lorenzino":py8b12vo ha detto:
tra parentesi, nei primi anni novanta la fiat non aveva dei vincoli sui segmenti da cui non poteva togliere alfa? o no? è difficile per me risalire alle fonti dell'epoca, ora è tardi e allora ero troppo giovine. ma la fiat per contrastare l'offerta ford si era impegnata a raggiungere certi traguardi di produzione
..sarebbe interessante trovare gli accordi tra le parti, quelli scritti e impugnabili - non quelli detti e risibili.
ma se davvero è così direi che la strategia fiat si spiega con poco: appena han raggiunto gli obiettivi posti all'acquisto, son scappati a gambe levate dai segmenti alti, rumando solo dove potevano ottenere con zero spesa.
I termini degli accordi al millimetro non si sapranno mai. All'epoca erano uscite indiscrezioni, e furono fatte valutazioni che poi son state a volte confermate, a volte non vi è stata possibilità di conferma.
Solo in tempi recenti Fabiano Fabiani, all'epoca in IRI, ha rivelato alcuni particolari come la certezza della prima offerta di Alfa a Fiat, che rispose che manco con "dote" se la sarebbe presa (il personaggio fiat in questione è Romiti). E la dote gli venne anche assicurato che c'era.
Di fatto al netto di tutti i termini "minuti" e ignoti, è vero che Fiat si era impegnata a mantenere occupazione e produzione (cosa che poi via via non ha fatto, e non certo ha manco pensato di fare per "onorare gli impegni" tanto nessuno gli sarebbe andato a contestare alcunchè, mi ricorda la storiella di adesso di quelli che vogliono vendere i pezzi del museo sotto vincolo forse sperando che nessuno gli vada a chiedere conto) ma cosa ha fatto pendere l'ago della bilancia fu altro.
Motivi oggettivi, quelli scritti, e motivi sempre oggettivi ma di quelli non scritti, quelli che chi sa stare al mondo sa benissimo essere forti e veri + di quelli propagandati e scritti nei comunicati (onestamente non ho mai trovato che in un contratto si dicesse che il tizio aveva vinto un appalto grazie a tangenti, ma se lo ha vinto è grazie alle "non comunicate" tangenti...... della serie il detto e il vero).
Il motivo oggettivo era che Fiat si prendeva tutto, pagando (pagando....... vabbè) un tot. in tot. rate senza interessi a partire da quando Alfa fosse stata in utile.
Non pervenuta la certezza che abbia pagato tutto. In compenso senza tirare fuori dei denari subito si è ampiamente, ancorchè avesse pagato, risparmiato una mole di interessi che guai. Inoltre diluendo il passivo Alfa nell'attivo Lancia non ha sicuramente dovuto pagare le tasse dell'attivo (all'epoca c'era) di Lancia.
Ford formulava un'offerta più articolata, dicendo che comunque riteneva ci fossero esuberi di personale. Inoltre entrava in azienda "pezzo per pezzo" senza prendere tutto e subito.
La politica chiaramente voleva favorire Fiat all'epoca (e lo sappiamo e difatti vediamo che perso il protezionismo di casa propria ha iniziato a essere insufficiente in concorrenza) e il dire "non licenzieranno" e il "pagano e prendono tutto subito" fu la storiella poi non realizzatasi (guardacaso) che giustificò la scelta di lasciare a Fiat.
Dopodichè iniziò a gestirla secondo il suo metro, dopo soli 6 anni dalla cessione Arese (stabilimento ex Alfa) perdeva una linea di vetture (segmento D) e successivamente sappiamo come è andata a finire. Al di là delle cose dette all'epoca oggi, a bocce ferme e come sempre con la galanteria del tempo che passa che alza le cortine fumogene, vediamo la realtà: Arese era considerata troppo sindacalizzata, non si piegava serenamente a un modo di fare molto diverso (per certi versi giusto, ma con metodologie francamente sbagliate, ivi comprese le forzature di scrivanie per infilare documenti compromettenti e buttare fuori gente che stava sulle palle).
Che siano stati lì a dover rispettare gli impegni occupazionali mah, a me non è mai parso.......
Son usciti da certi segmenti mica per altro, perchè proprio han fatto valutazioni al ribasso e a volte han clamorosamente sbagliato le loro previsioni come quelle dei suv che Cantarella diceva "i signori non scenderanno mai dalle comode berline tre volumi per salire su un SUV di lusso" (infatti l'X5 non l'ha venduta la BMW eccome no!).