Scusate la "saccenza" o l'essere un po' fastidioso ma....... signori, da che mondo è mondo esiste chi se ne intende, e chi no.
Esiste anche chi se la tira da intenditore e non lo è, così come chi di fatto se ne intende ma preferisce essere considerato uno che "sa tutto del calcio piuttosto che saperne di automobili".
Meritocraticamente, credo che vi sia una scala di gente che ne sa d+ e d-, così come esistono gli avvocati bravi che non sanno una mazza di architettura. Di certo un avvocato che si mette a tirar su un muro in giardino da solo non può considerarsi un muratore professionista nè pretendere che il mondo lo riconosca come tale.
Capisco le belinate come le "par condicio" manco che dovesse esserci attenzione agli ignoranti pari a quella rivolta a chi ne sa, ma non rasentiamo il ridicolo..... così come nessuno deve sentirsi offeso in modo particolare. Ma è quantomeno singolare che si voglia fare una quadratura di cerchi quando onestamente non ce ne sono nè i motivi nè forse le capacità.
E' sotto gli occhi di tutti la banalizzazione del prodotto Alfa, che è iniziata fin dai primi tempi di gestione Fiat su Alfa Romeo. Ci fu una piccola ripresa, peraltro mai matura e completa, poi è parso di essere dentro a un covo di mosche che per uscire sbattono contro il vetro con la confusione relativa.
Si va oltretutto USANDO il discorso del downsizing per giustificare l'insufficienza di prodotti, non esiste manco un motore plurifrazionato.
Parliamo di una macchina che realizzata in questo modo vuoi per sinergie vuoi per scelte che NON SONO di designer o progettisti, ma sono di dirigenti che applicano al prodotto i propri gusti personali. Parlare di eccellenza, di intendersene, relativamente a questa vettura è una contraddizione in termini. Così come lo era all'epoca della 155, che onestamente mi pare non si conosca, così come non si conosca veramente quell'ambiente che una volta erano i clienti e che oggi non lo sono +.
La 155 era un autentico cesso che poteva anche tenere la strada ed avere i motori TS in alluminio, ma i difetti erano ben altri che non la linea. Io di linea non parlo: non è entrata nei miei gusti, mai, ma moltissime auto moderne (quasi tutte) le trovo non belle, ma sopportabili.
Il quid era la vettura in se, con le sue derivazioni eccessive dalle altre auto della Fiat, con la sua qualità scadente. Si cianciava delle scarse finiture Alfa, ma una 75 è ben superiore come qualità di una 155, che è al livello di una 33 ultima serie (segmento inferiore). Il fatto che venisse dopo Alfa 75 aggravava una situazione che già di per se era abbastanza indecente, tanto è che anche nel segmento inferiore con 145 e 146 la clientela "quella seria" non l'hai presa mai. Se poi c'è chi si vuol dare una patente di serietà si accomodi, alla prima smentita coi fatti però la sua patente non creda + di averla.
Analizzando la componentistica della vettura, notiamo che virtualmente ci sono pochissimi componenti IDENTICI a Bravo. Peccato che magari cambi solo lo spessore di un lamierato o la presenza di un buco in più. A livello di frontale ci sono invece diverse novità tali che mi han fatto interrogare su quanto quelle orrende linee di muso ci sia il vincolo o un gusto degno forse delle coreane. Fra l'altro proprio il muso rappresenta sia la dimostrazione che non capiscono molto bene i gusti della gente (la prima versione era molto peggio dell'attuale) sia che si poteva fare qualcosa di diverso (che, nelle idee e nei progetti, dovremmo vedere sulla versione a tre volumi). A me ciò puzza di provvisorio, di aleatorio, di poco professionale, di tanto al chilo. Non credo che chi se ne intenda e apprezzi le cose ben fatte, per le quali paga, la pensi in modo diverso.
La questione di ordinare o meno una macchina prima di averla provata è francamente troppo personale per poter essere stigmatizzata, a mio parere. Certo, se voglio comprare un'auto, io prima la provo, nei test drive o privatamente in anteprima non è un problema, e quantomeno ci salgo dentro.
Posso capire che all'Alfa avessero il problema di dover avere almeno un certo portafogli per imbastire la produzione ed anche per "accorciare virtualmente" i tempi dato che l'auto è arrivata "lunga". Ma sapendo quello che so, credo che non l'avrei mai ordinata a scatola chiusa. Ma proprio per niente. Ma io ho le mie esigenze. La fiducia per la Casa? Non credo sia così ben riposta su questo prodotto, onore al merito ma......
La Mito. La Mito alla fine è vero, ha quasi un'aria più diversa da Gpunto di quanto Bravetta non l'abbia di Bravo. Se poi altri lamierati hanno un disegno diverso, quelli "giusti" ovvero quelli che possono incidere su una linea diversa, rimane veramente stucchevole che non si siano differenziati da Bravo in modo decisivo.
E' vero che oramai, con l'ennesima scelta scellerata e dettata da "risentimenti propri", di chiudere Arese il calderone è lo stesso, per cui sarà sempre la solita minestra, tuttavia han fatto una bella frittata. Chi era designer Alfa, disegna e pensa a tante cose di Alfa, ha appena terminato di disegnare un'altra auto che è tutto un altro discorso....... la differenziazioni dei centri stile serve proprio a questo, a DIFFERENZIARE.
Chi vuol "OMOLOGARE" in un'azienda dove pretendono di omologare le persone ed anche i clienti, cioè adottare un modus operandi cialtrone, chiaro che queste cose non vengono ritenute valide e si maschera la vergogna con "riduzione di costi", diseconomie etc.
Daltronde anche i clienti seri, invece di essere una risorsa di pungolo e riflessione oltrechè PAGANTI, vengono scansati come cagacazz.i....... ed allora buona bravetta a tutti i tassinari