Non per esser democristiano (cosa tanto di moda ultimamente) ma la verità sta un po' nel mezzo.
La macchina è sicuramente qualcosa che da anni non si vedeva sotto il marchio Alfa Romeo, da quando è gestito da Fiat, visto che il primo prodotto totalmente "autoctono" dell'Alfa Lancia era la 155.
Mi pare che già 20 anni fa (quasi) si era visto di meglio, della 155, anche se oggettivamente nulla di trascendentale se non un qualcosa che, partendo dalle parti economiche dei segmenti di appartenenza, aveva un profumo migliore che la paccottiglia base base di segmento.
Il punto + alto è stato raggiunto, a mio (ragionato) parere, con la 147 e la GT, non tanto perchè fossero astronavi (ed erano zeppe di stupidi problemi ricorrenti di scarsa attenzione al prodotto, via via crescente) ma perchè i segmenti di collocazione erano + bassi che non un E o superiori (dove manco si parla italiano, e anche oggi si parla semmai italoamericano, e in misura di nicchia) e perchè "nel complesso" i veicoli potevano incontrare il favore della clientela, si come hanno incontrato.
Da li ci fu l'idea di elevarsi, ma non si potè per scelte sia tecniche, che economiche, imposte da certe mentalità e venne fuori quella famiglia di macchine 939 che lasciamo perdere.
Successivamente, con in plancia sempre chi impose le scelte economiche (e relative conseguenze) della riga qua sopra, si sbagliò completamente un prodotto di segmento B (in cui c'era margine, bastava declinarlo a modino) in quelle parti salienti e fondamentali perchè fosse di moda e fosse Alfa (linea e andar su strada) e si volle riproporre la minestra delle 155/145 et similari, e ci fu la 940, che ebbe peraltro vita travagliata, sia come linee (8000 rimaneggiamenti) sia come qualità generale all'insegna del "less is more".
Così come era successo per la 155, che impose con scarsissimi numeri di vendita (e quindi rendimento basso, nonostante fosse un prodotto sinergico, che rispetto a una macchina "tutta diversa" costa decisamente meno) il turn over ritardando (e quindi anche condannando) 166 e facendo anticipare 156, si è dovuti correre ai ripari. Frattanto si è avuta la "classe" e la "lungimiranza" in materia di prodotto dello stesso che aveva imposto le scelte economiche, che destreggiandosi fra le amate slides anni fa aveva di fatto recitato il de profundis di 939 (che era ancora in produzione e vendita). Lo stesso che oggi, a fronte di prodotti in linea di montaggio (quando funzionano) decisamente inferiori a 939, non commette l'errore e con la faccia di bronzo tipica le fa assurgere a coerenti modelli della rinascita (perchè le ha ancora in listino). Questo è un po' lo stato dell'arte degli ultimi 30 anni di Alfa, e sarà pure OT, ma qualche punto fermo che mi pare "realistico" ogni tanto va fatto.
La 952 per ora la si può valutare solo negli aspetti "promessi sulla carta" e sulla gestione ad oggi del progetto e suoi rapporti con l'esterno.
La macchina la si è vista, qualcuno l'ha vista anche dal vivo, a me non dispiace anche se sicuramente esistono somiglianze prese qua e la (che tuttavia, con l'auto di fronte, si diluiscono e la personalità della vettura comunque c'è). Alcune scelte di interni, pur nella moda da un lato minimal e dall'altro di standardizzazione dei disegni, mi paiono pregevoli. Dell'auto si è saputo poco, al contrario di come successo in precedenza dove era facile sapere che derivava da qua e la, dove si vedevano le bugie dalle gambe corte, dove si criticava giustamente il non discostarsi da minestre già riscaldate e che oramai si attaccavano al piatto, cosa gravissima soprattutto per una marca come Alfa Romeo. La presentazione è stata fatta al Museo Alfa rinnovato, lo si potrà criticare, potrà non piacere, ma onestà vuole che sia stata fatta laddove si doveva. E' stata sicuramente comoda per Fiat una presentazione così, di modo che i muli potessero girare in versione definitiva senza chissà quali scoop e indiscrezioni. La stessa cosa fu fatta per 164, la cui foto ufficiale venne rilasciata a febbraio 87 e la macchina arrivò poi dopo l'estate. Dal momento che ho una certa età e una certa esperienza, ricordo che certi suggerimenti vennero dati a suo tempo all'azienda sia da chi ci lavorava, sia da chi ruotava attorono e dentro l'azienda. Non è cosa nuova che in Fiat facciano orecchie da mercante, salvo poi mettere in pratica i suggerimenti, facendoli passare per grandi intuizioni siderali interne. Posso quindi capire che vi sia chi non badi tanto al risultato, ma volesse vedere riconosciuto il suo suggerimento, e non vedendolo riconosciuto o ringraziato si lagni a prescindere.
Sul rapporto con appassionati dell'azienda, nell'ultimo periodo è stato pessimo, e non sono per quelli che tanto son "contrari" a prescindere ma anche presso gente decisamente + realista. L'azienda non ha mai saputo curare con profondità e con coerente attenzione e preparazione certi contatti, nè men che meno mantenerli (la costanza non è roba da fiat, e se la bmw pubblicizza 40 anni di serie 3 beh, credo possano permetterselo e certuni dovrebbero solo imparare, visto che certi numeri, e lo si dice da anni, si fan anche con 40 anni di prodotto, non con 4 prodotti in 10 anni poi dimenticati o sfanculati il giorno dopo aver cessato la produzione). La chiusura del Museo, che nella miglior delle ipotesi era un "non so che pesci prendere", nella peggiore era "facciamo decantare sto clima e spegnere gli ardori perchè non sappiamo come fare, prendiamo critiche da tutte le parti", non ha certo aiutato. E se la riapertura è cosa buona e giusta, è pur vero che presso i novizi o i non attenti la faccenda assuma toni da positività a tutti i livelli. Presso altri ambienti, che val la pena ricordar son quelli che pagano i prodotti anche quando non son "la novità del momento", eh beh, mi sa che si deve imparare a gestirli con la faccenda succitata dei 40 anni di serie 3.... Rimane il fatto che il mondo è vario, dicono sia anche bello così, ma sicuramente ci sarà chi ha come focus altro che non la valutazione oggettiva o semi oggettiva (filtrata quindi molto dal marchio che porta) del veicolo, ma altro. Quell'altro di cui qualcosa ho detto sopra, e che quand'anche realizzato cmq si è visto che non va bene lo stesso. Direi quindi che invece di dar conto e peso a questi aspetti, si dovrà valutare la bontà del progetto, le qualità vere del prodotto, la sua cura costruttiva e la resa nell'uso al variare degli anni, piuttosto che altro senza farsi imbambolare dalle press release.