Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

DriftSK":1c8erobw ha detto:
Chissa' come mai a parita' di governo e di paese altre case stanno meglio del gruppo Fiat e, pur vendendo meno, non sono alla canna del gas.

Forse perche' le altre case hanno una gamma degna di questo nome.
Forse perche' le altre case non fanno solo ricarrozzamenti ma lanciano anche vetture nuove (per davvero).
Forse perche' le altre case hanno continuato a investire in ricerca e sviluppo.
Forse perche' sono capaci di stare davvero sul mercato, anziche' sopravvivere solo in casa propria facendo strozzinaggio sulla rete vendita e sui fornitori.
Forse perche' le altre case hanno una strategia e una roadmap che non le porta a venire declassate nei rating.
Forse perche' la responsabilita' dei problemi del gruppo appartiene al management del gruppo, e non a fantomatici fattori esterni.

Ma per carita', andiamo pure avanti a difendere questi signori. E' sicuramente sempre colpa di qualcun altro.
ma che dici? stanno vendendo tantissime jeep! :sedia)
 
Alex75mi":21de9g22 ha detto:
Oddio mi sono perso qualcosa: c'è qualche altro gruppo automobilistico in Italia oltre a Fiat?

si ,o forse no...poco importa,questo topic è incentrato sui problemi dell'alfa romeo che fa parte di fiat group automobiles...altre case non sono contemplate,se urge parlarne nessuno vieta di aprire un topic DEDICATO,e segnalarlo qui. :OK)
 
"la situazione del mercato nazionale è sceso da 2.450.000 unità del 2008 a 1.750.000 stimate per il 2011,
avrà una perdita di circa 700 mila vetture.
Per la Fiat significa 210 mila auto in meno:
l’equivalente di uno stabilimento italiano."

trad. it.:

"stronzi, non mi comprate abbastanza macchine, e io vi chiudo una fabbrica"
 
thranduil":2oq0l1jv ha detto:
"la situazione del mercato nazionale è sceso da 2.450.000 unità del 2008 a 1.750.000 stimate per il 2011,
avrà una perdita di circa 700 mila vetture.
Per la Fiat significa 210 mila auto in meno:
l’equivalente di uno stabilimento italiano."

trad. it.:

"stronzi, non mi comprate abbastanza macchine, e io vi chiudo una fabbrica"

e io gli rispondo, con traduzione integrata
se le compri lui le sue macchinine d.m. con quella scorreggia di bicilindrico
 
La cosa curiosa è che si passa sopra al fatto che chi ha la responsabilità di fare gli interessi delle collettività non li faccia,anzi si impegni notte e giorno per fare i propri, mentre ci si accanisce con un'azienda privata che ha come unico scopo e diritto quello di fare gli interessi dei proprietari.

Se la nostra viene chiamata la repubblica delle banane e lo stato dell'economia è sempre più negativo in effetti non è per caso.
 
Certo che, sfogliando questo topic, sembrano tutti imprenditori, progettisti, economisti e addirittura politici...
Senza offesa eh, ma secondo me, in questo preciso istante il dott.Marchionne sta ottenendo esattamente quel che desidera...

Creare finte aspettative, Sparando a raffica notizie, balle e bombe cui ormai non crede più nessuno... proprio perché la strategia in testa l'ha solo lui e la vuole condividere con tutti, solamente con i futuri (più remoti che prossimi, è vero) risultati.
Per giunta... anche quand'anche si creino prodotti globalmente validi, vengon mazzati a priori (vedasi il campanilismo di chi si ostina, sovente a priori, a negare che qualcosa di buono Giulietta ha... sebbene certo avrebbe ancora altro da migliorare, ovvio)

Qui sembra quasi si abbia una partita di calcio... i "marchionisti" (a dire il vero giusto uno o 2) contro tutti i "docenti del mercato dell'auto"...
Condendo il tutto con un solito minuetto arcinoto del tipo: "lo stato ha mantenuto per decenni la Fiat e questo è il grazie"...
peccato solo che se così non fosse accaduto, il Paese avrebbe dovuto mantenere centinaia di migliaia di operai in stato di perenne disoccupazione e quel poco, molto poco, per cui l'economia italiana è sopravvissuta, non sarebbe neppure esistito...
oppure altro minuetto iper sentito:
"con tutto quel che si dà a FIAT, Marchionne investe all'estero"...
Beh, non per difendere l'AD del gruppo... ma penso che nemmeno un cammello investirebbe in un Paese ipersindacalizzato, con un costo energetico mediamente triplo al resto dell'UE e, per giunta dove le istituzioni (di qualsiasi colore politico siano) sembrano essere un circo...
 
alfagt32":2b2cgebe ha detto:
peccato solo che se così non fosse accaduto, il Paese avrebbe dovuto mantenere centinaia di migliaia di operai in stato di perenne disoccupazione e quel poco, molto poco, per cui l'economia italiana è sopravvissuta, non sarebbe neppure esistito...

con tutti i soldi e anni spesi, si potevano benissimo reimpiegare sti operai.

o vincolare gli aiuti, per esempio bloccare le assunzioni (che senso ha permettere ad una azienda che vuole chiudere degli stabilimenti e li tiene in vita solo con gli aiuti di assumere altra gente da mandare in cassa integrazione l'anno dopo?)

non cediamo a questi ricatti della disoccupazione. dove si crea un vuoto, si creano opportunità. il periodo di transizione sarebbe stato brutto, ma quello che ora stiamo vivendo com'è?

la scelta era brutto ma gestito oppure quello che succede ora, brutto e a ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso!
 
La sindacalizzazione non è un demerito ma semplicemente il punto di arrivo di un sistema sviluppato.
Paesi che al momento hanno un pil enorme (+10% vi ricorda qualcosa?) stanno semplicemente arrivando a passi da gigante alla nostra situazione, facendo pari pari quello che ha passato l'Europa e l'America all'inizio del secolo.
Ovviamente al momento sono avvantaggiati dal basso costo di manodopera e/o tassazione irrisoria.
Da qui la necessità di avere sempre a mente cosa deve fare l'impresa: produrre e distribuire ricchezza.
Se si investe in altri luoghi o, più semplicemente, si licenzia perchè si abbassa la produzione si allarga contemporaneamente il bacino di utenti che non potranno più ridare all'impresa una contropartita monetaria.
Allora si continuerà ad abbassare la produzione, a licenziare ed a non avere ricavi.
Che cosa vi ricorda? Toh la crisi del'29. Toh quello che stiamo subendo adesso (anche se generata in origine da una mancata copertura finanziara delle banche -voluta eh-).
Ed è logico che Marchionne abbia colto l'occasione al volo per sganciarsi da confindustria. Poi ci saranno altri problemi.
 
bartolets":3k7ob53c ha detto:
La sindacalizzazione non è un demerito ma semplicemente il punto di arrivo di un sistema sviluppato.
Fintanto che la si utilizza in maniera ponderata e non come ricatto allo sviluppo dell'impresa
bartolets":3k7ob53c ha detto:
Paesi che al momento hanno un pil enorme (+10% vi ricorda qualcosa?) stanno semplicemente arrivando a passi da gigante alla nostra situazione, facendo pari pari quello che ha passato l'Europa e l'America all'inizio del secolo.
Ovviamente al momento sono avvantaggiati dal basso costo di manodopera e/o tassazione irrisoria.
Da qui la necessità di avere sempre a mente cosa deve fare l'impresa: produrre e distribuire ricchezza.
Certo... Senza confondere "impresa" con "filantropia"
bartolets":3k7ob53c ha detto:
Se si investe in altri luoghi o, più semplicemente, si licenzia perchè si abbassa la produzione si allarga contemporaneamente il bacino di utenti che non potranno più ridare all'impresa una contropartita monetaria.
Allora si continuerà ad abbassare la produzione, a licenziare ed a non avere ricavi.
Che cosa vi ricorda? Toh la crisi del'29. Toh quello che stiamo subendo adesso (anche se generata in origine da una mancata copertura finanziara delle banche -voluta eh-).
Crisi del 29 che in Italia è stata meglio superata che altrove grazie all'autarchia ed al sindacalismo corporativista (limitando quindi quasi in toto la libertà sindacale... Oserei dire l'anarchia sindacale) arg. ex M. Roccella, Manuale di diritto del lavoro, 2010, Giappichelli e dagli studi mirabili di R. De Felice sul fascismo
 
La filantropia non c'entra, come già detto.
E la crisi non è stata data dai sindacati anche se ultimamente va di moda dipingerli come il Male. E' stata superata grazie all'intervento, appunto dello Stato che ha dato una mano al libero mercato tramite ingerenze.
Il rapporto tra impresa ed ambiente è molto delicato ed in simbiosi, se una parte assorbe troppo il sistema va male
 
bartolets":4xvoxora ha detto:
La filantropia non c'entra, come già detto.
E la crisi non è stata data dai sindacati anche se ultimamente va di moda dipingerli come il Male. E' stata superata grazie all'intervento, appunto dello Stato che ha dato una mano al libero mercato tramite ingerenze.
Il rapporto tra impresa ed ambiente è molto delicato ed in simbiosi, se una parte assorbe troppo il sistema va male
Facciamo finta allora che il sindacalismo non indirizzi un imprenditore nelle sue scelte...
Comunque, personalmente non investirei un cent in un paese ove energia costa tre volte e, ripeto, in cui le istituzioni e la politica certo non coadiuvano.
In questo non posso che condividere la scelta di Marchionne.
Non è neppure casuale che il programma di AR (erroneamente procrastinato al 2014) parta dagli usa e non da qua (che significa che anche la produzione se ne andra là)
Attenzione non significa andare a produrre in paesi del terzo mondo sfruttando un dumping cd sociale, ma di trasferire in paesi che all'imprenditore offrono di piu, a parità di costi...
 
Ovvio che i traguardi sindacali sono costi su cui tener conto (anche se basta leggere un ccnl per mettersi a piangere e che spesso e volentieri quello che dovrebbe essere la base per la contrattazione è invece il massimo traguardo raggiungibile).
Opinabile invece la giustificazione per Marchionne ha preso al volo per sganciarsi da qui.
Inoltre c'è da tenere conto che il maggior bacino di vendite fiat auto lo tiene in Italia, bacino che rimarrà sicuramente impoverito in termini di stabilimenti ed indotto se la produzione dovesse avvenire in altro loco.
 
bartolets":225xju2b ha detto:
Ovvio che i traguardi sindacali sono costi su cui tener conto (anche se basta leggere un ccnl per mettersi a piangere e che spesso e volentieri quello che dovrebbe essere la base per la contrattazione è invece il massimo traguardo raggiungibile).
Opinabile invece la giustificazione per Marchionne ha preso al volo per sganciarsi da qui.
Inoltre c'è da tenere conto che il maggior bacino di vendite fiat auto lo tiene in Italia, bacino che rimarrà sicuramente impoverito in termini di stabilimenti ed indotto se la produzione dovesse avvenire in altro loco.
Bacino della vecchia Fiat... La Fiat che ha in mente Marchionne dovrà essere "global"... Avendo come bacino il mondo, non all'80% l'Italia.
Ovvio, ciò non si può fare in uno o 2 anni... In questo periodo poi men che meno
Purtroppo bisogna attendere gli sviluppi, abbastanza speranzosi. E comunque La strategia dell'Ad Fiat non è prevedibile tanto facilmente... Ciò non significa, come molti professori qui ed altrove sostengono, che essa sia affidata al caso o allo sbando
 
Ah certo, non si può mai sapere, concordo.
Da parte mia dopo aver aspettato tanto, crederò nella bontà della loro linea quando la vedrò.
Resto comunque dell'idea che tirare i remi in barca sta facendo accentuare il divario tecnologico tra fiat e la concorrenza ancora di più.
Modelli, restyling o motori arrivano con il contagocce, come da tempo immemore.
 
Senza menarla tanto data l'ora tarda.... Tanto per rimanere in casa Chrysler il citato Lee Iacocca quando questa azienda era in una delle sue crisi disse chiaro e tondo che di licenziar gente aveva ben poca voglia. "Se neppure i nostri dipendenti possono comprar le nostre automobili ma dove vogliamo andare?"
Io non ci vedo filantropia. Ci vedo un modo di intendere economia ed impresa.
 
alfagt32":ulk2ic9f ha detto:
La strategia dell'Ad Fiat non è prevedibile tanto facilmente... Ciò non significa, come molti professori qui ed altrove sostengono, che essa sia affidata al caso o allo sbando

Io sono convinto che Marchionne sappia benissimo cio' che sta facendo.

Quello che non mi sta bene e' che vengono raccontate un sacco di balle (fabbrica italia, auto nuove al 90% ecc. ecc.), nel processo Alfa ci rimette le penne (in pratica e' gia' cosa fatta, manca poco ad essere la nuova Lancia) e i dipendenti (nonche' i contribuenti italiani) la prendono in quel posto.
 
DriftSK":1faewjj5 ha detto:
alfagt32":1faewjj5 ha detto:
La strategia dell'Ad Fiat non è prevedibile tanto facilmente... Ciò non significa, come molti professori qui ed altrove sostengono, che essa sia affidata al caso o allo sbando

Io sono convinto che Marchionne sappia benissimo cio' che sta facendo.

Quello che non mi sta bene e' che vengono raccontate un sacco di balle (fabbrica italia, auto nuove al 90% ecc. ecc.), nel processo Alfa ci rimette le penne (in pratica e' gia' cosa fatta, manca poco ad essere la nuova Lancia) e i dipendenti (nonche' i contribuenti italiani) la prendono in quel posto.

In tutto il lavoro fatto da Marchionne indubbiamente hanno lasciato indietro Alfa, questo è innegabile.

Rimane uno dei manager più apprezzati in assoluto, all'estero più che in Italia.
 
io non sono un economista, un politico, uno stratega o qualcosa del genere, non sono nessuno, però quando guardo i listini del gruppo fiat vedo 2-3 modelli da cui vengono fuori diversi ricarozzamenti, modelli importati e rimarchiati, 3 soli motori, il jtd il fire con il turbo e il tbi. Anche una scimmia capirebbe che forse la situazione è negativa.
 
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