Il FUSI":1sxpcu9g ha detto:Outrun":1sxpcu9g ha detto:Certo che se non fosse stato per Marchionne la FIAT ora sarebbe chiusa oppure sarebbe ricorsa agli aiuti statali come a fatto in passato tirandosi addosso pesanti critiche. Marchionne invece ha dovuto ragionare da manager e tagliare i rami secchi, le aziende non si salvano con il nazionalismo, produrre a tutti i costi nel proprio paese dove l'energia costa troppo, la manodopera costa di più di altri e la qualità del prodotto finale è minore non ha senso, sopratutto in questo periodo in cui i prezzi devono essere il più bassi possibile. Così come non ha senso calarsi le braghe di fronte ai politici, prendere quei quattro spicci senza risolvere i veri problemi e che finiranno dopo poco tempo ed inimicarsi l'opinione pubblica. Per alcuni degli stabilimenti chiusi non c'era nulla da fare, vedi ad esempio quello di Termini Imerese che non sarebbe mai dovuto nascere, cavolo uno stabilimento su un'isola! Non ha senso! :ka) Secondo me il lavoro di Marchionne sarà veramente giudicabile tra qualche anno, dopo che avrà finito di acquisire Chrysler ed i progetti nuovi saranno in produzione, al momento è stata solo appena superata la fase di salvataggio, salvataggio miracoloso aggiungerei per come avevano ridotto FIAT.
Veramente agli aiuti statali ha ricorso, perchè non mi risulta la CIG siano denari che Marchionne sottrae alle proprie tasche... Il nazionalismo non l'ha usato forse la Fiat, con bandierine tricolori su prodotti (peraltro ben fatti) polacchi? A suo tempo, e prendendomi dei vaffa da parte dei fautori di Marchionne a tutti i costi, dissi che la produzione italiana poteva reggere se qua si fosse prodotta roba di qualità, che costa il 20 percento + di un prodotto economico ma viene venduto al 100 percento in + del prodotto economico. La Fiat, con ERRORI (si chiamano errori, Marchionne fuori dal campo del magheggio finanziario fa SOLO errori) ha portato in Italia la Panda sbagliando le prospettive di apertura di mercati in via di sviluppo (nessun altro ha fatto quelle ipotesi) e trovandosi (era COMPRENSIBILE A TUTTI) con un prodotto che viene 2000 euro in + "al costo" di quella fatta in Polonia. Nonostante il macello di newco e via dicendo. Per ora l'opinione pubblica se la inimica Marchionne "fo tutto me" che se ne strafotte anche della legislazione e che appare, come tutti i mediocri, quello che "se non si gioca con le mie regole io non gioco +" (leggasi le esternazioni sul non poter produrre in questo Paese). Questo è vero non è calarsi le braghe, si chiama invece ricatto alla classe politica guardacaso in situazioni di dramma che consentirebbero (secondo lui) aperture che in America si è sognato (leggasi la storia del fondo Weba: com'è che sto mago sceso in terra non riesce nella sua scalata a Chrysler che sembrava tanto facile?) Desidero inoltre ricordare che dal 2004 in qua abbiamo assistito al reset di fatto della Fiat e dei suoi marchi/prodotto e che chiunque conosca l'ambiente di Fiat sa quanto Marchionne abbia sfasciato o lasciato sfasciare. Se arriva il raffreddore in America latina voglio ridere....
Mmh...ni, nel senso, in linea teorica il fondo CIG è costituito da contributi versati direttamente dalle imprese e con ritenute sulla busta paga dei dipendenti; che poi la crisi, e la furbizia di certi imprenditori, abbia portato in cortocircuito l'ammortizzatore sociale è lampante e, IMHO, inaccettabile (con tutte le conseguenze del caso, come la necessità di rifinanziare il fondo con contribuiti esterni a quelli provenienti da reddito d'impresa);
In pratica, e sospetto che Fiat lo stia facendo, la CIG, insieme agli altri ammortizzatori, viene adoperata al fine di traghettare i dipendenti "dolcemente" alla disoccupazione, mentre si va ad effettuare un massivo trasferimento d'azienda. Questa furbata ovviamente non nuoce solo ai dipendenti FIAT ma anche ai dipendenti di tutte quelle imprese che hanno e vogliono sfruttare in maniera non strumentalizzata la CIG. Io ho il sospetto che Marchionne non abbia manco intenzione di ricattare la classe dirigente del paese, le sue scelte strategiche le ha già prese....
Rimane comunque valida la premessa che attualmente, in Italia sia necessario capire come strutturare il sistema della contrattazione collettiva, della tutela del lavoratore e dei sistemi di ammortizzatori sociali, guardando magari ad altre esperienze del vecchio continente (in germania, a quel che si dice, il lavoro costa meno, ma comunque il lavoratore è tutelato, bisognerebbe capire perchè li sia possibile e perchè qui no), si noti bene, la mia è una critica costruttiva e che tiene conto della figura del lavoratore come soggetto da tutelare, però da tutelare entro limiti accettabili per il funzionamento di un economia di mercato
Infine v'è un' altra questione da affrontare, attualmente, le case automobilistiche si limitano ad assemblare pezzi commissionati ad imprese fornitrici (che ne so, Magneti Marelli per le componenti elettriche, Frau per i sedili ecc ecc, mentre si limitano alla produzione propria di scocche e motori, vedi FPT), che presumibilmente sono sparse un po ovunque nel territorio (italia per magneti marelli, germania per bosch ecc ecc)...ora, quanto incide veramente sui costi produttivi l'assemblaggio del mezzo? il grosso del costo, mi pare logico, ricade sullo sviluppo e la fornitura dei suddetti componenti e sospetto dunque che il problema "costo di produzione/assemblaggio" sia solo un falso problema, un caprio espiatorio che maglioncino può sfruttare per poter traferire tutto a Detroit, dove crede di poter trovare una maggiore domanda interna di autoveicoli...