Fia, bomba di Marchionne contro l'Italia
Sabato, 8 dicembre 2012 - 11:10:00
marchionne
Cominciano ad uscire a Londra e New York, a spizzichi e bocconi, alcuni screening, che Affaritaliani.it ha avuto modo di vedere, del nuovo film dell'ex direttore di The Economist Bill Emmot e di Annalisa Piras, "Girlfriend in a coma". Si tratta di spezzoni assai critici nei confronti dell'Italia di oggi. Una delle indiscrezioni più interessanti riguarda un brano dell'intervista fatta da Emmott a Sergio Marchionne. L'a.d. della Fiat non risparmia critiche aspre ai suoi dipendenti italiani, ai sindacati e all'intero sistema paese. Sono dichiarazioni molto gravi che certo non gioveranno in un momento di crisi politica dell'Italia e che scateneranno non poche polemiche. Non è la solita scaramuccia contro la Camusso e i suoi colleghi ma sono dichiarazioni che faranno il giro del mondo.
Il numero uno della Fiat dichiara:
"Of the 4.1 billion that we declared as operating profit in 2011, not a single euro came from this country - not one.
We have, on a combined basis, more that 260 thousand people worldwide, roughly 80 thousand in this country. I cannot tell the 180 thousand people who are not that their role in life is to subsidize an inefficient, uncompetitive, sub-optimal setup.
"I can't."
Traduzione:
"Dei 4,1 miliardi di utile operativo che abbiamo dichiarato nel 2011, non un solo euro è venuto da questo Paese (l'Italia) - non uno.
Abbiamo nell'insieme più di 260mila dipendenti nel mondo; all'incirca 80mila in questo Paese. Non posso dire agli altri 180mila che non sono di qui che il loro ruolo nella vita è quello di fornire un sussidio a un sistema inefficiente, non-competitivo e sub-ottimale.
Non posso."
Bill Emmott, nato a Dulverton il 6 agosto 1956, è un giornalista e saggista britannico. Corrispondente da Tokyo nel 1980, dal 1993 al 2006 è stato direttore della rivista britannica The Economist e durante il suo periodo di controllo la rivista ha più volte criticato Silvio Berlusconi definendolo "inadatto a governare". È il solo vincitore straniero del premio Premio "È giornalismo". Il 14 settembre 2010 ha firmato il suo primo editoriale su La Stampa.
IL FILM: Girlfriend in a Coma
Nel 1962 un documentario italiano, il cruento “Mondo Cane”, è diventato un successo mondiale, introducendo gli anglosassoni al lato oscuro della vita attraverso una serie di vignette che hanno turbato e disgustato il pubblico impreparato con scene che andavano dalla caccia all’uomo dei cannibali dell’Oceania, al nutrimento forzato delle oche per la produzione di foie gras, alla decapitazione rituale dei tori.
Oggi, dopo esattamente 50 anni, il mondo anglosassone si vendica. Un documentario altrettanto incisivo – “Girlfriend in a Coma”, di Bill Emmott, per molti anni Direttore dell’Economist, e della film-maker Annalisa Piras – mira ad introdurre gli italiani al lato oscuro del declino politico, economico e sociale del loro paese, prodotto di un collasso morale senza eguali in Occidente.
“Temo che qui ci sia qualcosa per offendere tutti” – dice Emmott – “Diamo uno sguardo alla corruzione istituzionalizzata del Paese, al crimine organizzato, al sistema politico cleptocratico e all’influenza perniciosa della Chiesa – oh, e naturalmente al Sig. Bunga-Bunga, Silvio Berlusconi, che tante colpe ha avuto nell’accelerare il degrado degli ultimi due decenni”.
Il titolo, “Girlfriend in a Coma” – “La fidanzata in coma” – si ispira ad un successo musicale della band inglese The Smiths, dal loro disco Strangeways (1987). Rispecchia l’affetto di Emmott nei confronti dell’Italia – la “fidanzata” – e il suo dispiacere nel constatare l’attuale stato di paralisi del Paese.
Il film si dispiega come un profluvio di appunti di viaggio, un percorso molto personale di uno straniero che attraversa l’Italia, da nord a sud, a cavallo tra il 2011 e il 2012. Nel corso di questo peregrinare attraverso un paese sospeso tra il “dopo Berlusconi” e un futuro incerto, Bill ha ascoltato più di 50 italiani eccellenti, e ha tratto le sue conclusioni sul male oscuro dell’Italia. Tra gli spiriti guida che il nostro autore sceglie di includere nel film vi sono il Primo Ministro Mario Monti, il filosofo e romanziere Umberto Eco, il regista Nanni Moretti, la femminista Lorella Zanardo, il Presidente della Fiat John Elkann nonché il CEO Sergio Marchionne, il fondatore del movimento Slow Food Carlo Petrini, l’autore di “Gomorra” Roberto Saviano, l’ex Commissario Europeo Emma Bonino, la sindacalista Susanna Camusso e molti altri.
Il film è stato presentato alla stampa internazionale a Londra il 26 novembre 2012 presso l’Istitute of Contemporary Arts. Ad assistere alla proiezione una platea esclusiva, un pubblico di selezionati invitati formato da eminenti rappresentanti dei media britannici, politici, diplomatici e opinionisti, e un ampia selezione di italiani residenti o in visita a Londra. Tra gli ospiti John Elkann, presidente FIAT; Alain Elkann, romanziere e giornalista televisivo; Vittorio Colao, Direttore Generale Vodafone; Lord Powell, ex consigliere della Baronessa Thatcher; la designer e hotelier Olga Polizzi e il marito scrittore William Shawcross; la deputata Emma Reynolds, ministro ombra per l’Europa; la poetessa Gaia Servadio; il Presidente della Camera di Commercio a Londra Leonardo Simonelli Santi; il direttore responsabile de The Economist, John Mickethwait; l’editorialista per gli esteri del Financial Times, Gideon Rachman; l’editorialista economico de The Independent Hamish Macrae.
Fiammetta Rocco, Arts Editor de The Economist, ha detto: “Girlfriend in a Coma è un film fantastico. Come ‘The End of the Line’ e ‘One day in September’ sul massacro alle Olimpiadi del 1972. Penso che Girlfriend in a Coma abbia davvero definito un nuovo modo di fare documentari”
Il film (97 minuti) verrà inizialmente distribuito fuori dall’Italia, dove ci si aspetta che scuota sia l’opinione pubblica che i membri della vasta diaspora italiana, costretti a costruire il proprio futuro lontani dal proprio paese.
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