Mi si perdoni ma non so usare il multiquote.... devo arrangiarmi con lo scrivere in corsivo quanto volevo quotare, e normale quanto è il mio intervento.
Fin dal famoso piano industriale di Marchionne, se ve lo andate a rivedere, c'è la bandierina americana vicino alla nuova Alfa di segmento D. Dove sta la sorpresa, e la novità? Lo si sa da anni che i piani prevedono che le piccole (segmenti A e B) le pensano e producono in Italia, le grandi (D ed E) in USA, e le medie (C) un po' di qua e un po' di là.
Solo le A e le B potranno avere titolo di essere (ad ora, poi domani non si sa, la Fiat è così) implementate in Europa. Comunque con me sfondi una porta aperta, lo so e lo dico da anni.......
Dove sta la sorpresa se un gruppo italo-americano ha nelle sue auto un po' di Italia e un po' di USA? Qual è l'interesse di questa disputa? Non è meglio parlare di tecnica? Magari in Messico le assemblano meglio che a Pomigliano, e se matita e foglio di carta stanno a Detroit invece che a Torino, chi se ne frega, dal momento che non stanno più da anni né ad Arese né al Portello?
Scusa eh ma questo non interesserà a te. A me interessa, perchè abbiamo ben notato che il DOVE fai ha anche incidenza sul COME lo fai. Ciò non vale per tutti, ma parliamo di Fiat, cioè un'azienda che non ha sicuramente chissà che capitolati. Ancora con Pomigliano.... Pomigliano non era nella condizione di poter continuare (cosa che cmq in certo periodo HA FATTO, e lo si dica e lo si dia per assodato una volta per tutte) a emettere qualità. Fiat non è stata in grado di continuare a gestire la costruzione di vetture "complesse". Per complesse si intende dire che una 156, per quanto di competenza specifica dell'assemblaggio (cioè quanto puoi addebitare allo stabilimento E NON ai fornitori eccetera) è più semplice di una 147. Potenzialmente quindi, dato che ogni azione di montaggio è passibile di errore e + pezzi ci sono più hai potenzialità di pezzi fasulli, una 147 può scricchiolare di più di una 156. Se poi non allinei le presse, non cambi gli stampi, ti usciranno delle lamiere storte, fuori sagoma, dei telai invendibili (succedeva spesso) e c'è poco da rompere le palle sullo stabilimento in se e per se. Forse ci si dovrebbe armare di chiavi, pazienza e provare a fare degli allineamenti che risulteranno impossibili. Forse allora ci si metterebbe a pensare che l'operaio non ti ha centrato il portellone perchè è impossibile centrarlo. Poi magari uno riuscirebbe anche a pensare al perchè, se è il portellone storto (a seconda delle serie di prodotti c'erano difetti tutti eguali negli stampi, basta farci caso) o il telaio fuori sagoma. Di tutto questo non è imputabile chi ci lavora al pezzo, ma semmai chi non chiede l'allineamento, chi non provvede all'allineamento o chi provvede male all'allineamento delle presse. Se le matite stanno a Detroit significa che dietro alle matite ci sono delle teste, che non mi pare abbiano prodotto chissà che gran roba nè con chissà che successo. Allora il quid si sposta a pensare che forse forse dalla padella si cade nella brace. E tutto questo sotto il "cappello" di un gruppo come Fiat per il quale la qualità e il "bel fare" non sono valori aggiunti ma spreco di risorse e inutile spreco di tempo. Anzi, se per caso o per necessità tu che ami il bel fare ti trovi a libro paga, prima ti levi dai coglioni meglio è. Queste non son seghe mentali ma esperienze vissute da coloro i quali son dovuti andare altrove, dove hanno espresso la loro professionalità e passione nel lavoro. Allora se poi le auto disegnate e costruite tanto al chilo vanno bene, mi sta benissimo, ma oltre non credo si possa e debba dire alcunchè.
Alfa 159 è più americana o italiana, visto il pianale?
L'Opel Corsa con pianale Grande Punto è più americana, tedesca o italiana?
La Brera con l'Holden è australiana?
Se Alfa sarà comprata dai tedeschi, avremo Alfa più tedesche che italiane, o più italiane che tedesche?
Mi pare chiaro che 159 sia un prodotto implentato nella quasi totalità della sua vita (con ripensamenti inclusi) dalla Fiat. GM ha partecipato in modo molto blando solo nelle fasi iniziali di progetto. Quando GM si accorse che questo pianale, prima pensato per una E, poi adottato per una D inventatasi "premium" tanto per giustificare le dimensioni (la stessa balla del twinair: visto che consuma come una fogna, allora diciamo che è sportivo) era per i loro usi costoso e complesso, lo abbandonò. Fu la Fiat, anzi, la SOLA Alfa Romeo (ai tempi era AD Bandiera, e si era all'indomani delle BU di Boschetti, che funzionavano, poi resettate da Demel e chiaramente inaudite agli occhi di Marchionne) che se lo portò avanti, peraltro non potendolo fare come doveva e voleva essere fatto - impiego di leghe leggere per contenimento del peso -. Bandiera per questa macchina ci rimise il posto, basta avere un po' di memoria. Della Opel Corsa poco mi intendo e poco mi interesso, ma sarebbe come pretendere che un tedesco di Colonia rivendicasse la paternità "tedesca" della Ford Ka, che ha un pianale 500 (ergo Panda) semplicemente "venduto e pagato" a Ford e prodotta in Polonia dove, ma guardacaso, viene pure fatta la Ka (ancora per poco). La Brera è un ces.so allucinante, prima di essere italiana o australiana, ed è una vettura pensata a Torino, implementata a Torino, collaudata a Balocco, con un motore a benzina preso "per costi" paro paro da una divisione GM e che Fiat ha tentato di contrabbandare come "fortemente rivisto" in chiave Alfa e da tecnici italiani: peccato che si tratti solo di una revisione della testata, che ha il JTS, e che vale come un motore vecchio Alfa bialbero a carburatori che si pretende "rivisto ampiamente" se è nella versione a iniezione. Sta di fatto che tanto per il sottile non ci si deve andare, perchè se andiamo per il sottile (e difatti ci siamo anche andati) si riconferma nè + nè - quanto andiamo dicendo da sempre. In quanto ad Alfa tedesche, mezza "ex business unit" Alfa è oramai passata in VAG. E se devo preferire, comunque, un pianale tedesco con una vettura "made in Spain" o "made in Germany" sopra la preferisco, ma di gran lunga, a una made in USA o enginereed by Chrysler. Sia chiaro che non se ne fa un problema di mera paternità, ma di opportunità.
Chi grida allo scandalo per la Giulia americana, come se fosse una cosa negativa a prescindere, dovrebbe ricordarsi che da anni parla di Giulietta = Bravo, che è un assioma un po' diverso da Giulietta = Fiat.
Io intanto non grido a nessuno scandalo, perchè onestamente quando compero compero un prodotto fatto in un certo modo, pensato in un certo modo, e da un'azienda di un certo tipo. Un prodotto di Fiat oggi a me non interessa, ergo il problema non mi tange più di tanto. Esiste però la voglia di una certa correttezza e verità sostanziale. La vettura Giulia "americana" significa una progettazione da parte di chi, notoriamente, ha prodotto automobili ANNI LUCE diverse da quelle che sono i canoni di: qualità, classe e sportività. Punto secondo: una produzione americana significa una produzione di non eccelsa qualità. Le auto americane fan tanta scena, ma stringi stringi la sostanza è quella che è. Chi più chi meno i costruttori americani sono TUTTI così. E la Chrysler di tutti è quella che ha minor tecnologia (non a caso tempo addietro ho detto che non è che mettendo due zoppi a braccetto hai un uomo solo con ambo le gambe sane). Allora se permetti non è lo scandalo in quanto americana e basta (ce ne sarebbero pure lì) ma è il pensare a come la si vuol declinare, a come la si considera, anche stanto cosa è l'industria dell'auto americana. Non capisco poi la differenza che debba esistere fra Giulietta, Bravo, Fiat. Sempre monnezza Fiat è. La "reductio ad unum" di medievale memoria, che vedo molto necessaria per certuni che devono sentenziare una macchina con UNA parola e magari sbagliando, poco mi appartiene perchè come si vede contestualizzo e tengo conto dei vari fattori. Così come li vuoi mettere gli addendi, il risultato non cambia: la Giulietta deriva da Bravo (che è peraltro un rifacimento di Stilo neppure made in Fiat ma made Magna Steyr) e Giulietta è comunque una Fiat nella declinazione più attuale e moderna del termine fiat che significa no classe, economicità a prodursi, sinergia spiccata e non convincente, mille parole per convincere gli invorniti di una cosa che chiunque sia dotato di senno potrebbe capire da se se il prodotto lo fosse: cioè una macchina di categoria superiore. Anche se ora, come sempre, han corretto il tiro, e fra gas e "prezzo ribassato", "prezzo lancio" e via dicendo si sta appalesando la vera entità di macchina da tassinari.
Non è più interessante parlare di qualità reale delle cose invece che mettere etichette e bandierine?
Alfa 147 viene da Fiat Tipo e la sospensione anteriore che noi tutti oggi guardiamo con nostalgia fu un vero accrocchio., eppure ciò non ha impedito che 147 fosse un'auto molto ben fatta. Non è mica da dove si parte che importa, ma cosa si fa e come lo si fa.
Per la Giulietta sono partiti da una Bravo, e da cosa dovevano partire?
Per la Dart sono partiti dalla Giulietta, e da cosa dovevano partire?
Per la Giulia partiranno da Giulietta (e ci aggiungeranno la coda) o dalla Dart (e ci cambieranno la carrozzeria), e da cosa dovranno mai partire? Sarà più italiana se partiranno dalla Giulietta o più americana se partiranno dalla Dart, sarà più italiana se la disegneranno di qua o più americana se la produrranno di là, ma che ve ne frega?
Ma come vedi dietro alle bandierine ci sono delle considerazioni. Premesso che non mi pare così furbo o intelligente far progettare una macchina da un gruppo che era fallito e vendeva due macchine ogni morte di papa..... anche quà questione diciamo di "opportunità"... ma poi è l'essenza stessa dell'auto americana che è avulsa dal prodotto di classe. Pur avendo un mercato enorme, e una pluralità di modelli, e non potendo tacciare come si è fatto a vanvera di esterofilia il popolo americano, come cavolo è che quando un americano "realizzato" vuol prendere una macchina coi controcazzi, di classe etc. etc. va a comperare un prodotto che quando va male è Lexus, quando va meglio è europeo? E come è che tutta questa gran varietà di auto americane non ha sfondato nel vecchio continente? Viene mica in mente a nessuno che forse la vettura di classe (perchè di Alfa si parla, e i prezzi e il marchio vanno verso il su, mica verso il giù) non la sanno manco pensare, fare e brigare? E l'americano Marchionne ha mai pensato nessuno che proprio perchè "americano in testa" ha palesemente impoverito le qualità dei veicoli di cui delibera progetti e produzioni? La via americana al costruire automobili è qualcosa che NON VA daccordo con il costruire belle e valide automobili di classe. E non mi si citi per cortesia le supercar. Non sarà un caso che delle big three quella che è andata realmente a carte 48, lasciata marcire da tutti, che non si filava nessuno manco coi soldi della dote di Obama, è Chrysler che GUARDACASO rispetto a GM e FORD non ha nulla di "europeo"? Erano deficienti quelli di Daimler che se la sono presa, travasando loro tecnologia (che è sideralmente superiore a quella di Fiat) e poi manca poco che collassano e non han visto l'ora di restituirla al mittente? Sarà un caso che Chrysler negli anni '80 (era Iacocca) ha avuto i suoi bravi e brutti quarti d'ora quando il mercato dell'auto mondiale cominciava a tirare di nuovo dopo la crisi energetica? E da un'azienda siffatta mi si viene a dire "progetta una vettura medio alta Alfa e la produce pure" e devo pensare che la faranno come Iddio comanda?
Si cita 147. Bene, l'accrocchio intanto non a tutti era chiaro, e così come prima per 155 gli invorniti c'erano, ci son stati per la 147 e ci sono per le produzioni attuali e future. Ergo, non fanno testo. 147 era una macchina pensata da un'azienda che aveva deciso di sfruttare il marchio Alfa, che veniva da una banalizzazione allucinante (155, 145, 146) che ha reso un kaiser come venduto. E quindi ci si è mossi in una direzione non certo "eccellente" ma sicuramente in crescita. Prendendo a paragone come benchmark le vetture VAG, molto rifinite (Golf 4 valeva un'Audi) si è voluta una macchina di miglior prestanza (e rispetto a Golf 4 ci voleva poco) e con una finizione e disegno di vettura di prestigio e di classe. Tutte cose che OGGI non sono volute, pensate e ricercate come prioritarie da Fiat. Nel target identification di 147 non si trova scritto che si voleva strizzare l'occhio a chi comprava la Ford o la Opel e si vergognava di aver una macchina di marchio non prestigioso. Nel target identification di Giulia c'è scritto proprio così, ergo, ti do la Mondeo o la Insignia, ma tanto il marchio non è banale, e tu me la paghi perchè sei un cialtrone che non vuole passare per cialtrone.
Per Giulietta si è partiti da Bravo...... a me sta bene che parti pure da un carretto, ma sempre un carretto era e rimane, e non realizzerai altro che una evoluzione di un carretto. Allora poi tutte le strapalle che mi racconti del telaio nuovo (come no!), del fatto che con UN CUSCINETTO tu sostituisci il MacPherson (come no!), che il quadrilatero è inutile (e quando lanci Giulietta a Balocco fai sparire le 147 hai visto mai che i giornalisti volessero far un confronto), che vai anche a scrivere nella guida al lancio ai dealer di puntualizzare che Porsche ha il MacPherson (peccato che la trazione non sia lì dove sta il macPherson iso 128) se permetti mi fanno pure un po':
1. incazzare, perchè tiri a prendermi per il culo.
2. nella migliore delle ipotesi penso che dici fregnacce perchè sei un incompetente.
Quando poi so che per 150 euro a vettura non hai fatto le sospensioni migliori che ti devo dire, bravo? Che sei un ganzo, un grande? Uno che persegue l'implementazione, il miglioramento? L'evoluzione? Il ben fatto?
Comunque la giri si è detto, e nulla lo smentisce, che la vettura Giulia sarà una macchina che viene concettualizzata e implementata da persone NON europee, di base NON in europa, da persone che magari va a finire che fanno come la 500 Abarth messicana.... che lì lì da essere al lancio, son venuti a Torino a canossa perchè non ci sapevano tirar fuori una sega!
Sarà un'auto di un gruppo italo-americano che fa economie di scala e produce automobili, al di qua e al di là dall'oceano, con il marchio Alfa Romeo.
E infatti come si suol dire la storia si ripete. C'era anche la Horizon, così, fatta proprio dalla Chrysler (che all'epoca possedeva la Simca, che aveva un buon mercato e che è riuscita a dover regalare alla Peugeot). C'erano le Ford, la Escort a trazione anteriore era una world car. Così come world car era la Palio. Tutte robe di gran classe, come no!