Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

Il FUSI":1sxpcu9g ha detto:
Outrun":1sxpcu9g ha detto:
Certo che se non fosse stato per Marchionne la FIAT ora sarebbe chiusa oppure sarebbe ricorsa agli aiuti statali come a fatto in passato tirandosi addosso pesanti critiche. Marchionne invece ha dovuto ragionare da manager e tagliare i rami secchi, le aziende non si salvano con il nazionalismo, produrre a tutti i costi nel proprio paese dove l'energia costa troppo, la manodopera costa di più di altri e la qualità del prodotto finale è minore non ha senso, sopratutto in questo periodo in cui i prezzi devono essere il più bassi possibile. Così come non ha senso calarsi le braghe di fronte ai politici, prendere quei quattro spicci senza risolvere i veri problemi e che finiranno dopo poco tempo ed inimicarsi l'opinione pubblica. Per alcuni degli stabilimenti chiusi non c'era nulla da fare, vedi ad esempio quello di Termini Imerese che non sarebbe mai dovuto nascere, cavolo uno stabilimento su un'isola! Non ha senso! :ka) Secondo me il lavoro di Marchionne sarà veramente giudicabile tra qualche anno, dopo che avrà finito di acquisire Chrysler ed i progetti nuovi saranno in produzione, al momento è stata solo appena superata la fase di salvataggio, salvataggio miracoloso aggiungerei per come avevano ridotto FIAT.

Veramente agli aiuti statali ha ricorso, perchè non mi risulta la CIG siano denari che Marchionne sottrae alle proprie tasche... Il nazionalismo non l'ha usato forse la Fiat, con bandierine tricolori su prodotti (peraltro ben fatti) polacchi? A suo tempo, e prendendomi dei vaffa da parte dei fautori di Marchionne a tutti i costi, dissi che la produzione italiana poteva reggere se qua si fosse prodotta roba di qualità, che costa il 20 percento + di un prodotto economico ma viene venduto al 100 percento in + del prodotto economico. La Fiat, con ERRORI (si chiamano errori, Marchionne fuori dal campo del magheggio finanziario fa SOLO errori) ha portato in Italia la Panda sbagliando le prospettive di apertura di mercati in via di sviluppo (nessun altro ha fatto quelle ipotesi) e trovandosi (era COMPRENSIBILE A TUTTI) con un prodotto che viene 2000 euro in + "al costo" di quella fatta in Polonia. Nonostante il macello di newco e via dicendo. Per ora l'opinione pubblica se la inimica Marchionne "fo tutto me" che se ne strafotte anche della legislazione e che appare, come tutti i mediocri, quello che "se non si gioca con le mie regole io non gioco +" (leggasi le esternazioni sul non poter produrre in questo Paese). Questo è vero non è calarsi le braghe, si chiama invece ricatto alla classe politica guardacaso in situazioni di dramma che consentirebbero (secondo lui) aperture che in America si è sognato (leggasi la storia del fondo Weba: com'è che sto mago sceso in terra non riesce nella sua scalata a Chrysler che sembrava tanto facile?) Desidero inoltre ricordare che dal 2004 in qua abbiamo assistito al reset di fatto della Fiat e dei suoi marchi/prodotto e che chiunque conosca l'ambiente di Fiat sa quanto Marchionne abbia sfasciato o lasciato sfasciare. Se arriva il raffreddore in America latina voglio ridere....

Mmh...ni, nel senso, in linea teorica il fondo CIG è costituito da contributi versati direttamente dalle imprese e con ritenute sulla busta paga dei dipendenti; che poi la crisi, e la furbizia di certi imprenditori, abbia portato in cortocircuito l'ammortizzatore sociale è lampante e, IMHO, inaccettabile (con tutte le conseguenze del caso, come la necessità di rifinanziare il fondo con contribuiti esterni a quelli provenienti da reddito d'impresa);
In pratica, e sospetto che Fiat lo stia facendo, la CIG, insieme agli altri ammortizzatori, viene adoperata al fine di traghettare i dipendenti "dolcemente" alla disoccupazione, mentre si va ad effettuare un massivo trasferimento d'azienda. Questa furbata ovviamente non nuoce solo ai dipendenti FIAT ma anche ai dipendenti di tutte quelle imprese che hanno e vogliono sfruttare in maniera non strumentalizzata la CIG. Io ho il sospetto che Marchionne non abbia manco intenzione di ricattare la classe dirigente del paese, le sue scelte strategiche le ha già prese....
Rimane comunque valida la premessa che attualmente, in Italia sia necessario capire come strutturare il sistema della contrattazione collettiva, della tutela del lavoratore e dei sistemi di ammortizzatori sociali, guardando magari ad altre esperienze del vecchio continente (in germania, a quel che si dice, il lavoro costa meno, ma comunque il lavoratore è tutelato, bisognerebbe capire perchè li sia possibile e perchè qui no), si noti bene, la mia è una critica costruttiva e che tiene conto della figura del lavoratore come soggetto da tutelare, però da tutelare entro limiti accettabili per il funzionamento di un economia di mercato ;)
Infine v'è un' altra questione da affrontare, attualmente, le case automobilistiche si limitano ad assemblare pezzi commissionati ad imprese fornitrici (che ne so, Magneti Marelli per le componenti elettriche, Frau per i sedili ecc ecc, mentre si limitano alla produzione propria di scocche e motori, vedi FPT), che presumibilmente sono sparse un po ovunque nel territorio (italia per magneti marelli, germania per bosch ecc ecc)...ora, quanto incide veramente sui costi produttivi l'assemblaggio del mezzo? il grosso del costo, mi pare logico, ricade sullo sviluppo e la fornitura dei suddetti componenti e sospetto dunque che il problema "costo di produzione/assemblaggio" sia solo un falso problema, un caprio espiatorio che maglioncino può sfruttare per poter traferire tutto a Detroit, dove crede di poter trovare una maggiore domanda interna di autoveicoli...
 
yugs":2sigg08g ha detto:
cos'è che presentano di Alfa a Francoforte? mito e giulietta FL... (che poi non han toccato nulla, giusto due pezzi optionals messi di serie o riverniciati) :asd)

già. Con alcune riviste (pagate?) che parlano addirittura di restyling!!
 
EmanueleR90":298eu3yv ha detto:
Centoquarantasette":298eu3yv ha detto:
segmento B e C convincente? Nel seg. C giulietta ha 4 anni già ed è l'unica che si va salvando, soprattutto se avesse marchio fiat o lancia, per il resto c'è una bravo abbandonata e una lancia delta a braccetto con la bravo, seg B, mito vecchia, anche se ha avuto questo piccolo intervento allo scudo buono per far credere ai clienti che hanno rinfrescato il modello, grande punto dell'era dei dinosauri, si salvano la panda, la lancia y e la 500
Scusami Centoquarantasette non riesco a capire se non hai capito, per correttezza chiarisco; nel mio discorso io intendo proprio che il segmento B e C non sono convincenti, "abbiamo un segmento C e B convincenti...?" era una intera proposizione interrogativa retorica ;)
CUT
Si scusa in effetti avevo capito male io, mi trovi d'accordo con l'analisi da te fatta
 
EmanueleR90":11tnj3j4 ha detto:
Rimane comunque valida la premessa che attualmente, in Italia sia necessario capire come strutturare il sistema della contrattazione collettiva, della tutela del lavoratore e dei sistemi di ammortizzatori sociali, guardando magari ad altre esperienze del vecchio continente (in germania, a quel che si dice, il lavoro costa meno, ma comunque il lavoratore è tutelato, bisognerebbe capire perchè li sia possibile e perchè qui no), si noti bene, la mia è una critica costruttiva e che tiene conto della figura del lavoratore come soggetto da tutelare, però da tutelare entro limiti accettabili per il funzionamento di un economia di mercato ;)

La Fiat ha avuto possibilità di superare certi paletti validi altrove. Mi pare con scarso risultato, segno che il grande problema non è lì. Un'azienda che consegue utili interessanti solo in paesi dove la manodopera costa 13 euro al giorno (non credo che alcuno, visto il mondo che ci circonda nel vecchio continente, accetterebbe 13 euro al giorno) evidentemente è un'azienda di un certo tipo che può produrre, appunto, solo in certi luoghi certi tipi di prodotto altrimenti per lei non remunerativi. Se Audi, impresa sicuramente non + fortunata, ma meglio gestita da Fiat (non capisco questa italica idea di sudditanza nei confronti del potente di turno), si è presa Ducati con tanto di FIOM dentro e non contesta una mazza, forse forse prima di andare a vedere il Paese e il welfare bisogna andare a vedere la testa di chi gestisce, decide, fa e soprattutto non fa. I volumi che vengono fatti negli USA consentono, forse, di mantenere la baracca così come quelli fatti nel terzo mondo a prezzi del terzo mondo. Se così è, basterebbe avere la faccia e le palle per dire che non si produce un tipo di prodotto che consente di esser remunerativo anche se fatto nel vecchio continente. C'è chi ci riesce e chi no, e non veniamo sempre a pisciare sul bel Paese quando le cause sono soprattutto altrove e il sistema Paese contribuisce, ma non è il male primo o assoluto. La Fiat di Marchionne, molto + di quella di Valletta, è stata libera di decidere cosa tenere aperto, cosa chiuso, chi tenere a lavorare e chi no e cosa produrre. Dal momento che, pare chiaro a tutti, la scelta di cosa produrre è stata sbagliata, non vedo cosa c'entri il sistema Paese. E' un po' troppo comodo, da mediocri ed arroganti, addebitare al costo del lavoro la perdita di un modello perchè sbagliato e venduto in numero sì basso di pezzi da esser remunerativo se prodotto forse... gratis. Senza scomodare grandi paranoie siderali o "grandi vecchi" invito comunque a vedere le cose ANCHE in un contesto più ampio e da tante angolazioni.

Piccola lettura di evasione: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... ne/672852/
 
Non credo proprio che la CIG, che può essere richiesta da ogni azienda a determinate condizioni, possa essere minimamente paragonata a degli aiuti dati dallo stato solamente ad una determinata azienda o settore, come ad esempio è avvenuto in francia ad inizio della crisi :ka)

Riguardo quell'articolo, se avessero messo la conclusione come introduzione avrei risparmiato di perdere del tempo prezioso:

E per dimostrarlo si è già alleato con la giapponese Mazda per costruire il nuovo Duetto Alfa nell’ultimo luogo al mondo da cui può uscire un’auto che ambisce a evocare fascino, sport e dinamismo: Hiroshima
Io ho sempre pensato che contasse la sostanza del progetto, la qualità costruttiva e l'impatto estetico per evocare sportività e fascino, non il luogo di costruzione. Ed anche se fosse, forse sarebbe stato sensato spendere qualche riga in più e mostrare le motivazioni che abbiano spinto a scrivere quella assurda frase. Anche il resto dell'articolo non è che sia questa perla di giornalismo e sicuramente l'autore non ha mai visto una mx-5, figuriamoci sfogliare per lo meno le caratteristiche tecniche :ka)

Propongo una domanda, polemica, per riflettere: aziende in ogni parte del mondo più o meno sviluppato hanno delocalizzato la produzione (compresa la tanto amata VAG, non tutta ovviamente) ed anche in cina alcune produzioni "tipiche" sono state portate in vietnam, thailandia o qualche paese dell'africa, ha forse dato il cattivo esempio marchionne? ;)
 
Outrun":33gbwxiu ha detto:
Propongo una domanda, polemica, per riflettere: aziende in ogni parte del mondo più o meno sviluppato hanno delocalizzato la produzione (compresa la tanto amata VAG, non tutta ovviamente) ed anche in cina alcune produzioni "tipiche" sono state portate in vietnam, thailandia o qualche paese dell'africa, ha forse dato il cattivo esempio marchionne? ;)

Ci sono differenze sostanziali che non si possono tacere prendendo "la parte" per far passare il concetto "del tutto".
La delocalizzazione è stata TALE, non ha significato intrinsecamente abbandono di marchi, segmenti o luogo di nascita della Casa.
Progettare a Detroit, produrre con un giapponese in giappone un prodotto che è basato su prodotto del giapponese, non è delocalizzare.
E' chiudere con una fase e iniziarne un'altra.
Dato il prodotto mi pare che queste operazioni care a Marchionne sian state a dir poco "poco remunerative".
Se poi bisogna trovare la scusa per dargli comunque sempre ragione anche in assenza di risultati incontrovertibili ci si accomodi.
A me pare che chi ha rafforzato la presenza nei segmenti, curato il prodotto, delocalizzato ma anche mantenuto lo status quo sia in utile.
La Fiat come gruppo "italia" no, e i dati di Chrysler che si stan vedendo ora come "assestati" dopo la ripresa dai numeri minimali di prima assumono la veste che dovevano avere.
 
Outrun":2eqkn7rg ha detto:
Propongo una domanda, polemica, per riflettere: aziende in ogni parte del mondo più o meno sviluppato hanno delocalizzato la produzione (compresa la tanto amata VAG, non tutta ovviamente) ed anche in cina alcune produzioni "tipiche" sono state portate in vietnam, thailandia o qualche paese dell'africa, ha forse dato il cattivo esempio marchionne? ;)

Ci sono differenze sostanziali che non si possono tacere prendendo "la parte" per far passare il concetto "del tutto".
La delocalizzazione è stata TALE, non ha significato intrinsecamente abbandono di marchi, segmenti o luogo di nascita della Casa.
Progettare a Detroit, produrre con un giapponese in giappone un prodotto che è basato su prodotto del giapponese, non è delocalizzare.
E' chiudere con una fase e iniziarne un'altra.
Dato il prodotto mi pare che queste operazioni care a Marchionne sian state a dir poco "poco remunerative".
Se poi bisogna trovare la scusa per dargli comunque sempre ragione anche in assenza di risultati incontrovertibili ci si accomodi.
A me pare che chi ha rafforzato la presenza nei segmenti, curato il prodotto, delocalizzato ma anche mantenuto lo status quo sia in utile.
La Fiat come gruppo "italia" no, e i dati di Chrysler che si stan vedendo ora come "assestati" dopo la ripresa dai numeri minimali di prima assumono la veste che dovevano avere.
 
I marchi mi sembravano belli che abbandonati anche prima, i soldi a disposizione non sono infiniti e alcune scelte vanno fatte. Marchionne ha scelto di puntare dove ci sono più prospettive, ed in USA sicuramente ci sono più opportunità che in italia (già che sono più di 300 milioni di abitanti rispetto ai 60 in italia). A mio avviso la scalata su chrysler ripagherà moltissimo nel lungo periodo ma si deve ancora aspettare (tanto ormai ci siamo abituati :lol: ). E non è che si vuole dare per forza ragione a Marchionne, anche perchè a me sinceramente non è che interessi molto, ma è un dato oggettivo che alcuni degli stabilimenti in italia andavano chiusi, è un dato oggettivo che la fiat presa da marchionne non aveva progetti così come è un dato oggettivo che una casa automobilistiche che basa la sua sopravvivenza sul 30% del mercato italiano in piena crisi e con la concorrenza che si fa sentire in brasile non sarebbe mai sopravvissuta. Puoi inventarti tutti i prodotti che vuoi, ma se in europa non li vendi, in italia qualunque cosa fai pensano che sia una cagata e per il brasile sono fuori mercato, che fai riempi i piazzali di auto? E quando si fa un prodotto, che più che prodotto viste le condizioni è un miracolo, non va bene neanche quello. Vedi la 4C, di cui abbiamo solo visto la forma e sentito il rumore ma già sappiamo che non vale niente perchè ha le manopole della punto, le bocchette dell'aria della 145 e... i cuscinetti della panda... oppure il futuro duetto che prende un'ottima base (sfido a fare di meglio in casa, con i soldi a disposizione e nello stesso tempo che ci hanno messo a fare l'accordo) ma viene fatto ad Hiroshima e quindi non potrà mai evocare fascino, sport e dinamismo... chissà perchè... Io intanto aspetto di vedere che uscirà fuori, non solo da questo ma da tutta la situazione, male che vada è stato solo rimandato il destino a cui si era già avviata FIAT.
 
Outrun":2wno9e5p ha detto:
I marchi mi sembravano belli che abbandonati.
La mia obiezione a marchionne è che ha preso un'azienda finanziariamente dissestata ma con ancora della progettualità (500 e 8c sono di prima di lui), la ha un po' sistemata nei conti e la ha ammazzata nella sostanza progettuale
 
Credo che i marchi abbandonati siano alfa e lancia, che se prima erano messi male ora sono proprio in rianimazione. Fiat, come marchio non come gruppo, bene o male la sua piccola gamma (un po' esagerato come termine, lo so) di veicoli li ha, giusto quel minimo indispensabile per vendere qualcosa durante la crisi. E' corretto che i prodotti mancano ma mancherebbe anche a chi vendere eventuali prodotti, a me la strategia di marchionne sembra chiara, insediare una presenza in diversi mercati, i prodotti verranno (si spera :asd) ). Con Chrysler entra in USA, in sud America era già presente in Brasile, mentre ad est al momento di sono accordi con Suzuki (che ha rotto con VAG), Mazda (che ha sempre meno la presenza di Ford) e la società mista con Tata. Sono molto curioso di vedere come andrà a finire :nod)
 
Outrun":2at7pk3m ha detto:
I marchi mi sembravano belli che abbandonati anche prima, i soldi a disposizione non sono infiniti e alcune scelte vanno fatte. Marchionne ha scelto di puntare dove ci sono più prospettive, ed in USA sicuramente ci sono più opportunità che in italia (già che sono più di 300 milioni di abitanti rispetto ai 60 in italia). A mio avviso la scalata su chrysler ripagherà moltissimo nel lungo periodo ma si deve ancora aspettare (tanto ormai ci siamo abituati :lol: ). E non è che si vuole dare per forza ragione a Marchionne, anche perchè a me sinceramente non è che interessi molto, ma è un dato oggettivo che alcuni degli stabilimenti in italia andavano chiusi, è un dato oggettivo che la fiat presa da marchionne non aveva progetti così come è un dato oggettivo che una casa automobilistiche che basa la sua sopravvivenza sul 30% del mercato italiano in piena crisi e con la concorrenza che si fa sentire in brasile non sarebbe mai sopravvissuta. Puoi inventarti tutti i prodotti che vuoi, ma se in europa non li vendi, in italia qualunque cosa fai pensano che sia una cagata e per il brasile sono fuori mercato, che fai riempi i piazzali di auto? E quando si fa un prodotto, che più che prodotto viste le condizioni è un miracolo, non va bene neanche quello. Vedi la 4C, di cui abbiamo solo visto la forma e sentito il rumore ma già sappiamo che non vale niente perchè ha le manopole della punto, le bocchette dell'aria della 145 e... i cuscinetti della panda... oppure il futuro duetto che prende un'ottima base (sfido a fare di meglio in casa, con i soldi a disposizione e nello stesso tempo che ci hanno messo a fare l'accordo) ma viene fatto ad Hiroshima e quindi non potrà mai evocare fascino, sport e dinamismo... chissà perchè... Io intanto aspetto di vedere che uscirà fuori, non solo da questo ma da tutta la situazione, male che vada è stato solo rimandato il destino a cui si era già avviata FIAT.
Se i prodotti del gruppo hanno una determinata reputazione da parte del pubblico un motivo ci sarà no? E a questo problema non si può rimediare semplicemente spostando baracca e burattini nel nuovo mondo, perché se poi applichi le stesse filosofie produttive il flop è bello che pronto. A questo punto, non sarebbe meglio fare un po di sana autocritica e dire:
-in Europa sono trainanti segmento B e C e io non sto offrendo nulla di nuovo al pubblico (a parte giulietta) pur avendo a disposizione l'appeal di tre marchi
(fiat=auto da famiglia, Lancia=auto elegante. alfa=auto sportiva) che mi permetterebbero di saturare il mercato
-in Europa sono pure trainanti e hanno un alto margine di profitto i segmento D ed E (più il primo che il secondo ovviamente) e io NON offro al mercato
nessun modello di segmento D ed E (Thema non entra nel novero, mi spiace, ma quella non è una Lancia, non è questione di spirito del marchio, ma di
sostanza...è la 300)
-in Europa i sono allettanti modelli con, seppur solo apparenti (perchè anche VAG un po va al risparmio), finiture curate e io continuo a sfornare
modelli dagli interni poveri , usando. ad esempio, in Alfa componenti di FIAT senza manco mascherarli (anche qui, lo fa pure VAG ma almeno in maniera
celata e di solito fra prodotti dello stesso marchio dedicando alla componente del modello di base una cura parecchio elevata)
-ho tre marchi, tutti con storie e filosofie diverse che andrebbero esaltate e io invece sto conformando, al ribasso, le soluzioni e l'appeal dei miei tre marchi
Marchionne non ha fatto nessun passaggio di quelli descritti, Marchionne NON è un imprenditore per quel che mi riguarda, ma solo una sorta di curatore fallimentare che sta trattando l'eutanasia del gruppo FIAT per passare ad occuparsi di altro
Detto in poche parole, talvolta bisogna aver il coraggio di dire, anche un po arrogantemente: quest'uomo (Marchionne nello specifico) non è in grado di fare il suo mestiere, limitandosi a fare solo una cosa che gli somiglia (in questo caso il far quadrare i conti, che assomiglia al ben diverso mestiere di fare impresa automobilistica)...
 
Outrun":tjo2xfhr ha detto:
I marchi mi sembravano belli che abbandonati anche prima, i soldi a disposizione non sono infiniti e alcune scelte vanno fatte. Marchionne ha scelto di puntare dove ci sono più prospettive, ed in USA sicuramente ci sono più opportunità che in italia (già che sono più di 300 milioni di abitanti rispetto ai 60 in italia). A mio avviso la scalata su chrysler ripagherà moltissimo nel lungo periodo ma si deve ancora aspettare (tanto ormai ci siamo abituati :lol: ). E non è che si vuole dare per forza ragione a Marchionne, anche perchè a me sinceramente non è che interessi molto, ma è un dato oggettivo che alcuni degli stabilimenti in italia andavano chiusi, è un dato oggettivo che la fiat presa da marchionne non aveva progetti così come è un dato oggettivo che una casa automobilistiche che basa la sua sopravvivenza sul 30% del mercato italiano in piena crisi e con la concorrenza che si fa sentire in brasile non sarebbe mai sopravvissuta.

Che film stavi vedendo nel 2004?
Di certo non la realtà. I soldi non erano e non sono infiniti, ma mi pare che non si spendano egualmente, tenendosi la liquidità a garanzia di un indebitamento non proprio minimo.
Quando Marchionne prende la testa di Fiat l'unico marchio veramente pessimo era Lancia. Non che gli altri fossero gestiti "come Dio comanda" ma sia Fiat che Alfa avevano una gamma con prodotto, modelli freschi, e prospettive.
Vorrei ricordare, perchè le ricordo e vissute molto da vicino, che per Alfa si aveva GT freschissima, le balene in sviluppo (castrate da scelte proprio del nuovo AD, per cui...) e la nuova 147 sulla quale si studiava (per cui se vogliamo essere precisi la genesi di 940 nasce prima di Marchionne e ha una gestazione stralunga che anche lì la snatura e impoverisce sotto l'era Marchionne). L'unica macchina impostata sotto Marchionne per Alfa è la Mito. Non credo servano ulteriori commenti.
Il prodotto sarà anche stato venduto solo in Italia, ma non è certo smettendo di farlo che acquisti quote nel mercato mondo. La scelta è stata diversa ma non certo l'unica possibile. Per anni si è sentito l'adagio, che molti gongoloni si sono bevuti, che risistemati i conti chissà che roba si sarebbe vista. Non si è vista. Il cliente non è ***** e quindi.....
 
:spin)
mito dal 2008 ... e ora un ...restyling !!! :ignore)
giulietta dal 2010 ... e ora un ...restyling !!! :ignore)
non mi sembra che le altre case hanno fatto lo stesso
 
A riprova di quello che dice il Fusi nel 2004 Alfa era l'unico marchio premium oltre alle tre tedesche. Ora? Non direi proprio...
 
E tanto x confermare di quanto capiscano di sport..ività in Alfa , gran debutto della squadra sponsorizzata dal biscione nella bundesliga :asd)

Hertha Berlino - Eintracht Francoforte 6 - 1

inutile dire quale squadra ha sulla maglia Alfa Romeo :sic)
 
EmanueleR90":3c1wd8hw ha detto:
Detto in poche parole, talvolta bisogna aver il coraggio di dire, anche un po arrogantemente: quest'uomo (Marchionne nello specifico) non è in grado di fare il suo mestiere, limitandosi a fare solo una cosa che gli somiglia (in questo caso il far quadrare i conti, che assomiglia al ben diverso mestiere di fare impresa automobilistica)...

Dipende sempre da che "mestiere" si intende....
Non è arroganza, è dire il vero: non è uomo di prodotto, e questo come AD ci potrebbe benissimo anche stare. Però se non lo sei ti devi affidare a persone valide e capaci, e devi anche saperle scegliere.
In questo pecca moltissimo, peraltro anche ("dicitur") nella gestione stessa dei rapporti personali. Ne abbiamo visto uno spaccato nel discorso "relazioni sindacali" ove, senza tante menate e dicendo la verità, chi ha capito (Landini & co.) vediamo bene come venga considerato.
Una volta che ci si toglie dalla testa sia la "riverenza" che si ha verso persone di vertice (che mangiano, bevono, respirano e van di corpo come tutti noi, non vengono da Marte) sia l'assioma secondo cui "lui non sbaglia mai e sa quale è la cosa da fare, sicuramente" lo scenario appare nella sua realtà disarmante.
Il resto è .... volume.
 
Scusa Leo, solo un appunto: lascia proprio perdere Landini, che non è buono manco da sminuzzare alle papere.
Sul resto mi trovi concorde ( d'altronde voi vecchi di solito la raccontate per com'è :D ) ma landini lascialo proprio stare.
Il suo modo di fare sindacalismo ricorda il nichilista del programma di MTV, i soliti idioti.
Sa solo dire " questo è merda"
 
MAD147":2smmn48z ha detto:
Scusa Leo, solo un appunto: lascia proprio perdere Landini, che non è buono manco da sminuzzare alle papere.
Sul resto mi trovi concorde ( d'altronde voi vecchi di solito la raccontate per com'è :D ) ma landini lascialo proprio stare.
Il suo modo di fare sindacalismo ricorda il nichilista del programma di MTV, i soliti idioti.
Sa solo dire " questo è merda"

Beh per Landini intendevo FIOM. Poco mi importa dei toni o delle "apparenze" (e Landini non mi pare persona come la descrivi tu visto che su altri argomenti ed in sedi - con interfacce + costruttive e placide si comporta da persona a modo): mi interessa la sostanza.
La sostanza è che venne (lui, la Fiom, noi che dicevamo la stessa cosa) preso a merda in faccia da tutti, fossero politici o altri sindacati, allorchè disse che il progetto Italia era fuffa che si sarebbe risolto in niente. Il nuddu mischiato.... eh la sai dire meglio tu di me :)
Aveva forse torto? NO
Il nichilismo che tu gli riconosci non vedo come possa esser stigmatizzato dianzi a un sistema Paese che fa realmente schifo, perchè sembra che il cervello in sto Paese ce l'abbiano pochi che sembran scesi da Marte, e dianzi a una azienda gestita da un ottimo giocatore di poker che di fatto non sta cavando in 10 anni un ragno dal buco (ah si, essersi preso un cadavere che nessuno voleva spostando quel poco di attenzione e di risorse di là dall'oceano, novello gioco dei bussolotti).
Se dice questo è merda è perchè, te lo dice un vecchio "senatore" che le cose le racconta per come sono, di merda ce ne è davvero tanta.
 
io vedo solo una cosa. una azienda che si con marchionne si è risanata ma anche che si sta sedendo su risultati di mercato che la vedono in testa in alcuni segmenti solo perchè costano meno di altre. adesso che anche i koreani hanno alzato un pò il tiro perchè fanno macchine più vicine a standard di qualità molto buoni. la grande punto ha rmai superato vari restyling e non ha tirato fuori nulla la di fuori di nuovi fanali, interni (fra l'altri il cruscotto è più o meno quello con il trip computer che sembra quello di una macchina di 15 anni fa) e vari reinterpretazioni del muso. la bravo mai stata toccata dal 2007 e la delta ha solo avuto uno scudo nuovo. la giulia chi la vedrà? forse nessuno...adesso capisco che in italia non siamo competitivi col mercato del lavoro eppure siamo andati a produrre in serbia la 500L e ne vendiamo a vagonate. ma qualcosa di nuovo e veramente interessante per il marchio si fà o no? marchionne ha amministrato bene ma se vuoi continuare vendendo panda e punto allora vendila alfa e punto!
 
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