Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

Vitto8C":1fwunfo0 ha detto:
peggio di adesso sinceramente ci sarebbe solo il fallimento
per cui l'ingresso in vw sarebbe certamente un miglioramento

Si chiaro che nessuno ha il prosciutto sugli occhi e nessuno è prevenuto sperando in Vw.
Vuole solo qualcosa di meglio, più amore per il Marchio e visto che per 24 anni è stata data una opportunità a Fiat di provarci con risultato fallimentare, meglio darla in mano ad altri, saranno tedeschi, ma che mi frega, ormai appena scendo in strada vedo più stranieri che italiani allroa cosa devo fare cambiare paese?
La cosa importante è la testa, se uno ama Alfa, ama quello che l'ha fatta nascere e non credo gli toglierà le radici (Italiane), per quelle poche che sono rimaste...
 
Io non so come andrà a finire e se ci sarà qualcuno (VAG o magari qualcun altro, chi puà dirlo) che acquisterà Alfa Romeo, o se Alfa Romeo rimarrà in mano a Fiat.

Però io so solo questo e mi baso su questo, ammesso e non concesso che un giorno VAG acquisti Alfa, e mi voglio basare sui fatti.

Lamborghini che dal '98 è in mano ad Audi e quindi VAG (dopo che essere stata acquistata nel 1987 da Chrysler, poi venduta nel 1994 alla Megatech che se ne disfò appunto quattro anni più tardi) è stata un'azienda stravolta nel suo spirito? No.
Ci hanno investito in Lamborghini? Sì
E' rimasta a S. Agata Bolognese? Sì
Sono state realizzati nuovi progetti da quando è in mano a VAG? Sì [giusto per la cronaca e per fare un paragone, dal 1990 a 2001 la gamma Lamborghini era formata solo dalla Diablo; dal 2001 ad oggi, in piena gestione Audi, sono state sviluppate e realizzate Murcielago, Gallardo, relative varianti delle due, Reventon, e a breve arriverà l'Aventator (sembra che si debba chiamare così a leggere le notizie in Rete), l'erede della Murcielago].
Fa auto perfette ma noiose? Non ho mai avuto il piacere di provare una Lambo di persona, ma a leggere le prove su strada di vari giornali mi pare proprio di no.

Se tanto mi dà tanto per quale motivo un eventuale gestione VAG di Alfa dovrebbe avere sviluppi differenti, quando tra l'altro è stato chiaramente detto anche dai vertici VAG (mi pare si legga anche in vari articoli nelle pagine precedenti di questa stessa discussione), che Alfa e Audi prenderebbero nel Gruppo due strade ben precise e distinte, la prima a confrontarsi con BMW, la seconda a confrontarsi con Mercedes?
 
Alfiat 1986-2010

è stata un'azienda stravolta nello spirito da fiat? Si.
Ci hanno investito in Alfa? No
E' rimasta ad Arese? No
Sono state realizzati nuovi progetti da quando è in mano a fiat? Sì il rimarchiamento di fiat o progetti osceni in combutta con la gm.
 
ocio denny che Lambo ha velleità da supersportiva (cioè macchine per pochi ed esclusivi, diverso posizionamento ecc) e nel pacchetto vendita a VAG c'è appunto la sede produttiva di Sant'Agata. Due particolari non da poco (poi da lì ci han spalmato progettualmente per l'Audi R8, partendo da conoscenze e componenti Lambo).

Vendere Alfa, oltre al brand che altro c'è? pomigliano... Arese chiusa, sede legale ecc ecc anche (è a Mirafiori - corso Agnelli - l'indirizzo ufficiale mi pare). Questi comprano e non hanno una fabbrica in Italia. Perciò dipende, a livello di appassionati, quanto può fregare avere o meno uno stabilimento Alfa in italia e poter dire "Alfa è controllata dai tedeschi però produce qui" come possono dirne gli appassionati Lamborghini.

Da considerare poi ciò che sarà attuato effetivamente dai nuovi acquirenti: prodotti con le giuste personalizzazioni (comportamento stradale e linee) o anche lì basi largamente condivise (audi o alfa pari modello ma che alla guida sanno di stesse sensazioni, si cannibalizzano il mercato a vicenda ecc)?
Insomma, qui si sa che non si va avanti decentemente, e che alla peggio fallisce. Di là se (stante che per tirar fuori un modello almeno 18 mesi ci vanno) tra 3-4 anni si devono vedere differenze tali e sostanziali di cui gioire bene (il Brand si riprende quote e attrattive,) altrimenti si finisce a ramengo lo stesso. In quest'ultimo malaugurato caso, perlomeno la consolazione di un tentativo diverso e in più è stato fatto per risollevare Alfa.
 
Poi vorrei capire come e perché sarebbe migliore una MiTo basata su Polo/A1 e una Giulietta basata su Golf/Fabia/A3 !!! Proprio con tutta la buona volontà non lo riesco ad immaginare, visto che tecnicamente sono comparabili, anzi probabilmente ne escono meglio le Alfa ! Senza contare il decadimento di immagine che una proprietà tedesca avrebbe su un marchio tipicamente italiano come Alfa-Romeo... leggi: buone finiture (ma comunque non così superiori) e zero emozioni. Io trovo che si abbiano più risorse da sfruttare per il marchio all'interno di FIAT/Chrysler che all'interno del gruppo VAG. Manca solo un po' più di considerazione strategica ! Speriamo che noi in piccolo con le nostre discussioni, insieme all'interesse che Fiat riceve per il marchio, facciano riflettere la dirigenza a tal proposito.
 
Non voglio essere pedante o antipatico, ma fiat di quel che pensiamo se ne batte bellamente il belino. Fidati.
 
yugs":3cpswsjd ha detto:
ocio denny che Lambo ha velleità da supersportiva (cioè macchine per pochi ed esclusivi, diverso posizionamento ecc) e nel pacchetto vendita a VAG c'è appunto la sede produttiva di Sant'Agata. Due particolari non da poco (poi da lì ci han spalmato progettualmente per l'Audi R8, partendo da conoscenze e componenti Lambo).

Vendere Alfa, oltre al brand che altro c'è? pomigliano... Arese chiusa, sede legale ecc ecc anche (è a Mirafiori - corso Agnelli - l'indirizzo ufficiale mi pare). Questi comprano e non hanno una fabbrica in Italia. Perciò dipende, a livello di appassionati, quanto può fregare avere o meno uno stabilimento Alfa in italia e poter dire "Alfa è controllata dai tedeschi però produce qui" come possono dirne gli appassionati Lamborghini.

Da considerare poi ciò che sarà attuato effetivamente dai nuovi acquirenti: prodotti con le giuste personalizzazioni (comportamento stradale e linee) o anche lì basi largamente condivise (audi o alfa pari modello ma che alla guida sanno di stesse sensazioni, si cannibalizzano il mercato a vicenda ecc)?
Insomma, qui si sa che non si va avanti decentemente, e che alla peggio fallisce. Di là se (stante che per tirar fuori un modello almeno 18 mesi ci vanno) tra 3-4 anni si devono vedere differenze tali e sostanziali di cui gioire bene (il Brand si riprende quote e attrattive,) altrimenti si finisce a ramengo lo stesso. In quest'ultimo malaugurato caso, perlomeno la consolazione di un tentativo diverso e in più è stato fatto per risollevare Alfa.

Al fattore Pomigliano in effetti ci avevo pensato..prima era diciano di Alfa Romeo, ora invece? Non ci sono stabilimenti Alfa Romeo in cui un altro gruppo potrebbe iniziare a produrre..Anche se forse Marchionne non vede l'ora di sbarazzarsi di Pomigliano, ma ci ha anche speso dei soldi..quindi rimane il dubbio in effetti.
 
Se ne parlava prima...
Tratto da Il Fatto Quotidiano di stamane.

IL CAPITALISMO ALL’ITALIANA CHE SI ARRENDE ALLA VOLKSWAGEN

di Giorgio Meletti
Negli anni Venti, quando il Modello T inondava il mercato americano e consegnava il suo nome alla storia dell’auto, Henry Ford diceva che si toglieva il cappello ogni volta che passava un’Alfa Romeo. Adesso tocca agli italiani togliersi il cappello per salutare l’ultimo rombo del’Alfa, che saluta e se ne va, probabilmente in Germania, nel land della Bassa Sassonia, città di Wolfsburg, sede della Volkswagen.

SI CHIUDE COSÌ una parabola esemplare, quella che aiuterà i nostri nipoti a imparare sui libri di storia la diabolica capacità distruttiva di una classe dirigente votata a obbedire ai capricci del suo mito e padrone, l’avvocato Giovanni Agnelli.

Istruttivo ripercorrere le storie parallele di Volkswagen e Alfa Romeo. La prima è creata negli anni Trenta da Adolf Hitler che affida a un progettista geniale, Ferdinand Porsche, la costruzione dell’auto per il popolo. La seconda negli anni Trenta è già un mito. La sua superiorità nelle gare automobilistiche è tale che decide di ritirarsi perché non c’è più gusto a vincere sempre, e lascia a piedi Tazio Nuvolari. Però i conti sono scassati, e Benito Mussolini, per non interrompere l’emozione, la nazionalizza. Il senatore Giovanni Agnelli (nonno dell’Avvocato) vorrebbe prendersela perché è già in preda a sogni monopolistici. “Il monopolio è il suo Dio ed egli non è molto alieno dal proclamarsene indiscusso profeta”, decreta il Duce, e tiene l’Alfa in mano pubblica.

Sono passati quasi ottant’anni, e oggi la Volkswagen è un colosso davvero mondiale. Basti il fatto che vende più auto in Cina che in Germania. L’Alfa Romeo invece è ridotta a poco più di un fortissimo marchio. Venticinque anni fa l’allora presidente dell’Iri Romano Prodi prese atto che i conti andavano sempre peggio. In primo luogo perché come tutte le aziende pubbliche era esposta al sistematico saccheggio della classe politica. Urgeva quindi privatizzarla . In secondo luogo l’Alfa Romeo disponeva di un prodotto che faceva gola agli automobilisti di tutto il mondo (ricordate “Il laureato”, con Dustin Hoffman sulla Duetto scarlatta?), ma non aveva rete di vendita all’estero. Prodi decise quindi di venderla proprio alla Ford, che poteva distribuire in tutto il mondo i rombanti motori di Arese e Pomigliano d’Arco. “Fecero di tutto per impedirmelo e ci riuscirono”, rievocò in seguito.

La Fiat non poteva sopportare che un gigante come la Ford entrasse sul mercato italiano. Fece il diavolo a quattro, si accaparrò facilmente appoggi politici di ogni colore, a cominciare da quello del segretario della Dc Ciriaco De Mita e del presidente del Consiglio Bettino Craxi. Si inserì nella trattativa con la Ford, durata mesi, formulando un’offerta “pochi, maledetti e subito” che il governo subito accettò (bisogna ricordarsi che le vendite di aziende dell’Iri, per legge, non le decideva l’Iri ma palazzo Chigi). Su quella vendita le polemiche non si sono mai sopite. C’è stata anche un’inchiesta giudiziaria. La Fiat offrì un pagamento a rate talmente dilazionato che nessuno ha mai capito veramente quanto avesse pagato. L’unico dato concreto è che Fabiano Fabiani, allora amministratore delegato della Fin-meccanica (la holding Iri che possedeva l’Alfa) scontò in banca il contratto con Fiat: gli dettero meno di 500 miliardi di lire di allora.

MA LA FIAT che futuro poteva dare all’Alfa? Lo stesso della Fiat. Un futuro asfitticamente chiuso nei confini nazionali, dove anziché investire sull’auto, come chiedeva Vittorio Ghidella (padre della Uno, rapidamente messo alla porta), continuava a “diversificare” in ogni settore, compresi gli appalti pubblici. “E’ mia convinzione che invece di gonfiare, sarebbe meglio deflazionare il campo degli Agnelli, che va dall’auto ai cantieri, dai giornali agli alberghi di montagna” (è ancora Mussolini che vede e prevede...).

La Fiat con l’Alfa ottenne l’unica cosa che gli interessava: il 60 per cento del mercato italiano dell’auto. Erano gli anni in cui era vietato importare auto giapponesi. Venticinque anni dopo la quota di mercato della Fiat si è dimezzata e l’Alfa finalmente andrà a conquistare il mondo. Solo che ce la portano i nostri fratelli europei di Wolfsburg, usando il marchio come fanno i cinesi con i pelati San Marzano. E la Alfa saranno progettate e probabilmente anche costruite fuori d’Italia. Destino scritto venticinque anni fa.
 
Ancora più nel dettaglio...
Ibidem.

FIAT, IL LUNGO ADDIO
Pronta a liberarsi di Alfa e di un pezzo di Ferrari Sempre meno auto da produrre in Italia
di Stefano Feltri
Poteva essere uno dei tanti report che ogni giorno inondano le mail degli operatori finanziari e durano lo spazio di una seduta di Borsa. E invece no, si fa sul serio, come dimostra un comunicato ufficiale di Fiat che non smentisce gli scenari anticipati da Morgan Stanley. Gli analisti della banca d’affari scrivono ai clienti che, dopo aver incontrato venerdì l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, hanno “lasciato Torino con il chiaro messaggio che Fiat e Chrysler diventeranno una sola azienda”. E nella fase di transizione il Lingotto dovrebbe vendere la parte componentistica, la Magneti Marelli, e quotare in Borsa la Ferrari, facendo entrare nuovi soci (oltre a quelli, come il fondo Mubadala, che

già fanno parte dell’azionariato) e diluendo così il peso del Lingotto. Se a questo si aggiunge la vendita dell’Alfa Romeo alla Volkswagen, operazione che risolverebbe a Marchionne più di un problema e che sembra solo questione di tempo e di prezzo, diventa sempre più chiaro che il gemellaggio con Chrysler a gennaio 2009 è stato l’inizio del disimpegno della Fiat dall’Italia. Senza l’Alfa, con la Fiat Industrial di camion e trattori separata, senza Magneti e Marelli, con la Lancia ridotta a marchio con cui commercializzare le Chrysler in Italia, della produzione auto qui resterà ben poco.

Qui crisi,

là nuovi modelli

SU RICHIESTA della Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, la Fiat ha precisato che “si tratta di alcune fra le opzioni strategiche che l’operazione di scissione [tra Fiat Auto e Fiat Industrial, operativa dal primo gennaio 2011] metterà a disposizione del gruppo Fiat” e che i vertici del gruppo valuteranno “nella loro piena discrezionalità”. Cioè faranno quello che ritengono più opportuno, incluso smembrare Fiat Auto se necessario (dal punto di vista delle finanze, più che della produzione).

La giornata di ieri è la sintesi perfetta dei rapporti di forza transatlantici: a Torino c’è l’annuncio dinuovacassaintegrazioneaMirafiori (e a Termini, ma lì è noto che si va verso la chiusura) tra dicembre e gennaio, mentre negli Stati Uniti la Fiat prepara il debutto in grande stile al salone dell’auto di Los Angeles dove venerdì verrà presentata la Cinquecento in versione Usa, simbolotangibiledellosbarcoitaliano negli Stati Uniti ma costruita in Messico, assieme a 12 nuovi modelli Chrysler che in parte arriveranno poi in Europa con marchio Fiat o Lancia. È ormai chiaro che lo sbocco dell’avventura a Detroit non sarà lo scenario sognato in Italia (la Fiat conquista la Chrysler) ma quello auspicato dal presidente americano Barack Obama (la Fiat consegna a Chrysler quello che ha di buono).

I dati sulle immatricolazioni rendono evidente perché Marchionne preferisca puntare sugli Stati Uniti (anche perché l’espansione europea è fallita quando la Germania ha bloccato l’acquisizione della Opel, nel 2009 ancora parte del gruppo General Motors). Ieri l’associazione europea dei costruttori ha comunicato che la Fiat è il costruttore che sta andando peggio. Confrontando le immatricolazioni di ottobre 2010 con lo stesso mese del 2009, Fiat registra-32,7percento.Èildatopeggiore, anche se tutti sono in calo tranne Bmw (+5,4 per cento). Negli Stati Uniti, poi, Marchionne ha ottenuto concessioni dai sindacati della Uaw, United Automobile Workers, molto superiori rispetto a quelle che pretende in Italia dalla Fiom. E soprattutto la Chrysler ha beneficiato della montagna di denaro pubblicochesièriversatasuDetroit per salvare il settore automobilistico americano: dalla fine del 2008 il partner Usa di Fiat ha ricevuto quasi 15 miliardi di dollari. E la newco, la nuova società nata tra Chrysler e Fiat per liberarsi dei debiti della vecchia azienda, deve ancora allo Stato oltre 7 miliardi di prestiti a tasso agevolato.

L’integrazione tra Fiat e Chrysler prevede una serie di tappe, conclusione tra il 2013 e il 2016. OggiFiatdetieneil20percentodella newco americana, può salire fino al 35 per cento senza spendere un euro entro la fine del 2011,sevengonoraggiuntialcuni obiettivi di vendita e il via libera all’utilizzo della tecnologia Fiat. In seguito, tra il primo gennaio 2013 e il 30 giugno 2016, il Lingotto potrà salire ancora del 16 per cento, ma soltanto se il debito della newco verso il Tesoro americano sarà sceso sotto i tre miliardi di dollari. Una volta rimborsato tutto il finanziamento straordinario, alla Fiat sarà concesso di superare anche il tetto del 49 per cento e diventare quindi azionista di controllo a tutti gli effetti.

Che fine farà

Fabbrica Italia

CHE MARCHIONNE ragioni ormai con la testa a Detroit si era capito già lo scorso gennaio, quandoilgruppotorineseaveva deciso di distribuire agli azionisti un dividendo da 237 milioni nonostante avesse chiuso i bilanciinrossodi800.Scopoprincipale: dimostrare ai mercati americani che Marchionne era così fiducioso nelle prospettive dell’alleanza con Chrysler da permettersi di distribuire soldi agli azionisti.

Resta un dubbio: che fine farà il piano Fabbrica Italia, 20 miliardi di investimento in cinque anni in cambio di maggiore flessibilità, di cui si discute in Italia da sei mesi? Mistero. Certo, la prospettiva di uno smantellamento della parte auto del gruppo con la cessione di Magneti Marelli e dell’Alfa spiegherebbe perché finora Marchionne non abbia mairivelatoaisindacatiidettagli su che cosa si produrrà e dove con il nuovo piano.
 
VABE' "il fatto quotidiano" dovra' pur scriver qualcosa....

comunque considerando che deve ancora restituire 7 mld di $ .... diciamo che il prezzo di vendita del marchio alfa potrebbe essere di circa 10 MLD $ secondo marpionne

comunque troppo alto considerando che tutto il Titolo fiat capitalizza , a questi livelli, circa 25 MLD di $ ....
va da se' che il marchio alfa romeo non puo' valere quasi la meta' della capitalizzazione del titolo fiat.... andar bene varra 1/4 quindi 6- 7 MLD $


conti fatti a spanne eh.... tanto per vedere dove vuol arrivare marpionne :tippen)
 
Il fatto su certe cose ha "esagerato" ma qua sta dicendo la verità che peraltro vi avevo già proposto.
Il gioco è ora tutto numerico.
Ad ogni modo produzione o meno in Italia di alfa ma chi lo garantisce che Fiat produrrà ancora tanto in Italia? Guardate che si va verso la produzione per segmento. E all'italia rimarrebbero A e B. Fatevi due riflessioni.
 
SeldonAlfa":3q2jwfhl ha detto:
Poi vorrei capire come e perché sarebbe migliore una MiTo basata su Polo/A1 e una Giulietta basata su Golf/Fabia/A3 !!! Proprio con tutta la buona volontà non lo riesco ad immaginare, visto che tecnicamente sono comparabili, anzi probabilmente ne escono meglio le Alfa ! Senza contare il decadimento di immagine che una proprietà tedesca avrebbe su un marchio tipicamente italiano come Alfa-Romeo... leggi: buone finiture (ma comunque non così superiori) e zero emozioni. Io trovo che si abbiano più risorse da sfruttare per il marchio all'interno di FIAT/Chrysler che all'interno del gruppo VAG. Manca solo un po' più di considerazione strategica ! Speriamo che noi in piccolo con le nostre discussioni, insieme all'interesse che Fiat riceve per il marchio, facciano riflettere la dirigenza a tal proposito.
quoto in toto... almeno il piacere di avere un'Alfa Romeo Italiana... non in mano ai tedeschi.
Sarò sentimentalista, ma quando so che sotto il cofano della mia giulietta batte un motore (fiat, sia ben chiaro...) studiato, concepito da tecnici italiani al 100%... sono contento già solo di quello
Avere una mito che nient'altro sarebbe che una polo ricarrozzata, sinceramente non mi renderebbe nemmeno un po' orgoglioso.
Altra cosa... andate a chiedere a chi ha una Countach o una Miura se reputa le nuove Lambo delle vere Lambo... considerando che i motori, i cambi e lo sviluppo sono i medesimi che potete trovare su un cassone superveloce di nome RS6...
 
alfagt32":bscmwpj3 ha detto:
SeldonAlfa":bscmwpj3 ha detto:
Poi vorrei capire come e perché sarebbe migliore una MiTo basata su Polo/A1 e una Giulietta basata su Golf/Fabia/A3 !!! Proprio con tutta la buona volontà non lo riesco ad immaginare, visto che tecnicamente sono comparabili, anzi probabilmente ne escono meglio le Alfa ! Senza contare il decadimento di immagine che una proprietà tedesca avrebbe su un marchio tipicamente italiano come Alfa-Romeo... leggi: buone finiture (ma comunque non così superiori) e zero emozioni. Io trovo che si abbiano più risorse da sfruttare per il marchio all'interno di FIAT/Chrysler che all'interno del gruppo VAG. Manca solo un po' più di considerazione strategica ! Speriamo che noi in piccolo con le nostre discussioni, insieme all'interesse che Fiat riceve per il marchio, facciano riflettere la dirigenza a tal proposito.
quoto in toto...

cambi automatici sulla maggior parte della gamma, possibilità di trazione integrale per la fascia alta e speculativamente parlando niente decisioni del tipo la mito gta non si fa perchè cannibalizza la punto abarth e la bravo abarth non si fa più perchè cannibalizza la giulietta

e se ci perdiamo l'alfa ego....
una volta forse, aveva senso il discorso dell'alfosità dell'alfa, ma ora la giuly è dichiaratamente costruita per avere il feeling della golf, quindi...
 
alfagt32":1lk9ix38 ha detto:
[...]Altra cosa... andate a chiedere a chi ha una Countach o una Miura se reputa le nuove Lambo delle vere Lambo...
Va beh che vuol dire... se senti i Ferraristi, le Ferrari non sono + come quelle di una volta; se senti i Porschisti, le Porsche non sono + come quelle di una volta, le Mercedes non sono + affidabili come 20 anni fa; le BMW non sono + dirette come 20 anni fa; devo contiunare?
Il mondo cambia, nel bene e nel male; bisogna avere però la capacità di seguirlo per poter restare sulla breccia altrimenti si affonda, e gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.
 
CHIUNQUE E' MEGLIO DI FIAT
Siamo stufi di 24 anni di sofferenze e delusioni, stavo pensando di cambiare l'auto...vedendo le prestazioni della Brera mi sono vergognato, volevo optare sulla GT e ormai è fuori commercio.
Mio padre voleva cambiare la 156 ma la 159 non ci convince, purtroppo io e lui vediamo solo Alfa.
Però è davvero snervante non avere scelta.
 
Skyrider":2i3pypm2 ha detto:
alfagt32":2i3pypm2 ha detto:
[...]Altra cosa... andate a chiedere a chi ha una Countach o una Miura se reputa le nuove Lambo delle vere Lambo...
Va beh che vuol dire... se senti i Ferraristi, le Ferrari non sono + come quelle di una volta; se senti i Porschisti, le Porsche non sono + come quelle di una volta, le Mercedes non sono + affidabili come 20 anni fa; le BMW non sono + dirette come 20 anni fa; devo contiunare?
Il mondo cambia, nel bene e nel male; bisogna avere però la capacità di seguirlo per poter restare sulla breccia altrimenti si affonda, e gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.

inoltre, dato che l'alternativa era no lamborghini del tutto o lamborghini indonesiane...
 
Skyrider":13eovvua ha detto:
se senti i Ferraristi, le Ferrari non sono + come quelle di una volta;

E aggiungerebbero "per fortuna", dato che l'inaffidabilità delle Ferrari nell'uso comune era leggendaria (sino alle ultime eh! si parla di vetture ragionevoli a partire dalla 360 in avanti).

se senti i Porschisti, le Porsche non sono + come quelle di una volta

Non tendono neanche più ad ammazzare i guidatori (quelli che non sanno guidare bene, cioè la quasi totalità). I Porschisti ringraziano.

Ok il rimpianto per il passato, ma bisogna rendersi conto che le vetture si sono evolute.
Provate a frenare con una BMW del 1975, sul bagnato, da alta velocità; oppure fare una curva sul bagnato usando disinvoltamente l'acceleratore con una Porsche dei primissimi anni 80. E sarete subito molto contenti che quel tipo di vetture sia cambiato...
 
yugs":3edf7ep8 ha detto:
ocio denny che Lambo ha velleità da supersportiva (cioè macchine per pochi ed esclusivi, diverso posizionamento ecc) e nel pacchetto vendita a VAG c'è appunto la sede produttiva di Sant'Agata. Due particolari non da poco (poi da lì ci han spalmato progettualmente per l'Audi R8, partendo da conoscenze e componenti Lambo).

Vendere Alfa, oltre al brand che altro c'è? pomigliano... Arese chiusa, sede legale ecc ecc anche (è a Mirafiori - corso Agnelli - l'indirizzo ufficiale mi pare). Questi comprano e non hanno una fabbrica in Italia. Perciò dipende, a livello di appassionati, quanto può fregare avere o meno uno stabilimento Alfa in italia e poter dire "Alfa è controllata dai tedeschi però produce qui" come possono dirne gli appassionati Lamborghini.
Quoto il tuo ragionamento, non tanto per il fatto che ovviamente Lamborghini (tra l'altro come know how anche Lamborghini non doveva scherzare affatto anche prima, visto che ai tempi in cui Lambo era di Chrysler, lo sviluppo del motore della Dodge Viper, inizialmente nato per essere montato sui grandi pick up americani, la fecero i tecnici della Casa del Toro) è posizionata sul mercato diversamente rispetto ad Alfa, ma quanto al fatto che nel bene o nel male, acquistando Lamborghini, avevano in mano qualcosa e con questo intendo una sede, un sito produttivo, dei macchinari, risorse umane dedicate e specifiche ecc.

A voler vedere, Alfa Romeo al momento è messa come Lancia.
Non esiste più Arese (e non esiste più Chivasso), si punta praticamente sull'immagine giovane e alla moda (Lancia invece è diventata in pratica una Marca per a fare da sponsor a festival del cinema, forse a qualche sfilata di moda e poco più), ha una gamma così ridotta all'osso (e anche Lancia, per di più con Ypsilon, Musa e Phedra che hanno qualche annetto sulle spalle) da far quasi rimpiangere i periodi di gamme composte da 155 e co. che per lo meno erano più complete e con un numero maggiore di vetture in listino (tra berline e sportive); messa peggio di Lancia secondo me perchè almeno la ex-Casa di Chivasso ha la minima possibilità di ricrearsi una gamma con i rimarchiamenti dei modelli Chrysler che, nella tristezza del destino che le è stato riservato, non è nemmeno escluso che funzioni e che possa dare alcuni frutti (anche se non ne sono molto certo, dato che alla fine da che è nata la storia del mondo automobilistico i rimarchiamenti non hanno fatto mai grossi furori, figuriamoci poi nell'alto di gamma... ma tant'è aspettiamo e vediamo).

Alfa non ha nemmeno questa carta giocata per completare la gamma (me ne scampi ovviamente l'idea di sperare di fare riempitivo di gamma con rimarchiamenti di vetture di altre marche, non voglio nemmeno pensare a questa idea per Alfa Romeo, lungi da me anche solo sognarlo; il mio era solo un punto per fare un paio di paragoni con Lancia).

Forse rispetto a Lancia, a mio parere, sulla carta è messa uguale per i punti da me elencati però rispetto a Lancia ha ancora un qualcosa su cui si può realmente lavorare e rinascere, che è il fascino e il prestigio che nonostante tutto è rimasto al Marchio; se c'è chi potrebbe intavolare una trattativa per Alfa Romeo, vuol dire che il fascino, l'immagine e l'appetibilità del Marchio è ancora molto elevata; e se lo è per un eventuale compratore del Marchio, lo è anche per potenziali acquirenti di vetture che siano vicine a quella che è la reale immagine di Alfa.


yugs":3edf7ep8 ha detto:
Insomma, qui si sa che non si va avanti decentemente, e che alla peggio fallisce. Di là se (stante che per tirar fuori un modello almeno 18 mesi ci vanno) tra 3-4 anni si devono vedere differenze tali e sostanziali di cui gioire bene (il Brand si riprende quote e attrattive,) altrimenti si finisce a ramengo lo stesso. In quest'ultimo malaugurato caso, perlomeno la consolazione di un tentativo diverso e in più è stato fatto per risollevare Alfa.
Esatto.
Tra le opzioni (entrambe rischiose) preferisco la seconda: per lo meno di fa un tentativo di risollevare il Marchio con un Gruppo che ha già dimostrato di poter risollevare l'immagine di vari Marchi (Seat, Skoda, Bentley, Lamborghini, Audi e la stessa VW), piuttosto che continuare a fare una sorta di navigazione a vista verso non si è ben capito ancora cosa; almeno cambiando si ha la speranza di qualche tentativo differente, almeno si è tentato.
 
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