Dopo milioni di dubbi, problemi e continui rodimenti, ho deciso di fare il passo e abbandonare (senza alcun rimpianto, devo aggiungere) definitivamente la 147 per qualcosa di più specialistico e giovane, ossia questo oggetto qua:
Trattasi di BMW 118d 122CV con DPF, colore titansilber metallizzato, interni in stoffa nera, sedili anteriori riscaldabili, climatizzatore bizona automatico e particolari esterni in tinta. E\' una prerestyling di aprile 2007, con circa 23.000 km all\'attivo (già ne ho macinati un migliaio), nulla di particolare, si può tranquillamente definire una versione BASE, tant\'è che è sprovvista pure del bracciolo o degli alzacristalli elettrici posteriori :asd) . Ma tanto queste lacune saranno risolte man mano. Passiamo ad una panoramica esterna, per chi non conoscesse come è fatta la 1er:
So che a molti amici del forum esteticamente non piacerà, e devo dire che anche io continuo a preferire la 147 esteticamente, ma come vedrete, tutto il resto (che alla fine è ciò che più conta per me) non è superiore, è proprio di un altro livello. Ma andiamo per gradi, date uno sguardo all\'interno:
:asd) [EVITARE COMMENTI SULL\'ULTIMA FOTO] :asd)
Di seguito metto le mie impressioni, confrontando ogni caratteristica con la mia ex 147 mjet 120CV, in maniera più obiettiva e distaccata possibile, senza prendere le parti nè dell\'una, nè dell\'altra, in una inutile gara in cui vince solo la stupidità: ciò che vorrei ottenere è un confronto costruttivo, lasciando da parte qualsiasi cosa soggettiva come linea o \"calore\", ma sottolineando ciò che è verificabile e riscontrabile.
Interni:
Posizione di guida distesa, con regolazioni molto ampie in ogni direzione. Chi vuol mantenere una postura sportiva sarà accontentato, come anche chi preferisce una più rialzata e turistica. Sulla 147 era sempre un pò troppo alta, anche regolando il sedile al livello minimo.
Silenziosità esemplare, il motore, pur stando in parte all\'interno dell\'abitacolo, non si sente neanche a bassi regimi ed i fruscii sono solo un vago ricordo. A velocità abbondantemente sopra il codice si può
riscontrare qualche turbolenza di troppo. Lo spazio interno è di certo inferiore a quello offerto dalla 147, non tanto davanti, ma quanto
dietro: purtroppo gli organi della trasmissione (semiassi, differenziale e albero) occupano in maniera considerevole lo spazio posteriore. Il bagagliaio è più ampio di quello della 147, più sviluppato soprattutto in profondità. E\' anche vero, però, che la serie 1 non ha il ruotino di scorta, perchè monta (purtroppo) pneumatici RunFlat di serie. Al suo posto sotto un vano troviamo la batteria, posizionata lì per esigenze di bilanciamento di pesi e di isolamento. Gli assemblaggi sono perfetti, non si sente il benchè minimo rumore di
sfregamento o scricchiolii, niente di niente. I vani portaoggetti sono pochi, e abbastanza piccoli, tranne il cassettino portaoggetti che è molto largo e profondo. Con il bracciolo che monterò a breve si creerà un vano aggiuntivo, certamente gradito. Il condizionamento dell\'aria è esemplare per efficacia e intelligenza nella modalità automatica, ma sento la mancanza della funzione MONO per regolare in maniera simmetrica la temperatura tra guidatore e passeggero, che c\'era sull\'Alfa e qui manca. Molto comoda la chiave a trasponder, con bloccasterzo automatico e calcolo dei tempi delle candelette automatico. Basta inserire la chiave, spingere la frizione e premere il pulsante start con un impulso breve. Se c\'è bisogno le candelette si accendono e appena si spengono il motore si avvia da solo.
Meccanica:
Pur non vantando uno schema all\'avantreno specialistico (ma anche rigido e delicato) come quello della 47, in inserimento la BMW non delude, ricorda molto il feeling dell\'Alfa, l\'immediatezza con il quale rispondono ai comandi. Ciò è possibile grazie all\'avantreno interamente in alluminio, al motore posizionato longitudinalmente dietro l\'assale anteriore e all\'ottima distribuzione dei pesi; appena trovo una foto della distribuzione del peso sulle bilance che usiamo ad Elaborare la posto. Il posteriore è molto più raffinato di quello della 147, visto che c\'è un multilink. Lo sterzo è un pelino più demoltiplicato di quello della 47, ma nelle manovre ha la metà di raggio di sterzata, una comodità incredibile. Il cambio è un 6 rapporti, perfettamente spaziati (non come quello della 47, dove il passaggio dalla 2° alla 3° provocava un calo di regime tale da compromettere la scorrevolezza di marcia, mandando il motore sottocoppia); tutte le 6 marce si utilizzano, la sesta, pur essendo lunga (130 orari a 2100 giri), è la marcia con cui si raggiunge la velocità massima. La leva ha un escursione abbastanza ampia, un pelo meno di quella della 147, ma è negli innesti che si nota la differenza: pur essendo molto contrastato (ossia \"duro\" da azionare), permette cambiate a prova di errore, precise e secche, sia cambiando lentamente che velocemente. Sulla 147, complice il sincronizzatore della terza andato, mi capitava spesso di grattare salendo di rapporto, perchè il movimento non era per nulla \"guidato\", come invece lo è sulla BMW. La frizione, che devo dire, perfetta! Leggerissima, modulabilissima, non vibra neanche quando si parte senza acceleratore, rende ogni partenza facile e automatica. Mi trovo un pò male in scalata, perchè con la trazione posteriore il calo di giri si sente di più, ma basta un punta tacco (che con il pedale dell\'acceleratore incernierato in basso è un gioco da ragazzi) per rallentare senza scossoni.
Capitolo a parte merita il motore: un\'unità che dà una pista a qualunque JTD o TDI sulla piazza. Non come prestazioni pure, badate bene, ma come sfruttabilità. Passatemi questa frase un pò impropria, ma è quella che riassume in maniera azzeccata e stringata questo motore: è un benzina, con sound e consumi da diesel. Non ha scalini, vibrazioni, entrate (o uscite) di turbina. Spinge sempre, a qualsiasi regime si sta, non ha turbo lag, e ha una reattività al comando dell\'acceleratore istantanea. Dal minimo, più lo si porta su di regime, più spinge, esattamente come un benzina. Sembra di avere ben più dei 122 CV dichiarati: è vero che nella guida cattiva il JTD era più gratificante con quel suo caratterino incazzato, ma la fluidità e la fruibilità di questo 2.0 lo rende perfetto nel quotidiano come anche nella guida impegnata, essendo pronto disponibile ad ogni regime. E la frizione ringrazia. L\'impianto frenante in prima battuta mi aveva lasciato un pò perplesso, mi era sembrato che peccasse di mordente. Invece usandolo più spesso si è rivelato un ottimo impianto, molto modulabile e preciso. Peccato che
con l\'impronta a terra che ho adesso (195 mm) qualsiasi frenata allegra equivalga ad un semi bloccaggio delle gomme. I controlli di stabilità e trazione sono regolabili su 3 posizioni: tutto attaccato, modalità dinamica (DTC) e tutto staccato.
Impressioni di guida:
Prima di continuare va fatta una premessa: la mia 118 non ha assetto
sportivo, è quello base di tutte le Eletta o le Futura. E monta su cerchi in acciaio pneumatici RunFlat GoodYear NCT5 A 195/55 16, come testimonia la foto:
E\' senza mezzi termini una delle gomme più turistiche e antisportive che si possano montare, per giunta arrivate ad un livello di consumo considerevole (avranno, con la mia guida, si e no altri 7000 km da
percorrere). Per chi non lo sapesse, le gomme RunFlat sono dotate di una spalla rinforzata che permette di camminare anche a gomma forata. Questo rinforzo della spalla, però, inficia in maniera considerevole la dinamica di guida, facendo scivolare trasversalmente il pneumatico e rendendolo poco sincero. Premesso ciò, passiamo all\'handling:
il comportamento è tendenzialmente neutro, e abbastanza sottosterzante quando si cerca di spremere il 100% dalla meccanica. La cosa che più mi
ha impressionato è la naturalezza con la quale si riesce a chiudere le
curve: imposti con lo sterzo toccatina di gas e la macchina chiude la curva da sola, in modo completamente naturale, quasi automatico. La trazione posteriore è qualcosa di grandioso, mai avrei potuto immaginare un miglioramento così netto. Quando cambierò cerchi (da 17\") e gomme, farò mettere a punto camber e convergenza in modo da eliminare la tendenza sottosterzante al limite. Per rispondere alla domanda che sicuramente qualcuno farà la risposta è: Si, si intraversa. A controlli totalmente staccati si intraversa, in maniera meno brusca di quanto immaginavo. Il retrotreno, al contrario di quanto scritto sulle riviste, io l\'ho trovato assolutamente non nervoso e precario come è stato detto. Ovvio, in caso di intraversamento dell\'auto ad alte velocità è solo il manico del guidatore che fa la differenza tra ritornare a casa o dal carroziere, ma ciò vale per tutte le auto che hanno la trazione dietro. Il rollio, a dispetto dell\'assetto stock, è quasi inesistente, si fà più marcato in caso di trasferimenti di carico importanti ad alte velocità. Il beccheggio anche è molto contenuto, credo a causa del ridotto sbalzo anteriore. Il rollio che affligge le 147 con assetto stock è assolutamente inconfrontabile. La vera differenza è che la serie 1, con
assetto stock, si guida e pure bene. La 147 ha bisogno di un maggiore irrigidimento, pena rollio esagerato. Le asperità, vengono filtrate molto bene, con una gomma non RunFlat, ancora meglio. I consumi, per quello che sono riuscito a vedere, sembrano contenuti in autostrada, mentre un pò meno in città, dove bevicchia; vi saprò dire con più precisione tra un pò di tempo.
Concludendo, io sono più che soddisfatto dell\'acquisto, e ogni giorno che passa, mi rendo conto di che abisso ci sia tra questa e la mia ex 147.
Ad ogni modo, il mio passato alfista fatica a scomparire... Basta guardare sul tetto :asd) :

Trattasi di BMW 118d 122CV con DPF, colore titansilber metallizzato, interni in stoffa nera, sedili anteriori riscaldabili, climatizzatore bizona automatico e particolari esterni in tinta. E\' una prerestyling di aprile 2007, con circa 23.000 km all\'attivo (già ne ho macinati un migliaio), nulla di particolare, si può tranquillamente definire una versione BASE, tant\'è che è sprovvista pure del bracciolo o degli alzacristalli elettrici posteriori :asd) . Ma tanto queste lacune saranno risolte man mano. Passiamo ad una panoramica esterna, per chi non conoscesse come è fatta la 1er:








So che a molti amici del forum esteticamente non piacerà, e devo dire che anche io continuo a preferire la 147 esteticamente, ma come vedrete, tutto il resto (che alla fine è ciò che più conta per me) non è superiore, è proprio di un altro livello. Ma andiamo per gradi, date uno sguardo all\'interno:





:asd) [EVITARE COMMENTI SULL\'ULTIMA FOTO] :asd)
Di seguito metto le mie impressioni, confrontando ogni caratteristica con la mia ex 147 mjet 120CV, in maniera più obiettiva e distaccata possibile, senza prendere le parti nè dell\'una, nè dell\'altra, in una inutile gara in cui vince solo la stupidità: ciò che vorrei ottenere è un confronto costruttivo, lasciando da parte qualsiasi cosa soggettiva come linea o \"calore\", ma sottolineando ciò che è verificabile e riscontrabile.
Interni:
Posizione di guida distesa, con regolazioni molto ampie in ogni direzione. Chi vuol mantenere una postura sportiva sarà accontentato, come anche chi preferisce una più rialzata e turistica. Sulla 147 era sempre un pò troppo alta, anche regolando il sedile al livello minimo.
Silenziosità esemplare, il motore, pur stando in parte all\'interno dell\'abitacolo, non si sente neanche a bassi regimi ed i fruscii sono solo un vago ricordo. A velocità abbondantemente sopra il codice si può
riscontrare qualche turbolenza di troppo. Lo spazio interno è di certo inferiore a quello offerto dalla 147, non tanto davanti, ma quanto
dietro: purtroppo gli organi della trasmissione (semiassi, differenziale e albero) occupano in maniera considerevole lo spazio posteriore. Il bagagliaio è più ampio di quello della 147, più sviluppato soprattutto in profondità. E\' anche vero, però, che la serie 1 non ha il ruotino di scorta, perchè monta (purtroppo) pneumatici RunFlat di serie. Al suo posto sotto un vano troviamo la batteria, posizionata lì per esigenze di bilanciamento di pesi e di isolamento. Gli assemblaggi sono perfetti, non si sente il benchè minimo rumore di
sfregamento o scricchiolii, niente di niente. I vani portaoggetti sono pochi, e abbastanza piccoli, tranne il cassettino portaoggetti che è molto largo e profondo. Con il bracciolo che monterò a breve si creerà un vano aggiuntivo, certamente gradito. Il condizionamento dell\'aria è esemplare per efficacia e intelligenza nella modalità automatica, ma sento la mancanza della funzione MONO per regolare in maniera simmetrica la temperatura tra guidatore e passeggero, che c\'era sull\'Alfa e qui manca. Molto comoda la chiave a trasponder, con bloccasterzo automatico e calcolo dei tempi delle candelette automatico. Basta inserire la chiave, spingere la frizione e premere il pulsante start con un impulso breve. Se c\'è bisogno le candelette si accendono e appena si spengono il motore si avvia da solo.
Meccanica:
Pur non vantando uno schema all\'avantreno specialistico (ma anche rigido e delicato) come quello della 47, in inserimento la BMW non delude, ricorda molto il feeling dell\'Alfa, l\'immediatezza con il quale rispondono ai comandi. Ciò è possibile grazie all\'avantreno interamente in alluminio, al motore posizionato longitudinalmente dietro l\'assale anteriore e all\'ottima distribuzione dei pesi; appena trovo una foto della distribuzione del peso sulle bilance che usiamo ad Elaborare la posto. Il posteriore è molto più raffinato di quello della 147, visto che c\'è un multilink. Lo sterzo è un pelino più demoltiplicato di quello della 47, ma nelle manovre ha la metà di raggio di sterzata, una comodità incredibile. Il cambio è un 6 rapporti, perfettamente spaziati (non come quello della 47, dove il passaggio dalla 2° alla 3° provocava un calo di regime tale da compromettere la scorrevolezza di marcia, mandando il motore sottocoppia); tutte le 6 marce si utilizzano, la sesta, pur essendo lunga (130 orari a 2100 giri), è la marcia con cui si raggiunge la velocità massima. La leva ha un escursione abbastanza ampia, un pelo meno di quella della 147, ma è negli innesti che si nota la differenza: pur essendo molto contrastato (ossia \"duro\" da azionare), permette cambiate a prova di errore, precise e secche, sia cambiando lentamente che velocemente. Sulla 147, complice il sincronizzatore della terza andato, mi capitava spesso di grattare salendo di rapporto, perchè il movimento non era per nulla \"guidato\", come invece lo è sulla BMW. La frizione, che devo dire, perfetta! Leggerissima, modulabilissima, non vibra neanche quando si parte senza acceleratore, rende ogni partenza facile e automatica. Mi trovo un pò male in scalata, perchè con la trazione posteriore il calo di giri si sente di più, ma basta un punta tacco (che con il pedale dell\'acceleratore incernierato in basso è un gioco da ragazzi) per rallentare senza scossoni.
Capitolo a parte merita il motore: un\'unità che dà una pista a qualunque JTD o TDI sulla piazza. Non come prestazioni pure, badate bene, ma come sfruttabilità. Passatemi questa frase un pò impropria, ma è quella che riassume in maniera azzeccata e stringata questo motore: è un benzina, con sound e consumi da diesel. Non ha scalini, vibrazioni, entrate (o uscite) di turbina. Spinge sempre, a qualsiasi regime si sta, non ha turbo lag, e ha una reattività al comando dell\'acceleratore istantanea. Dal minimo, più lo si porta su di regime, più spinge, esattamente come un benzina. Sembra di avere ben più dei 122 CV dichiarati: è vero che nella guida cattiva il JTD era più gratificante con quel suo caratterino incazzato, ma la fluidità e la fruibilità di questo 2.0 lo rende perfetto nel quotidiano come anche nella guida impegnata, essendo pronto disponibile ad ogni regime. E la frizione ringrazia. L\'impianto frenante in prima battuta mi aveva lasciato un pò perplesso, mi era sembrato che peccasse di mordente. Invece usandolo più spesso si è rivelato un ottimo impianto, molto modulabile e preciso. Peccato che
con l\'impronta a terra che ho adesso (195 mm) qualsiasi frenata allegra equivalga ad un semi bloccaggio delle gomme. I controlli di stabilità e trazione sono regolabili su 3 posizioni: tutto attaccato, modalità dinamica (DTC) e tutto staccato.
Impressioni di guida:
Prima di continuare va fatta una premessa: la mia 118 non ha assetto
sportivo, è quello base di tutte le Eletta o le Futura. E monta su cerchi in acciaio pneumatici RunFlat GoodYear NCT5 A 195/55 16, come testimonia la foto:

E\' senza mezzi termini una delle gomme più turistiche e antisportive che si possano montare, per giunta arrivate ad un livello di consumo considerevole (avranno, con la mia guida, si e no altri 7000 km da
percorrere). Per chi non lo sapesse, le gomme RunFlat sono dotate di una spalla rinforzata che permette di camminare anche a gomma forata. Questo rinforzo della spalla, però, inficia in maniera considerevole la dinamica di guida, facendo scivolare trasversalmente il pneumatico e rendendolo poco sincero. Premesso ciò, passiamo all\'handling:
il comportamento è tendenzialmente neutro, e abbastanza sottosterzante quando si cerca di spremere il 100% dalla meccanica. La cosa che più mi
ha impressionato è la naturalezza con la quale si riesce a chiudere le
curve: imposti con lo sterzo toccatina di gas e la macchina chiude la curva da sola, in modo completamente naturale, quasi automatico. La trazione posteriore è qualcosa di grandioso, mai avrei potuto immaginare un miglioramento così netto. Quando cambierò cerchi (da 17\") e gomme, farò mettere a punto camber e convergenza in modo da eliminare la tendenza sottosterzante al limite. Per rispondere alla domanda che sicuramente qualcuno farà la risposta è: Si, si intraversa. A controlli totalmente staccati si intraversa, in maniera meno brusca di quanto immaginavo. Il retrotreno, al contrario di quanto scritto sulle riviste, io l\'ho trovato assolutamente non nervoso e precario come è stato detto. Ovvio, in caso di intraversamento dell\'auto ad alte velocità è solo il manico del guidatore che fa la differenza tra ritornare a casa o dal carroziere, ma ciò vale per tutte le auto che hanno la trazione dietro. Il rollio, a dispetto dell\'assetto stock, è quasi inesistente, si fà più marcato in caso di trasferimenti di carico importanti ad alte velocità. Il beccheggio anche è molto contenuto, credo a causa del ridotto sbalzo anteriore. Il rollio che affligge le 147 con assetto stock è assolutamente inconfrontabile. La vera differenza è che la serie 1, con
assetto stock, si guida e pure bene. La 147 ha bisogno di un maggiore irrigidimento, pena rollio esagerato. Le asperità, vengono filtrate molto bene, con una gomma non RunFlat, ancora meglio. I consumi, per quello che sono riuscito a vedere, sembrano contenuti in autostrada, mentre un pò meno in città, dove bevicchia; vi saprò dire con più precisione tra un pò di tempo.
Concludendo, io sono più che soddisfatto dell\'acquisto, e ogni giorno che passa, mi rendo conto di che abisso ci sia tra questa e la mia ex 147.
Ad ogni modo, il mio passato alfista fatica a scomparire... Basta guardare sul tetto :asd) :
