thranduil":1jk9oiw7 ha detto:
io personalmente non vedo nulla di immorale nel divorzio o nella procreazione assistita, o nella contraccezione.
vedo (personalmente, of course) qualcosa di profondamente immorale nell'aborto, ma ritengo che sia più umano un aborto controllato e medicalmente assistito che un aborto selvaggio e clandestino.
O bene, parliamo di aborto: allora, secondo quanto detto da deepboy oggi il livello di alfabetizzazione generale è talmente alto da superare le manipolazioni morali della Chiesa.
Quindi un uomo e una donna, nell'atto di scopare (scusate la semplicità di linguaggio), sanno benissimo (perchè ormai lo insegnano all'asilo) che la donna può rimanere incinta e quindi generare una nuova vita. Ora mi chiedo: proprio perchè uno lo sa da prima, e se ti scappa uno spermatozoo, poi almeno assumersi la responsabilità di portare avanti quella nuova vita (invece di troncarla eliminando il "problema" con la scappatoia dell'aborto) non va bene? No, perchè è più comodo togliersi l'incombenza invece di affrontare una novità nella propria vita (o pensarci prima).. Ci sono diritti e doveri nella società e verso gli altri, ma si tende sempre a richiedere i primi in ogni momento e a scansare i secondi. Il cristianesimo lascia intendere che ci sono anche degli obblighi verso il prossimo, mica si può fare tutto per proprio arbitrio.
Quindi, leggendo il post di deepboy sul cambiamento verso la libertà dello Stato italiano io interpreto queste sue parole come:
- libertà (di farsi i comodi propri come si vuole senza risponderne a nessuno)
- diritti (quando fanno comodo a me)
- doveri (solo per gli altri nei miei confronti)
non è una bella società quella che si basa su queste cose.
Tornando (come esempio) al discorso aborto, sfido chiunque a dire che se i propri genitori avessero abortito lui/lei ne sarebbe contento/a. Ora abbiamo la fortuna di aver avuto chi ci ha voluto e cresciuto, e con che coraggio possiamo noi decidere della vita di chi viene dopo di noi?
In nome di che? Della libertà? La libertà quando lede i diritti altrui (perchè vivere è un diritto di tutti!) diventa ABUSO.
Passiamo ad un altro aspetto: fecondazione assistita. Due coniugi non riescono a figlificare. Problemi fisiologici di uno o dell'altro, o moda del momento? Boh, indipendentemente da questo la scienza ha messo in dotazione oggi la possibilità di fecondare un ovulo in provetta. Ok si può avere un figlio proprio, però lo mischiano i medici, mi tolgono il piacere di farlo con mia moglie come natura insegna. E se non posso aver figli per problemi naturali pazienza, faccio il gioco delle provette. Va beh. (tralasciamo i casi che saltano fuori ogni tanto di provette scambiate, parti plurigemellari che non si sa che procedura hanno usato ecc).
Ma anche se fossi sterile, posso benissimo adottare un bambino, quanti ce ne sono nel mondo che muoiono di fame, soli e abbandonati in attesa di qualcuno che li riempia d'affetto e li cresca?
Avere dei figli non è forse anche una missione, un compito (oltre che un piacere, certo)? Un'adozione è un atto di carità verso chi è bisognoso (il bambino).
E allora perchè è più facile per le leggi italiane mischiare una provetta che adottare un bimbo? Me lo spiegate? Non è più semplice,razionale e naturale la seconda opzione tra le due?
Invece no, da una parte c'è il medico che ti dice "ok fecondiamo in vitro", dall'altra quello che ti dice "se non lo vuoi puoi abortire", dall'altra ancora quello che ti dice "vuoi morire? Se sì lo faccio io per te" (non entro nel merito dell'eutanasia ora, c'è già abbastanza carne al fuoco).... Cioè il medico, dal ruolo primario di curare la vita e la salute umana,
viene investito da delirio di onnipotenza!! (fa quello che vuole sulla base di regole stabilite da altri uomini pari suo). Un ruolo che compete solo a Dio (o madre natura o altro a seconda di cosa crede ognuno). E che, su questo delirio di onnipotenza, tanti ci mangiano sopra in cascata. Mentre invece malattie importanti (come il cancro) continuano ad esistere pericolosamente per gli stessi motivi economici di cui sopra.
Quindi alla fine della fiera chi è che spreca più risorse invece di creare/garantire più benessere per tutti? E chi dovrebbe tacere invece di riempire i giornali di studi, statistiche, promesse, o "consigli"? Non il Papa di certo.
Lui esprime il suo pensiero come tutti, e sta a ciascuno di noi sentire tutte le campane per trarne delle conclusioni.
basta vado a dormire non ce la faccio più... 'notte a tutti1 :ciao)