Grazie della spiegazione :OK)
E' un esempio molto chiaro, ma lo scenario mi sembra abbastanza diverso da quello dell'episodio di Torino.
Spiego come la vedo io:
- nel caso del tuo amico, è stato fermato per un controllo (di routine, legittimo, non legittimo, non so) ed è stato vittima di un "sopruso" che con l'accertamento non c'entrava nulla. Il comportamento dei vigili è sicuramente "da condannare".
- nel caso di Torino, i vigili stavano applicando delle multe giuste (attenzione: sto dicendo che le multe erano giuste, in quanto date in seguito alla violazione del divieto di sosta; questo non vuol dire che fosse giusto che LI' ci fosse un divieto di sosta; spero di aver chiarito il mio pensiero
) e sono stati malmenati da qualcuno dei presenti.
Per il resto, posso capire che il disperato bisogno di sicurezza che si prova in Italia in questo momento storico possa far scattare la molla in testa a qualcuno: "ma come, dovreste essere i nostri tutori, e invece ci multate?".
Siccome però dovremmo essere riusciti ad alzarci almeno un gradino al di sopra delle bestie, dovremmo anche riuscire a capire in che modo incanalare il risentimento e la protesta per addivenire al risultato migliore.
Nello specifico, credo che lo scatto "violento" possa servire solo per sfogare la frustrazione in un dato istante, ma se guardi la cosa nella prospettiva di ottenere un risultato, è un gesto alquanto sterile.