntare di fatto e da prendere come pietra di paragone) se ne sbattono che un idea abbia la nazionalità di provenienza della Casa: valutano che sia la migliore possibile tra quelle da poter prendere in esame; ed ecco appunto, per esempio, De Silva e De Meo (italiani) in VW (tedesca), Bangle (americano) in BMW (tedesca),... ma sono solo esempi; esempi però di aziende che secondo me hanno abbandonato da tempo il fatto di puntare ad una possibilità di 'nazionalizzare' l'idea, il progetto o la gestione di esso, e vanno avanti.

Magari il mio pensiero fa acqua da tutte le parti ed è totalmente sbagliato, correggetemi ovviamente se sbaglio. :)
 
Il FUSI":1dgx06ik ha detto:
bt":1dgx06ik ha detto:
Anche Bmw e Mercedes costruiscono in america alcuni modelli anche per importarli in europa. Tipo l'ML.

Per BMW anche le "Z" per carità......
Però mi pare che le serie 3 le facciano ancora in Germania, le serie 5 pure, da Monaco non siano andati mai via nè tantomeno si son venduti gli stabilimenti o cosaltro......
Le A6 e le A4 mi pare che oramai le facciano anche in India e in Cina. :)
Per tornare agli USA, invece, la X5 e la X6 le realizzano ancora in USA, nello stabilimento di Pettensburg. :nod)
 
denny1977":25bqj5el ha detto:
Le A6 e le A4 mi pare che oramai le facciano anche in India e in Cina. :)
Per tornare agli USA, invece, la X5 e la X6 le realizzano ancora in USA, nello stabilimento di Pettensburg. :nod)

Non fare errori, confusioni o cose peggiori..........
Anche le 156 le facevano in Thailandia....
Ti pare che le 156 da noi comperate fossero thailandesi?

Suvvia, quindi, non prendiamoci in giro dai......
 
bt":11nj9qut ha detto:
Il FUSI":11nj9qut ha detto:
bt":11nj9qut ha detto:
Anche Bmw e Mercedes costruiscono in america alcuni modelli anche per importarli in europa. Tipo l'ML.

Per BMW anche le "Z" per carità......
Però mi pare che le serie 3 le facciano ancora in Germania, le serie 5 pure, da Monaco non siano andati mai via nè tantomeno si son venduti gli stabilimenti o cosaltro......


Beh, quello che scrivo su questo argomento concerne solo gli aspetti strettamente economici.

Mi sto sforzando molto per non commentare il 'significato' di queste scelte. Non ho voglia di incazzarmi e di scrivere spropositi

Non a caldo, pelomeno

Io invece credo sarebbe utile che lo facessi, perchè a freddo comunque diresti le stesse cose ma forse con meno incisività e soddisfazione tua :)
 
Il FUSI":1ebr06ul ha detto:
denny1977":1ebr06ul ha detto:
Le A6 e le A4 mi pare che oramai le facciano anche in India e in Cina. :)
Per tornare agli USA, invece, la X5 e la X6 le realizzano ancora in USA, nello stabilimento di Pettensburg. :nod)

Non fare errori, confusioni o cose peggiori..........
Anche le 156 le facevano in Thailandia....
Ti pare che le 156 da noi comperate fossero thailandesi?

Suvvia, quindi, non prendiamoci in giro dai......
Guarda, sicuramene mi informerò perchè so che Audi produce in India e Cina (ovviamente oltre che in Germania, Belgio, ed Ungheria), ma non so dirti si siano loro per i mercati locali e limitrofi o anche per i mercati europei e americani. Io ho dato per scontato che la produzione fosse stata avviata con un discorso simile a quello fatto da BMW in USA (cioè 'produco lì alcuni prodotti o un determinato quantitativo e poi lo distribuisco in tutto il mondo'), ma in effetti non posso giurare che sia così. Probabilmente viene utilizzato per la produzione del mercato locale, non saprei. :)
 
denny1977":2sgn92r2 ha detto:
Guarda, sicuramene mi informerò perchè so che Audi produce in India e Cina (ovviamente oltre che in Germania, Belgio, ed Ungheria), ma non so dirti si siano loro per i mercati locali e limitrofi o anche per i mercati europei e americani. Io ho dato per scontato che la produzione fosse stata avviata con un discorso simile a quello fatto da BMW in USA (cioè 'produco lì alcuni prodotti o un determinato quantitativo e poi lo distribuisco in tutto il mondo'), ma in effetti non posso giurare che sia così. Probabilmente viene utilizzato per la produzione del mercato locale, non saprei. :)

dipende. in Occidente si sceglie un sito produttivo che copre appunto il mercato occidentale, in oriente vale ancora il discorso di produrre in loco per la zona asiatica e tagliare i costi di trasporto del prodotto finito qui.
O in sudamerica, per il mercato relativo.
 
Riguardo al mio commento a caldo diciamo che la mia sensazione è che con queste scelte, con questa impostazione, l'azienda Alfa Romeo rischia di smettere di esistere come azienda autonoma (autonoma nell'ambito di alcune scelte intendo, chiaro che autonoma non è perchè gravita in fiat).
Cioè vedo il rischio di 2 alfa separate, quella americana e quella italiana, vedo più difficile ricercare l'identità di brand a livello di prodotti, marketing ecc.
Mettere d'accordo tante teste di 2 continenti diversi, con 2 storie diversissime è molto complicato.
Gli americani, nel bene e nel male, sono molto molto più pragmatici di noi europei, in altre parole sono molto concreti ma non vanno tanto per il sottile.

Cioè vedo difficile considerare questa una buona scelta per quella che noi consideriamo l'identità di un marchio.

Il piano fiat mi sembra strutturato, anche intelligente in molte cose, pensato davvero a livello di mercato mondiale per quello che riguarda l'economia dell'intero gruppo. Non però per l'identità di Alfa Romeo.

Mi viene da dire che questo sia sempre meno il posto giusto per Alfa Romeo. Spero di sbagliarmi
 
denny1977":2azhqvq6 ha detto:
Ragazzi scusate, ma quale nazionalità del prodotto?
Fiat produce in Italia, Polonia, Brasile, Turchia, Ex Jugoslavia, forse se non vado errato anche in Marocco, a breve anche negli USA... Ovviamente non è solo lei, lo fanno tutti i Gruppi automobilistici; e stiamo a credere ancora alla nazionalità del prodotto? :)

Permettimi, ma anche il discorso della progettazione a mio parere lascia il tempo che trova, perchè a questo punto non bisognerebbe allora più ingaggiare designer e/o progettisti che non siano altro che italiani: a questo punto saremmo certi che viene tutto realizzato partendo da un'idea italiana.
Questo non sarebbe possibile e perchè la società non è come quella degli anni '60, ma si è molto evoluta, e con lei si sono evolute le esigenze, le richieste, le idee e la mentalità, ecc., oltre al fatto di tagliarsi la possibilità di avere più idee da confrontarsi.

Se continuiamo a ricercare l'italianità in queste cose, invece che cercarle magari nell'impronta lavorativa, o in altri aspetti, secondo me si rischia di non andare avanti. Gli altri (vedi i tedeschi, che verranno sempre casualmente presi loro ad esempio, ma sono quelli a cui puntare di fatto e da prendere come pietra di paragone) se ne sbattono che un idea abbia la nazionalità di provenienza della Casa: valutano che sia la migliore possibile tra quelle da poter prendere in esame; ed ecco appunto, per esempio, De Silva e De Meo (italiani) in VW (tedesca), Bangle (americano) in BMW (tedesca),... ma sono solo esempi; esempi però di aziende che secondo me hanno abbandonato da tempo il fatto di puntare ad una possibilità di 'nazionalizzare' l'idea, il progetto o la gestione di esso, e vanno avanti.

Attenzione. Non siamo così scemi, fra tutti, da non percepire due punti fondamentali:

1. dove sia riconducibile una certa "identità" palpabile
2. da credere che si possa produrre tutto solo in un posto.

Non è però un caso se i costruttori premium hanno sempre trasmesso, e MANTENGONO, un chiaro imprinting di UN luogo in UNA nazione, fermo restando che magari producono altrove. Fiat questo lo mantiene per il marchio Fiat su Torino, storicamente sua roccaforte, ma è sempre meno italiana e torinese.
Attenzione anche che il mondo non è iniziato l'altro ieri...... un costruttore piccolo come Alfa aveva già negli anni '50 e '60 fior di personaggi di rilievo provenienti dall'estero........ Hruska non era un italiano sì come Landsberg, persone che hanno avuto una forte responsabilità nel progetto Giulietta che tanto "secondario" nella storia di Alfa non era.
Tuttavia NESSUNO si è fatto venire lo scrupolo che Giulietta non fosse italiana, non fosse rappresentanza di uno stile di vita e di concepire l'automobile italiano, nè che non fosse made in Italy anche come CONCETTO.
E' chiaro che quando una macchina di prestigio me la fai in Ontario, presso stabilimenti Chrysler, con persone Chrysler, un barlume di uomini tuoi in progettazione e su pianale Chrysler, tu mi devi dire come si fa a non percepire questo come SVILIMENTO dell'italianità e come fai a questo punto a dire che hai prodotto una vettura "italiana", di "spirito italiano" e bla bla bla.
Stai semplicemente facendo una macchina tanto al chilo.
Poi ribadisco......... vivaddio ognuno può fare quello che gli pare, ma se certi canoni importano, se un'identità fa forza (e la fa), bene, con questo andazzo l'identità è tutta FUFFA...... e chiaramente vi sarà chi non se ne importa (magari la maggior parte della gente e la quasi totalità del mercato popolano) ma anche chi se ne importa.
Io non credo che sarebbe igienico per marchi come Ferrari andare a produrre in Papuasia usando motori Chery o pianali Tata...... non credo che sarebbe definito "sano di mente" chi dovesse dire "ma conta il prodotto".
 
bt":1vea368f ha detto:
Riguardo al mio commento a caldo diciamo che la mia sensazione è che con queste scelte, con questa impostazione, l'azienda Alfa Romeo rischia di smettere di esistere come azienda autonoma (autonoma nell'ambito di alcune scelte intendo, chiaro che autonoma non è perchè gravita in fiat).
Cioè vedo il rischio di 2 alfa separate, quella americana e quella italiana, vedo più difficile ricercare l'identità di brand a livello di prodotti, marketing ecc.

Il problema lo vedo più complesso e capitale...... perchè un'identità Alfa è già difficile adesso, figurati poi...... ma è la stessa vita di Alfa come brand con potenzialità "diverse da quelli tanto al chilo" che viene messa in discussione.
Di sto passo, con le scarsissime risorse destinate a fare di Alfa qualcosa di semiautonomo (iso Abarth, ma evidentemente Abarth è il cocco di Wester e questo conta), una certa essenza Alfa è fortemente a rischio, e forse in prospettiva l'Alfa stessa.
 
Il FUSI":2x2ar602 ha detto:
bt":2x2ar602 ha detto:
Riguardo al mio commento a caldo diciamo che la mia sensazione è che con queste scelte, con questa impostazione, l'azienda Alfa Romeo rischia di smettere di esistere come azienda autonoma (autonoma nell'ambito di alcune scelte intendo, chiaro che autonoma non è perchè gravita in fiat).
Cioè vedo il rischio di 2 alfa separate, quella americana e quella italiana, vedo più difficile ricercare l'identità di brand a livello di prodotti, marketing ecc.

Il problema lo vedo più complesso e capitale...... perchè un'identità Alfa è già difficile adesso, figurati poi...... ma è la stessa vita di Alfa come brand con potenzialità "diverse da quelli tanto al chilo" che viene messa in discussione.
Di sto passo, con le scarsissime risorse destinate a fare di Alfa qualcosa di semiautonomo (iso Abarth, ma evidentemente Abarth è il cocco di Wester e questo conta), una certa essenza Alfa è fortemente a rischio, e forse in prospettiva l'Alfa stessa.


Si, il rischio è proprio questo. E una pulce nell'orecchio continua a dirmi che se i grandi giornali nazionali (sole a parte) o quattroruote non hanno fatto un minimo accenno alla cosa....c'è qualcosa di 'strano'...strano fino a ieri fare titoloni sull'alfa in america e poi non dare nemmeno la notizia che è vero il contrario...
 
bt":1oz2zxq9 ha detto:
Si, il rischio è proprio questo. E una pulce nell'orecchio continua a dirmi che se i grandi giornali nazionali (sole a parte) o quattroruote non hanno fatto un minimo accenno alla cosa....c'è qualcosa di 'strano'...strano fino a ieri fare titoloni sull'alfa in america e poi non dare nemmeno la notizia che è vero il contrario...

Ma questo sta nelle realtà delle cose, soprattutto ITALIANE di QUESTO PERIODO. E chiudo tale parentesi che sarebbe amplissima.
Fra l'altro io che 4ruote non lo compero +, ma talvolta lo leggo, vedo come si incensi Marchionne e la Marchionnecrazia quando settimane or sono il direttore cianciava di voler un'Alfa "diversa"........ e che forse non lo sa che dipende proprio dall'autore della Merchionnecrazia?
O siamo abbelinati o giochiamo a farlo......
 
Il FUSI":3sxjnrl7 ha detto:
bt":3sxjnrl7 ha detto:
Si, il rischio è proprio questo. E una pulce nell'orecchio continua a dirmi che se i grandi giornali nazionali (sole a parte) o quattroruote non hanno fatto un minimo accenno alla cosa....c'è qualcosa di 'strano'...strano fino a ieri fare titoloni sull'alfa in america e poi non dare nemmeno la notizia che è vero il contrario...

Ma questo sta nelle realtà delle cose, soprattutto ITALIANE di QUESTO PERIODO. E chiudo tale parentesi che sarebbe amplissima.
Fra l'altro io che 4ruote non lo compero +, ma talvolta lo leggo, vedo come si incensi Marchionne e la Marchionnecrazia quando settimane or sono il direttore cianciava di voler un'Alfa "diversa"........ e che forse non lo sa che dipende proprio dall'autore della Merchionnecrazia?
O siamo abbelinati o giochiamo a farlo......


Già, la richiesta fatta nell'editoriale direttamente alla Fiat di avere un'Alfa diversa la ricordo anch'io...
 
bt":1vwjv6mr ha detto:
Si, il rischio è proprio questo. E una pulce nell'orecchio continua a dirmi che se i grandi giornali nazionali (sole a parte) o quattroruote non hanno fatto un minimo accenno alla cosa....c'è qualcosa di 'strano'...strano fino a ieri fare titoloni sull'alfa in america e poi non dare nemmeno la notizia che è vero il contrario...

Be anche questo è vero........strano che non hanno detto nulla eventualmente fosse vero..... :scratch) :scratch)

denny1977":1vwjv6mr ha detto:
Ragazzi scusate, ma quale nazionalità del prodotto?
Fiat produce in Italia, Polonia, Brasile, Turchia, Ex Jugoslavia, forse se non vado errato anche in Marocco, a breve anche negli USA... Ovviamente non è solo lei, lo fanno tutti i Gruppi automobilistici; e stiamo a credere ancora alla nazionalità del prodotto? :)

Permettimi, ma anche il discorso della progettazione a mio parere lascia il tempo che trova, perchè a questo punto non bisognerebbe allora più ingaggiare designer e/o progettisti che non siano altro che italiani: a questo punto saremmo certi che viene tutto realizzato partendo da un'idea italiana.
Questo non sarebbe possibile e perchè la società non è come quella degli anni '60, ma si è molto evoluta, e con lei si sono evolute le esigenze, le richieste, le idee e la mentalità, ecc., oltre al fatto di tagliarsi la possibilità di avere più idee da confrontarsi.

Io non voglio che un progetto sia totalmente italiano (attenzione: non sto parlando di un discorso produzione ma solo di progetto e design, perchè è molto delicato toccare il tasto dei lavoratori e degli operai e non si può discuterne in pochissime righe, ci vorrebbero paginate di forum e forse, purtroppo non si riuscirebbe a trovare una reale soluzione nello spostamento della produzione da una parte ad un'altra di una determinata zona geografica; non mi permetto di toccare e banalizzare questo argomento) per la progettazione di un'auto, io desidero che venga scelto il miglior progetto tra quelli possibili da prendere in esame. E se un progettista di Hong Kong, piuttosto che di Detroit, o di Tokio o Sidney (ho sparato città a caso, si capisce :) ), realizza un'idea che può risultare migliore sotto tanti punti di vista del progettista di Torino, non vedo perchè non dovrei prenderla in esame o dovrebbe darmi fastidio? Per l'Italianità del brand? Ma l'obiettivo è vendere unicamente in Italia o anche in Europa e eventualmente nel resto del mondo?
Il mercato oramai è globale, non esiste il mercato italiano, quello francese, quello americano, ecc.: è globale.
Che poi tra le idee da prendere in esame e considerazione la migliore possa essere anche quella italiana ben venga, ottimo; ma non deve diventare una condizione sine qua non.
L'importante è però, anche in questo caso che sia la migliore tra le migliori, non la prima che passa il convento solo perchè costa meno e basta. :)

Se continuiamo a ricercare l'italianità in queste cose, invece che cercarle magari nell'impronta lavorativa, o in altri aspetti, secondo me si rischia di non andare avanti. Gli altri (vedi i tedeschi, che verranno sempre casualmente presi loro ad esempio, ma sono quelli a cui puntare di fatto e da prendere come pietra di paragone) se ne sbattono che un idea abbia la nazionalità di provenienza della Casa: valutano che sia la migliore possibile tra quelle da poter prendere in esame; ed ecco appunto, per esempio, De Silva e De Meo (italiani) in VW (tedesca), Bangle (americano) in BMW (tedesca),... ma sono solo esempi; esempi però di aziende che secondo me hanno abbandonato da tempo il fatto di puntare ad una possibilità di 'nazionalizzare' l'idea, il progetto o la gestione di esso, e vanno avanti.

Magari il mio pensiero fa acqua da tutte le parti ed è totalmente sbagliato, correggetemi ovviamente se sbaglio. :)

Ok........però fin quando mi fanno una 500 o una MiTo fuori dall'italia, o la Bravo va pure bene. Certe auto come un'alfa segmento D ed E, devono essere fatte in italia, disegnate al centro stile Alfa (magari ad Arese, ma vabè ora è a Torino :splat) ). Naturalmente il discorso vale anche per le coupè e spider Alfa.

Per me va bene se si fa come fanno BMW, o Audi, cioè le auto per la Germania, o meglio le piu importanti, le producono li, mentre negli altri mercati spesso hanno fabbriche apposite, per vendere in quei territori.

Suona proprio male un cliente spagnolo che si compra un'alfa e pensa "questa è un'auto italiana, ma che fanno in America e io la compro qui in spagna"..... :(

bt":1vwjv6mr ha detto:
I telai saranno comuni al gruppo: esempio x il pianale del segmento D si farà una macchina che vrrà declinata come chrysler o dodge negli usa e come fiat e lancia in europa. Un allargamento di quello che oggi è per esempio bravo-delta.

Nel senso che la delta è una bravo con il passo allungato e gli interni in alcantara. pure la plancia è uguale.

C'è da auspicare che pr Alfa continuerà ad essere così: sospensioni dedicate, soluzioni motoristiche dedicate, plance diverse (!!!). ecc ecc

certo progettare le segmento C e B in Italia e le D ed E in america potrebbe complicare le cose, ossia sfilacciare una direzione aziendale (parlo di Alfa, non di Fiat) già con ad, designer e progetti che vanno e vengono....non stabile insomma

sfide difficili per un mercato sempre più difficile....

servono scelte chiare e portate avanti con determinazione!

Sul fatto che vengano mantenute scelte come i quadrilateri sulle alfa importanti, purtroppo la vedo dura. Già su 149 le hanno tolte, sulla futura per esempio segmento D alfa, non so se rivedremo i quadrilateri,e non so nemmeno se andrà comunque molto bene eventualmente l'auto senza queste sospensioni.

Poi mi chiedo, a questo punto se facessero la nuova segmento D alfa in America, l'alleanza con Chrysler inciderebbe su questo tipo di scelte? Cioè se mettere (per esempio) un quadrilatero oppure no? Chiedo perchè magari si vedrà una segmento D Chrysler, e non so se in effetti questa meriterebbe una sospensione nobile, come lo merita un'alfa, quindi la mia paura è che si facciano scelte di compromesso per entrambe.
 
Ma dato che oramai è in forse per l'ennesima volta il ritorno di Alfa in USA, siamo sicuri che poi le produrranno lì? A me viene anche questo dubbio, oltre a tanti altri che ultimamente ho, leggendo una cosa piuttosto che un'altra, o un commento rispetto ad un altro.

Ha senso produrre secondo me in uno stabilimento se poi vendi anche in loco oltre che all'estero, non solo se vendi all'estero (proprio per un discorso di costi)... :scratch)
A meno che... a meno che il famoso ribadire che che dev'essere la Chrysler a comunicare a Torino se gli interessa disporre di questi modelli, non ipotizzi modelli comuni tra i due Marchi, quindi facendo con alcune vetture del brand engineering (ovvero stesso modello con diversi marchi) tra Alfa e Chrysler... a questo punto avrebbe senso produrre dei modelli Alfa negli USA e importarle nel Vecchio Continente, anche se Alfa forse non ritornerà negli USA.

La mia ipotesi può essere folle, ma secondo me nemmeno tanto campata per aria, se consideriamo il fatto che da quello che ho capito il Marchio Chrysler non dovrebbe più arrivare in Europa (di fatto sembra che solo Jeep dovrebbe continuare a vendere in Europa, e basta); e avrebbe senso quel ribadire perchè in effetti non sarebbe sano e utile per Chrysler e per tutto il Gruppo proporre sullo stesso mercato la medesima vettura con lo diverso marchio...
Non è che le grosse Chrysler e le ammiraglie Alfa avranno tanto tanto tanto in comune?

Sinceramente mi auguro di no e di aver sbagliato completamente nel mio ipotizzare.
 
denny1977":2eqyxw2z ha detto:
Ma dato che oramai è..................le grosse Chrysler e le ammiraglie Alfa avranno tanto tanto tanto in comune?

Sinceramente mi auguro di no e di aver sbagliato completamente nel mio ipotizzare.


Credo che tua abbia centrato il punto. E' proprio così, da quello che si legge. Le stesse vetture (sostanzialmente, intendo) saranno vendute come Fiat e Lancia in Europa/sudamerica e come Chrysler e Dodge nel nordamerica.

Se alfa sarà 'benvoluta' avrà magari sospensioni e parti di motore dedicate...altrimenti vai con il macchinone americano con il biscione incollato sul cofano!!!
 
mah.. in generale io non la vedo bene. Passo indietro,
come ho dichiarato da subito non son un alfista, anzi, ERO un fan di Lancia.

ma non questa lancia..
thesis4.jpg


questa Lancia
197970_1.jpeg


Ho scelto 2 immagini proprio per evitare lunghi discorsi su quanto sia lontana la Lancia di adesso per un cresciuto a Delta e Thema.
Dunque, persa ogni speranza che il marchio preferito possa tornare ad essere qualcosa di importante, speciale,
o forse che possa semplicemente tornare ad essere qualcosa che sa di Lancia, beh non ho problemi a dire che come Fiat abbia gestito i "suoi"
brand premium è una vera porcata. Ma aggiungo, secondo me le motivazioni potrebbero trovarsi sul come Fiat è entrata in possesso di quei marchi.
Fiat prese Lancia a prezzo fallimento, e fu addirittura sovvenzionata dallo stato per sobbarcarsi l'Alfa dall'IRI.
Insomma, Lancia e Alfa le sono piovute dal cielo, anzi quasi che poteva fare la preziosa a prendersele, quindi tutto sommato, tranne qualche parentesi fortunata,la gestione di questi brand non ha fatto altro che rispecchiare la realtà storica.
D'altronde, la cura che metti quando compri una cosa con sacrifici non è la stessa di quando quella cosa ti viene per regalo o peggio, ti pagano per prendertela.
 
Scusate il discorso cinico e disincantato, ma in ormai più di 20 anni, 30 per Lancia, quanti "grandi" modelli ci sono stati? 2 per Lancia 2 per Alfa. basta
quante immondizie abbiamo visto invece?

delta%202%201.jpg


title145.jpg


lancia-dedra-2-2-199.jpg


ALFA-ROMEO-Alfa-155-1-8-16V-Twin-Spark-S--1996-1997-.jpg


macchina1.jpg

di male..

alfa_romeo_166.jpg


Lancia%20Thesis.jpg

in peggio!

nuova_lancia_delta7_motori.jpg


alfa-romeo-mito-14-t-jet.jpg


Certo guardandosi indietro c'è da riconoscere che pur con modelli un po' sfigati almeno una volta certi segmenti Fiat li copriva. Adesso neanche quello.
Ora mi chiedo, con l'uscita di scena della 147, l'abbandono del quadrilatero e quel che si è già visto della Milano, l'annuncio dell'abbandono della piattaforma premium sulle berline in luogo di una derivata dalla Bravo, con che fiducia Alfa si guarda al futuro? . Da Italiano sta brutto mandar colpi al campione nazionale, ma se andassero a finire ramingo non potrei dire che non se lo sono meritato.
 
Come dissi anche in un altro 3d, in questo momento (a parte forse Fiat) il Gruppo subisce ciò che è successo negli ultimi vent'anni.
Prima la gestione pensave che per il Gruppo Fiat l'auto non dovesse essere il target più importante su cui investire (e là perse grandissimo terreno, perchè le aziende automobilistiche in quel periodo investirono molto, come ad esempio VW, Audi, BMW, ma anche le Francesi), poi nei primi anni del 2000 il Gruppo addirittura stava andando a gambe all'aria e si era addirittura a un passo da una cessione a GM.

Analizzando, e NON giustificando, si capiscono le situazioni in cui ci si trova adesso con i tre Marchi: si stanno secondo me pagando i risultati di ciò che è accaduto in passato.
Il problema di fondo è: cosa si vuole fare? Rilanciare? Perfetto, allora lo si fa con il marketing (e questo lo si sta facendo) e con modelli realmente nuovi (questo lo si sta facendo?)

La Thesis non ha avuto successo non perchè non fosse un'auto di qualità o elegante (l'unica perplessità da parte mia era data dal reparto fari, secondo me inguardabile perchè sproporzionato, ma molto meglio di quello di Lybra), ma semplicemente perchè in quel momento Lancia non voleva più dire ammiraglie: il brand Lancia era visto solo e semplicemente come Y e basta. E siccome la memoria, soprattutto nelle auto è molto corta, il risultato ottenuto è stato quello di proporre una vettura comunque interessante, con alcuni pregi intrinsechi indubbi, sicuramente distante dalle tedesche di quel periodo per alcuni aspetti, ma non accettata. Questa è la dimostrazione che Lancia non è più percepita come ciò che era all'origine; oramai è, purtroppo, lo sponsor di diverse manifestazioni e la creatrice di Y, Musa e Delta (nemmeno lontana parente di quella che era la prima Delta).

Fortunatamente Alfa Romeo, a livello di immagine, è in un'altra situazione: ha realizzato l'8C (vabbè, sappiamo tutti il clima in cui è nata), ed è stato un successo, segno che la sportività di Alfa è ancora recepita, e fortemente recepita. Questo non deve assolutamente far dormire sugli allori, o essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza. E speriamo che questo sia un segnale che venga capito, mi auguro.
La mia domanda, importante è questa: si vogliono ripetere con Alfa Romeo gli stessi errori fatti con Lancia? Mi auguro di no, ma ho a volte paura di sì.

Piccolo capitolo 166. La vettura non era assolutamente un cesso, tutt'altro.
Il suo insuccesso è stato dato dal fatto che si sono aspettate le calende greche prima di farla debuttare, quando il progetto era pronto da circa un paio di anni (perchè?); il risultato è stato proporre una vettura sorpassata dalla concorrenza già al suo debutto.
 
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