G@ndalf147":iyvrvygs ha detto:
E ora un quesito che ci latinizzerà un po'. Non preoccupatevi se non avete fatto il liceo: non è necessario conoscere il latino. Anzi, potete essere contenti dato che non avete fatto un sacco di roba inutile. Fatevelo dire da me : tutto quello che c'è veramente da sapere si impara alle elementari. E ora passiamo all'indovinello (Che peraltro è anche molto facile.)
Se per noi Ut queant laxis è 1 e Famuli tuorum è 4...
Che cos'è per loro Labii reatum ?
Ci vediamo alla prossima pagina.
AIUTOOOOOOOOOOOOOOO
grande....sei avanti :nod)
ti do un aiutino
la spiegazione (come fa intendere) deve riportarsi al Latino.
I nomi delle note come li conosciamo noi, risalgono al Dodicesimo secolo e corrispondono alle sillabe iniziali dei primi sei versetti di un inno a San Giovanni Battista:
UT queant laxis / REsonare fibris / MIra gestorum / FAmuli tuorum / SOLve polluti / LAbii reatum, Sancte Iohannes ("affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne").
Fu Guido d’Arezzo, un famoso teorico della musica, a notare che ciascun versetto corrispondeva a una diversa tonalità e a utilizzarne le iniziali per definire le note. Si dovrà attendere però il XVI secolo prima che la settima nota riceva un nome definitivo (SI, dalle iniziali di Sancte Iohannes), e il XVII secolo perché anche in nel nostro Paese venga sostituita la nota UT con il DO.
secondo me lo spunto in salita cel'hai :lol: