Chi vuole confrontare il boxster con una 4c dimostra che su una 4c non ci e' mai salito.
La 4c èuna cavalloselvaggio che devi saper domare e se ci fai piu' di 200km consecutivi ti incominciano a faremale i polsi e gli avambracci.
La devi guidare con tutte e due gli arti superiori perche'sullestrade normali e' molto piu' nervosa che su pista.
La 4c ti conquista non appena incomincui a guidarla, ti coinvolge , non ti fa sentir nessun altra cosa se non il frastuono delsuo motore che rusuona in quella bella cassa di risonanza chee' la vasca in carbonio.
Certo che dopo l'aggiornamento e' diventata apparentemente piu' guidabile per le strade normali ma se perdi la concentrazione rischi . e' questa la 4c per chi come me la possiede e non la cambierebbe con nessun altra macchina costruita in serie.La 4c e' prodotto artigianale ad un prezzo abordabile( basta vedere come e' assemblata la scocca in carbonio).
Vi posto un articolo scrittoda chi non so che condivido pienamente da conoscitore della mia 4c.
"Se avete voglia leggete questo articolo scritto non so dachi e riporato da altro forum e ditemi cosa ne pensate 4C vs GTS ( prova stradale )
La 4C richiede molta concentrazione. Lo sterzo, pesante a velocità di parcheggio, una volta in movimento è agile e reattivo, strattona e si agita su dossi e sconnessioni che passerebbero inosservati con un’auto qualunque. Sembra di stare seduti sopra l’avantreno, una sensazione che amplifica l’iperattività dell’anteriore. Quando si toglie una mano dal volante , l’altra istintivamente vi si aggrappa con più forza. Questa macchina è un concentrato di energia nervosa. Ovviamente serve un po’ di tempo per imparare a interpretare i messaggi della 4C e allentare un filo la presa sul volante senza rischiare di finire dentro una siepe, e ancora più tempo per trovare la sicurezza necessaria ad aprire il gas e lanciarla a una velocità decente.
All’inizio non succede niente, e il motore gira imbronciato e soffocato. Poi il turbo inizia a spingere e la 4C schizza in avanti senza perdere trazione mentre l’anteriore si solleva leggermente. Questo è il momento in cui l’esperienza al volante della 4C si trasforma in un vortice di follia turbo sottolineata dalla colonna sonora violenta e cattiva del motore. Un attimo dopo ti ritrovi tutto sudato e con gli occhi sgranati, mentre i sensi pian piano iniziano ad afferrare quello che sta succedendo, con il piede destro che si solleva leggermente e un sorriso folle e adrenalinico che ti si stampa in faccia. A questo punto probabilmente starete ridendo e quasi certamente anche tirando qualche parolaccia, mentre la 4C si unisce al coro con scoppiettii, borbottii . Una meraviglia.
La più grossa sfida e anche l’emozione più grande è cercare di trasformare in un’esperienza un po’ più omogenea queste divertentissime sparate frammentarie e indiavolate, questi calci che la 4C ti tira nella schiena lanciandoti verso l’orizzonte.
Non ci si stanca mai della spinta del turbo, questo lo sappiamo. Ma la cosa più gratificante è scoprire che se non spingi il pedale destro fino a fine corsa, ma ti fermi un paio di centimetri prima, la 4C ha anche un lato tranquillo, ed è una vera sorpresa. Ok, stiamo parlando di una guida rilassata su una stradale da corsa senza aria condizionata , ma ci si può comunque andare in giro a un buon ritmo senza la spiacevole sensazione che al primo errore ti stampi contro un muro. Sembra un’auto con cui poter fare tanta strada senza problemi.
Nonostante l'irriverenza della 4C, quando entra in gioco il turbo si tende ad adottare uno stile di guida misurato e concentrato. In frenata e in scalata, invece, si ha l’occasione di sfoggiare un po’ lo stile di guida da vecchia scuola, modulando la pressione sul pedale centrale e posizionando il piede in modo da poter dare qualche colpetto di gas. È una sfida che ti obbliga a rimanere totalmente concentrato sull’auto, sui suoi bisogni e sulle sue reazioni. Da questo punto di vista, guidare la 4C a buon ritmo ti insegna che lo sforzo e l’impegno vengono ripagati. Con l' Alfa Romeo più dai e più ricevi.
Con la Cayman GTS ci vuole meno delicatezza e il rituale pre-partenza è diverso. Anche lei pretende tutta la vostra attenzione ,ma ha un’aria più raffinata e meno combattiva.A confronto con gli interni incredibilmente spartani della 4C, la GTS è molto più convenzionale e logica. A livello ergonomico è perfetta. Si vede che è pensata come stradale e non come sportiva da pista pura. E mentre con la 4C sembra che a Modena si siano dimenticati di dotare l’abitacolo di elementi indispensabili a un essere umano, la GTS è stata progettata intorno al pilota. Si sta seduti esattamente dietro al volante, i piedi sono perfettamente allineati con i pedali destro e sinistro, il che – come mi fa notare Wallace – lascia intendere che vogliono che freniate col sinistro.
Come succede con gran parte delle supersportive moderne, si passano i primi minuti cercando di capire dov’è lo starter, come trovare le marce e come funzionano le varie modalità. Da questo punto di vista sembra di smanettare con un nuovo smartphone.
Il motore si accende dolcemente e senza tanti fuochi d’artificio. Dopo l’ondata tumultuosa di feedback della 4C, la Porsche è pura serenità. Lo sterzo è pulito e trasmette solo le informazioni che contano, non è vivacissimo ma nemmeno inerte, isola dalle imperfezioni della strada senza sacrificare il collegamento tra voi e l’asfalto.
Con la modalità più rilassata , la GTS è ultracivilizzata, ha le reazioni morbide e la guidabilità di una BMW serie 5. Ma se si sceglie una modalità più aggressiva,la Porsche tira fuori le unghie. Si ha la netta sensazione che ogni singolo comando si tenda per regalare prestazioni più incisive. Lo sterzo diventa più reattivo, le sospensioni si irrigidiscono, il motore spinge di più e prima e la trasmissione manda a segno le cambiate come colpi di fucile.
All’inizio è divertente stare dietro la 4C e guardarla divorare la strada. Poi Wallace grida «basta!» e tira un sospirone. La GTS deve rimboccarsi le maniche per non farsi seminare dall' Alfa, ma in un viaggio di trasferimento di parecchi chilometri il comfort, l’immediatezza e le prestazioni della Porsche fanno sentire sorpassata la 4C.
È eccitante? Assolutamente sì, quando si trova un tratto di strada sgombro e si riesce a scatenarla come merita. La differenza è che dove la 4C ti dà un abbraccio da orso e un calcio nella schiena ma tra una marcia e l’altra ti lascia respirare, la GTS ha un’insistenza da boa constrictor e ti toglie il fiato. Non si riesce a credere alla velocità che puoi toccare tra due curve, e soprattutto a quella dentro le curve. È come guidare con le slick e gli alettoni su una strada pubblica. Il problema è che per poter scatenare questo genere di prestazioni bisogna chiedere molto. Non alle proprie doti di guida, perché la Porsche è facilissima da governare a velocità di tutto rispetto, ma alla propria disponibilità a guidare a velocità da pazzi e non solo per pochi, intensi istanti. Per come la vedo io questo è il progresso.
CONCLUSIONE
Prese singolarmente, entrambe queste auto hanno un look formidabile e prestazioni da cardiopalma. Insieme sono semplicemente sensazionali. Ovviamente sarebbe stato fantastico scatenarle nello scenario mozzafiato delle Alpi o in qualche altro posto altrettanto scenografico, ma non è necessario: sono così stupefacenti che rendono magico qualunque tratto di asfalto, persino una stradina di campagna qualunque.
Che conclusione possiamo trarre dopo aver passato una giornata con questi due bolidi? Prima di tutto non c’è dimostrazione più evidente dell’enorme differenza nel campo della tecnologia , comfort – che guidare la Cayman GTS sullo stesso tratto di strada che si è appena affrontato con la 4C. La sua competenza e le sue capacità sono stupefacenti.
Se questa è la prima lezione che si impara mettendole a confronto, la seconda è che se sei al volante della 4C di tutto questo non ti importa un fico secco. La ricerca della perfezione della Porsche ha creato un’auto che mette a tacere anche le peggiori sconnessioni senza essere mai noiosa, ma le emozioni che trasmette dipendono molto dalla vostra disponibilità a guidarla a velocità da galera. Non basta aprire completamente il gas in una marcia: le sue maniere restano troppo omogenee, così come l’ambiente di guida è troppo convenzionale per essere un evento di per sé.
Eppure la tecnologica Cayman GTS ha tutte le carte in regola per essere la supersportiva definitiva della nostra epoca. È ironico, quindi, che serva la 4C – rude, selvaggia e senza compromessi – per ricordarci che cosa stiamo sacrificando sull’altare della capacità e della competenza.
L’ultima parola su quello che distingue davvero questi due bolidi la lasciamo all’uomo che le possiede entrambe. «Le adoro tutte e due», dice Albert, «ma so che non mi separerò mai dalla 4C mentre quando ho comprato la Cayman sapevo che l’avrei venduta quando si fosse presentato qualcosa di meglio. Detto così sembra che non sia così pazzo di lei, invece mi piace tantissimo. È solo che per me non ha lo stesso valore e significato della 4C.
La Porsche mi ha trattato molto bene e il modo in cui gestiscono i clienti è perfetto. Capisco che cosa stanno cercando di fare come Casa e so che qualcosa bolle in pentola. La GTS è incredibile ed è soltanto l’inizio.
La 4C invece è completamente diversa. Anche solo guardarla è emozionante. Ci faccio un giretto la domenica mattina e quando torno sono tutto sudato, eccitato e in fibrillazione. È un’esperienza intensa. Poi la parcheggio, osservo le auto accanto a lei e penso che nessuna di loro è in grado di farmi provare le sue stesse emozioni. A essere onesto credo che nient’altro al mondo ci riuscirebbe!.
Bene, siamo in due."
Gli americani gia' l'adorano la 4c:
http://jalopnik.com/the-alfa-romeo-4c-s ... 1701901653