Kontorotsui":1kjmnmth ha detto:ATTENZIONE: vi ricordo che le discussioni politiche sono state bandite, quindi non scadete su quelle o il thread verra' chiuso. Grazie.
La mia domanda, che da un sacco di tempo mi pongo, e' questa: ci sono "famiglie" formate da una coppia, anche con figli, che sta assieme da 20 anni e passa ma non sono sposati. Ora questi chiedono, e' dibattito di questi giorni, gli stessi diritti delle coppie sposate.
Io mi chiedo, e allora perche' non si sposano anche loro, se si amano e vogliono stare assieme?
La risposta la vorrei da voi... non so se ci sono "coppie di fatto" qui sul forum, ma sicuramente ne conoscete almeno una. Mi togliete questa curiosita' sui motivi per cui stanno insieme "more uxorio" anche da due decenni ma non si vogliono sposare?
PS: ribadisco che parlo di coppie "sposabili", non omosessuali.
La domanda la puoi rivolgere nell'altro senso: se i diritti sono gli stessi, a che serve sposarsi?
La riflessione va fatta in modo complessivo. Se si mettono via le coppie omosessuali o l'importanza storico-sociologica del matrimonio religioso il discorso diventa aneddottico e sterile. Inoltre serve una consapevolezza più larga del concetto, prendendo anche in conto la realtà nelle altre culture.
Fatti:
- la cerimonia dell'unione davanti a testimoni (fisici o spirituali) esiste dapertutto nel mondo
- le coppie omosessuali si battono ovunque per ottenere il diritto di matrimonio anche nei paesi dove godono di diritti identici (se non superiori) alle coppie di fatto
- in Italia la percentuale dei divorzi è di 12%. Ovviamente, la storia sociale e politica del paese conta assai. La media Europea è molto più elevata e va dal 64% (Svezia) all'Italia, appunto. Irlanda esclusa per divorzio proibito. A questo bisogna aggiungere le separazioni di fatto.
- In media e nel mondo intero, il matrimonio *non coercitivo* è sopratutto l'espressione di un desiderio femminile. In Italia la cosa è assai equilibrata.
Considerando solamente i fatti qui sopra si deduce facilmente che il concetto di matrimonio è diventato una scelta (cosa ancora impossibile in moltissimi paesi) che gradualmente ha perso del suo fascino sopratutto a causa del comportamento maschile che si adatta solamente da qualche decennio e solo nei paesi più progressisti (guardate le statistiche raccapriccianti sulla violenza coniugale).
Naturalmente, nel caso degli omosessuali, il matrimonio è sopratutto interessante in quanto è simpbolico della battaglia per la riconoscenza del proprio diritto all'omosessualità. Non dimentichiamo che fino a pochi anni fa, in Europa, si andava in progione senza processo per atti di sodomia.
Dunque, venendo al "succo":
La scelta del matrimonio è totalmente personale in Europa e in quanto l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge è sempre più garantita, è assolutamente normale che la scelta vada sempre di più per lo sforzo minimo.
Personalmente considero il matrimonio come un impegno spirituale più che amministrativo: ormai la differenza è minima e qui in Belgio praticamente nulla. A priori non ne vedo nessuna utilità, e d'altronde siamo una coppia di fatto, regolarmente registrata come tale al comune e riconosciuta come tale a tutti i livelli amministrativi. Però, per il principio e anche un pò per realizzare un desiderio da favola della mia ragazza, non vedo nulla che mi impedirebbe un bel giorno di offrirle un momento intenso dichiarandole che farò tutto il mio possibile per prendere cura di lei, rispettarla e amarla per un tempo indeterminato, preferibilmente lunghissimo. Poi se non va bene, pazienza. La vita continua. L'importante è non avere l'obbligo di rimanere assieme perché lo dice un prete vergine o perché la famiglia te lo impone considerando che un prete vergine la sa più lunga di te sul matrimonio.
d'altra parte .... è un'ottima occasione di fare festa e andare a prendere la sposina in una splendida Alfa Romeo 6C 2500 :elio)